Il presente lavoro cerca di delineare la riflessione di Papa Francesco sul fenomeno migratorio. Questa è il frutto di un profondo discernimento, che poggia essenzialmente su due matrici: la mistica ignaziana, da una parte, e la recezione dell’ecclesiologia del “popolo di Dio” in America Latina, dall’altra. Nel Magistero di Francesco, la migrazione, quale principio della relazione e della ricchezza reciproca, si offre perciò come metodo, “via” per ripensare la struttura non solo della Chiesa, ma della società stessa. «Sicuramente questo libro (…) sarà di grande apporto per tutti quelli e quelle che desiderano conoscere meglio sia la questione migratoria dal punto di vista teologico, sia il magistero di Papa Francesco». (Dalla Prefazione di M.C. Bingemer) «Ritengo che la non piccola sfida che Marco Strona si è assunto con questa ricerca, e a cui ha fatto fronte con passione, lucidità, apertura e ricca documentazione, offre un robusto contributo alla presa di coscienza e a un approfondimento ispirato e critico in ordine dell’oggetto che intenziona». (Dalla Postfazione di P. Coda)
Marco Strona è sacerdote della diocesi di Fabriano-Matelica. Laureato in Filosofia ha conseguito il Dottorato di ricerca in Filosofia (Anselmianum, Roma) e in Teologia e Ontologia Trinitaria (Puc-Rio; Ius-Sophia) (doppio titolo, congiunto). Ha svolto i suoi studi in diverse Università italiane e straniere. Attualmente è direttore della Caritas diocesana e insegna Teologia Fondamentale presso l’Istituto Teologico Marchigiano (Ancona); Filosofia della Religione, Introduzione alla Teologia e il “Seminario di sintesi” presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose (Ancona). La sua ricerca verte sul rapporto tra mistica, teologia e fenomenologia.
Rigeneriamo il mondo, il titolo di questo libro, è anche l'auspicio profondo che abita le intenzioni dell'autore. Si tratta di capire quale visione possa guidare questa opera di rigenerazione e l'autore si ispira alla visione superiore di papa Francesco: superiore perché il pontefice ci esorta a cercare una via altra e più alta nel superamento delle tensioni tipiche dell'epoca della complessità. In questa prospettiva il libro attraversa, tra gli altri, i temi della speranza e dell'utopia, declinati su problemi di portata globale come l'immigrazione, la geopolitica, l'ambiente, il rapporto con le altre religioni.
Il nostro mondo è immerso in una crisi profondissima che crea spaesamento nei credenti e negli uomini di buona volontà. Occorre un nuovo paradigma che ci consenta di costruire un mondo e un’umanità nuovi. Papa Francesco ci guida in quest’opera, per riprogettare ogni ambito del nostro vivere sociale: partendo dal suo magistero e dal ripensare l’uomo, il libro intende indicare piste concrete per rinnovare l’economia, la politica e disegnare, così, un nuovo futuro possibile.
Informazioni sull'autore
Matteo Prodi (1966), laureato in Economia e Commercio all’Università di Bologna nel 1990, è stato ordinato presbitero nel 1997. Dall’anno accademico 2008-09 è professore invitato alla FTER nell’ambito della morale sociale. Nel 2010 ha conseguito il Dottorato in Teologia presso la FTER con una tesi su Felicità e strategie d’impresa. Persona, relazionalità ed etica d’impresa. Dal 2010 collabora con l’Università di Bologna per il Seminario sull’Etica d’impresa.
È ridicolo se non aberrante pensare a Dio come a Qualcuno che abbia nella Sua agenda l'obiettivo di "vincere". La Sua onnipotenza si ferma di fronte alla nostra libertà, chiamata semmai ad essere "convinta" o meglio "avvinta" in una genuina esperienza religiosa. L'interiorità di quest'ultima è palesemente secondaria o del tutto assente in quasi tutto ciò che si pretende di dire o di fare in Suo nome. Il fine non può che essere l'uomo, vale a dire un'umanità fatta di volti e di storie uniche e irripetibili al servizio della quale ogni occasione dovrebbe apparirci come una suprema grazia dataci non tanto per dimostrare che stiamo dalla parte giusta, ma da quale parte ci situiamo nell'eterno e irrisolvibile confronto fra bene e male, luce e tenebre, vita e morte.
Con Meravigliosa complessità, a un anno dalla presentazione di Amoris Laetitia, vengono esposte la recezione del testo, le resistenze al testo e le questioni aperte dal testo. Ne risulta un affresco di prospettive e di problemi appassionanti, che riguardano non solo la pastorale familiare ma anche il destino della Chiesa cattolica nel mondo postmoderno.
"Dopo la pubblicazione di Amoris Laetitia tutta la Chiesa si trova di fronte al compito di recepirne il messaggio, che appare nello stesso tempo confortante ed esigente. Il primo Vescovo che ha scritto una lettera pastorale dedicata integralmente a questo atto di attuazione è Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena. Sul suo testo si soffermano tre teologi, con sensibilità e linguaggi diversi, per mettere in luce le diverse prospettive di conversione pastorale che il testo della Esortazione apostolica raccomanda ed esige. Ne deriva un libro prezioso per il lavoro parrocchiale e diocesano dei prossimi anni."
Il volume propone un contributo all'approfondimento degli aspetti più significativi della visione teologica di papa Francesco. Risalendo alle matrici originali del pensiero del pontefice, gli autori intendono offrire gli strumenti per una comprensione più articolata dei documenti promulgati in questi primi anni di pontificato. I tre saggio che costituiscono il libro sono dedicati, rispettivamente, alla cristologia e all'antropologia, all'ecclesiologia e e all'etica: le discipline teologiche (e i plessi problematici) di maggiore rilievo nella riflessione di Francesco.
La morale della Chiesa non è la morale degli specialisti, non è una morale “fredda da scrivania”, elaborata con rigore razionale e deduttivo; è la morale che si fa vicinanza, accompagnamento, assunzione dell’altro; è la morale di pastori misericordiosi che, come il loro Signore, non temono di “entrare nel cuore del dramma delle persone” prospettando le vie del bene possibile e aiutando il discernimento personale senza mai sostituirlo.
Res Novae: il nuovo testo di papa Francesco costituisce il punto di arrivo di un lungo cammino storico: non solo di quello iniziato due anni fa, con l'inizio del Sinodo dei Vescovi dedicato alla famiglia, ma ancor più di quello inaugurato circa 140 anni fa, quando la Chiesa cattolica, assediata dallo Stato moderno, aveva pensato di trovare nel matrimonio un terreno favorevole per mantenere una competenza esclusiva e per sottrarre potere e autorità al "nemico".
L'Annuncio evangelico nella predicazione francescana: la scelta del tema dell'annuale corso estivo di francescanesimo organizzato dell'Ist. Teologico di Assisi e dalle famiglie francescane Italia centrale, sett.2014, da un lato risente l'eco dell'Evangelii gaudium di papa Francesco e dall'altro prosegue un cammino avviato nel 2012 con un'analisi della Regola di San Francesco.
Il libro attraversa cinquant'anni di storia cogliendo nel magistero pontificio, intrecciato alle tormentate vicende storiche, politiche e sociali, l'avvio di una teologia nonviolenta, possibile e necessaria per salvare la dignità umana ed esprimere la nostra ancora inedita umanità. La pace nonviolenta è la gioiosa buona notizia (Evangelii gaudium) che indica la nuova frontiera dell'umanità. In essa molti già abitano aprendo cammini. In essa opera oggi un uomo che viene "dalla fine del mondo".
Il "giullare di Dio" si fa ancora una volta modello e compagno di viaggio, mostrando tutta l'attualità della sua preghiera di lode e di amore. Una messa a fuoco del Cantico di frate Sole che l'enciclica Laudato si' utilizza ampiamente per proporre una ecologia della vita quotidiana: ambientale e umana, spirituale e culturale, economica e sociale.