Niceforo il Solitario è un monaco vissuto nel XIII secolo negli anni tormentati del lento decadere dell’impero bizantino. È autore di un breve, ma prezioso e ormai classico testo della spiritualità, il Discorso sulla sobrietà e la custodia del cuore, entrato nella Filocalia. È proprio attraverso questo testo che si viene introdotti nella Filocalia, raccolta tanto famosa quanto poco studiata e conosciuta. Il testo di Niceforo diviene in questo libro come una finestra attraverso la quale guardare all’ambiente filocalico nelle sue varie dimensioni spirituali, teologiche, storiche. Si viene introdotti nel mondo esicasta sia nel senso storico delle persone, degli avvenimenti, sia nel senso di “mondo interiore” carico di un profondo significato esistenziale anche per l’oggi.
Le forme esterne della Chiesa cambiano sotto l’influsso dei tempi. C’è chi da questo trae la conseguenza che la Chiesa sia una organizzazione artificiosamente inventata dagli uomini, chi si fa prendere da nostalgie per forme che ormai hanno fatto il loro tempo.
Ma qual è la natura intima della Chiesa, la sua essenza vera e spirituale, quella duratura?
Ecco un piccolo libro che in modo semplice, immediato, sintetizza la visione che sta alla radice dell’articolo del Credo: "Credo la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica", cioè una Chiesa che nasce dalla comunione trinitaria, comunità dei salvati dalla Pasqua del Signore che ci dà la grazia di vivere la vita divina.
Un piccolo libro carico della Tradizione, del dato biblico e delle intuizioni delle grandi comunioni ecclesiali.
Indice: Attualità della Chiesa * Chiamati dal Padre, uniti dal Figlio nello Spirito Santo * La risposta alla chiamata di Dio * La santità della Chiesa * La visibilità della Chiesa nella liturgia * L’unità della Chiesa * La Chiesa e il mondo * Amare la Chiesa.
Traduzione degli articoli francesi di Michelina Tenace.
E' una raccolta di scritti di Olivier Clément sulla bellezza e sull'arte. Il rapporto tra bellezza e fede è ambiguo. Un monoteismo rigidopuò denunciare nella bellezza un'idolatria. Ma la fede, liberandosi dal moralismo, può vedere nella bellezza il modo più idoneo per cogliere l'unità, per esprimere e comunicare tutta la profondità e l'ampiezza dell'esistenza. La fede può, soprattutto, trasfigurare la bellezza. Dappertutto, il Creatore e la sua creatura si incontrano in una bellezza non di possessione, ma di comunione. Dappertutto la liturgia abbozza un'arte globale, in cui anche l'estetica diventa contemplazione.
Indice: La fede e la bellezza * A proposito della bellezza. Crisi e promesse * L'arte e la fede * Piccola introduzione alla teologia dell'icona * La bellezza imitazione di Cristo * "La comunione che produce bellezza" * Trasfigurazione * Per una teologia della bellezza * Il Nome e il Volto splendore del Bello.
Traduzione dei testi francesi di Manuela Viezzoli e Maria Campatelli.
Esiste un’identità della teologia morale ortodossa distinta dall’antropologia teologica e dalla vita spirituale? Alcuni articoli di Pavel Evdokimov e l’introduzione che li precede tratteggiano i caratteri tipici della morale orientale. Le domande più urgenti con cui il mondo moderno sfida la teologia morale contemporanea (la specificità della morale cristiana, la fondazione della norma morale, l’autorità morale, la dialettica tra autorità e libertà, il problema della virtù e della retta coscienza) provocano l’antropologia orientale ad una riflessione sull’ethos cristiano.
Saggio introduttivo diSviatoslav Shevchuk
Indice: Introduzione * Articoli di Evdokimov: Il mistero della persona umana, La dialettica della libertà e dell’autorità, C.G. Jung e la teologia, La dimensione sociale dell’ecclesiologia ortodossa.
La liturgia delle ore, come tutta la liturgia cristiana, è una proclamazione escatologica della salvezza ricevuta in Cristo, una glorificazione e un rendimento di grazie a Dio per tale dono. In questo senso originale e primitivo, la liturgia delle ore è oltre il tempo.?Per il cristiano non c'è realmente nessuno spazio sacro, nessuna persona o tempi sacri: tutti sono redenti in Cristo. La liturgia delle ore è allora la celebrazione e manifestazione in momenti rituali di ciò che è e dovrebbe essere il nostro atteggiamento costante in ogni minuto del giorno, in una dialettica continua tra celebrazione e vita: la nostra incessante offerta sacerdotale in Cristo di noi stessi a lode e gloria del Padre, in rendimento di grazie per il dono della salvezza in Cristo. Con questi criteri e una conoscenza delle origini e degli sviluppi delle diverse liturgie cristiane tale che gli impedisce di essere prigioniero di clichés inverificati, Robert Taft, liturgista di fama mondiale, passa in rassegna la storia dell'ufficio divino nelle tradizioni cristiane, seguendo gli sviluppi liturgici della tradizione latina fino alla riforma del Vaticano II. È con questo sguardo che poi offre la riflessione sul significato della liturgia delle ore dei capitoli conclusivi.
La vita spirituale non è un tranquillante né qualcosa di staccato dalla vita; non si imprigiona in fredde regole e pratiche intellettuali, né si confonde con lo psicologismo. Nessun dualismo lacerante, ma un'unità profonda e liberante della persona, che "vive immersa nello Spirito Santo", e la cui vita "è illuminata in tutte le dimensioni, intellettuale, affettiva, sentimentale". Credere in Dio è infatti per i cristiani riconoscere Dio Amore e coltivare questa relazione. Ed è così che le cose, gli oggetti e gli eventi si accendono davanti a noi, come il roveto ardente di Mosè nel deserto.
Indice: Chiarificazioni sulla vita spirituale * Che cosa è lo spirituale e la vita spirituale * Alcuni criteri di verifica della vita spirituale * Paternità spirituale: un cammino regale per l'integrazione personale.
"Il figlio partì per un paese lontano..." Tutta la Scrittura e la vita personale di ciascuno è praticamente racchiusa nella parabola del nostro allontanarsi dal Signore, dell'incamminarci in una direzione sbagliata fino a quando, incapaci di personalizzare le cose, ridotti da padroni a servi delle cose, nasce la nostalgia del soggetto, della relazione. Si apre così il ritorno alla casa del Padre, dove, nella relazione ritrovata, le cose di prima ci parlano della persona amata e dunque diventano una festa.
Traduzione dall'originale inglese di Maria Campatelli.
Revisione sul testo siriaco di Manel Nin.
Molte ragioni rendono oggi attuale sant'Efrem: anzitutto egli è uno dei principali autori rappresentativi del cristianesimo asiatico-semitico nella sua forma non ancora ellenizzata-europeizzata, quindi un autore che può in modo tutto particolare servire come legame e punto di incontro tra il cristianesimo europeo da una parte e quello asiatico ed africano dall'altra. Inoltre, egli è uno dei più grandi di tutti i secoli ad esprimere la sua teologia sotto forma poetica. Invece che procedere per definizioni, che considera come confini che impongono limiti, egli va avanti per mezzo di paradossi e di simboli, i mezzi più capaci di sostenere il dinamismo essenziale e la fluidità del suo approccio teologico. Lo studio fresco e profondo di Sebastian Brock, uno dei migliori specialisti di sant'Efrem, ci aiuta a cogliere tutta la ricchezza di questo autore.
Indice: S. Efrem incontro tra oriente e occidente * L'approccio teologico di s. Efrem * La scala simbolica * La salita dell'uomo * I simboli * L'ideale ascetico * S. Efrem fra i Padri * S. Efrem al giorno d'oggi.
'opera di p. Spidlik è frutto di tanti anni di ricerca e di riflessione. In questi anni, egli è andato a scavare nei campi della teologia orientale dei tesori dei quali, con una grande sensibilità alla cultura contemporanea, ha mostrato la rispondenza alle attese dei cristiani di oggi. Così ha rinnovato la strada per una sintesi culturale e teologica europea che superi la secolare spaccatura tra l'oriente e l'occidente, che sia capace di uno sguardo antico, ma che allo stesso tempo non si sottragga agli interrogativi di oggi. Questo volume, nell'occasione degli 80 anni di p. Spidlik, esce riunendo scritti suoi inediti e articoli di alcuni suoi discepoli che in questi ultimi anni si sono trovati a lavorare insieme a lui. Un ulteriore segno della fecondità della riflessione e della persona di p. Spidlik.
Indice: Intervista a p. Spidlik * Alcuni articoli inediti di p. Spidlik * Contributi di Rupnik, Cemus, Tenace, Marani, Zust, Campatelli.
L'uomo prevalentemente è, se sceglie e difende i suoi valori di vitale importanza soprattutto a seconda del loro senso, vale a dire in accordo con l'essere. L'uomo prevalentemente non è, se sceglie e difende questi valori soprattutto a seconda della loro realizzabilità, vale a dire in accordo con la situazione. Se un individuo si sforza ad ogni costo di sfuggire alle situazioni limite - il che è possibile solo con l'adattamento incondizionato a qualunque situazione - allora rifiuta il suo essere specificamente umano. Se al contrario si sforza di accettare una qualunque situazione in modo libero e responsabile - il che è possibile solo in una incondizionata fedeltà all'essere - allora il suo essere umano si sviluppa verso la sua pienezza specifica.
Indice: Prefazione * L'uomo nelle situazioni limite * L'amore assoluto * La veridicità della fede * Le premesse antropologiche della fede cristiana * La libertà e il rapporto * La grazia.
Un monachesimo di uomini e donne forti, temprato dalle sofferenze, vicino alla vita semplice dei contadini e dei pastori, mite e umile, senza rancori con nessuno, radicato nella profondità per resistere a tutte le tempeste. E nello stesso tempo un monachesimo interlocutore degli intellettuali, che fugge la mondanità ma è amico degli uomini e partecipe delle vicende del popolo cristiano. È il ritratto che emerge da quest’intervista a padre Roman Braga (1922, vivente), la cui vita è esemplare di tutte le vicissitudini che ha dovuto attraversare il monachesimo romeno in questo secolo.
Traduzione dall’originale romeno.
L'uomo ha sempre cercato l'ultimo fondamento di tutto ciò che esiste. Per i cristiani è il Padre, verso il quale ci conduce lo Spirito, attraverso il Figlio. E poiché Lui è una Persona, avvicinarsi a Lui suppone un dialogo, cioè la preghiera. È difficile dire qualcosa sulla preghiera, perché la preghiera è come la vita. E la vita infatti non la si definisce, la si vive. Ma in un certo modo si cerca di descriverla sotto quegli aspetti che più rendono ragione di ciò che è. In questo volumetto P. Spidlík, in una sintesi esistenziale e accessibile, introduce ai temi fondamentali della preghiera.