Individuare una storia della letteratura italiana nel grande dialogo tra le culture del Novecento non solo europeo, più che mai oggi, nel sistema avvolgente dell'informazione planetaria, significa verificare come la nostra modernità vada pensata coinvolgendo motivi e istanze che vengono da lontano, se ancora vale una memoria collettiva e nazionale all'interno dei nuovi processi di globalizzazione. E Pascoli e Montale possono rappresentare due poli di riferimento nella mappa della prima metà del secolo, nella quale la poesia è stata, per il mondo italiano, una delle grandi scoperte, con un nuovo e intenso rapporto tra liricità e parlato, musica e prosa.
Una nuova opera di questo atipico pensatore che riflette in modo originale sull'impatto che i media hanno sulla nostra vita. Il mondo codificato in cui viviamo non è più sinonimo di progresso, ormai non racconta più storie, e vivere in esso significa smettere di agire. Quando qualcosa perde di significato si parla di "crisi dei valori". Questo perché siamo ormai dipendenti dal testo, anche per la storia, per la scienza, per la politica, per l'arte. Noi "leggiamo" il mondo, ad esempio dal punto di vista logico, o matematico. Ma la nuova generazione, che dipenderà dalla tecnologia non condivide i nostri "valori". E noi non sappiamo ancora attraverso quale nuovo significato la tecnologia che ci circonda, ci programmerà.
Un agile strumento che spiega non soltanto il significato etimologico ma anche concettuale, storico e pratico di tutte le parole greche usate nel linguaggio filosofico dalle origini al VI secolo d.C. Con 370 termini essenziali all'espressione del pensiero, con i loro differenti significati e la varietà delle loro sfumature e più di 1500 riferimenti in 140 autori.
Perché le donne artiste sono state così poche? Alla fine degli anni ottanta la storica dell'arte Linda Nochlin, accesa militante femminista, formulava questa domanda provocatoria. Quel punto di vista ormai storico è solo la base per ripercorrere le vicende della creatività al femminile dagli ultimi decenni dell'Ottocento ai nostri giorni, considerando attraverso le figure più importanti (tra cui Berthe Morisot, Käthe Kollwitz, Natalja Goncarova, Meret Oppenheim, Georgia O'Keeffe, Louise Nevelson, Eva Hesse, Carla Accardi, Shirin Neshat) le tendenze e i problemi specifici dell'arte prodotta da donne.
Uno sguardo sintetico sull'età contemporanea, senza rinunciare al confronto con la riflessione storiografica e all'analisi delle questioni metodologiche più rilevanti. È questa la sfida che gli autori hanno raccolto, nel tentativo di coniugare una base di informazioni generali e grandi quadri interpretativi, con approfondimenti in grado di mettere in risalto alcuni fra i percorsi più innovativi della ricerca storica contemporanea. L'obiettivo è quello di fornire uno strumento aggiornato e duttile, dotato di una bibliografia ragionata e di carte per un primo orientamento, a disposizione degli studenti universitari e dei lettori desiderosi di farsi un'idea del nostro mondo.
Il libro espone in un linguaggio semplice e accessibile le problematiche sociali e gli aspetti culturali legati al fenomeno della devianza giovanile, attraverso una lettura sociologica, psicologica e giuridica. La famiglia, la scuola, il gruppo, il quartiere, la città, facendo da sfondo alle storie di tanti ragazzi, diventano essi stessi protagonisti. Perché un ragazzo 'normale' rapina e uccide; quanto dipende da lui, quanto dipende dagli altri; come è possibile aiutarlo; come è possibile recuperarlo; quale deve essere la giusta punizione; quale la valenza rieducativa del carcere.
Una "lunga" storia contemporanea che copre un arco di oltre duecento anni, introdotta da un ampio capitolo metodologico che spiega questa periodizzazione alla luce del dibattito storiografico più recente. Il volume parte dalla doppia rivoluzione (francese e industriale) e si conculde con lo scoppio della prima guerra mondiale, secondo cinque grandi sezioni: Inghilterra e Francia: la "duplice rivoluzione", restaurazioni e rivoluzioni, l'età della borghesia, grandi potenze e spartizioni del mondo, la fine della "belle époque".
La questione delle foibe (i crepacci carsici dove furono gettati, tra il 1943 e il 1945, dagli jugoslavi migliaia di italiani) è rimasta per molto tempo un tabù nella nostra storiografia: una vicenda terribile e "scabrosa" sulla quale era difficile scrivere. Gli storici Raoul Pupo e Roberto Spazzali sono stati fra i protagonisti del rinnovamento degli studi sul problema delle foibe avvenuto a partire dalla fine degli anni ottanta. Questo libro fornisce la documentazione necessaria al lettore per comprendere autonomamente i fatti e orientarsi nelle varie interpretazioni storiografiche. L'ultima parte, "I luoghi della memoria", contiene una mappa dettagliata delle foibe e le indicazioni indispensabili per raggiungerle.
Una trentina di luoghi e ambienti significativi della letteratura italiana, dal Medioevo a oggi, analizzati nella loro evoluzione nel tempo. Luoghi naturali e artificiali, esterni e interni: l'isola, la montagna, il lago, il fiume, la foresta; la strada, la piazza, il giardino, il podere; la chiesa, il castello, la biblioteca, il caffè, la fabbrica, la scuola, le terme, per giungere al cinema e all'autostrada, emblemi della civiltà del Novecento. Sono luoghi in cui accadono cose, generatori di eventi romanzeschi, teatrali, poetici. Dalla visita ideale di questi luoghi si ricava una storia non solo letteraria ma anche civile dell'Italia, con gerarchie di valori che sono mutate nei secoli.
Tutti noi, se la nostra vita non è completamente manicomiale, mettiamo in pratica esperienze di osservazione guidata dall'ascolto attivo. Lo scopo di questo libro è di renderci consapevoli di cosa facciamo quando ci riusciamo, in modo da permetterci di riflettere su queste dinamiche e darci la possibilità di metterle in atto sistematicamente e volontarimente ogniqualvolta lo riteniamo necessario.
Il libro esplora i meccanismi mentali che sottostanno alla progettazione di un oggetto. Cosa significa pianificare? Cos'è una rappresentazione? E un'immagine mentale? Come percepiamo e trasformiamo le forme e le immagini? Come vengono usati gli oggetti? E soprattutto: quali processi cognitivi sono in gioco quando cerchiamo di risolvere un problema, inventare, costruire? La risposta a queste domande mette in luce come i processi mentali alla base del progettare abbiano un'influenza diretta sul prodotto finale del design e sull'uso che ne faranno le altre persone. Il testo è uno strumento per chi si occupa di design e di architettura, ma anche per chi è interessato all'applicazione in questi campi delle scienze cognitive.