Se il successo nel lavoro rispecchiasse quello scolastico, le donne oggi governerebbero il mondo. Perché spesso avviene il contrario? In questo volume Susan Pinker risponde ribaltando alcune delle nostre più ferme convinzioni, in particolare che donne e uomini siano equivalenti dal punto di vista biologico e che abbiano gli stessi obiettivi di vita. Che cosa vogliono le donne e perché lo vogliono? Che senso ha imporre alle donne un modello lavorativo maschile? Perché la parità non c'è ancora? Per Susan Pinker all'origine della differenza c'è uno scarto biologico che favorisce inclinazioni e atteggiamenti distinti. Soltanto accettando questa divergenza fondamentale si potrà realizzare un'organizzazione del lavoro in cui le diverse attitudini siano rispettate e valorizzate. Un saggio controverso che mira a gettare nuova luce sulle differenze tra uomo e donna, e offre spunti inediti per riaprire il dibattito.
In questo volume Asor Rosa non si limita a ripercorrere le ultime fasi di quella modernità iniziata ed esplosa nei due volumi precedenti, ma analizza ugualmente "il declino del moderno", o postmoderno che dir si voglia, caratterizzato dalla crisi dei "disegni generali", delle ideologie, della persuasione di scrivere per cambiare l'uomo e la storia. Un Novecento lungo in cui vengono ridefiniti gli statuti letterari che avevano contraddistinto l'operare degli scrittori nelle epoche precedenti. La letteratura come presa di posizione elitaria puntava tutto sulla distinzione e sull'originalità, viceversa nella società di massa il valore viene ricollocato dove ci sia il gradimento di molti se non di tutti. Questa è una delle cesure più rilevanti raccontate in questo libro. Ma se la storia letteraria del Novecento (e Duemila) è un momento di grandi trasformazioni e radicali cambiamenti, è anche un percorso di permanenze forti. Come per la poesia, che con Montale e altri autori ha rappresentato il vertice qualitativo del secolo scorso, e che ancora oggi, secondo Asor Rosa, rappresenta il più forte segnale di continuità con la tradizione.
Con questo ottavo volume in due tomi dedicato al Novecento, che si avvale di un'introduzione generale di Carlo Ossola, si completa in edizione tascabile un'opera fondamentale per chiunque voglia conoscere o approfondire la tradizione poetica italiana. Da Gozzano ai Crepuscolari, dai Futuristi a Campana e Rebora, da Saba, Ungaretti e Montale al dopoguerra e alla contemporaneità (Pasolini, Caproni, Zanzotto, Luzi, Giudici...), senza tralasciare una nutrita sezione dedicata ai grandi dialettali: la poesia del secolo appena trascorso si rivela in tutta la sua straordinaria varietà di accenti stilistici, linguistici e formali. Ogni sezione è accompagnata da un'introduzione specifica; le note a piè di pagina propongono nuove interpretazioni e significati testuali. Completano l'edizione le note filologiche e bio-bibliografiche, l'indice degli autori e degli incipit.
Le esperienze di Edward Bunker nelle prigioni peggiori della California, per le strade di Los Angeles e nel sottobosco di Hollywood lo hanno accreditato a scrivere alcuni dei piú conturbanti ed efficaci romanzi moderni sul carcere. Con "Educazione di una canaglia" i lettori possono entrare, senza alcuna finzione narrativa, nel mondo duro e non edulcorato di Bunker. Sia che fumi uno spinello seduto sulla sedia della camera a gas, o che prenda in mano un coltello usato da un serial killer, o che nuoti tra i marmi della sfarzosa piscina Nettuno a San Simeon, California, Bunker si limita a esporre la sua mercanzia, nuda e cruda. Il risultato è agghiacciante, eppure non privo di una sua orgogliosa morale, perché è la pura verità.
Questo settimo volume, che si avvale di un'introduzione generale di Carlo Ossola, presenta gli autori che hanno restituito alla letteratura italiana del XIX secolo il senso dell'infinito: da Monti e Foscolo a Leopardi e Manzoni, preparando quella discesa introspettiva, nella coscienza e nei significati da Pascoli a D'Annunzio - che prelude al Novecento, anche per quei nessi di lingua e di popolo che saranno esaltati dalla musa dialettale del Porta e del Belli. Ogni sezione è accompagnata da un'introduzione specifica; le note a piè di pagina propongono nuove interpretazioni e significati testuali. Completano l'edizione le note filologiche e bio-bibliografiche, l'indice degli autori e degli incipit.
Perché gli europei hanno assoggettato gran parte degli altri popoli? Secondo Diamond le diversità culturali affondano le loro radici in diversità geografiche, ecologiche e territoriali sostanzialmente legate al caso. Armato di questa idea, l'autore può lanciarsi in un appassionante giro del mondo, alla ricerca di casi esemplari con i quali illustrare e mettere alla prova le sue teorie. Attingendo alla linguistica, all'archeologia, alla genetica molecolare e a mille altre fonti di conoscenza, Diamond riesce a condurre questo "tour de force" storico-culturale con sorprendente maestria, affiancando aneddoti personali a racconti drammatici o a spiegazioni di complesse teorie biologiche, che affronta con abilità di divulgatore.
I momenti cruciali della Resistenza, la nascita della Repubblica sotto il dominio della Democrazia cristiana, il miracolo economico, il centrosinistra e il Sessantotto, le lotte politiche e sindacali degli anni Settanta, il terrorismo: un affresco storiografico ricco di suggestioni e spunti critici che sottolinea il drammatico passaggio da un Paese fascista distrutto dalla guerra a una grande e opulenta nazione democratica. Nella complessa architettura del libro fatti politici, dati economici e analisi della famiglia e della società si intersecano, dando vita a un quadro globale dell'Italia contemporanea. Attingendo a metodi e fonti diversificate - dalla storia orale, alle analisi sociologiche, alle commissioni parlamentari - Storia d'Italia dal dopoguerra a oggi ricostruisce il tessuto più quotidiano della vita degli italiani in una narrazione di grande leggibilità e rigore storico, il lavoro di Paul Ginsborg, pubblicato per la prima volta nel 1989, ha suscitato immediatamente un acceso dibattito, e ha assunto un posto di grande rilievo nella storiografia dedicata all'Italia repubblicana.
Il problema teorico e pratico della traduzione ha un'importanza straordinaria nel mondo contemporaneo. Nella vasta opera di ricerca che su tali problemi vede impegnati, oltre ai traduttori stessi, linguisti, logici e matematici si sentiva l'esigenza di uno studio che, sintetizzando i risultati di discipline diverse, offrisse un quadro della comunicazione interlinguistica. Con questo suo libro Georges Mounin tratta in modo sistematico i problemi della traduzione: dopo alcuni precisi cenni storici e un panorama delle più importanti teorie moderne della traduzione, l'autore esamina gli aspetti linguistici generali di semantica, stilistica, etnografia e teoria della comunicazione. E infine, dopo uno studio sulle varie forme di traduzione (la traduzione letteraria, poetica, teatrale, tecnica, ecc.; il lavoro dell'interprete; le macchine per tradurre), viene indagato lo status giuridico, professionale e culturale del traduttore. Il libro rivela cosí una particolare capacità di illuminare il problema concreto del tradurre con le più moderne e fondate teorie scientifiche.
Da un continuo scambio tra le suggestioni di una teoria generale delle forme letterarie (o poetica) e i dati concreti di una tradizionale, e spesso penetrante, analisi critica nascono i saggi di Figure III. Di questa doppia anima l'autore è ben conscio; la raccolta si apre, infatti, col breve scritto su Critica e poetica, che è una riaffermazione della pari e complementare dignità di entrambe. Ad esso fa seguito una ridiscussione dei rapporti tra Poetica e storia, classico tema della possibilità di una storia letteraria, visto da una specola non italiana (ma con risultati che suonano conferma a quelli di scuola italiana). Di questa collaborazione tra poetica, nella specie narratologica, e critica, Genette dà subito prova affrontando la Recherche proustiana, prima sinteticamente, con un magistrale saggio sulla Metonimia in Proust; poi analiticamente, smontando i meccanismi narrativi dell'opera. La lezione di metodo che ne risulta ha così un merito in più: quello di dimostrarsi, fin dalla sua formulazione, utile alla comprensione di un testo straordinariamente complesso, dal quale è lecito estrarre conclusioni generali sui rapporti tra storia, narrazione e racconto.
Nel volume, gli autori spiegano come sono strutturati i versi, quali sono le varie forme poetiche, dall'antichità ai giorni nostri, e forniscono alcune indicazioni pratiche su come accostarsi allo scrivere poesia; seguendole, non solo si impara in un modo divertente e creativo, ma si fa quello che gli scrittori di tutti i tempi hanno fatto, si capiscono le potenze esplosive del linguaggio. Il testo originale è concepito per il pubblico tedesco; di concerto con Hans Enzensberger, Alfonso Berardinelli in qualche punto modifica e integra il testo con esempi e riferimenti legati alla nostra cultura.
Si può dire che nessun tema sia al centro del dibattito filosofico internazionale come quello della comunità: dal "com'unitarismo" americano all'etica della comunicazione di Habermas e ApeI, al decostruttivismo francese di Derrida e Nancy. E tuttavia, in nessuno di questi casi il concetto di comunità è stato interrogato a partire dal suo originario significato etimologico: "cum munus". È quanto tenta in questo libro l'autore, attraverso una "controstoria" della filosofia politica che ha per oggetto non solo l'opera di Hobbes, Rousseau, Kant, Heidegger e Bataille, ma anche quella di Hõlderin e di Nietzsche, di Freud e di Canetti, di Arendt e di Sartre. Questa riedizione è arricchita da un saggio sul rapporto tra comunità e nichilismo.
Sullo sfondo delle vicende della finanza e del mercato internazionale, Castronovo ha ricostruito l'itinerario dell'economia italiana e i suoi tratti distintivi sulla base di una prospettiva d'insieme, in connessione sia con gli eventi politici e gli orientamenti ideologici e culturali, sia con i mutamenti della società e del costume. Vengono cosi rievocate, unitamente all'opera dei principali attori della vita economica e delle diverse componenti del mondo del lavoro, le fasi più significative di un processo di sviluppo che non è stato né univoco, né lineare, anzi territorialmente difforme ed estremamente accidentato.