Nel 1997 nascono i Sun Eats Hours, la prima band di Francesco Lorenzi. Sono quattro giovanissimi vicentini, alle prese con un grande sogno: fare della musica la propria professione. Dopo qualche anno, hanno già all'attivo quattro dischi in inglese, più di trecento concerti tra Europa e Giappone, migliaia di fan del loro punk melodico e il premio come Miglior punk rock band italiana nel mondo. Enormi sono le soddisfazioni sul palco, ma la loro vita si smarrisce dietro a vari eccessi tra cui droga, alcol e sesso. Come racconta in questo libro, Francesco entra allora in una profonda crisi: sente che così non può più andare avanti, che il legame tra i componenti della band si sta perdendo, che manca una vera ispirazione. Eppure, proprio quello è il momento della svolta: attraverso una serie di "Dioincidenze" Francesco incontra Gesù e rinasce, come uomo e come artista. Grazie a questa imprevedibile scintilla, comincia a scrivere canzoni in italiano e, dopo un percorso sofferto, riesce a recuperare alla Vita i suoi amici allontanandoli dalle loro dipendenze, riportando al centro il valore dell'amicizia. È così che poi, insieme, decidono di cambiare il nome della band in The Sun, perché ora si sentono guidati da un Sole che illumina il cuore. Le note musicali "ci permettono di ascendere al cielo, verso l'eterno e l'infinito, o almeno" scrive il cardinal Ravasi nella Prefazione, "di sentire una voce di speranza. Così è accaduto a Francesco Lorenzi e la sua autobiografia lo conferma".
Per vivere in salute non solo è importante scegliere bene i cibi che mettiamo sulla nostra tavola, e saperli unire in una dieta bilanciata di tutti gli elementi essenziali, ma anche la modalità con cui vengono trattati e cotti gli alimenti può fare la differenza. Non sempre però le ricette della nonna, o semplicemente le modalità di preparazione tradizionali, si rivelano essere le migliori per non pregiudicare le proprietà nutrizionali di un ingrediente, e spesso ci si trova a chiedersi, al supermercato, o davanti ai fornelli, se non esistano alternative più sane a ciò che stiamo per mettere nel piatto della nostra famiglia. A guidarci, in queste difficoltà quotidiane, ci pensa Ciro Vestita, esperto nutrizionista e volto noto della tv italiana, che in questo libro raccoglie tutte le conoscenze essenziali per darci finalmente delle sane abitudini alimentari, approfittando appieno delle proprietà degli ingredienti dei nostri piatti. In un "ricettario" diverso da tutti gli altri, che coniuga il benessere, la storia e il piacere del cibo, l'esperto analizza le proprietà benefiche degli alimenti ? dalla frutta alle verdure, dalle erbe al pesce ? che, se ben usati, possono essere i miglior alleati della nostra salute, e svela gli accorgimenti per mantenerne le qualità curative. Tutto ciò senza tuttavia imporci piatti insipidi o poco soddisfacenti, grazie alle gustose preparazioni elaborate insieme allo chef Carmine Jovine. Una guida sana e appetitosa per adottare a tavola comportamenti sani senza rinunciare al piacere del buon cibo.
«Urliamo entrambi, ma Tamara non sa come sono messo io. Non sa che non sono neanche arrivato in fondo, non sa che sono a testa in giù e che sotto la mia testa ci sono almeno diverse decine di metri di vuoto e di tenebra. Il baratro lo avverto coi sensi, ma anche perché quando mi muovo rompo pezzi di ghiaccio che mi passano accanto e scendono senza che riesca a sentirli raggiungere il fondo. Non li sento fermarsi, cadono in questo buio nel silenzio più assoluto.» Chi vuol toccare il cielo deve mettere in conto il rischio di precipitare nell'abisso. Eppure, spesso proprio quell'istante di buio e terrore insegna più di mille altre esperienze e fa scaturire le risorse per risalire dalle infime profondità in cui si è caduti. Tutto inizia nel novembre 2019 quando Simone Moro, affiancato dalla compagna di cordata Tamara Lunger, annuncia la sua nuova spedizione, una delle più emozionanti: seguirà le tracce di Messner e Kammerlander, dal 1984 rimaste intonse, che in un'unica traversata conquistarono i due ottomila Gasherbrun II e Gasherbrun I. Il sogno verticale di Simone è una sfida ancora più ardita: lo farà in inverno, con equipaggiamento leggero, senza aiuti meccanici...
Paolo ha diciassette anni, tanti amici, successo con le ragazze, una famiglia meravigliosa, l'argento vivo addosso. E un sogno: diventare chef. Quando un giorno in cucina un coltello gli sfugge dalle mani non ci fa troppo caso, pensa a una distrazione, pensa che la sera non farà più così tardi se la mattina dopo deve lavorare. Solo che poi i brutti segnali aumentano, e quando arriva una diagnosi certa il responso è terribile: SLA, sclerosi laterale amiotrofica, di cui Paolo diventa il più giovane ammalato in Europa. Le conseguenze estreme della malattia sono la paralisi completa, l'impossibilità di respirare autonomamente, di deglutire cibo di qualsiasi consistenza - proprio lui che ne era un cultore - , di parlare emettendo suoni. Molti la riterrebbero una sentenza più che una diagnosi, ma non Paolo. Paolo che, circondato e protetto dalla sua famiglia, continua a inseguire i suoi sogni; Paolo che diventa tutt'uno con il fratello Rosario, il quale non esita un minuto a lasciare ogni suo progetto per stargli vicino; Paolo che incontra Obama e papa Francesco, che arriva fino al palco del Festival di Sanremo con una canzone autobiografica, Paolo che ogni giorno, sui social, si batte al fianco di chi soffre come lui, Paolo che moltiplica l'amore. "Per volare mi bastano gli occhi" è la testimonianza straordinaria di un ragazzo speciale, un racconto profondo e sincero di attaccamento alla vita, sempre.
Alika Touré, la più bella, lascia il Mali insieme alla piccola Kambirì per raggiungere il marito che vive in Italia. Affronta prima il deserto e poi la traversata del mare. Ad attenderla un sogno, la promessa di una nuova vita. Ma il viaggio è crudele, e non come Alika lo immaginava. Con le ultime forze che le restano, affida la figlia alla compagna di viaggio Awa, pregandola di fare in modo che la piccola raggiunga il padre a Mirano. Ne nasce però un fraintendimento: Awa capisce Milano, ed è questo che riferisce al medico che a Lampedusa si prende subito cura della bambina. Mentre si fa di tutto per rintracciare suo padre, Kambirì cresce nell'isola tra l'affetto del dottor Niccolò, della sua amica Chiara e della singolare famiglia del Caffè dell'Amicizia. Dall'autore di Hachiko, un racconto commovente ispirato alla storia del medico Pietro Bartolo e dei tanti abitanti di Lampedusa che ogni giorno offrono soccorso e accoglienza ai migranti che arrivano sull'isola. Prefazione di Pietro Bartolo. Età di lettura: da 10 anni.
Sono almeno vent'anni che genitori e professionisti dell'educazione assistono al progressivo abbandono dell'infanzia da parte delle istituzioni, ma mai come durante la recente emergenza legata al Covid-19 la realtà dei fatti è stata sotto gli occhi di tutti. Il momento per interrogarsi davvero sulla situazione dei bambini nel nostro Paese, quindi, non può più essere rimandato, ed è necessario cominciare dalle domande fondamentali: quando abbiamo smesso di occuparci di infanzia? Chi sono stati i principali agenti di questo disastro e, soprattutto, esiste un modo per rimettere i più piccoli al centro delle preoccupazioni istituzionali? A queste domande risponde Daniele Novara, esperto di riferimento italiano sui temi della pedagogia e dell'educazione, e che per primo ha lanciato l'allarme sulla scuola durante la pandemia, dando voce al dissenso delle famiglie e dei professionisti dell'educazione verso uno Stato indifferente, con una riflessione ad ampio raggio sulla considerazione di cui (non) godono i più giovani nel nostro Paese e su cosa dovrebbero fare genitori, educatori e politici per rimettere infanzia e educazione al centro del dibattito. Perché i bambini sono, più di ogni altra cosa, il nostro futuro. E ogni giorno ce ne dimentichiamo un po' di più.
Cosa significa essere posseduti dalla memoria? Che segno lasciano sulla nostra esistenza i grandi capolavori della letteratura? C'è differenza tra il ricordo di una persona cara e quello di una poesia che ci accompagna sin da quando eravamo bambini? Giunto alla soglia dei novant'anni, Harold Bloom - uno dei grandi critici letterari del nostro tempo - si è interrogato su tutto ciò, ripercorrendo il proprio rapporto con alcuni capisaldi della poesia, del teatro e della prosa universali, in un dialogo interiore che è al tempo stesso diario, saggio letterario e testamento spirituale. Testi letti, riletti e spesso mandati a memoria; le opere che hanno segnato il cammino della nostra civiltà e quelle dei tanti autori che con Bloom hanno intrecciato un rapporto di vicinanza e sincera amicizia. La Cabala, i Salmi, la Bibbia; i tesori consegnati alla storia dal genio immortale di Shakespeare; e ancora Milton, Blake, Wordsworth, Byron, Keats, Tennyson; fino a Whitman, Crane, Stevens... Lontano da ogni accademismo, l'ultimo volume di questo gigante della critica è piuttosto una rêverie, una sorta di fantasticheria su cosa significhi essere posseduti dalla memoria delle proprie letture e dal ricordo di «amici e amanti morti o perduti»: «Quasi tutti i buoni amici della mia generazione se ne sono andati, ma le loro voci risuonano ancora nelle mie orecchie. Sono intessute in ciò che leggo». Bloom ci consegna un testo intimo e personale, nel quale si rincorrono con libertà e freschezza storia privata e letteratura universale. E ci guida, per l'ultima volta, all'incontro con opere fondamentali, il cui senso profondo si lega in modo indissolubile all'esperienza di ciascuno di noi.
In una Roma senza padrone, due giovani cuori imparano ad amarsi. Luca Di Fulvio racconta il momento irripetibile della nascita di una nazione. Stato Pontificio, 1870. L'orfano Pietro è fuggito da Novara insieme alla Contessa, una donna dagli occhi color ametista e dall'eleganza innata. Marta è cresciuta viaggiando insieme ai circensi: quando era bambina, il vecchio cavallaro Melo l'ha accolta sul suo carro insieme a giocolieri, acrobati e trapezisti. I loro destini si incrociano per caso, come i loro sguardi. Quando arrivano a Roma, restano entrambi a bocca aperta: nessun posto è così bello e corrotto insieme, così marcio e così incantevole. Eppure, a meno di un decennio dall'unificazione del Regno d'Italia, la Città Eterna è una polveriera. "Roma libera" è il motto segreto che passa di bocca in bocca tra botteghe e palazzi, tra gli straccioni dei vicoli e tra i giovani aristocratici del Caffè Perilli: "Siamo tutti fratelli, tutti carne italiana". Ma cosa significa davvero essere italiani? Cosa significa essere fratelli per due come loro, che non hanno mai avuto una casa e una famiglia? Mentre la tensione sale e le truppe del Papa sorvegliano le strade vicino a Porta Pia, Marta e Pietro dovranno farsi coraggio e decidere da che parte stare, prima che là fuori cominci la battaglia.
Vita Marlowe, dodici anni, inglese, è appena sbarcata a New York con sua madre e ha già una missione. Il nonno, amatissimo, è stato vittima di un raggiro, e ha perso tutto: i gioielli, i ricordi, il castello sulla riva dello Hudson. Vita, debole di gambe ma eccezionale nella mira, è determinata a restituirgli ogni cosa e studia un piano contro un noto e pericoloso truffatore legato alla mafia. Da sola, però, sa di non poterlo sconfiggere. Ha bisogno di alleati. E chi meglio di una giovane borseggiatrice e di due ragazzi del circo che si esibisce alla Carnegie Hall? Un'avventura a rotta di collo per le strade di New York, nei ruggenti Anni Venti. Età di lettura: da 10 anni.
Cattolica inquieta e provocatrice, Christine Pedotti si domanda che cosa dicano veramente i Vangeli a proposito delle donne. L'immagine tradizionale è, per molti di noi, quella di Gesù accompagnato dai dodici apostoli; le donne, se ci sono, restano sullo sfondo. Persino sua madre Maria, cui molti fedeli riservano una devozione assoluta, viene a malapena nominata da alcuni evangelisti. L'autrice si propone di interrogare il testo «con gli occhi e gli orecchi liberi da due millenni di interpretazioni prevalentemente maschili». Il risultato è una visione inedita, originale e al contempo rigorosissima, del Salvatore in conversazione con le tante donne che incrociano il suo cammino. Gesù instaura con loro un contatto spirituale e spesso anche fisico: le ascolta, le abbraccia, risponde alle loro domande, discute assieme a loro con interesse e senza mai perdere la pazienza, come gli capita a volte con i suoi interlocutori maschili. Sembra, in molti casi, preferirle. Se siamo pronti ad accostare quei racconti con sguardo libero da pregiudizi, ogni incontro, ogni scambio e ogni gesto ci rivela l'impressionante modernità del messaggio evangelico: in nessun luogo si troverà un «elogio della maternità»; mai si fa l'elenco dei «doveri di una moglie». Nell'appassionata lettura di Christine Pedotti, Gesù non si rapporta alle donne sulla base del loro sesso: si apre a loro in quanto persone.
Secondo gli autori, non è vero che è andato tutto bene. Non è vero che abbiamo gestito la pandemia meglio degli altri Paesi europei. Il "modello Italia" è un'illusione. La verità è un'altra: l'Italia si è trovata ad affrontare la peggiore crisi dai tempi della Seconda guerra mondiale avendo nei posti di comando esponenti di una classe politica impreparata. La tragedia del Covid ha avuto almeno questo merito: ha tracciato una linea di separazione definitiva tra i buoni amministratori e gli improvvisati, dimostrandone l'assoluta inconsistenza quando arriva l'ora più buia e le decisioni da prendere si fanno gravi. La prima notizia in Occidente dell'esistenza del Coronavirus in Cina è un lancio Reuters battuto la sera di Capodanno. Quando il virus diventa visibile anche in Italia, e i morti aumentano di giorno in giorno, tutte le scelte sbagliate sono già state prese: protocolli sanitari contraddittori, incapacità di reperire dispositivi di protezione, terapie intensive insufficienti e al collasso. In questo libro-inchiesta i due reporter di "Repubblica" ricostruiscono, documenti alla mano, le mosse degli attori politici durante la pandemia e nella Fase 2, quella della ripartenza.