Un classico di Sergio Finzi che parte dal paradosso di trovarsi in analisi soggetti la cui esperienza psichica si presenta tramata dai segni di un tempo di guerra mentre tutt'intorno c'è un tempo di pace. Il "tracciare" questi segni condurrà il lettore dentro una specie di thriller psicoanalitico che vedrà affiorare nella psiche umana configurazioni di colori, macchie, strisce che giocano un ruolo decisivo sull'esito di un'analisi. La nevrosi di guerra non colpisce combattenti o ex-combattenti, ma i loro discendenti, anche a decenni dal conflitto. Tuttavia è sempre un trauma che anziché connettersi a eventi bellici, si definisce rispetto al padre per sottolinearne le implicazioni sessuali. Il tratto originale e determinante del libro, oltre i sogni dei pazienti, rivela una lettura specifica dell'opera di Darwin. Punto di partenza (o di arrivo) sarà la scoperta della continuità tra forme della natura, animale, vegetale, ma anche minerale, e forme del soggetto. Lo schema dell'origine e della discesa dell'uomo aiuta a rilevare le corrispondenze con le tappe del soggetto in psicoanalisi.
Solidarietà significa essere solidi insieme. Si aderisce a un progetto o a una intenzione senza un particolare e chiaro motivo, si sente che è così, non si esplica con una strategia logica anche se non contraddice la ragionevolezza. La solidarietà fonda l’essere, una persona sente che lì respira qualcosa che lo riguarda, che lo fa sta bene. Pertanto tutto questo libro è percorso da una domanda, questa: per noi è ancora un moti fondativo la solidarietà
A cinquecento anni dal leggendario 31 ottobre 1517, in cui si favoleggia dell'affissione di 95 tesi contro le indulgenze papali da parte di Martin Lutero, il drammaturgo e regista Cesare Lievi ha immaginato di tornare a quella vicenda, nodale per la nostra storia, per mezzo di due gruppi di personaggi d'oggi, italiani e tedeschi. Ognuno di loro è chiamato a riattraversare i dilemmi che hanno dilaniato Lutero e lo hanno spinto ad agire. Tutti sono alle prese con la ricerca di un ricordo, vivo o morto, delle ragioni di quella grande "protesta" che spaccò l'Europa di allora.
Il filo conduttore del viaggio che Giacomo Marramao intraprende qui attraverso i labirinti della prospettiva moderna è costituito da un tratto paradossale: l'inconcepibilità del tempo fuori del riferimento a rappresentazioni spaziali. Lo spiazzamento che ne consegue non si limita a problematizzare i risultati della "svolta linguistica", perseguiti in forme diverse dagli opposti speculari dell'analitica e dell'ermeneutica, ma investe in pieno le pretese della filosofia di estrapolare una dimensione "autentica" della temporalità in antitesi alla spazializzazione: a cominciare dallo stesso Heidegger, di cui il libro propone una critica teoretica radicale.
Come si può attraversare il panorama discordante dei saperi nati dalle scienze moderne? Quale coerenza è possibile scoprire tra visioni, ambizioni e percorsi che si contraddicono e si svalutano gli uni con gli altri? La speranza riposta in una nuova alleanza è destinata a rimanere un sogno? Isabelle Stengers risponde a queste domande in sette tappe: sette libri riuniti in unico volume. Attraverso l'esplorazione dei saperi invita il lettore a un percorso di sperimentazione etica dove, in una trasposizione cosmopolitica, narra le speranze e i dubbi, i timori e i sogni.
L'opera è opera solamente quando diviene l'intimità aperta di qualcuno che la scrive e di qualcun altro che la legge: lo spazio dispiegato dalla contestazione reciproca del potere di dire e del potere di intendere, del potere di mostrare e del potere di guardare. È all'interno di questo spazio che, oltre all'artista e al pubblico, si muovono il critico e il curatore. Sono questi i personaggi che compongono la trama del libro.
Il nudo ha talmente ben attecchito nella cultura europea, da non riuscire a uscirne: in Occidente ha caratterizzato tutta l'arte, compresa la fotografia, ed è stato basilare per la formazione delle Belle Arti. La Chiesa è riuscita a rivestire il sesso ma ha mantenuto il nudo. C'è un vasto spazio culturale dove il nudo non è mai entrato, o è stato completamente ignorato, ed è la Cina. Un'assenza così radicale necessita uno studio approfondito, poiché rinvia a una "impossibilità".