L’interesse per lo studio della propria religione e quello per le religioni degli altri sono stati due componenti costanti della nostra cultura. È però a partire dal Diciannovesimo Secolo che prendono forma le ricerche storico-critiche sulle religioni. Muovendo dall’epoca rinascimentale, e ripercorrendo i secoli successivi, con una particolare insistenza sui profondi mutamenti intellettuali che hanno attraversato il Diciottesimo Secolo, Julien Ries ricostruisce le condizioni che hanno condotto alla costituzione delle scienze delle religioni.
Ripercorre così la formazione della storia delle religioni nel quadro della cultura europea della fine del Diciannovesimo Secolo, con la nascita delle prime cattedre e l’istituzionalizzazione della disciplina, traccia l’evoluzione dei diversi metodi che, nel corso del Ventesimo Secolo, hanno caratterizzato il dibattito storico-religioso, e disegna il profilo delle personalità che hanno maggiormente influito sulla definizione di un’attuale antropologia del sacro, Georges Dumézil e Mircea Eliade, presentando altresì la biografia degli altri protagonisti delle ricerche religiose, in un amplissimo arco cronologico che va da Giglio Gregorio Giraldi a Claude Lévi-Strauss.
Allo studio dell’imporsi delle scienze religiose affianca poi quello delle tappe della ricerca in determinati settori – la religione della preistoria egizia – e quello di alcuni concetti centrali dello studio delle religioni – come i concetti di mana, totem e tabù, il concetto di magia. Ries presenta così un quadro generale preciso, chiaro e sintetico, ma nello stesso tempo ricchissimo e completo, unico nel suo genere per ampiezza e sistematicità, degli studi sulle religioni quali si sono venuti evolvendo attraverso la filosofia, la linguistica, la filologia, l’archeologia, l’orientalistica, la storia, la sociologia, la psicologia, l’etnologia, la paleoantropologia.
Certi libri entrano a far parte del patrimonio dell'umanità. La loro grandezza consiste non solo nello stile e nell'eleganza narrativa, ma anche nella forza della loro storia e del loro messaggio. Fra questi la Divina Commedia di Dante Alighieri, la Tempesta di William Shakespeare, il Faust di Wolfgang Goethe e L'Avaro di Molière. I bambini li conoscono, ma non potranno fruirne la complessità e la grandezza fino all'adolescenza, o forse anche oltre. Come introdurre un giovanissimo lettore a questi capolavori letterari? Guidati dal poeta-drammaturgo Roberto Mussapi, con questa collana si è scelta una struttura semplice; ogni opera è sintetizzata in cinque scene come fossero cinque atti di un dramma. Mussapi racconta cosa accade in queste scene e ciò che è accaduto prima e dopo. Giorgio Bacchin, illustratore, rappresenta invece le scene. Ogni scena si apre con un'ampia rappresentazione dell'epoca dell'autore: la Firenze di Dante Aligheri, la Londra di William Shakespeare, la Parigi di Molière e la campagna Toscana di Goethe. Età di lettura: da 7 anni.
Ogni capolavoro in cinque atti: i primi passi nel mondo della letteratura.
Certi libri entrano a far parte del patrimonio dell’umanità. La loro grandezza consiste non solo nello stile e nell’eleganza narrativa, ma anche nella forza della loro storia e del loro messaggio. Fra questi presentiamo la Divina Commedia di Dante Alighieri, la Tempesta di William Shakespeare, il Faust di Wolfgang Goethe e L’Avaro di Molière. I bambini li conoscono, ma non potranno fruirne la complessità e la grandezza fino all’adolescenza, o forse anche oltre.
Come introdurre un giovanissimo lettore a questi capolavori letterari? Guidati dal poeta-drammaturgo Roberto Mussapi, con questa collana si è scelta una struttura semplice; ogni opera è sintetizzata in cinque scene come fossero cinque atti di un dramma. Mussapi racconta cosa accade in queste scene e ciò che è accaduto prima e dopo. Giorgio Bacchin, illustratore, rappresenta invece le scene. Ogni scena si apre con un’ampia rappresentazione dell’epoca dell’autore: la Firenze di Dante Aligheri, la Londra di William Shakespeare, la Parigi di Molière e la campagna Toscana di Goethe.
Quest’opera non è il solito libro sui dinosauri, perché nessuno prima d’ora ne aveva mai raccontato la storia in questo modo. 6 volumi, ognuno dei quali sarà infatti incentrato su un racconto a fumetti, che mostrerà i Dinosauri, pur con rigore scientifico estremo, sotto la luce della meraviglia: ogni storia sarà un viaggio fantastico attraverso uno dei periodi del Mesozoico, in diverse regioni del pianeta. Viaggi il cui scopo principe è quello di far restare a bocca aperta i lettori, facendoli assistere a spicchi di vita quotidiana di questi animali del remoto passato.
A spiegare scientificamente ciò che il lettore ha visto nella storia a fumetti, troveremo il solido apporto della parte divulgativa illustrata del volume. Una parte scritta in tono amichevole e perfettamente comprensibile e godibile a qualunque età, eppure rigorosissima. Le parti, a fumetti e scientifica, saranno strettamente interconnesse, attraverso note di rimando al fumetto nella parte divulgativo-scientifica. In questo modo il lettore, leggendo la parte scientifica, potrà tornare indietro a vedere coi suoi occhi un concetto appena espresso nel testo.
Questo volume, La Marcia. Nuove orme su Pangea. Triassico tratta della nascita della stirpe dei Dinosauri e di come abbiano preso piede ed abbiano iniziato ad evolvere. La storia a fumetti vede protagonista il vegetariano Plateosauro e la sua migrazione.
Quest’opera non è il solito libro sui dinosauri, perché nessuno prima d’ora ne aveva mai raccontato la storia in questo modo. 6 volumi, ognuno dei quali sarà infatti incentrato su un racconto a fumetti, che mostrerà i Dinosauri, pur con rigore scientifico estremo, sotto la luce della meraviglia: ogni storia sarà un viaggio fantastico attraverso uno dei periodi del Mesozoico, in diverse regioni del pianeta. Viaggi il cui scopo principe è quello di far restare a bocca aperta i lettori, facendoli assistere a spicchi di vita quotidiana di questi animali del remoto passato.
A spiegare scientificamente ciò che il lettore ha visto nella storia a fumetti, troveremo il solido apporto della parte divulgativa illustrata del volume. Una parte scritta in tono amichevole e perfettamente comprensibile e godibile a qualunque età, eppure rigorosissima. Le parti, a fumetti e scientifica, saranno strettamente interconnesse, attraverso note di rimando al fumetto nella parte divulgativo-scientifica. In questo modo il lettore, leggendo la parte scientifica, potrà tornare indietro a vedere coi suoi occhi un concetto appena espresso nel testo.
Questo volume, Il Delitto. Impararono a volare. Giurassico tratta dell’ascesa e della sempre crescente varietà e spettacolarità delle forme dei Dinosauri. La storia si basa sulla Tafonomia, branca della paleontologia che permette di capire come è morto un animale fossilizzato: quindi partendo dal cadavere di un Archaeopteryx cercheremo di capire come è morto e cosa l’ha ucciso, cogliendo l’occasione per esaminare l’ecosistema dell’epoca, in una sorta di CSI preistorico.
In questo volume è offerta una documentata sintesi su una delle più importanti tradizioni artistiche del mondo asiatico, quella persiana. Il mondo iranico, cerniera fra l'Asia più lontana (con influenze centroasiatiche, indiane e cinesi) e il Vicino Oriente (innanzitutto in relazione con la limitrofa Mesopotamia, ma anche con il contesto mediterraneo), è stato terra di passaggio ed elaborazione artistica - ma anche religiosa - di straordinario interesse. L'Iran degli Achemenidi, di Persepoli e quello partico, rivale di Roma sconfitta dai potenti Sasanidi, fu uno dei primi tenitori conquistati dai musulmani sulla via dell'espansione di quel grande impero. È possibile immaginare la grande arte islamica senza tenere conto del fondamentale contributo iranico? Certamente no. Il testo, agile e di facile lettura, ci informa circa la complessità dei fenomeni artistici e sulla loro indubbia importanza, non solo locale.
Fare giardinaggio senza irrigare: il sogno di tutti i giardinieri coscienti della necessità di preservare le risorse naturali e desiderosi di creare un giardino concepito in armonia con l'ambiente. Questo sogno si può realizzare: in effetti l'aridità, si tratti di un fattore abituale, come nei paesi del Mediterraneo, o di un fattore nuovo dovuto al riscaldamento climatico, può diventare un asso in mano al giardiniere. Essa permette di utilizzare piante spesso poco conosciute, ma ricche di una straordinaria diversità di foglie, fiori, forme e profumi. Ma come è possibile creare questo tipo di giardino? Quali piante occorre scegliere, e come fanno a sopravvivere all'aridità? Quali sono le tecniche da adoperare per la preparazione del terreno, la piantagione e il mantenimento? A tutte queste domande il libro da risposte precise e concrete, basate su una ventennale esperienza di lavoro quotidiano con le piante per un giardino in ambiente arido.
L'arte greca del I millennio a.C. è stata, come noto, la culla dell'arte figurativa europea a noi familiare. Nel mondo del Mediterraneo antico si è invece trattato di un fenomeno eccezionale, dovuto alle condizioni culturali particolari della sua formazione. Da qui la ricchezza e varietà delle sue manifestazioni, a partire dal rigore dei sistemi decorativi geometrici dei primi secoli.
Giuseppe Pagano Pogatschnig fu fra i principali protagonisti del rinnovamento in chiave moderna della cultura architettonica italiana negli anni Trenta, come architetto e urbanista ma anche come teorico e polemista nelle pagine di Casabella che codiresse con Edoardo Persico a partire dal 1931. Nato in Istria e cresciuto in un clima irredentistico, aderì al nascente movimento fascista partecipando fra l'altro all'occupazione di Fiume guidata da D'Annunzio. La sua polemica in architettura tuttavia fu profondamente contraria al monumentalismo e alla retorica accademica imposta ben presto dal regime. Pagano si rivolgeva alle avanguardie internazionali del movimento moderno, pensava ad un'architettura impegnata socialmente, rivolta ai bisogni crescenti imposti dall'industrializzazione, articolava un pensiero originale ed impegnato della città e dell'urbanistica di fronte alla sfida della modernità.
La poesia di Santos Lopez, venezuelano nativo dell'Orinoco, si manifesta con straordinaria originalità ed energia. E poesia sciamanica, conoscenza iniziatica, o meglio conoscenza in atto, della natura, e, contemporaneamente, lirica di assoluta semplicità. Quintessenziale impresa poetica: la scoperta e lo svelamento del mistero dell'essere in forme di sensuale e spirituale bellezza. La realtà della natura, la stessa che animò e mosse Lucrezio e Ovidio, anima questa rappresentazione del volto del mondo attraverso i volti in cui la sua anima misteriosa, magica, si manifesta.
Un'eccezionale concentrazione di pitture murali di epoca romanica segna l'area geoculturale del Tirolo, a cavallo fra Austria e Italia, un patrimonio vastissimo arricchito nel corso del Ventesimo Secolo da nuove scoperte e progressivamente svelato da svariate campagne di restauro. Questo grande giacimento di cultura figurativa romanica, due secoli di pittura fra 1100 e 1300, resta tuttavia privo di un contributo monografico dal lontano 1928, quando Josef Garber pubblicò un ampio studio che copriva la zona del Tirolo del Nord, dell'Est e del Sud. Quasi ottant'anni dopo, questo volume presenta una sintesi completa e riccamente illustrata dell'eredità romanica dell'antico Tirolo, comprendendone anche la parte meridionale oggi meglio conosciuta come Trentino. Questa scelta è determinata non solo dalla plurisecolare appartenenza del Trentino alla contea del Tirolo ma anche e soprattutto dalle relazioni di ordine storico-artistico che corrono tra Trento e Bolzano, tra la Val di Non e la Val d'Adige, relazioni che emergono chiaramente dal confronto fra le opere illustrate in questo libro. Il volume ampiamente corredato da fotografie non si rivolge soltanto agli specialisti. Gli affreschi romanici del Tirolo e del Trentino sono portatori di un potente messaggio tanto artistico quanto spirituale che affascina da secoli chiunque sia disposto ad accoglierlo. Presentare e rendere accessibile nella sua consistenza questo tesoro in gran parte sconosciuto è l'obiettivo del libro.
Claude-Nicolas Ledoux (1736-1806) può essere annoverato fra i grandi visionari dell'architettura. Celebre ai suoi tempi, geniale precursore della nostra epoca, Ledoux fu una personalità di spicco tanto per le sue concezioni sociali quanto per la sua estetica ed il suo stile, capace di arricchire l'architettura d'invenzioni personali ed ingegnose. La sua carriera è costellata di realizzazioni ricche di soluzioni formali che lo portano, a partire dal suo primo incarico nel 1762 (il Caffè Godeau), a costruire ponti, castelli, teatri sino alla celebre salina di Arc-et-Senans. In queste opere, per la forza ed il gigantismo delle sue creazioni, ha saputo portare il neoclassicismo ad un inedito grado di potenza espressiva, in cui taluni hanno riconosciuto un'anticipazione della stagione romantica. Il testo è arricchito da un capitolo finale sull'opera tardiva di questa straordinaria personalità a seguito della scoperta, alla fine del XX secolo, di 80 incisioni dedicate a progetti utopici, che svelano particolari legami con gli utopisti del Rinascimento.