Nella riflessione teologica, nella tradizione e nell’insegnamento, nelle ispirazioni e nelle scritture sacre la pace non è mai questione di poco conto. Essa non viene mai relegata a questione morale che riguardi esclusivamente la sfera dei comportamenti, un comando cui obbedire o una norma da osservare. Molto spesso, il valore della pace fa riferimento diretto a Dio, con la sua presenza e con la sua azione. Altre volte è il nome privilegiato di Dio al punto da identificarsi con Dio stesso. La pace, pur variamente intesa, sta al cuore delle fedi e, in alcuni casi, ne costituisce il sapore, il senso, il fine e la profondità. Questo libretto non riuscirebbe a raccogliere le intuizioni, le ispirazioni, le riflessioni e le proposte che le nobili tradizioni delle fedi sparse sulla terra custodiscono nello scrigno della propria sapienza. Pertanto saranno proposti essenzialmente alcuni spunti relativi al tema della pace nelle fedi abramitiche o del Libro o del Mediterraneo.
Autore:
Morotti Giuseppe
Nato a Nembro (BG) nel 1949, si forma presso i Saveriani e viene ordinato prete nel 1974. Con i Piccoli Fratelli del Vangelo di Charles de Foucauld si reca in Iran, condividendo la vita di alcune comunità cristiane ai confini con l'Iraq. Dopo 10 anni nella fraternità di accoglienza di Spello e 5 anni nella fraternità generale di Bruxelles, vive ora con la sua famiglia a Bolzano dove lavora nel Centro di accoglienza della Caritas e anima, nell'ambito parrocchiale, incontri di meditazione e di preghiera sui mistici cristiani e musulmani (sufi).
Target:
Per tutti. Ambiente cattolico e laico.
Contenuti:
In tempo di crisi è molto difficile sostenere la speranza; il mondo appare addirittura più grigio e problematico di quello che è.
Questo è un libro positivo che tratta un tema difficile, quello del rapporto tra cristiani e musulmani, oggi più che mai deteriorato da pregiudizi e incomprensioni reciproche.
L'autore non espone una teoria sul tema, ma racconta, in maniera semplice e diretta, esperienze di vita di quando era un piccolo fratello di Charles de Foucauld e per dieci anni condivise le sue giornate con la gente semplice di un territorio di confine tra Iran e Iraq. Racconta quello che faceva, come reagiva alla guerra e alla paura, come riuscì a vivere l'amicizia e l'ospitalità, che tipo di rapporti instaurò con persone e famiglie. Assicura che quando si lasciano da parte i principi astratti e si vive in profondità ciò che la vita presenta, l'incontro avviene spontaneamente e fa crescere non solo il rispetto ma anche la stima e la collaborazione reciproca; perché la religione non è un ostacolo all'incontro ma uno stimolo ad alimentare i grandi valori del rispetto e della convivenza che sono nel cuore di tutti.
Per approfondire questo aspetto, nella seconda parte del libro l'autore si sofferma sulle più significative esperienze mistiche del mondo cristiano e musulmano per dire che è là, in quel pozzo profondo e inesauribile di spiritualità, dove avviene l'incontro vero e personale con Dio, che si eliminano le differenze e si impara a fare autentica comunione.
Liberta' e' una parola cui tutti dovrebbero rendere omaggio, ma che nella storia non puo' prescindere, non e' mai stata generalizzata.
Non esiste nessuna religione o cultura priva di simboli, senza di questi ogni persona, in particolare coloro che vivono un'esperienza di migrazione, si sentirebbe denudata.
La parola 'lavoro' puo' essere intesa come voce religiosa? L'autore approfondisce l'uso di questo termine nelle diverse religioni del mondo, a partire dal 'lavoro della creazione' scritto nella Genesi per approdare alle parole del profeta Muhammad.
Muhammad e' stato per secoli fonte d'ispirazione della vita religiosa di intere generazioni di credenti. L'autore si addentra e spiega le motivazioni, i modi e la sequenza di quanto ricevuto dal profeta e di quanto trasmetteva ai fedeli.
«Dopo il Concilio, dall’enciclica Ecclesiam suam di Paolo VI, si sono sviluppati diversi interventi Pontifici, oltre ad atti significativi, […] in cui è proseguita la presentazione del dialogo interreligioso in un clima di tensione crescente rappresentando al giorno d’oggi un’esigenza, un’urgenza, frutto dell’incontro e della convivenza sempre più vasta di persone, popoli, culture e religioni. Situazione che può essere di arricchimento reciproco se vissuta nel rispetto degli altri, apprezzando i valori e le tradizioni altrui, il pensiero religioso dei popoli, alla ricerca sincera della verità, dell’unità, della riconciliazione e della pace». (Presentazione di Alberto Trevisiol, IMC)
In tale situazione emerge la necessità di una formazione al dialogo, sia in ambito cristiano sia in altri ambiti religiosi, capace di orientare ed educare le persone a stabilire relazioni più profonde con membri di altre tradizioni. Da questo certamente dipenderà la qualità delle società di domani.
L’Autore, cosciente che i protagonisti del dialogo non sono le strutture e nemmeno le istituzioni – comprese quelle religiose – ma proprio le persone e mettendo in risalto la natura teologica e antropologica del dialogo interreligioso, fornisce orientamenti per la formazione, attraverso “una rivisitazione” delle categorie coinvolte nel dialogo interreligioso, anche alla luce delle recenti indicazioni della ricerca e del magistero ecclesiale. Questo contributo va incontro al bisogno di chi si appresta a elaborare un curriculum formativo nel campo del dialogo e di chi guarda ad esso non come mero esercizio intellettuale bensì come nuovo stile di vita, che coinvolge tutta la propria esistenza e che può essere vissuto come un’autentica chiamata di Dio a lavorare sia all’interno della propria tradizione religiosa, sia in relazione ad altre.
L'autore presenta l'iter delle immagini nell'arte sacra fino ai tempi moderni, dalle tradizioni aniconiche fino al moderno immaginario di massa.
L'autore studia l'accezione di spirito" nelle diverse tradizioni religiose: dal cristianesimo al pentecostalismo. "
In un contesto pluriculturale, la divinita' rappresenta la trascendenza di tutti i limiti della coscienza umana e il movimento dello spirito umano, rivolto verso la propria identita' attraverso il confronto con la realta' ultima.
Il termine terra" ha diverse accezioni che presentano, nel declinare dei fatti storici e culturali, dei rischi e delle derive. "
Il testo vuole fare riflettere sul mondo non umano, fatto di carne come noi". "