Mediante la descrizione del vissuto interiore di santa Teresa d'Avila, la più grande mistica spagnola di tutti i tempi, l'autore giunge a svelare le reali «profondità» in cui una persona entra in dialogo con il Creatore, al pari di un sincero dialogo fra «due amici» o fra «due amanti». Dopo la lettura di questo saggio, non si potrà più equiparare la preghiera a una mera espressione poetica o creativa, bensì la si dovrà considerare per quel che essa è: la relazione dell'essere umano con Dio nel «centro» dell'anima.
Continua l'attenzione della rivista al mondo animale, dopo il fascicolo dedicato all'ampia ricognizione del rapporto tra cristianesimo e animali (n. 162). Stavolta l'approccio è teologico: nei manuali di teologia della creazione a tutt'oggi non si riflette sugli animali come realtà creaturale propria, ma vengono inclusi in un contesto creazionale generico peraltro senza distinguere tra esseri non viventi ed esseri viventi non umani. È una lacuna che è doveroso superare anche perché il tema sta assumendo una rilevanza sempre crescente nelle scienze naturali (etologia, biodiversità...), nella filosofia (i diritti degli animali) e nella società (valore sociale della presenza di animali da compagnia, ambivalenze del consumo di prodotti animali da allevamenti intensivi...). Entrando in dialogo con le scienze naturali (abilità sensitive, emotive e cognitive degli animali), quali le conseguenze a livello teologico specialmente per l'etica teologica? Papa Francesco, parla del «valore proprio» di ogni creatura (Laudato si').
Una sicura conoscenza della tradizione cristiana e una altrettanto profonda conoscenza dell'animo umano permettono all'autore di presentare in questo piccolo libro un itinerario semplice e allo stesso tempo completo, che porta alla preghiera continua. Sia che si preghi per gli altri, che si mediti la Sacra Scrittura, o che si adori e si contempli l'eucaristia, il movimento fondamentale è quello dell'incontro: uscire da se stessi per far posto all'Altro. Allora la preghiera diventa per l'uomo l'esperienza fondamentale del vivere, la scoperta di se stesso e dell'altro, guardati con gli occhi di un Dio d'amore e di misericordia.
Invocazioni e canti di lode per imparare a confidare nella Parola viva che continuamente parla al nostro cuore (Presentazione di Angelo Casati).
L'Eremo del Silenzio di Torino, di cui Juri Nervo è uno dei fondatori, ha sede in un ex carcere ed è luogo di accoglienza gratuita e non giudicante, luogo di silenzio per vivere l'eremitaggio singolarmente e comunitariamente pur nel caos urbano. Con la semplice formula della domanda e risposta, l'autore presenta l'esperienza e la realtà dell'Eremo, ne sviscera la natura e il significato in 14 brevi capitoletti: Il silenzio; L'eremo in città; Spirito, anima, corpo... e cervello; Il tempo e le abitudini; La preghiera; Dal Dio presente alla presenza di Dio; La comunicazione; Il cibo; La natura; Il lavoro; Gli spostamenti; La città; La santità; L'icona dell'Abbraccio.
Una giovane mamma che parla ai cristiani di oggi con estrema lucidità. Se si resta colpiti dalla sua scelta di rifiutare le cure che avrebbero potuto mettere in pericolo la vita del bambino che portava in grembo, bisogna dire chiaramente che Maria Cristina non è santa per la sua scelta finale, estrema, ma per la coerenza cristiana e gioiosa con cui ha vissuto tutte le tappe della sua vita. La sua è una santità che provoca a ripensare realtà fondamentali come l'amore, la sessualità, la famiglia, la maternità. Maria Cristina non impone nulla a nessuno, è una donna che ha scelto nella libertà, secondo coscienza. Cristina vuole contagiarci con la gioia del Vangelo della vita. Questa biografia cerca di evidenziare la "santità ecclesiale", cioè la vita vissuta in profonda sintonia con il sentire della Chiesa da Maria Cristina Cella Mocellin al punto che i suoi scritti, e soprattutto la sua vita, potrebbero essere letti come un "commento esistenziale" alle encicliche Humanae Vitae di san Paolo VI, Evangelium Vitae di san Giovanni Paolo II e soprattutto all'esortazione apostolica Amoris Laetitia di papa Francesco.
Il libro è stato scritto nel corso del 2015 e riscoperto, quasi casualmente, all'alba del giorno del funerale di Antonio. Il filo conduttore è il rapporto con il limite: vissuto nell'improvvisa morte del padre, nei quasi 30 anni di professione medica e nei drammatici mesi della malattia imprevista e imprevedibile. La consapevolezza di essere limitati è per l'autore la condizione essenziale per dare senso e profondità al tempo e alle cose che si vivono, per potersi immergere in ciò che è essenziale e autentico. Antonio, scrive il card. Zuppi nella Prefazione, «superava il limite con l'amore, l'unica maniera per cui l'altro non è un oggetto senza significato, un fastidio, un problema». Antonio ci aiuta a comprendere cosa può rendere la vita piena, trasformata dall'amore, e quindi felice.
Gli autori, entrambi psicoterapeuti, lasciano le comode poltrone dello Studio clinico e si mettono esistenzialmente in cordata con i loro pazienti accompagnandoli negli outdoor residenziali sulle Alpi a recuperare il Sogno e a trasformarlo in Progetto nel loro rientro a Valle. In outdoor, aiutano i partecipanti a rileggere la propria storia personale (la Valle), li affiancano nella crisi (il Guado), li aiutano a prendere consapevolezza della loro lotta interiore (il Deserto), li sostengono nel riconciliarsi con le parti di sé che esprimono rabbia (l'Urlo Catartico) e li affiancano nel prendere le ri-decisioni fondamentali per aprirsi progettualmente al futuro (la Vetta), a partire dal "qui e ora" (il Crinale). A fronte delle strettoie mentali procurate dal disagio esistenziale, gli autori esortano il lettore a mettersi in cammino per riappropriarsi dell'ampio orizzonte di vita che ha davanti, consapevole che ha sempre una seconda opportunità.
Un libro sull'arte del discernimento, per comprendere che la vita non è quello che ci accade, ma è quello che scegliamo di fare di fronte a quel che ci accade. E le decisioni sono un modo per definire noi stessi, per dare ali e significato ai sogni e per dare forma alla vita. Nella prima parte l'autore tratta della libertà dell'uomo di fronte alle scelte inevitabili, nonostante condizionamenti e limiti, per poi affrontare il tema del discernimento spirituale nella tradizione cristiana a partire dai Padri del deserto, passando per i grandi autori spirituali del primo millennio cristiano fino a sant'Ignazio di Loyola. Un viaggio intenso che accompagna gradualmente il lettore alla scoperta delle straordinarie, e spesso sconosciute, ricchezze della tradizione spirituale cristiana per rendere la propria vita più bella e gioiosa, nella consapevolezza che il discernimento orienta alla conoscenza di se stessi e finalmente alla libertà interiore di scegliere la gioia.
Una biografia del Santo di Padova, scritta con una prosa sciolta ed estrosa, ma precisa nella materia storica minuziosamente controllata nelle fonti.
Il volume presenta una vasta scelta di testi tratti dai Sermoni di sant'Antonio. Com'è noto è questa l'unica opera lasciataci dal Santo, che fu il primo professore di teologia tra i francescani, e che gli ha meritato il titolo di Dottore della chiesa.Come bene illustra la Presentazione, scopo del libro è di far conoscere al vasto pubblico questo aspetto spesso ignorato della personalità di sant'Antonio.L'antologia, che raccoglie un vasto numero di testi antoniani, si caratterizza per l'ordinamento tematico con cui i brani sono proposti: una trentina di argomenti, strutturati in quattro grandi nuclei o sezioni: Trinità e incarnazione; Chiesa e sacramenti; L'uomo e il suo destino; La vita morale. Naturalmente si tratta dei testi più significativi relativamente ai singoli temi.Nella citata Presentazione vengono anche sintetizzate le caratteristiche dei Sermoni antoniani e delineati i criteri di valutazione e di lettura di questi testi importanti, ormai lontani dalla nostra cultura.
Destinatari
Oltre che alla riflessione e meditazione personale e di gruppo, il volume, grazie all'ordinamento tematico, può essere di valido aiuto anche per la scuola e la catechesi.
Autore
Giordano Tollardo, francescano conventuale, da molti anni si occupa dei Sermoni di sant'Antonio dei quali ha approntato un'apprezzata traduzione integrale in italiano, da cui ha tratto già l'antologia Così parlava sant'Antonio, e un'agile scelta di pensieri per ogni giorno dell'anno: Le spighe dimenticate.
L'Insegnamento della Religione Cattolica è una disciplina con finalità formativo-culturali tese a sviluppare competenze riferite alla fede cristiana cattolica, in dialogo con altre confessioni e religioni. Detto questo, il problema dell'ora di religione è sempre stato e rimane terreno di confronto e/o di scontro. Qui non si vuole ricostruire il filo di tali (vecchie) discussioni, ma esplorare scenari di un futuro possibile, tematizzare le nuove sfide nel contesto odierno così tanto ormai diversificato e plurale anche nella nostra area culturale mediterranea. Nessun cedimento alla retorica, ma analisi di dati (Rapporto annuale 2019 dell'Istat) e le acquisizioni più attuali delle scienze della religione e della teologia con lo scopo di ripensare i fondamentali dell'educazione religiosa nella scuola di tutti! Non poco se si pensa che la religione è e fa cultura, è esperienza di umanizzazione e di universalità, è sorgente e risorsa valoriale per tutti!