Il secondo quaderno della Rivista "la bellezza della fede", dal titolo Celebrare la fede è dedicato ad un argomento ispirato alla Costituzione Sacrosantum Concilium, promulgata esattamente cinquant'anni fa, nel 1963, ed è incentrato, nella parte monografica, sulla dimensione educativa della liturgia. Con l'intervento dei seguenti autori: Davide Brighi, Erio Castellucci, Giuseppe De Carlo, Dino Dozzi, Ugo Facchini, Rosino Gabbiadini, Giovanni Gardini, Sergio Gollini, Francesco Lambiasi, Claudia Manenti, Annalisa Marinoni, Emanuela Penni, Alessandro Russo, Loris Scarpelli, Serena Vernia, Gilberto Zappitello.
I romani praticano l'uccisione dei neonati deformi, ritenendo normali aborto, infanticidio e contraccezione nei casi stabiliti dal capofamiglia. La cultura ebraico e giudeo-ellenistica non esita a considerare la disabilità e chi ne soffre elementi impuri la cui "impurità" è eliminata soltanto dall'azione misericordiosa di Jahweh o in un quadro escatologico, la rivoluzione cristiana rende importanti malati e infermi agli occhi di Dio attraverso l'azione risanatrice di Gesù Cristo: così lebbrosi, sordi, storpi, ciechi e zoppi, un tempo "ultimi" divengono adesso "primi" nel progetto divino. Con il progressivo diffondersi del cristianesimo sono poi costruite strutture assistenziali simili ai nostri ospedali, che a poco a poco sostituiscono i santuari di Asclepio ai valetudinaria romani.
Il testo propone di entrare in un mondo non diverso da quello del lettore, quanto, piuttosto, complementare. In questo sta l'inizio e il successo del dialogo interculturale e interreligioso, al quale il volume vuole contribuire. Si tratta, quindi, di essere aperti alle condizioni essenziali per un dialogo fruttuoso: accoglienza dell'altro, disponibilità al confronto, capacità di adattamento, apertura mentale e interesse perciò che non è mio. Entrare nel mondo giapponese e porsi in dialogo con esso è una cammino che esige una notevole libertà interiore.
Alle mani d'ogni donna e uomo di buona volontà è affidata la responsabilità di fare della terra un giardino e del giardino la casa dell'umanità. Sopraffatti dalla gioia di questo compito ci sogna Dio. I coni d'ombra e di luce di questo sogno sono raccolti nel libro biblico di Genesi che sembra dirci: è sempre tempo dell'"In principio". È oggi il tempo dell'"In principio" perchè più le crisi sono profonde, più l'umano ha l'opportunità di scoprire la forza e la bellezza dei momenti aurorali.
La condizione umana, la storia, il linguaggio, in generale l'essere al mondo è un atto di meticciamento: incontro e scambio che fa nascere qualcosa di differente che non era previsto prima. Per questo l'identità, anche quella reclamata come pura, non può fare a meno dell'incontro con l'altro. Per questo l'ospitalità è una categoria rifondativa. Quello che chiediamo si affermi è il "pensiero ospitale", che descrive l'umano, il reale, perfino il divino diversamente. L'ecumenismo che verrà è quello dell'ospitalità: essere è essere per l'altro e credere è vivere per l'altro. Dalla coesistenza come imperativo giuridico, alla pro-esistenza come appello etico e religioso. La proposta è di aiutare l'ecumenismo ed insieme ad esso il dialogo interreligioso a ripensarsi.
Il libro raccoglie il profilo di alcuni illustri seguaci di Francesco che hanno vissuto la loro vita facendo propria la Regola del "poverello".
Le due tradizioni ebraica e cristiana a confronto sul tema dell'apertura all'"Altro" e sul concetto di identità.
La globalizzazione è ormai presentata dai media come l'irreversibile destino del mondo e portatrice di benessere per tutti. Nella applicazione pratica invece svela il suo peccato di origine. È strumento di sfruttamento degli uomini e della natura da parte delle potenze economiche occidentali. Il vangelo di Luca si inserisce integralmente in questa feconda corrente, mostrando che la stessa prassi di Gesù e le sue parole, sono state critica inesausta alla protervia dei potenti che Dio rimanderà a mani vuote, se non si prenderanno a cuore il destino degli umiliati e sconfitti della storia.
"Paradiso e inferno sono le due modalità di rapporto con il reale: il regno di significazione pura e lo scacco della ricerca suprema". (A. Marchetti)
I cambiamenti, in Europa, costituiscono una sfida per i politici, per gli economisti, ma soprattutto per la Chiesa. C'è tanta speranza di unità e di una pace duratura. Ma unità e amore sembrano ancora lontani. Siamo testimoni di una lotta per il potere, di una esplosione di odio. Nello stesso tempo le nazioni aspirano a una più grande unità, a una collaborazione politica, economica e militare, ad una società veramente europea. Il movimento ecumenico tra cristiani nacque e prese corpo dall'inizio del ventesimo secolo. I cristiani sono chiamati a dare un fondamento spirituale e religioso alla ricostruzione dell'unità tra le nazioni in Europa. Devono accettare la sfida in obbedienza alla fede comune in Cristo, data dallo Spirito creatore di pace e di unità.
Un approfondimento di passi evangelici: una rilettura delle "Beatitudini" attraverso la testimonianza di insigni padri spirituali.