"La caduta del Muro di Berlino aprì una fase nuova, e drammatica, della storia italiana. Poteva essere forse l'avvio di una svolta orientata. Invece fu una deriva. Tutti i mali latenti di questo paese saltarono improvvisamente a galla. Erano latenti tre crisi. Una crisi fiscale, una crisi morale, una crisi istituzionale. Esplosero, dandosi la mano, l'una dopo l'altra. Userò, nel tentare di descrivere questa sequenza, l'immagine di una slavina che si ingrossa scendendo a valle, velocizzata e arricchita dallo smottamento della vicina grande montagna..." Luciano Cafagna, storico di cultura socialista, scrisse questo libro nei primi mesi del 1993. Attraverso la metafora della slavina, per primo Cafagna rappresentò la concatenazione delle componenti e delle spinte che, convergendo, avevano condotto l'Italia repubblicana, all'inizio degli anni novanta, ad affrontare il più difficile tornante della sua storia. Proprio come in un movimento a valanga, infatti, una delegittimazione senza precedenti del ceto politico si era assommata a una crisi gravissima della struttura economica del paese, scuotendo alla radice società e istituzioni. Al centro di tutto, la parabola del Welfare State italiano, prima dispensatore di provvidenze generalizzate, divenuto elemento rivelatore della gravità di una crisi fiscale tale da condizionare le stesse sorti della nostra democrazia. Prefazione di Michele Salvati.
I partiti sono strumenti indispensabili alla democrazia. Quando diventano ostacoli al libero svolgimento della vita democratica, come accade in Italia, significa che qualcosa non funziona. I finanziamento pubblico ai partiti italiani - chiamato "rimborso delle spese elettorali" per aggirare il referendum abrogativo del 1993 e la tagliola della Corte Costituzionale - è il più elevato d'Europa. Le oligarchie politiche si alimentano di enormi quantità di denaro pubblico che percepiscono e gestiscono senza controlli. I fondi elettorali - che per legge devono andare ai partiti - possono, ad esempio, essere riscossi per conto del partito da associazioni controllate da poche persone o dirottati altrove senza che nessuno abbia qualcosa da eccepire. Questi sistemi di potere sono tanto più odiosi dato che si tratta di soldi che dovrebbero incrementare la partecipazione democratica e che, di fatto, ottengono l'effetto opposto. Reti di interesse assai ramificate possono prosperare sulla mancata diffusione delle informazioni e spostando abilmente il dibattito su temi sempre diversi e marginali. Questo libro svela i principali trucchi con cui si realizza l'accaparramento dei fondi, analizza alcuni casi eclatanti, ripercorre le radici storiche del fenomeno, individua le occasioni mancate e gli errori che hanno portato al declino.
Il dubbio sul Potere è forse il più rilevante che gli uomini possano coltivare. Capire i suoi meccanismi significa conoscere quali sono le logiche di selezione e promozione sociale di una nazione, qual è la sua identità. L'imminente fine di un ciclo, in cui coincidono il declino di una forma della politica, di una maggioranza di governo e di un modello economico impone un'indagine su chi comanda davvero oggi in Italia. Questo libro tenta un primo bilancio strutturale della Seconda Repubblica, dominata da Silvio Berlusconi ma non solo. Il risultato è meno scontato di quel che si potrebbe immaginare e conduce a un aggiornamento della mappa dei poteri. Con un testo di Armando Spataro.
1943-1993: per cinquant'anni la storia della Democrazia Cristiana ha coinciso con la storia dell'Italia e della sua Repubblica. Luigi Sturzo, Alcide De Gasperi, Amintole Fanfani, Aldo Moro, Francesco Cossiga, Ciriaco De Mita e Giulio Andreotti sono solo alcuni dei protagonisti di un partito oggi rimpianto da molti e allo stesso tempo pressoché sconosciuto alle nuove generazioni. Senza nostalgia gli autori ricostruiscono la memoria di un passato recente per immaginare un futuro prossimo diverso da ciò che è stato e magari differente da ciò che è. Prefazione di Giulio Andreotti.
L'ultima sconfitta della destra alle amministrative 2011 apre scenari di speranza ma non definiti. Se è certo che, prima o poi, l'era di Berlusconi finirà, potrà continuare, in altre forme, il berlusconismo. Le forze della sinistra, e democratiche in generale, hanno un'enorme responsabilità. Goffredo Bettini, protagonista della nascita dell'avventura del Pd, riflette sulla definitiva crisi dei partiti, sulle possibili soluzioni e scenari futuri, non risparmiando critiche e analizzando gli errori commessi, ma mettendo in evidenza la carica positiva e propositiva emersa dall'ultimo confronto elettorale. Per farla divenire azione concreta bisogna dare delle risposte a quelle domande che Bettini individua come decisive: "Perché tante difficoltà a unire veramente in un solo pensiero tutti i democratici: laici, socialisti, cattolici, ex comunisti? Cosa non convince nel nucleo vitale del nostro messaggio?". Un campo unitario, largo, mobile al suo interno, privo di steccati partitici o ideologici, collaborativo e solidale, esiste già e si è ritrovato nei valori democratici di fondo riemersi in opposizione all'aggressività della destra. Si tratta di raccoglierne la sfida e renderlo efficace in direzione di un rinnovamento culturale e politico del Paese. Se nessuno può vantare rimedi certi e miracolosi, il libro vuole essere un contributo per recuperare un linguaggio e una politica reali e risollevare le sorti dell'Italia.
Un capitalismo corporativo e in cerca di protezioni è sempre l'altra faccia della medaglia di uno stato dirigista, opprimente e inefficiente. La combinazione di questi due fattori è la causa principale della scarsa crescita dell'economia italiana. Da Ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione, Renato Brunetta ha quindi sviluppato un preciso disegno di politica economica che vede nella riforma delle istituzioni e dello stato, nel suo concreto agire attraverso la pubblica amministrazione, la condizione necessaria per rompere le strutture corporative che frenano la nostra capacità di competere efficacemente sui mercati interni e internazionali. Gli articoli che compongono questo volume testimoniano il percorso attraverso il quale si è articolata in questi tre anni la sua azione di governo: le battaglie per la riduzione della spesa pubblica, l'avvio di riforme a costo zero, gli scontri con i condizionamenti internazionali e con le antiche incrostazioni nazionali che vincolavano la politica economica, gli attacchi frontali, le strategie messe in atto e gli strumenti per realizzarle.
Un secolo di storia della sinistra americana, dagli inizi del Novecento fino alla presidenza Obama, raccontata attraverso le sue battaglie e i suoi principi. Le idee dei suoi pensatori e dei suoi attivisti, ma anche le esperienze concrete di chi ha governato con valori progressisti la più grande potenza mondiale. Una storia di passioni per una famiglia politica che, da Roosevelt a Clinton e Obama, non ha mai cessato di essere un punto di riferimento nel mondo.
Alle teorie di Huntington sul "clash of civilizations" Fred Dallmayr ha sempre contrapposto un'altra via. Lo ha fatto subito, fin dal momento più difficile, quel 2001 che le Nazioni Unite avevano destinato al dialogo tra le culture e che il terrorismo islamista, con l'attacco alle Torri di Manhattan, aveva supremamente beffato. Ma il filosofo - qui per la prima volta tradotto in italiano - non presenta solo un motivato rifiuto del conflitto, perché del dialogo discute il significato, le premesse e le implicazioni che lo rendono autentico, possibile, utile. E dal metodo passa alle voci esemplari che indicano le chiavi teoriche o politiche di un nuovo percorso necessario a un mondo attraversato da tensioni nei confronti dell'Altro e del Diverso. Pagina dopo pagina, il libro si trasforma in una conversazione ideale tra protagonisti del pensiero filosofico come Gadamer, Heidegger, Taylor, Habermas, Hannah Arendt, Gandhi. E ancora: con il musulmano iraniano liberal Abdolkarim Soroush e il multietnico Raimon Panikkar.
"Un leader democratico non può avere per unico programma quello di essere compreso, e ancor meno quello di essere amato. Ma conduce il popolo a volere ciò che è nel suo superiore interesse. Il riconoscimento, quando e se avviene, non può essere che finale o postumo. La sua ricompensa è quella di ogni maestro: diventare un servo inutile. Per permettere alla regina del mondo di diventare padrona di se stessa". Lo storico e giornalista Jacques Julliard riconosce negli avvenimenti dell'attualità i segni di una rivolta dell'opinione pubblica, la regina del mondo, nei confronti della politica tradizionale. Se i fenomeni d'opinione sono sempre esistiti nei sistemi politici, ciò che colpisce oggi è il carattere permanente della pressione esercitata, tanto da poter parlare di una "doxocrazia". È in ballo il futuro della democrazia. La partita si giocherà sull'equilibrio che saremo in grado di raggiungere tra le due facce della rappresentanza: la politica e i media. "Una politica che torni ad ascoltare il territorio, a battere i marciapiedi, a sporcarsi le mani con le paure più inconfessabili e i bisogni più elementari scrive Ferruccio de Bortoli nella prefazione - può avere un futuro. Altrimenti la Rete la seppellirà".
Angela Merkel entra in politica relativamente tardi, ma recupera in fretta con un'ascesa irrefrenabile che la porta a diventare la prima donna a capo della Repubblica Federale Tedesca, punto di riferimento nel processo di integrazione europea e a livello mondiale. Eppure è ancora definita "la donna del mistero" un leader che sfugge alle definizioni, non appare particolarmente carismatico e non si appoggia ad alcuna ideologia. Nelprimo libro dedicato ad Angela Merkel in Italia, Veronica De Romanis racconta la novità del suo modo di farepolitica: un mix di pragmatismo, scinetificità, strategia e autenticità. un vero e proprio "metodo Merkel" che l'autrice ricostrusce partendo dalla biografia della Cancelliera. Personaggio complesso, con un passato atipico e un percorso di studi scientifico inusuale per una statista, la Merkel ha dalla suauna serie di caratteristiche che le hanno spianato la via del successo. Capacità, spirito di sacrificio, rigore e soprattutto la passione per la libertà, frutto dell'esperienza sotto il regime dell'Est. Una buona dose di cinismo, freddezza e calcolo politico le hanno consentito di trarre vantaggio dai fallimenti altrui. Spesso sottovalutata. ha saputo fare della miopia dei suoi avversari la sua forza. Infine l'innegabile favore del destino: si è sempre trovata nel posto giusto al momento giusto e non si è mai tirata indietro.
Nell'ambito di una nuova civiltà che annuncia il futuro, il significato della parola "politica" cambia in maniera sostanziale. I politici amministrano, distruggono, fanno le guerre, ma non inventano il futuro. Il progetto globale, che costruisce la società di domani, è il risultato di una serie di microprogetti che si sviluppano in gran parte fuori della politica. Esiste quindi una politica, in gran parte nuova, che riguarda l'urbanistica, l'architettura, la cultura, l'editoria, la moda, l'arredamento, l'alimentazione, la salute, il ballo, la musica, ma anche fenomeni sociali come il porno di massa, la rivoluzione rock, il messaggio politico di internet e dell'iper-luogo, il design globalmente inteso. Diventa illogico continuare a parlare di destra e sinistra. Anche perché mutano (in parte) i luoghi del potere reale, nell'apparenza di una staticità del sistema. (Introduzione di Francesco Alberoni)
Capita una o due volte nella vita di assistere a un'impresa storica: la scalata al tetto del mondo senza rete e senza privilegi, trampolini o capitali. Quella di Obama non è una parabola della predestinazione, ma la vittoria della fede nei propri mezzi, della visione e dell'innovazione. "Mister Cool" analizza il successo di Obama, nato dalla sua disciplina e dal lungimirante lavoro del suo team. Fatto di tecnica del coinvolgimento, studio dell'immagine, dello stile e del linguaggio, il fenomeno Obama è in continuo divenire ora che, da presidente, ha finalmente condotto l'America nel XXI secolo e la sospinge a rialzarsi da una crisi gravissima. Dopo aver seguito Obama dagli esordi, Stefano Pistolini racconta i tanti aspetti della sua personalità e i segreti del suo metodo: il superamento delle politiche tradizionali, l'utilizzo delle nuove tecnologie, il riappropriarsi della cultura popolare e dei simboli della mistica americana.