Senza risveglio - disse con molta intelligenza Benigni - non si può sognare. Viviamo in una società e in una chiesa cui sono stati scippati i sogni, che punta più a mantenere l'esistente che a generare futuro possibile. La vocazione al risveglio è il dono inatteso trasmesso dalla Evangelii Gaudium: ci fa credere possibile e vicina una chiesa accogliente e liberante, un linguaggio fresco e vitale per dire la bellezza del vangelo, ci fa coltivare e operare per il sogno di una comunità semplice e felice.
Un forte invito all'impegno primario dei cristiani: mettere pace nelle relazioni umane. Alimentare la speranza in un mondo più umano, più attento ai piccoli della Terra, più giusto, più amorevole. Questa la consegna dell'autore alle nuove generazioni, in un linguaggio semplice e diretto, comprensibile da tutti.
La vita nello Spirito è viva, molto personale, cambia, si evolve, ma ha regole e passaggi comuni e ben noti alla tradizione, che è saggio conoscere.
Altro che onnipotenza! Facendo dialogare esperienze di vulnerabilità umana con il vangelo di Giovanni, il fondatore dell'Arca esplora un nuovo attributo evangelico di Dio: la vulnerabilità, dalla carne alla pasqua di Gesù.
Un testo per l'educazione. Non "degli" adulti, ma "come adulti". Spunti per crescere ancora, ogni giorno, da educatori. È sempre tempo di educare. Perché l'educazione "funzioni" non si deve interrompere l'ascolto - in Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua e Tempo Ordinario - della Parola che educa e fa vivere. «È in gioco il valore preziosissimo che si chiama Speranza. Nessuna attività come l'educare suppone la proiezione fiduciosa verso quel mondo diverso dal nostro, ancora in embrione, che esisterà domani. L'educatore ha a che fare con persone che presumibilmente gli sopravviveranno e da cui questo mondo ancora sconosciuto sarà costruito» (dalla «Prefazione» di Franco Verdi).
"Non sono tanto pessimista, Gaudy. Passi in avanti ne abbiamo fatti, ma resta molto cammino davanti a noi. Chi è il cristiano? È uno che, a poco a poco, frequentando il Cristo, arriva ad avere i suoi stessi sentimenti, a pensarla come Lui, a vedere la vita come Lui la vede, a vivere la sua stessa passione. E Gesù non volle restare sul trono, si fece ultimo per vivere la vita e la storia degli ultimi... Sono sicuro, Gaudy, che la gioventù raggiungerà il Cristo soltanto attraverso l'impegno di trasformare il mondo. Avanti, amici, non fermatevi! Non avete finito di sfogliare il libro della storia."
La Chiesa sta riflettendo sulla Nuova Evangelizzazione e celebrando l'Anno della Fede. Sulla scorta di queste sollecitazioni, l'autore ha voluto scoprire il significato della fede in Charles de Foucauld, una fede nutrita dalla preghiera che porta alla contemplazione. E dalla contemplazione nasce poi l'evangelizzazione: come Gesù a Nazaret, egli sarà evangelizzatore non con la predicazione, ma vivendo in silenzio le virtù cristiane, pregando, adorando, facendo del bene e tessendo legami di amicizia. Ma soprattutto diventando lui stesso Vangelo vivente, affinché tutti potessero scoprire nel suo volto il volto trasfigurato del "Fratello beneamato e Signore Gesù".
La felicità è la percezione di essere persone uniche, realizzate e appagate. Che si voglia o no, le persone cercano la felicità e obiettivo di ogni persona è viverla. Ma questa ricerca non è priva di rischi, di incertezze e di ostacoli, poiché ogni processo di crescita comporta aspetti di "crisi" e "cambiamento". Le "crisi" ci spaventano perché esse richiedono il coraggio di ascoltare la propria voce, la propria chiamata, la propria vocazione alla vita. L'uomo di oggi, disabituato ad affrontare le sfide, si lascia passivamente assorbire da schemi precostituiti di pensiero, in regole d'azione preconfezionate; credendo di vivere, si annulla negli altri e sceglie o quello che gli altri gli dicono di fare o quello che gli altri fanno. Così l'infelicità è assicurata.
Siamo tutti in cerca di luce. Siamo tutti in cerca di guida. L'autore indica la strada "tanto nuova e tanto antica" per stare nella luce e per vivere la vita buona del Vangelo. Lo fa commentando in modo originale e creativo la Parola di Dio, facendo risuonare la Parola di libertà che appartiene a tutti, che cresce con chi l'ascolta e con chi la lascia agire nella propria vita. Il Dio di Gesù: un Dio che sorprende; Dal peccato alle Benedizioni: un percorso libero e liberante; Il Regno di Dio: la scommessa per un mondo migliore; Amore e dintorni: per chi vuole vivere seriamente!; Cieli e terra nuovi: gli orizzonti inediti della Buona Novella; La bellezza: gioia autentica di vita piena; Campioni di umanità, corpo e spirito in armonia: sono questi i temi attorno ai quali si rimette in cammino la Parola già proclamata, ascoltata e condivisa. Nessuno è in grado di prevedere ciò che la Parola produce nel cuore di ogni persona. La lettura di queste pagine conferma che il suo ascolto ricrea, illumina, apre orizzonti, consola, sostiene, riconcilia.
Questo scritto vuole essere un'opera di grande speranza, perché Gesù Cristo non ha mai smesso e mai smette di offrire all'uomo la vera libertà. Oggi di libertà si parla tanto, con variegate ideologie che schiavizzano ancora di più la persona umana abbandonandola alle sue prigionie. È Cristo a donare all'uomo contemporaneo - stanco, infelice, egoista, ingordo? - non solo un senso autentico e genuino della libertà, ma la liberazione stessa.
Nessuna società, nessuna comunità, può vivere, o sopravvivere, senza una fondamentale attitudine al perdono. Perdonare e accettare di essere perdonati è forse la via più praticabile per chi voglia incontrarsi con il Dio cristiano, il Dio del perdono.
Un invito a meditare sullo Spirito Santo attraverso un approccio poetico e spirituale che si sviluppa dall'Annunciazione alla Pentecoste.