Che cosa fai se un giorno, in classe, trovi un bigliettino nello zaino da parte di qualcuno che vuole farsi scoprire? Cominci a guardarti intorno per capire chi è che ti osserva e ti studia durante le ore di lezione. E fantastichi: sarà lei, sarà lui? È quello che accade a Viola e Michele. Comincia lei, e Michele sta al gioco, prima un po' freddino, poi più coinvolto. Parte una caccia all'indizio, i bigliettini si affollano, sempre più lunghi, sempre più frequenti, e cresce, impaziente, la voglia di incontrarsi. Età di lettura: da 13 anni.
Un piccolo albo per dare risposta alla prima domanda che di solito un bambino fa alla sua mamma: "Mamma, prima dov'ero?" Tutte le risposte, illustrate con il tratto poetico di Thomas Baas, sono un omaggio alla vita e all'amore per le piccole cose che contempliamo ogni giorno. Età di lettura: da 5 anni.
Sapersi comportare a tavola non soltanto fa parte della buona educazione, ma è una vera e propria arte. Che siano cene, pranzi, aperitivi o ricevimenti, le occasioni in cui fare sfoggio delle buone maniere dimostrandosi ospiti perfetti certo non mancano. E conoscere l'ordine in cui usare le posate disposte sulla tavola può risparmiare spiacevoli imbarazzi anche ai meno ambiziosi. In questo manualetto Walter Hoving, storico presidente di Tiffany & Co., insegna ai ragazzi le basi del comportamento a tavola, perché "le buone maniere devono essere apprese abbastanza presto da diventare con il tempo spontanee". Oltre alle indicazioni essenziali sull'uso di piatti e posate, l'autore offre anche consigli sulla conversazione e sul comportamento da tenere con gli altri commensali. Esposte con sottile ed elegante ironia, le regole di Hoving sono intramontabili, e il suo manualetto è da oltre cinquant'anni un classico per i lettori di tutte le età. Età di lettura: da 10 anni.
Una guida per una perfetto cavaliere dei draghi, che introduce ai popoli, ai luoghi e ai fatti storici più importanti di Alagaësia.
If, la poesia nota anche come Lettera a un figlio che anima queste pagine, stampata in versi e raccontata per immagini, fu composta da Rudyard Kipling nel 1910. Nel 1995 un sondaggio della BBC stabilì che era la poesia più amata in tutta la Gran Bretagna. Citata in film e canzoni, tradotta in tutto il mondo, amata dai grandi, ingigantita su poster e rimpicciolita su cartoline, è una poesia dura, che esorta a non arrendersi mai, a tenere sempre la testa alta, a non farsi confondere, a non perdere il senso di responsabilità e il controllo anche nelle circostanze più avverse. Attenersi a questo codice di comportamento è senza dubbio difficilissimo; suggerirlo a un figlio, coraggioso e forse estremo. Ma questo parlare alto e solenne di pazienza, volontà, integrità, senza alcuna paura di spendere parole importanti, evoca un mondo di valori che è bello desiderare di veder brillare sempre.
Rudyard Kipling (1865 – 1936) nasce a Bombay e impara dalla servitù a parlare l’hindi come prima lingua. All’età di sei anni viene mandato a studiare in Inghilterra insieme alla sorellina Alice, un’esperienza traumatica che ritornerà nelle sue opere. Nel 1882 raggiunge i genitori a Lahore e diventa giornalista per il “Pioneer”. Viaggia molto (Africa, America, Canada, Europa) e scrive racconti, romanzi, poesie. Ma è l’India a esercitare un fascino duraturo su di lui. Da questo difficile rapporto di amore e odio nasceranno i suoi romanzi più celebri, I Libri della Giungla e Kim. Nel 1907 ha vinto il Premio Nobel per la letteratura.
Al posto del sipario,
la copertina.
Al posto del palcoscenico,
le pagine.
Al posto degli attori,
la vostra fantasia.
Solo shakespeare
resta shakespeare.
Anche quando
diventa un racconto.
Satira della società, rivolta contro la ragione, specchio dell’infanzia che giudica il mondo degli adulti, saga dell’inconscio, storia di un incubo e bibbia dell’assurdo. Il gioco intellettuale del reverendo Lewis Carroll ha soggiogato, con il suo fascino misterioso eppure semplicissimo, decine di generazioni. Con l’arguzia di un eccentrico matematico americano, le illustrazioni del più noto incisore di epoca vittoriana e la traduzione raffinata di un grande scrittore italiano, questa edizione rivela tutte le curiosità, i giochi di parole, gli enigmi nascosti e stratificati nella più straordinaria favola per adulti.
Pensieri di bambini veri su se stessi, gli altri,
il mondo, le cose raccolti da Luisa Mattia.
“Sono io: un bambino molto simpatico e divertente e scherzoso. Quando scrivo mi scappano le parole. Sono contento di mangiare il panino con il salame.”
“Desidererei tanto un cavallo bianco e un cane lupo, così tanto che darei i miei soldi e forse anche la mia casa, la mia istruzione per averli.”
I bambini raccontati dai bambini. Un’antologia disarmante sui temi che stanno loro più a cuore: amicizia, amore, genitori, scuola, passato, futuro…
Che posto hanno i bambini nella scuola? È la domanda che si è fatta Luisa Mattia. E la risposta che si è data è che i bambini sono al centro della scuola, ma più a parole che nei fatti. Del resto, come dice lei, “a una scuola che fa solo le domande di cui sa le risposte non si richiede il coraggio di conoscere i bambini.” Ma esistono anche le eccezioni. Tutto è cominciato quando le maestre della scuola elementare Parco di Veio a Roma hanno chiesto ai bambini di scrivere un diario e parlare delle cose che stavano loro più a cuore, della loro famiglia, dei loro amici, dell’amicizia, della scuola. E per un anno i bambini hanno scritto e scritto. E poi è arrivata Luisa Mattia, che ha raccolto i loro testi e nel totale rispetto per ciò che era stato scritto li ha divisi per temi, senza intervenire con la matita rossa e blu, perché non è il suo mestiere. È nato così un diario collettivo, il diario vero di un bambino immaginario portavoce di tutti i bambini che hanno raccontato la loro vita quotidiana, le emozioni e i tumulti gioiosi o sofferti della loro vita interiore, le loro speranze, i sogni. Perché tra i diritti dei bambini — enunciati nella Convenzione sui diritti dell’infanzia approvata dall’ONU il 20 novembre 1989 — c’è anche quello di esprimersi.
Mille anni di storia. Un territorio esteso a tutto il mondo conosciuto. Una macchina bellica imbattibile. Una cultura affascinante ed eroica. Che cosa ha reso i romani i fondatori del più grande impero d'occidente? Come erano costituiti il senato e le legioni? Come si svolgevano le lotte tra i gladiatori? Scopri le ragioni del successo e della decadenza degli antichi romani in tappe accuratamente ricostruite. Un libro ricco di illustrazioni e documenti, per restituirti tutto il fascino delle gesta del popolo più coraggioso di tutti i tempi. Età di lettura: da 10 anni.
Sembra un gioco, ma non lo è: in Africa, nella foresta, ci sono dei bambini che giocano alla guerra. Viene insegnato loro (da ragazzi più grandi) il coraggio, il gusto della sfida e della vendetta. In realtà si tratta di bambini-soldato addestrati per compiere un lavoro preciso: aggredire altre persone. Il libro si legge su due piani, come una pura avventura nella foresta, coi bambini che assumono lo spirito dei vari animali e lo incarnano, e come una denuncia del problema dei bambini-soldato. Età di lettura: da 10 anni.
Nella città di Pisa nacque un bambino con le stelle dentro gli occhi. I suoi genitori lo chiamarono Galileo. In ogni epoca nascono uomini coraggiosi, pronti a sfidare la tradizione per esplorare nuove idee. Galileo Galilei fu uno di questi: puntò il telescopio verso il cielo e osò dire che la Terra non è il centro dell'universo, ma solo uno dei pianeti che ruotano attorno al Sole. Capovolgendo la visione del mondo diffusa fin dall'antichità, Galileo non ha cambiato soltanto la scienza, ma il modo in cui gli uomini guardano se stessi: ci ha svelato i segreti delle stelle, e allo stesso tempo ci ha fatto capire quanto siamo piccoli, smarriti in un universo di cui non conosciamo i confini, ma che dobbiamo avere il coraggio di guardare. Età di lettura: da 7 anni.
Filastrocche di Giusi Quarenghi
Disegni di AntonGionata Ferrari
Essere bambini bravi e gentili è utile e importante.
È un modo per stare bene con gli altri e quindi con se stessi.
E così gli autori di questo libro raccontano ai bambini che cos’è
la gentilezza (e il suo contrario) con parole in prosa e in rima,
e con tanti disegni.
Nelle parole in prosa la voce dell’adulto spiega, suggerisce, consiglia.
Nelle rime, invece, è il bambino a prendere la parola rispondendo,
appunto, per le rime.
Ne viene un dialogo leggero, fatto di pensieri e punti di vista diversi.