È ormai appurato che esistano molteplici tipi di intelligenza. All’inizio era solo quella logico-matematica – misurata dal tanto discusso "QI" – poi ne sono sopraggiunte altre, almeno una decina, tra cui anche quella spirituale. Questo fatto è al contempo rassicurante e delimitante: se scopri di possedere un basso quoziente d’intelligenza logica o emotiva o, nel caso specifico, spirituale, non vuol dire che non sei intelligente globalmente, ma solo che la tua intelligenza trabocca in altri ambiti di esperienza. Di converso, possedere un alto quoziente in una determinata intelligenza non deve illudere oltremodo, perché le aree sono molteplici e risultare campione in una di essa non ci consegna automaticamente la felicità o il successo nella vita.
Sommario
Premessa. Test. 1. Il curioso Marshmallow Test. 2. Dal QI al QS. 3. Cosa è l’intelligenza spirituale/1. Danah Zohar. 4. Le sette dimensioni dell’intelligenza spirituale. 5. Oltre il principio 10/90. 6. La filosofia non serve a niente. 7. Cosa è l’intelligenza spirituale/2. David King. 8. SISRI, SIS, MEQ e altri test. 9. La lettera di Capriolo Zoppo. 10. Test di intelligenza etica. 11. False euristiche. 12. Cosa è l’intelligenza spirituale/3. Francesco Torralba. 13. L’intelligenza delle Scritture. 14. Vangelo di Giovanni 11,51. 15. Il comandamento ermeneutico. 16. Cariclea e Teagene. 17. Le dieci grazie. 18 La sposa novella e gli eccitatori spirituali. 19. Cosa è l’intelligenza spirituale/4. Definizioni a cascata. 20. Es gibt allerdings das Mystische. 21. Amore platonico. 22. La favola di Huai Nan Zi. 23. Intelligenza spirituale in vendita. 24. Educazione spirituale. 25. Intelligenza spirituale artificiale. 26. La mente bicamerale. 27. Neuroateismo. 28. Dizionario della stupidità. 29. Dall’empatia all’inter-essere. 30. Humor artificiale. Valutazione dei risultati del libro. Risultati del test, finalmente. Punteggi.
Note sull'autore
Andrea Vaccaro, titoli accademici in Filosofia, Psicopedagogia e Teologia, è docente all’Istituto di Scienze Religiose Galantini di Firenze e vicedirettore della Scuola di Teologia della diocesi di Pistoia. È collaboratore di Avvenire, Rassegna di teologia, Vita e pensiero e Quaderni di semantica. Con EDB ha pubblicato Perché rinunziare all’anima? La questione dell’anima nella filosofia della mente e nella teologia (22002) e La Linea obliqua. Il ruolo della tecnologia nella riflessione teologica (2015). Con Giordano Frosini ha curato La Bibbia in breve (2017).
Nell’ambito del rapporto con le altre discipline, la funzione della Teologia spirituale è quella di ricondurre a unità i frammentati interessi degli insegnamenti teologici, colmando quel gap che spesso si frappone tra il tema di studio e l’esperienza concreta. Da questo punto di vista, la Teologia spirituale si presenta come vertice e sintesi della sistematica e come risorsa prima che può rendere il cristianesimo – come scriveva Karl Rahner – necessariamente mistico.
Il volume si colloca in una collana di testi rigorosi e agili a un tempo, rivolti soprattutto al pubblico di università, facoltà teologiche, istituti di scienze religiose e seminari.
La storia della spiritualità è costellata di episodi in cui la preghiera diventa poesia e dà accesso, anche quando rifiuta ogni coinvolgimento religioso, a una dimensione spirituale propria dell'uomo. Questo libro si propone di indagare il rapporto tra spiritualità e poesia, soprattutto contemporanea, accostando la fenomenologia della parola umana alla rivelazione cristiana del Dio-Logos e descrivendo la dinamica della scrittura e della lettura, che più volte affiora anche nella Bibbia, attraverso l'immagine ricorrente di un rotolo da dissigillare, da interpretare e persino da mangiare. Il volume si concentra infine sul tema dell'ispirazione, termine comune all'esperienza sia del poeta che del mistico. Un breve «laboratorio» è dedicato anche all'opera di Giorgio Caproni, in particolare alla raccolta "Il Franco cacciatore", segnalando l'affiorare della questione di Dio dal cuore stesso dell'atto poetico.
Questo volume analizza il fenomeno della spiritualità del Sangue di Cristo, sempre più diffusa nella Chiesa postconciliare e profondamente radicata nella rivelazione e nella tradizione cristiana. L'analisi storica, che prende le mosse dai testi biblici, aiuta a comprendere anche la spiritualità moderna, a partire dalla figura di san Gaspare del Bufalo, fondatore dei missionari del Preziosissimo Sangue, fino al Concilio Vaticano II e alla sua ricezione articolata e problematica. Nello specifico, la ricerca esamina la spiritualità del sangue di Cristo secondo padre Winfried M. Wermter, religioso, dottore in teologia, specialista in spiritualità, guida di esercizi spirituali e missionario. Il tema, centrale per la sua esperienza e per la sua ricca e complessa dottrina teologico-spirituale, viene da lui approfondito durante i quasi cinquant'anni del suo servizio sacerdotale. Prefazione di Paolo Martinelli.
Favorire il dialogo tra riflessione scientifica e spirito di comunione, considerare la collaborazione e il dialogo come strumenti privilegiati per ricercare la verità, superare l’individualismo che affligge anche gli ambienti universitari ecclesiali: a questi temi l’Istituto Francescano di Spiritualità ha dedicato la Giornata di studio 2017, organizzata nel quadro del percorso intrapreso nel 2015 per l’unificazione delle istituzioni accademiche francescane di Roma e la nascita di un’Università Francescana. Le due relazioni riportate nel testo – una sulla storia dell’università e l’altra sulla vocazione di un’Università francescana – mostrano la convenienza della vita in comune e del dialogo al fine di coltivare e comunicare le conoscenze. La tavola rotonda conclusiva, riportata alla fine del volume, presenta alcuni modelli di collaborazione accademica in spirito di comunione: le esperienze dell’Istituto Universitario Sophia, dell’Atelier Cardinal Špidlik e del Progetto San Bonaventura.
Sommario
Introduzione (A. Schmucki). Saluto del Magnifico Rettore della Pontificia Università Antonianum (M. Melone). Saluto del Preside della Facoltà Teologica San Bonaventura Seraphicum (D.A. Nhue Nguyen). Saluto del Preside dell’Istituto Francescano di Spiritualità (L. Bianchi). I. Carattere sinfonico della ricerca nell’universitas personarum et scientiarum. Sguardo storico e metodologico (L. Clavell). II. Una università francescana? Riflessioni sull’incontro tra minorità evangelica e sapienza accademica (M. Bartoli). III. L’Istituto universitario Sophia: un laboratorio accademico d’innovazione alla luce del carisma dell’unità (P. Coda). IV. L’Atelier di teologia «Card. Špidlík» del Centro Aletti (M. Campatelli). V. Il gruppo San Bonaventura: genesi, visione, sviluppo e difficoltà (G. Cesareo). VI. La ricerca della verità in un’apertura alla comunione. Spiritualità francescana e vita universitaria (S. Oppes). Conclusioni (W. Henn).
Note sull'autore
Albert Schmucki, frate minore, è professore aggiunto di Psicopedagogia della vita spirituale e vice preside dell’Istituto francescano di spiritualità della Pontificia Università Antonianum.
Luca Bianchi, frate minore cappuccino, insegna Storia della spiritualità all'Istituto Francescano di Spiritualità della Pontificia Università Antonianum, di cui è preside.
Il Vaticano II ha affermato il carattere universale della vocazione cristiana e le assemblee sinodali successive hanno mostrato l'importanza delle diverse forme vocazionali: laicale, sacerdotale e consacrata. Tuttavia, i processi culturali della modernità hanno portato, soprattutto le nuove generazioni, a sentire la parola «vocazione» distante dalla vita. La cultura del provvisorio ha reso assai difficile prendere decisioni «per sempre». Per questo è necessario riscoprire il senso antropologico e teologico della vocazione, che si realizza sempre nell'assumere una concreta forma di vita all'interno della comunione ecclesiale. Il volume affronta queste problematiche alla luce della circolarità tra il concetto di vocazione e quello di forme della vita cristiana o «stato di vita», cercando di sviluppare un confronto con le diverse posizioni teologiche in proposito e, in particolare, con il pensiero di Hans Urs von Balthasar.
In passato si riteneva che nella storia del cristianesimo nessun secolo come il XX avesse avuto tanti martiri. Eppure, gli ultimi decenni sembrano già smentire quel convincimento e tratteggiare scenari in cui si intrecciano violenza e dolore, rancore e sete di rivalsa. Non è dunque un caso che proprio oggi aumenti l’attenzione, anche mediatica, per questo tema e per le beatificazioni e canonizzazioni dei «nuovi» martiri (spesso associati in grandi gruppi, come i «testimoni autentici del Vangelo» durante le guerre civili e i regimi totalitari, per esempio in Spagna e in Albania). L’interesse, d’altra parte, sembra accrescersi anche perché la Chiesa ha confermato di voler dare una lettura sempre più integrata e completa della morte per fede e sta insegnando a riconoscere – oltre alla forma di un martirio affrontato per non abiurare – anche il sacrificio di quanti perdono la vita per la giustizia e la carità.
Il libro, fonti alla mano e uno sguardo preferenziale alle più recenti cause approdate agli onori degli altari, spiega che cos’è il martirio cristiano, approfondisce alcuni casi, illustra gli orientamenti dei pontefici e riflette sulla struttura antropologica ed etica che la morte per la fede presuppone e implica.
La lettura dei grandi maestri di spiritualità del Medioevo consente al Butler di individuare, intorno alla metà del XII secolo, una svolta decisiva nella concezione e nella pratica cristiana della contemplazione. L'unione dell'anima con Dio assume quelle connotazioni che, a tutt'oggi, le sono comunemente attribuite; vicenda di annullamento e di ineffabilità, essa è accompagnata da visioni, da manifestazioni estatiche e da altre particolari emozioni. Di tono assai diverso è il misticismo che emerge dagli scritti di Agostino, Gregorio Magno e Bernardo, per i quali l'avventura dell'incontro con Dio è momento di luce, non di oscuramento, e non comporta sconvolgimenti psico-fisiologici o fenomeni prodigiosi. È un'esperienza di contemplazione concepita non come privilegio di pochi, ma come il termine naturale della vita spirituale del cristiano. L'originale sobrietà di questa mistica si impone nei termini di un «misticismo occidentale» - per reazione alla mistica successiva in cui si inserisce l'elemento «orientale» dello Pseudo-Dionigi - e in forza di tali caratteri e ascendenze conserva tuttora una capacità di attrazione.
Il «giardino di Dio» è lo spazio in cui si snoda un'intensa storia nuziale. È il luogo della gioia della creazione, dell'intimità, della ribellione, della ricerca innamorata. Ed è il luogo in cui si consuma l'amore sponsale di Cristo, che plasma la Chiesa sposa. L'autore, attraverso un dialogo confidenziale, accompagna gli sposi a passeggiare nel giardino con Dio, perché possano rivivere i momenti fondamentali della propria storia e riconoscere i passi dell'Amore che ogni giorno li rende partecipi di una nuova creazione.
L'esortazione apostolica «Amoris laetitia» di papa Francesco, pubblicata il 19 marzo 2016, giorno liturgicamente dedicato a san Giuseppe, insiste sulla necessità del discernimento. Il tema non riguarda solo le situazioni famigliari richiamate nel testo, ma più in generale le esigenze della Chiesa e del mondo. In questo libro, che nel titolo si ispira alle parole del monaco Giovanni Cassiano, fondatore di monasteri e santo, la saggezza del giudizio è vista come «una specie di occhio e di lampada dell'anima», secondo la parola evangelica. Il discernimento è dunque uno sguardo interiore, capace di illuminare e, forse, anche per questo ricorre con insistenza nell'esortazione del papa.
La vicenda personale di Maria di Nazaret viene collocata nella prospettiva delle concrete relazioni umane da lei vissute e nell'intreccio tra le dinamiche materne e quelle del discepolato. La riflessione sulla sua vicenda spirituale è inoltre legata al tema della misericordia di Dio, sfruttando la vicinanza semantica fra i termini che la Scrittura utilizza per parlare di misericordia e di grembo materno. Il volume commenta in chiave teologico-spirituale i brani che nei Vangeli si occupano di Maria e, in appendice, propone una riflessione sulla Misericordiae vultus e sull'amore misericordioso di Dio che si volge sui piccoli. Vengono affrontati anche temi classici della mariologia, come la verginità o l'immacolata concezione, ma sempre in relazione alle vicende della vita di Maria e della sua maternità così come si possono cogliere dal testo biblico.
«Dio mi prenda e faccia di me, povero sacerdote, uno strumento della sua misericordia tra gli uomini». È il 3 settembre 1920 quando don Primo Mazzolari, con in mano il congedo da cappellano militare, si affida a monsignor Giovanni Cazzani (1867-1952), il vescovo di Cremona che attraversa quasi tutto l'arco del ministero sacerdotale del parroco di Bozzolo. Don Primo ha vissuto dall'interno il dramma della guerra e ora chiede al suo superiore di non finire nuovamente dietro una scrivania o su una cattedra del seminario perché desidera andare in parrocchia, tra la gente. I testi qui raccolti accompagnano i passaggi più importanti e difficili del suo ministero sacerdotale: il dramma della prima guerra mondiale, i trasferimenti a Cicognara e Bozzolo, gli scontri con il fascismo, le incomprensioni con l'autorità ecclesiastica, le scelte pastorali talora discusse, la vicinanza alle persone durante la seconda guerra mondiale, la carità generosa, gli impegni di predicazione, il percorso altalenante del quindicinale Adesso. In queste lettere, Mazzolari mostra di voler essere figlio della sua Chiesa e incontra in Cazzani una paternità accogliente. Non a caso, di entrambi è in corso il processo di beatificazione.