Sergio Anselmi propone dodici racconti che danno corpo a quei fantasmi incontrati in una vita di scavo negli archivi di qua e di là dell'Adriatico. Vite non illustri, destini oscuri e dimenticati che hanno lasciato solo qualche labile traccia nelle carte. Anselmi ricombina quelle tracce in racconti dove "tutto è falso e vero a un tempo, ma tutto è storicamente fondato".
Per Sen l'idea di uguaglianza deve confrontarsi con la sostanziale eterogeneità degli esseri umani, dovuta a caratteristiche personali e a circostanze esterne, e con la molteplicità di variabili in relazione alle quali l'eguaglianza può essere valutata. Per Sen il cuore del problema è nella domanda "eguaglianza di che cosa?". Nel fornire una risposta egli si concentra sulla capacità degli individui di svolgere efficacemente le loro funzioni e sulla libertà che essi hanno di perseguire i loro piani di vita.
Il concetto di "interesse" ha avuto una vicenda così rocambolesca che viene spontaneo chiedersi se esso possegga realmente una sostanza politica. Il volume affronta le tappe rilevanti di questo percorso: dall'origine dell'utile nel mondo antico all'incerta nascita moderna dell'interesse, dal cosmo degli interessi dell'Ancien Régime all'interesse di Stato, all'interesse nazionale, alla democrazia degli interessi. Filo conduttore della ricostruzione sono i conflitti fra interessi o i loro più o meno instabili equilibri.
Lo scenario delle nostre pratiche di consumo è mutato negli ultimi anni. Enormi centri commerciali, impianti sportivi, giganteschi parchi di divertimenti, cinema multisala, impianti sportivi che all'occorrenza si trasformano in palcoscenici di megaconcerti, spettacoli non stop e altri 'eventi' popolano le nostre città e le nostre vite. Anche la nostra sfera privata ne è travolta. Come agisce tutto ciò sulle esistenze individuali e sulla vita sociale? Con quali conseguenze? Ritzer afferma che oggi nelle cattedrali del consumo si celebra forse l'ultimo culto del nostro tempo.
Passiamo la maggior parte del nostro tempo ad emettere giudizi di valore, nella maggior parte dei casi perché crediamo in essi. Ma perché ci crediamo? La domanda è stata posta da tutte le scienze umane, ottenendo risposte molto diverse. Il problema dell'origine dei valori ha attirato l'attenzione di sociologi e di filosofi. E' possibile scegliere tra le diverse risposte? Esprimono teorie equivalenti? A partire da una rilettura di Max Weber, Boudon elabora in questo testo una proposta teorica intesa a superare tale contraddizione.
Il volume affronta il tema della motivazione all'apprendimento secondo una prospettiva che vede lo studente artefice della propria costruzione di conoscenze attraverso mezzi di tipo sia cognitivo sia motivazionale. Vengono descritte le principali teorie della motivazione ad apprendere e le relazioni fra motivazione e aspetti strategici, metacognitivi e di prestazione. Sono quindi considerate le modalità di sviluppo delle differenti componenti strategiche e motivazionali dell'apprendimento e le caratteristiche di alcuni stili di motivazione.
Anche in Italia, come già a livello internazionale, acquista sempre più rilievo il ruolo del settore non profit, il cosiddetto "privato sociale". Una multiforme costellazione di organizzazioni private senza fini di lucro riversa il proprio contributo nei campi della sanità, servizi sociali, culturali, ricreativi, ambiente, tutela dei diritti civili, individuali e collettivi. Un fenomeno di ampiezza tale da suscitare forte interesse nell'opinione pubblica e tra gli studiosi. Questo volume riflette sull'attuale situazione complessiva e sulle linee di tendenza, tenendo presente anche le esperienze straniere.
Il 5 giugno 1967 Israele sferrò un attacco militare preventivo contro Egitto, Siria e Giordania, dando inizio a una guerra lampo (la guerra dei sei giorni) che portò ad occupare il territorio egiziano fino al canale di Suez, la Cisgiordania e le alture del Golan. Partendo da quelle drammatiche giornate, il libro ripercorre la complessa storia del conflitto arabo-israeliano. Viene analizzato il ruolo svolto dal panarabismo egiziano di Nasser, dai movimenti nazionalisti nei diversi paesi arabi, infine dalla questione palestinese, che aveva cominciato a configurarsi già al tempo della prima guerra mondiale per poi precipitare con la fondazione di Israele nel 1948.
L'interpretazione giuridica, cioè l'attività volta a cogliere il significato delle disposizioni del diritto, costituisce "il problema eterno del diritto". Le leggi devono essere applicate, e le controversie risolte: il momento dell'interpretazione è dunque ineliminabile. Accanto ad interpretazioni "giuste", vengono date interpretazioni che sono frutto di interessi particolaristici e, dunque, relativistiche. Come si pongono il diritto e l'interpretazione giuridica ripetto alle concezioni antagoniste del bene che si contendono lo spazio nelle società pluraliste contemporanee? Per Rosenfeld la chiave di volta è costituita dal "pluralismo comprensivo" che "riconcilia il sé con l'altro".
"Non rubare", "non superare il limite dei 90 chilometri l'ora", "vietato fumare", "non parlare con la bocca piena". La nostra esistenza è intessuta da una fitta trama di regole, di modelli di comportamento più o meno coercitivi. Ma che cos'è una regola? E in che modo le regole determinano le nostre decisioni? La tesi dell'autore consiste in una difesa di principio delle decisioni basate su regole in opposizione ai tradizionali richiami a morale, giustizia e equità.