Il libro si apre con un'ampia premessa sulla paternità/maternità di Dio e sulla gioia come dono mistico con cui il Signore lega un'anima a sé. È possibile essere mistiche senza avere visioni o estasi, e al contempo laiche, lavoratrici, impegnate nel sociale? La risposta positiva è nei ritratti delle seguenti 4 donne famose, vissute nel XX secolo e accomunate appunto dall'impegno nel sociale e da un cammino di fede che ha fatto loro scoprire l'unione con Dio e sperimentare una vocazione alla gioia in mezzo alle tempeste del loro tempo. Gabrielle Bossis (1874-1950), francese, autrice teatrale e mistica, scrisse a sessantadue anni Lui e io, dialogo tra lei e la voce di Gesù che le chiede di scrivere ciò che lui le dice. Madeleine Delbrêl (1904-1964), francese, assistente sociale, poetessa e mistica, passò dall'ateismo al cristianesimo. Etty Hillesum (1914-1943), ebrea olandese, morta ad Auschwitz, è autrice di Diario, testimonianza anche della sua ritrovata apertura a Dio. Simone Weil (1909-1943), ebrea francese, filosofa e mistica, prima insegnante poi operaia, attivista di sinistra, si avvicinò al cristianesimo condividendo la vita dei più umili.
In Mauritania da secoli convivono berberi e neri. I primi sono la minoranza dei quattro milioni di abitanti del Paese, i secondi sono oltre due terzi della popolazione. Nonostante la schiavitù sia stata abolita nel 1981, attualmente circa trecentomila neri sono schiavi dei berberi. Si tratta soprattutto di donne e bambini: costretti a un lavoro massacrante, non pagato, sono oggetto di violenze e soprusi, non possono studiare né decidere di andarsene. Le autorità politiche e religiose locali tendono a schierarsi dalla parte dei berberi. Nel 2008 Biram Dah Abeid, nero nato libero, ha fondato l'«Iniziativa per la Rinascita del Movimento Abolizionista» (Ira), movimento nonviolento contro lo schiavismo in Mauritania. Imprigionato più volte, nel 2014 si è candidato alle elezioni presidenziali ed è deciso a ripresentarsi nel 2019. Inserito dal Time tra le cento persone più influenti del 2017, nella primavera dello stesso anno è stato intervistato dall'autrice, che nel libro racconta anche la sua storia.
La vita di Mandela (Mvezo, 18.7.1918 - Johannesburg, 5.12.2013), dall’infanzia alla presa di coscienza politica. Nel 1994 viene eletto Presidente della Repubblica Sudafricana. L’anno precedente insignito del Premio Nobel per la
Pace. Mandela, durante il suo lungo percorso contro la segregazione razziale dell’Apartheid, verrà trattenuto in carcere per oltre vent’anni. Appena libero, il grande statista africano traccia un percorso nuovo, la «terza via», alternativa all’ideologia comunista e a quella dell’opposizione razziale
a oltranza, bianca o nera che sia. Auspica un Sudafrica d’esempio per gli altri Paesi del Continente.
È la biografia di Angelica Tiraboschi, nata a Treviglio il 22 novembre 1995 e morta il 29 agosto 2015, a diciannove anni, dopo quattordici mesi di lotta contro un cancro al seno, combattuta con grande fede.
Giovane dalla forte personalità, apparentemente simile a tante sue coetanee, alimenta il rapporto con Dio mediante la preghiera, la meditazione e l’appartenenza al movimento del Rinnovamento nello Spirito. Il progetto di un libro su Angelica prende forma subito dopo la sua morte. Molte persone, affascinate dalla sua vicenda, desiderano conoscerne la storia e come ha fatto a vivere e a morire con intensità disarmante. Il volume riporta le testimonianze e i ricordi di chi l’ha avvicinata e ha potuto constatare il suo abbandono incondizionato alla volontà di Dio. Arricchiscono la pubblicazione riflessioni e preghiere di: don Davide Banzato, cardinal Angelo Comastri, Paolo Curtaz, padre Enzo Fortunato, Tiziana Lupi, Salvatore Martinez, padre Franco Mosconi, monsignor Pierangelo Sequeri.
L'esperienza umana e spirituale di Benedetto XVI, il primo papa emerito nella storia. J. Ratzinger, enfant prodige della teologia e intellettuale europeo, è stato prefetto della Dottrina della fede ed eletto papa nel 2005: papa del pensiero più che del gesto, papa «teologo» più che «di governo». Figura complessa e insieme di autentica semplicità evangelica, difensore della «fede dei semplici», timido ma all'occorrenza deciso, intende rimuovere la «sporcizia dalla Chiesa», si batte contro la marginalizzazione della religione nel mondo contemporaneo e propone la «differenza cristiana»: Dio è amore. Limiti e scandali interni non intaccato la sua profezia ecclesiale.
All’inizio del Novecento, 700mila greci vivevano sulle sponde del Mar Nero. Di fede cristiano–ortodossa, nei secoli avevano salvaguardato la loro identità etnica, culturale e religiosa, pur facendo parte dell’Impero ottomano. Con lo scoppio della Prima guerra mondiale, il genocidio degli armeni (1915) è seguito dalla persecuzione dei greci e degli assiri. La politica attuata tra il 1916 e il 1923 nei confronti dei greci del Ponto porta a massacri, deportazioni, marce forzate in pieno inverno, arruolamento degli uomini in battaglioni di lavoro. Dei 700mila abitanti, 353mila sono uccisi e dispersi. I sopravvissuti fuggono in Grecia.
Questa è la storia vera di una di loro: Eratò Espielidis (1897–1989), nata sulle sponde del Mar Nero a Kotyora, l’odierna Ordu, e della sua famiglia. Dall’infanzia felice nella sua casa sul mare all’angoscia di giovane sposa cui è portato via il marito e di madre che lotta per la sopravvivenza del suo bambino di due anni, la vicenda di Eratò – nonna dell’Autrice – è emblematica della tragedia vissuta da molte famiglie greche del Ponto: persero casa, terre, lavoro e nel 1923 raggiunsero la Grecia come profughi. Ma, prima di partire, vissero nel terrore per le persecuzioni turche.
Questo libro rievoca la loro vita inizialmente pacifica con i vicini musulmani, quindi il deteriorarsi delle relazioni e il successivo dramma.
L’AUTRICE
Maria Tatsos, di origine greca, è giornalista professionista. Laureata in scienze politiche e diplomata in lingua e cultura giapponese presso l’Isiao di Milano, attualmente lavora come freelance per diversi periodici femminili, collabora con il Museo Popoli e Culture del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime) e con il Centro di Cultura Italia–Asia. Tiene corsi di scrittura autobiografica ed è autrice di alcuni libri, che spaziano dai diritti dei consumatori alle religioni asiatiche.
È la biografia di padre Joseph Wresinski (1917-1988). Francese di origine polacca, nato egli stesso in condizioni di estrema povertà, ha dedicato tutta la vita ai poveri. Non si potrebbe comprendere la sua determinazione nel difendere i più miseri se non si prendesse coscienza - come invita a fare questo libro - della sofferenza e del disprezzo che egli sperimentò in prima persona. Al di là del gesto radicale di questo "figlio dell'esclusione" che, diventato sacerdote, ha scelto di condividere di nuovo la vita degli esclusi e di portare la loro voce fin dentro le più alte istituzioni internazionali, l'Autore ci introduce anche nella spiritualità "senza sconti" di Joseph Wresinski. Radicata in una lettura del Vangelo secondo la quale non si tratta più soltanto di aiutare il prossimo, ma di stare con lui, la sua visione dell'uomo ha sconvolto la società civile in molti Paesi. Oggi il Movimento ATD Quarto Mondo, da lui fondato in seguito all'esperienza vissuta nella baraccopoli di Noisy, nella banlieue parigina, è presente in tutti i continenti, grazie alla presenza di un volontariato internazionale e interconfessionale che condivide la vita dei più emarginati nelle zone di miseria. È stato padre Wresinski - di cui è in corso la causa di beatificazione - a istituire nel 1987 la Giornata mondiale del rifiuto della miseria (17 ottobre), ufficialmente riconosciuta dalle Nazioni Unite nel 1992.
È la storia di un giovane di appena 26 anni che non si è piegato alla corruzione e ne ha pagato il prezzo con la vita. Il testo esordisce con una dettagliata panoramica storica e culturale della Repubblica Democratica del Congo, a cominciare dalla sottomissione coloniale di fine Ottocento al Belgio, che sfruttò con metodi schiavistici le risorse del Paese. Infatti, la crudeltà e la sopraffazione del re del Belgio, Leopoldo II, vennero denunciate addirittura da un movimento d'opinione internazionale. Ma le tragedie politiche di questo Stato africano sono continuate fino a oggi. In un clima particolarmente conflittuale nasce Floribert Bwana, un giovane di spiccata intelligenza. Le condizioni piuttosto agiate della famiglia gli consentono gli studi universitari. Di carattere estroverso e ottimista, è colpito dal disagio della sua gente e si adopera con varie iniziative, specialmente per salvare i ragazzi di strada. Conosce la comunità di Sant'Egidio ed è affascinato dal lavoro di promozione umana che la comunità svolge in Congo. Entra in politica e sogna una società multiculturale capace di vivere insieme. Intanto lavora all'OCC, un'Organizzazione che vigila sulle merci in entrata e uscita dal Paese. È caposervizio e deve vigilare che la merce alimentare non sia avariata. In tal caso dovrà vietarne la vendita. E sarà questa sua coscienza del dovere e dell'etica che lo ucciderà.
Un libro dedicato a Marco Beci, un funzionario della cooperazione internazionale morto il 12 novembre 2003 nella strage di Nassiriya. A Nassiriya stava progettando la ricostruzione dell'acquedotto per conto del governo italiano. Aveva appena trovato la sede per il suo ufficio, si appoggiava momentaneamente alla base saltata in aria. Il libro racconta questa bella figura attraverso decine di testimonianze, la maggior parte inedite, dal periodo giovanile fino agli ultimi istanti di vita.
Il volume presenta sinteticamente ma con le dovute attenzioni le fasi principali della vita di Aldo Moro, dall'infanzia alla morte, sottolineandone i tratti personali e l'azione politica. Particolare importanza viene data alla bibliografia, agli scritti ed ai discorsi dello statista pugliese: l'analisi degli scritti e degli editoriali può offrire una nuova, profonda chiave di lettura del pensiero di Moro, giungendo a una vera e propria filosofia politica "morotea". L'autore non manca di descrivere le difficoltà che Aldo Moro incontrò con alcuni attori politici del suo tempo, come anche la questione del compromesso storico, la terza fase, il rapimento ad opera delle Brigate rosse e le lettere raccolte nel celebre "memoriale" dalla "prigione del popolo".
Nasser, ha lasciato l'Egitto dove, senza lavoro e nella morsa della corruzione non avrebbe avuto molte prospettive, e cerca di dare una svolta alla sua vita. Dopo varie disavventure, passando prima per la Grecia e poi per l'Albania, da clandestino approda in Italia. Impara un mestiere e si migliora giorno dopo giorno. Riesce a instaurare un bel legame con un anziano ristoratore, burbero per i più e forse anche un po' prevenuto nei confronti degli stranieri, ma Nasser non disdegnando il necessario apprendistato; diventa socio di Piero e nel giro di pochi anni trasforma i suoi investimenti. Oggi è proprietario di tre pizzerie e aiuta altre persone meno fortunate di lui. Nella sua esperienza, fiducia e speranza si sono unite a una profonda spiritualità dove la presenza di Dio ha giocato un ruolo importante.
Si tratta di un libro-intervista, dedicato a una star della lirica internazionale. Daniela Dessì, nata a Genova nel 1957, è uno dei soprani più importanti a livello internazionale e il soprano italiano più famoso nel mondo. È interprete di riferimento per il repertorio verdiano, pucciniano e verista. Voce splendida, tecnica impeccabile e istinto drammatico, ha al suo attivo oltre 70 titoli operistici. Ha ricevuto nel 2008 il Premio Abbiati, riconoscimento della critica musicale italiana, nel 2011 il prestigioso Premio Belcanto "Celletti" come "soprano assoluto" e nel 2013 l'International Opera Award (Oscar della lirica). Ha collaborato con direttori come Karajan, Giulini, Maazel, Levine, Muti, Abbado, Chailly, Metha, e con registi come Ronconi, Strehler e Zeffirelli. Ha cantato con nomi famosi, tra cui Domingo, Pavarotti. Vive a Gussago (Brescia). I cinque capitoli, corredati da una biografia e una discografia aggiornata, ripercorrono l'infanzia e la scoperta della vocazione alla lirica; la nascita del suo repertorio attraverso l'incontro con i grandi musicisti e la sua affermazione sulla scena lirica, attraverso la collaborazione con celebri cantanti, direttori e registi; e, da ultimo, la sua vita familiare e il suo percorso spirituale. Il taglio è divulgativo, volutamente discorsivo e tra i temi trattati vi sono le nuove leve della lirica, l'arte dell'interpretazione e il rapporto con il pubblico.