Dieci drammi teatrali che esprimono il tormento dell'anima russa nei cupi anni dello stalinismo. Se da un lato Bulgakov fu in un certo qual modo "protetto" da Stalin, dall'altro lottò vanamente perché le sue opere teatrali venissero rappresentate. Delle dieci contenute in questo volume soltanto quattro poterono essere messe in scena, le altre vennero implacabilmente respinte dalla censura. I giorni drammatici della Rivoluzione, la farsa tragica dell'esistenza quotidiana, il "realismo socialista", personaggi come Puskin e Molière: ecco soltanto alcuni degli argomenti di queste dieci gemme teatrali. Con un'introduzione di Anatolij Smeljanskij, l'edizione completa dell'opera drammaturgica dell'autore russo.
Don Fadrique, Commendatore della cittadina di Ocaña, giunto al matrimonio di Peribáñez, contadino ricco e stimato, si incapriccia della bellissima sposa, Casilda, e comincia a corteggiarla. Non si tratta soltanto di un conflitto sentimentale: insidiando Casilda, il Commendatore attenta all'onore di Peribáñez. E Peribáñez reagisce: sguainata la spada uccide il suo signore. Il "Peribáñez" rappresenta un'interessante espressione del teatro spagnolo del primo '600, un teatro che cerca spazi di innovazione e di superamento di relazioni ormai inadeguate, pur senza metter in discussione le strutture portanti dell'ideologia monarchico-nobiliare.
Una grande "commedia romantica" tra le più belle, famose e complesse di William Shakespeare. Antonio, il mercante generoso e leale; Shylock, l'ebreo che odia il mondo dei gentili e che cerca di attuare una tremenda vendetta; la deliziosa e didascalica storia d'amore tra Bassanio e Porzia; Jessica, la figlia di Shylock che abbandona il padre e si fa cristiana... La commedia dell'odio e dell'amore, in cui primeggia l'enigmatica figura di Shylock: vittima dei cristiani o incarnazione del male? Perseguitato che si difende o mostro che aggredisce?
Campanile ha sempre amato il teatro e ha sempre amato scrivere per il teatro, ma la sua misura è la battuta, la gag assurda, il nonsenso, l'equivoco, il caso grottesco, il gioco di parole che diventa a volte gioco di cose. Basti pensare alle Tragedie in due battute, che esprimono al meglio l'umorismo assurdo e patafisico di Campanile. Il teatro di Campanile è più rappresentato di quanto si pensi. Questo volume raccoglie le quindici "commedie corte" che erano state pubblicate da Einaudi nel 1971 e ormai fuori commercio da anni.
Con la propensione all'ascolto, originariamente determinata da un difetto visivo, don Marzio è il prototipo di quei frequentatori di caffè che sanno di questo e di quello, che raccolgono notizie dalla voce degli altri e dalle gazzette per farsene portavoce, senza la cura di controllarle e di verificarne la fondatezza, mescolando verità e invenzione. Nella bottega del caffè si nasconde una vena scientifico-filosofica caratteristica del diciottesimo secolo e non manca quel doppio livello di lettura, quell'aspetto metateatrale che più volte si ritrova nel Goldoni.