Da quando l'umanesimo è stato messo a tema dei lavori del prossimo convegno ecclesiale di Firenze (novembre 2015), con il titolo programmatico In Gesù Cristo il nuovo umanesimo, il dibattito sul senso di tale riferimento culturale sembra essersi riacceso. E tanto più di fronte alle profonde trasformazioni antropologiche in atto in un contesto storico e culturale sempre più plurale e contraddittorio. Ecco, allora, l'opportunità, proprio a Firenze, dove per primi "si imparò a dire la parola uomo con particolare intenzione" (Giovanni Paolo II), di provare a offrire un contributo di riflessione intorno all'idea di umanesimo. E di farlo a partire dall'eredità poetica e letteraria di Mario Luzi, uno dei grandi protagonisti della tradizione culturale fiorentina. Così, interrogarsi sull'umanesimo della poesia può significare - attraverso il contributo di alcuni tra i maggiori studiosi dell'opera di Mario Luzi, tornare a scoprire la poesia come cifra dell'umano: sforzo di portare alla parola, perfino in quella sperimentazione linguistica tanto cara a Luzi, il mistero della vita e così renderla veramente e pienamente umana.
Il libro è il frutto di un viaggio culturale fatto in Germania da un gruppo di amici (la Comunità di San Leolino). Ogni capitolo è il resoconto di una tappa geografica, culturale e spirituale in terra tedesca. Si passa da Rothenburg, città che evoca il grande passato medievale europeo; a Weimar, culla del romanticismo; a Buchenwald che, con il campo di concentramento, fu il teatro di una delle più terribili prove per il genere umano. Poi ancora lo splendore Barocco di Posdam, la meravigliosa Dresda, per finire al santuario mariano di Altotting, tanto caro a Benedetto XVI. In perfetto stile romantico, gli autori hanno compiuto un viaggio fuori e dentro sé stessi, alla ricerca di un`eredità spirituale: il contributo offerto dal popolo tedesco all`umanità in cerca del Divino.