IL LIBRO
Per stabilizzare la finanza internazionale, dopo la crisi che ne ha travolto il folle equilibrio, biliardi di dollari sono stati praticamente regalati dai governi alle istituzioni bancarie di tutto il mondo. PerchÈ non Ë stato mai possibile mobilitare risorse anche solo lontanamente comparabili per affrontare la drammatica piaga della povert‡ e la rovinosa crisi ecologica? In queste pagine Slavoj éiûek tratteggia il fallimento morale della modernit‡ nei termini dei due eventi che hanno aperto e chiuso gli anni Zero, il micidiale uno-due della nostra Storia, il diritto della tragedia, il gancio della farsa.
Con lí11 settembre 2001 e il credit crunch globale il liberismo Ë morto infatti due volte: come dottrina politica e come dottrina economica. éiûek smonta líingranaggio dellíideologia liberista individuandone il nucleo utopico e perverso, che ne ha determinato la crisi. E per combattere líirrazionalit‡ del capitalismo globale, Zizek ritiene necessario imparare dai fallimenti della sinistra novecentesca: solo cosÏ si potr‡ formulare una nuova ipotesi di emancipazione dellíumanit‡, uníipotesi che ñ in un senso, come leggerete, molto speciale ñ il ´gigante di Lubianaª non esita a ridefinire comunista.
I GIUDIZI
"Il filosofo pi˘ pericoloso d'Occidente."
New Republic
"éiûek Ë un pensatore fondamentale, e questo breve saggio Ë un modo eccellente per avvicinarne il pensiero."
Library Journal
"éiûek possiede una ammirevole capacit‡ di collegare tematiche e riferimenti tra loro remoti, molto spesso in chiave decisamente paradossale, spaziando dal cinema alla psicoanalisi lacaniana, a Marx, Heidegger, Lenin e appunto ai pensatori recentemente pi˘ discussi dalla sinistra."
Gianni Vattimo
"Basta con le pratiche decostruzioniste, fuori le tematiche postmoderne. Via anche i neocon. Meglio bussare alla porta di éiûek."
Antonio Gnoli
UN BRANO
"Il titolo di questo libro vuole essere un elementare test di intelligenza per i lettori: se la prima associazione che genera Ë il classico clichÈ anticomunista: 'Hai ragione: oggi, dopo la tragedia del totalitarismo del ventesimo secolo, tutto questo gran parlare di un ritorno al comunismo Ë solo farsesco!' ñ allora vi consiglio sinceramente di fermarvi qui. Inoltre, il libro vi deve essere confiscato a forza, dal momento che affronta una tragedia e una farsa del tutto differenti, ovvero i due eventi che segnano líinizio e la fine del primo decennio del ventunesimo secolo: líattentato dellí11 settembre 2001 e il crollo finanziario del 2008."
L'AUTORE
Slavoj éiûek (Lubiana, 1949) Ë fra i pi˘ innovativi e carismatici pensatori del nostro tempo. Insegna nella sua citt‡ natale e in molti atenei americani ed europei. Autore di moltissimi volumi, tra i quali Benvenuti nel deserto del reale (Meltemi, 2002), Tredici volte Lenin (Feltrinelli, 2003), Il soggetto scabroso (Raffaello Cortina, 2003), Líepidemia dellíimmaginario (Meltemi, 2004), Il cuore perverso del cristianesimo (Meltemi, 2006), Leggere Lacan (Bollati Boringhieri, 2009).
IL LIBRO
Facendo la spesa, leggendo le statistiche sui giornali, calcolando l’altezza a cui attaccare un quadro, lasciando maturare i propri interessi in banca, tutti i giorni ognuno di noi compie operazioni matematiche. Eppure molti si fanno prendere dal panico solo al sentir nominare un’equazione di primo grado. Questo libro convincerà anche i lettori più riottosi di almeno tre verità fondamentali:
1) la matematica non è quel giochino inutile, fatto di formule insensate che ci hanno insegnato a scuola, al contrario è uno strumento indispensabile per capire, descrivere e vivere la vita di tutti i giorni.
2) Tutti noi compiamo operazioni assai più complesse di quanto crediamo, e lo facciamo con discreta efficacia.
3) Visto che non si può fare a meno di usare la matematica, tanto vale farlo nel modo migliore, perché altrimenti ci sarà chi la userà contro di noi.
GLI AUTORI
Riccardo Bersani
Riccardo Bersani, laureato in matematica, insegna informatica nelle scuole superiori da lungo tempo, impegnandosi, tra l’altro, nella produzione di software didattico e ludico e di testi destinati ai suoi studenti. Ha sempre coltivato il gusto per quei risultati sorprendenti, quelle eleganti relazioni, quelle inattese rivelazioni alle quali è dovuto gran parte del misterioso fascino della matematica. Studioso di logica, può essere considerato un esperto dei meccanismi probabilistici applicati ai giochi. Dall’inizio del secolo è responsabile dei Campionati Internazionali di Giochi Matematici, organizzati per l’Italia dal Centro Pristem dell’Università Bocconi di Milano.
Ennio Peres
Ennio Peres, laureato in matematica, autore di libri di argomento ludico, ideatore di giochi in scatola e radiotelevisivi, collabora con varie testate giornalistiche nazionali e del Canton Ticino. Per Salani, è uscito nel 2006 L’elmo della mente. Manuale di magia matematica, scritto in collaborazione con Susanna Serafini. Nel 2006, ha ricevuto il Premio Internazionale Pitagora sulla Matematica, nella sezione dedicata agli eventi multimediali, «per la continua opera di sorridente divulgazione scientifica».
Nessuna scienza quanto la fisica ci spiega come funziona il mondo. Ci svegliamo al mattino e, in un breve intervallo di tempo, abbiamo contatti, più o meno marginali, con tutte le branche della fisica. La meccanica (blocchiamo la suoneria della sveglia, scendiamo dal letto, andiamo in cucina), la termodinamica (riscaldiamo il latte), l'acustica (abbiamo sentito la sveglia, ascoltiamo la radio), l'ottica (da subito, aprendo gli occhi), l'elettricità (accendiamo la luce), l'elettromagnetismo (mettiamo in funzione la radio) e l'astrofisica (osserviamo il sole, la luna e le stelle). Questi e tanti altri esempi pratici per capire come funzionano le leggi fisiche nella vita di tutti i giorni in un'opera al tempo stesso didattica e divulgativa. Semplicità, chiarezza e ironia sono gli ingredienti di questo manuale originale, divertente e, al tempo stesso, serissimo. La grande sfida: far rinascere nel lettore quel senso di stupore nei confronti dei fenomeni naturali che ha sempre rappresentato la molla fondamentale per giungere alle più importanti scoperte scientifiche.
IL LIBRO
Passiamo sempre più tempo a scrivere. Non solo sms e messaggi di chat zeppi di abbreviazioni e faccine, ma anche lunghe email personali o di lavoro, commenti a forum, articoli scritti per siti web. E più scriviamo, più vediamo crescere – sui giornali, in televisione, in internet – la preoccupazione sullo stato di salute della nostra lingua. Si moltiplicano manifesti per la difesa dell’italiano, proposte per l’istituzione di un Consiglio superiore della lingua, considerazioni desolate sulla competenza grammaticale degli alunni e anche degli insegnanti, denunce di errori di ortografia, sintassi e logica nei temi di quello che una volta si chiamava esame di maturità, articoli su clamorose bocciature di tutti i candidati a posti di funzionari pubblici, sempre a causa degli errori di ortografia...
Questo libro ha uno scopo: risolvere i dubbi della grammatica e guarirci dall’insicurezza e dal timore reverenziale nei confronti dell’italiano. Spiega con metodo e chiarezza regole ed eccezioni, illumina gli angoli bui evitati talvolta anche da vocabolari e manuali scolastici, si sofferma sugli errori più comuni con esempi reali e quotidiani. Fa propaganda, soprattutto, a una lingua viva, ricca, chiara, precisa e dunque efficace.
I GIUDIZI
"Ho molto discusso di lingua italiana con Massimo Birattari. Mi sono battuto ogni volta con valore; ma ho dovuto ammettere che aveva quasi sempre ragione lui. L'uomo non è autoritario, è autorevole. Se non fosse anche simpatico, perbene e interista, forse lo odierei."
Beppe Severgnini
L'AUTORE
Massimo Birattari
Massimo Birattari, diplomato (in storia) presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, è stato redattore di libri scolastici, traduttore (di Paul Auster, John Banville, Joseph O’Connor, Mordecai Richler, Vikram Seth), ghost writer. Oggi è consulente editoriale e copywriter pubblicitario. Tra i suoi libri, per ragazzi, I rivoltanti romani (con Terry Deary, Salani 1998), I barbuti barbari (con Chicca Galli, Salani 2008) e Vite avventurose di santi straordinari (con Chicca Galli, Rizzoli 2009).
Miracoli, oroscopi, superstizioni, numerologia, profezie... quanto c’è di vero in tutte queste manifestazioni più o meno «occulte»? Perché vi ricorriamo così spesso quando non riusciamo a chiarire un fatto apparentemente inspiegabile? Il più delle volte, non c’è motivo di cercare una spiegazione... semplicemente perché non c’è! Anziché scomodare poteri occulti, influssi astrali od oracoli quantomeno nebulosi, è sufficiente ammettere l’esistenza del caso e che, laddove crediamo di intuire un messaggio nascosto, si tratta solo di una coincidenza (o di un’abile manipolazione dell’imbroglione di turno).
Ennio Peres, con lo spirito arguto dell’enigmista – e ancor più del matematico – non si limita a sfatare leggende metropolitane, superstizioni e plateali fandonie, ma riconduce gli «scherzi del caso» a un gioco raffinato e stimolante: nelle loro infinite combinazioni, lettere, numeri e parole non sono solo un’ottima palestra per riconoscere e quindi difendersi dai capricci del caso, ma anche un’occasione insostituibile di divertimento e, perché no, di arricchimento intellettuale.
Per Lorenzo, Leonardo è stato un padre affettuoso e insondabile. La sua verità gli è sempre sfuggita: o forse, ha sempre preferito non scoprirla, temendo di trovare in essa anche la propria. Ma la morte di Leonardo mette il figlio finalmente di fronte a una scelta decisiva: continuare a seguirne le tracce, conducendo una vita di impulsi e tradimenti, una vita destinata alla solitudine – o tentare finalmente un’autenticità limpida, faticosa, una coerenza negli affetti. In un’estate dei nostri anni spesa fra Roma e la Grecia, poche settimane in cui, come neanche il padre fece mai, nessuno sa o vuole dirgli tutta la verità, né le donne della sua vita, Sara e Carolina, né la madre Giovanna, elusiva e ferita, né la fragile sorella Martina, né Marco, l’amico tradito e rimpianto; in un’estate feroce in cui ciascuno è solo, eppure consegnato al desiderio, alla ricerca spasmodica, al bisogno insopprimibile dell’altro, e nulla è davvero come sembra; in questa estate definitiva, Lorenzo dovrà scoprire tutto insieme: chi era davvero suo padre? È ancora possibile amarsi? Che cosa c’impedisce di essere fino in fondo chi siamo?
Hundreds Hall, l’antica dimora di campagna della famiglia Ayres: varcarne i cancelli dopo trent’anni è un momento di grande trepidazione per il dottor Faraday, lui che ancora bambino, nel lontano 1919, ne aveva ammirato con occhi sgranati lo sfarzo e lo splendore. Quel passato, tuttavia, è ormai un vago ricordo: i suoi abitanti — la vedova del Colonnello Ayres e i figli Roderick e Caroline — sono, infatti, impegnati in una disperata battaglia per salvare dalla rovina se stessi e la casa. Ma proprio quest’ultima sembra gettare le ombre più funeste sul futuro: stanze che di colpo diventano trappole, pareti da cui emergono sussurri malevoli e segni inquietanti, un devastante incendio notturno.., chi, o che cosa, c’è dietro questi eventi? Quale mistero grava sul destino degli Ayres? Ma, soprattutto, fino a che punto si spingerà la minaccia?
Sarah Waters si confronta con un classico tra i generi letterari, la ghost story, e lo rinnova assottigliando il confine tra sovrannaturale e psicopatologico. Di consueto c’è solo la sua maestria narrativa, con cui restituisce il quadro raffinato e puntuale di un mondo drammaticamente sospeso tra passato e presente. Un mondo in cui le paure umane prendono pericolosamente forma, e dove, in un crescendo lento ma inesorabile, la voce della ragione appare sempre più un debole appiglio di fronte ai ricordi, ai desideri e alle pulsioni represse che travolgono le menti dei protagonisti, e con loro il lettore.
Parigi, autunno 1872. Un anziano generale bussa alla porta di un appartamento borghese, al 26 di rue Jacob. È la casa di suo nipote, Maurice, figlio del fratello Alexandre, morto sette anni prima. Il generale è un uomo stanco, viene da lontano. È stato soldato e marinaio, ha combattuto le guerre di Indipendenza e a fianco di Garibaldi, con i Mille; ha navigato gli oceani fin dall'adolescenza. Prima di morire, vuole lanciarsi in un'ultima impresa: costruire una nave mercantile, attraversare il canale di Suez appena inaugurato e avviare commerci nelle Indie olandesi. Per questo, lascia la famiglia e volta le spalle agli onori militari. Per inseguire il suo sogno, ha bisogno dell'aiuto di Maurice. Zio e nipote quasi non si conoscono, si osservano con distacco. Ma la forza del sangue avrà la meglio. Perché il generale non è un uomo qualunque: è Nino Bixio. Porta addosso le cicatrici delle grandi battaglie dell'Ottocento e combatterà ancora dall'altra parte del mondo. Dalla rievocazione dell'impresa dei Mille alla descrizione della Francia di Napoleone III, rivoluzionaria e imperiale, eccitante e mondana; dalla leggendaria America dei primi pionieri fino alle drammatiche avventure di Nino nei mari del Sud, "La gloria è il sole dei morti" tratteggia un affresco che abbraccia mezzo secolo e cinque continenti.
Da più di vent'anni Giorgio Nardone ha sviluppato alcune modalità d'intervento basate sul modello di Problem Solving strategico, la cui applicazione va dalla psicoterapia, nel trattamento di gravi patologie come i disturbi alimentari, le fobie e gli attacchi di panico, al coaching individuale e alla consulenza aziendale, scolastica e sportiva. Questo testo descrive sinteticamente gli strumenti di cui ci si dovrebbe dotare per padroneggiare la "tecnologia" del Problem Solving, sintesi di conoscenza e arte pratica, di teoria e ricerca empirica. Definire il problema, individuare le "tentate soluzioni disfunzionali", introdurre il cambiamento sono i capisaldi di un approccio che punta tutto sull'efficacia e sul conseguimento degli obiettivi. In un'ottica strategica, non si conosce più per cambiare, ma si cambia per conoscere: il ricorso a una logica non ordinaria, basata sulla suggestione di stratagemmi antichi e insieme modernissimi, scuote le nostre convinzioni razionali e offre soluzioni semplici a problemi di natura disparata.
A volte i fatti traumatici come calamità, terremoti, disastri e sciagure possono fissarsi nella mente di chi ne è testimone o protagonista al punto da non abbandonarlo più: si è allora di fronte alla patologia chiamata disturbo post-traumatico da stress. La persona in questo caso diviene letteralmente prigioniera di un passato che continua a inondare il suo presente di paura, dolore e rabbia, impedendole di proseguire il suo cammino verso il futuro. Oltre a definire e inquadrare il disturbo post-traumatico da stress e a dar conto delle più recenti ricerche sull'argomento, questo libro presenta in modo esaustivo e sistematico il protocollo di trattamento del disturbo post-traumatico da stress messo a punto negli ultimi cinque anni presso il Centro di Terapia Strategica di Arezzo. La Terapia Strategica si propone come una terapia breve, orientata sul "qui e ora" della persona. Il terapeuta strategico evita di interpretare il passato e di assegnargli un significato che spesso rimane sconosciuto anche a chi lo ha vissuto, ma quando è il passato a costituire il problema del presente, il lavoro del terapeuta strategico si rivolge proprio all'evento trascorso o, meglio, alla sua ricollocazione: non si tratta cioè di cancellare il passato, ma di aiutare la persona a sbloccare le risorse di cui è naturalmente dotata e che il trauma ha temporaneamente paralizzato, e a riportarlo nella sua giusta posizione temporale: quella, appunto, passata.