Nell'attuale dibattito sull'omosessualità maschile e sull'identità di genere questo libro propone, in modo critico, punti di vista nuovi esposti in modo agevole in una quarantina di voci. Ne risulta una sorta di mappa delle problematiche più significative: dagli scenari sociali dell'ideologia di genere alla genesi dell'identità sessuale, dall'ipotesi biologica sull'origine dell'omosessualità alla vicenda della sua derubricazione dal DSM. Con gli strumenti della psicanalisi l'autore si inoltra sul terreno clinico esplorando i motivi psichici e familiari che portano all'orientamento omosessuale. I temi affrontati sono ampi: l'assenza del padre e il predominio della madre, il nodo dell'adolescenza, ma anche il vissuto traumatico, l'abuso, la diffusione della pornografia. Affrontando il dibattuto tema della domanda di cura, l'autore si sofferma sulle diverse forme di omosessualità che differiscono anche per il manifestarsi o meno di un disagio soggettivo. La nostra epoca, che festosamente si compiace del declino del padre, sembra celebrare il trionfo di un "godimento smarrito ", barattandolo con un concetto di libertà e di emancipazione in cui tutto è permesso.
Un prezioso manuale sia per coloro che, alle prime armi, intendono affacciarsi al complicato mondo della politica pur senza rinunciare ai propri ideali religiosi, sia per chi già fa politica, ma ha bisogno di riflettere sulla giusta prospettiva da mantenere, per far sì che dal suo agire quotidiano traspaia anche il suo essere uomo cattolico. Un testo in cui possiamo trovare non solo teorie interessanti ma anche veri e propri consigli pratici di cui avvalersi, con semplicità, in ogni momento della giornata. Appassionanti spunti di riflessione fanno da cornice a un volume che illustra il giusto modus vivendi che ogni politico credente dovrebbe far suo. L'autore, pur non essendo un candidato in politica, si occupa da tempo dell'argomento e vuole portare a una decisa riflessione chiunque creda ancora che lavorare, accompagnati da un giusto ideale, con umiltà e coraggio, possa cambiare davvero le sorti della società e del proprio Paese. In queste pagine ci regala anche stralci del suo percorso personale che lo porta a prendere spunto da figure come Gesù, il buon Samaritano, re Baldovino, fratel Ettore, Igino Giordani e altri ancora. L'analisi di personaggi così diversi e di alcuni loro atteggiamenti conduce alla scoperta di un denominatore comune che, se preso in considerazione, consente all'uomo di agire attraverso il suo essere in primis cattolico.
L’omosessualità è un peccato? La Chiesa condanna gli omosessuali? La sua posizione nei confronti dell’omosessualità è arbitraria e antiquata?
Esistono numerosi gruppi di gay credenti, talvolta ospitati da strutture ecclesiali: qual è l’atteggiamento della Chiesa nei loro confronti? Davvero essa rifiuta le persone con tendenze omosessuali, impone loro rinunce impossibili, negando diritti fondamentali? Qual è il reale insegnamento della Chiesa sull’omosessualità? Questo libro offre, per la prima volta, una panoramica ragionata e critica sul Magistero della Chiesa cattolica – spesso citato a sproposito, sicuramente poco conosciuto – circa il controverso e delicato tema dell’omosessualità, attingendo direttamente alle fonti, abbondantemente citate. I contenuti vengono proposti in forma semplice e divulgativa e sono analizzati i punti critici e problematici. L’analisi dei documenti originali permette di farsi un’opinione, di superare preconcetti e pregiudizi e capire cosa realmente insegna la Chiesa su questo argomento, e perché. Arricchiscono il volume la Prefazione di monsignor Tony Anatrella, l’Introduzione di Marco Invernizzi e l’articolo Con il papa contro l’omoeresia, di don Dariusz Oko, che ha suscitato notevole interesse dopo la sua pubblicazione in lingua tedesca.
Roberto Marchesini, psicologo e psicoterapeuta, lavora come consulente, formatore e terapeuta. È collaboratore de il Timone, per il quale ha tenuto corsi sull’identità di genere, sulla teologia del corpo di Giovanni Paolo II e sulla psicologia cattolica. Ha collaborato al fascicolo ABC per capire l’omosessualità (2005) e pubblicato i seguenti volumi: Come scegliere il proprio orientamento sessuale (o vivere felici) (2007); L’identità di genere (2007); Psicologia e cattolicesimo (2009); Il paese più straziato (2011); Martirio al Santuario (2011); Amore e sessualità. La teologia del corpo di Giovanni Paolo II (2011). È editorialista de La Bussola Quotidiana. Ha scritto per Cristianità, Il Domenicale, Il Settimanale di Padre Pio, Studi Cattolici, Famiglia Oggi. Per Sugarco ha pubblicato Quello che gli uomini non dicono. La crisi della virilità (2011).
In questo libro Alberto Meriggi, docente presso l'Università di Macerata, narra la vita straordinaria di Giuditta Montecchiari (1855-1916) vissuta e morta in concetto di santità. La protagonista trascorse la sua esistenza a Treia, una piccola cittadina dell'entroterra maceratese, dedicandosi totalmente alla preghiera e alla sofferenza per la remissione dei peccati dell'umanità. Il Signore le concesse dei privilegi particolari: per quindici anni osservò un perfetto digiuno senza toccare né cibo né acqua e ogni venerdì patì sul suo corpo tutte le fasi della Passione di Gesù con estremo dolore e con manifestazioni visibili come le stimmate alle mani, ai piedi, al torace e alla fronte. Il sangue fuoriuscito dalle stimmate venne raccolto in bende oggi conservate in gran numero presso la Curia di Treia. Sono molte le testimonianze che riferiscono di scampati pericoli e di inspiegabili guarigioni avvenute per intercessione di Giuditta. Dopo la sua morte si tentò di avviare un processo informativo di beatificazione che però si interruppe per motivi estranei alla sua santità. Le vicende narrate in questo libro sono tratte da documenti inediti conservati nell'archivio della Curia di Treia.
Perpetua, Cecilia, Orsola, Agnese, Genoveffa, Ildegarda di Bingen, Chiara, Gertrude, Brigida, Angela Merici, Teresa d'Avila, Rosa da Lima, Margherita Maria Alacoque, Maria Maddalena de' Pazzi, Gemma Galgani, Teresa Musco, Natuzza Evolo... Un incontro, una lotta, una risposta. Questi i momenti caratterizzanti tante vite di donne inebriate dalla presenza di Dio. Donne dedite alla preghiera e alla carità, vicine ai poveri e agli umili. Donne eccezionali che appartengono alla storia millenaria della Chiesa scelte per un denominatore comune: hanno avuto la protezione e la presenza sulla loro strada degli angeli, che contemplano incessantemente Dio faccia a faccia, lo glorificano e lo servono. Figure femminili che pur guardando il cielo hanno saputo calpestare la terra e agire in favore di molti guidate dai messaggeri di Dio. Li hanno invocati, hanno chiesto e ottenuto la loro assistenza lasciandosi accompagnare nella missione a loro affidata. Donne protette dal proprio Angelo che hanno saputo affrontare ogni ostacolo, trasformato l'ambiente e la vita del loro tempo, fondato nuovi Ordini religiosi e donato speranza agli uomini di ogni epoca.
Per vivere in pienezza il cristianesimo è utile seguire le orme di chi è più avanti nell'esperienza di fede. In questo modo si procede più speditamente ed è più facile scansare le "pietre d'inciampo" che il demonio sparge a piene mani dinanzi ai passi dell'uomo. Nel percorso tracciato da padre Livio in questi fitti dialoghi con Saverio Gaeta, la vita cristiana emerge come la risposta a quella vocazione all'infinito che risiede nel cuore di ogni uomo. La lotta fra il bene e il male, fra le sollecitazioni delle virtù e le tentazioni dei vizi, viene presentata come la vera sfida che chiunque deve affrontare per poter giungere alla salvezza eterna. Lungo questo itinerario, i dieci comandamenti, i sacramenti e la preghiera sono alcune delle principali risorse sulle quali il credente può contare. Da ciò scaturisce il desiderio di essere a propria volta testimoni dell'amore di Gesù, incarnandolo nell'annuncio della parola di Dio e nell'azione caritatevole in favore del prossimo.
Luigi Gedda (1902-2000) ha attraversato il XX secolo. Da protagonista fino agli anni Sessanta, da « emarginato » nei successivi quarant’anni. La guida dei Comitati Civici nelle elezioni del 18 aprile 1948 (uno scontro di civiltà che segna la nascita dell’Italia moderna), il presidente dell’Azione Cattolica dal 1952 al 1959, considerato « onnipotente » per la sua vicinanza a Pio XII, viene negli anni successivi messo in un angolo e su di lui si scaricano il livore storiografico e un’acredine tanto amara quanto persistente nel tempo. Ma lui non si ribella e neppure si lascia disorientare. Accetta con grande umiltà il suo nuovo ruolo, continua a svolgere la sua professione medica, e soprattutto continua a guidare l’amata Società operaia, l’associazione fondata durante la Seconda guerra mondiale per la santificazione dei propri membri.
Oggi la sua vita può essere riletta con più serenità di un tempo, quando imperversavano le ideologie che erano penetrate anche in parte dell’associazionismo cattolico. Questo libro non è una biografia, ma vuole più semplicemente illustrare il ruolo svolto da Gedda nei diversi eventi che lo videro protagonista. Il lettore scoprirà un Gedda inedito, molto anticomunista e contemporaneamente impegnato per favorire il « ritorno » dei comunisti in seno alla Chiesa, molto capace nell’organizzazione e contemporaneamente consapevole che solo una dura formazione e una profonda spiritualità permetteranno la crescita di una classe dirigente. Un Gedda che merita di essere conosciuto anche dai molti che non ne hanno mai sentito parlare o che su di lui hanno ascoltato o letto soltanto « frasi fatte » o luoghi comuni.
“Nel momento in cui incominci a pregare entri nella comunione dei santi. La tua preghiera entra nella sinfonia universale dell'amore. Tutti pregano con te e per te. La grazia incomincia a operare nell'istante medesimo in cui la preghiera sale dal tuo cuore.
La preghiera è il cuore della vita cristiana. Pregare non è difficile, purché lo si faccia col cuore. La preghiera cristiana è semplice. Non ha bisogno di esercizi del corpo e di controlli della mente. È la preghiera dei figli che si rivolgono al Padre celeste, pieni di fiducia nel suo amore. È la preghiera che nasce dai bisogni, dalle difficoltà e dalle sofferenze della vita. Non vi è situazione che la preghiera non possa illuminare e riscattare. Non vi è uomo, per quanto caduto in basso, che non possa incominciare a regare. La preghiera è un tu per tu con Dio. Nessuno ti ascolta come lui. Tu gli parli ed egli ti risponde con le sue parole di luce e di consolazione. Sappi che non preghi mai invano. Se preghi col cuore, al termine della preghiera ti sentirai diverso. Se prima eri agitato, ora sei calmo. Se prima eri in apprensione, ora sei fiducioso. Se prima eri debole, ora ti senti forte. La preghiera ti trasforma, perché Dio ti illumina con la sua luce e ti riveste della sua forza. Dio esaudisce sempre, nonostante le apparenze contrarie. Tu persevera nella preghiera e lascia che egli agisca secondo la sua sapienza e la sua provvidenza. Non imporre a Dio le tue vedute, ma chiedi la grazia di un totale affidamento. Nel momento in cui incominci a pregare entri nella comunione dei santi. La tua preghiera entra nella sinfonia universale dell’amore. Tutti pregano con te e per te. La grazia incomincia a operare nell’istante medesimo in cui la preghiera sale dal tuo cuore (dalla Presentazione di Padre Livio).
"Sembra che la riforma liturgica abbia inferto un duro colpo all'osservanza delle norme fondamentali della liturgia romana, se non al principio stesso di diritto liturgico. Cosa è successo? Commissioni di esperti hanno fatto passare nella liturgia le loro opinioni e nella pratica le hanno sapute trasformare in legge liturgica. Papa Benedetto XVI ha precisato ad esempio che "il nuovo Messale veniva inteso come un'autorizzazione o perfino come un obbligo alla creatività, la quale portò spesso a deformazioni della Liturgia al limite del sopportabile". Se l'antica liturgia era un "affresco coperto", la nuova ha rischiato di perderlo per la tecnica aggressiva usata nel restaurarlo. Il Motu Proprio "Summorum Pontificum" ha ripristinato per legge lo stato antecedente in modo che il nuovo rito possa guardare con equilibrio all'antico come questo al nuovo, e il restauro possa continuare con pazienza tenendo conto del movimento di innovazione che in modo naturale accompagna la liturgia della Chiesa." Sperimentando i benefici e le deficienze della riforma liturgica dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II, l'autore ha voluto capire le cause che hanno contribuito all'inosservanza del diritto liturgico nel tempo postconciliare e perciò alla trascuratezza dello ius divinum." (dalla prefazione del card. Raymond Leo Burke).
Questo volume di Vangelo Vivo dell’anno B raccoglie le omelie pronunciate a Radio Maria da Padre Livio Fanzaga nei tempi liturgici
AVVENTO E TEMPO DI NATALE (n. 16) QUARESIMA E TEMPO DI PASQUA (n. 15)
«Le parole di Gesù sono le parole dell’intransigenza, che non concedono nulla alla menzogna e allo spirito del male. Sono le parole dell’onnipotenza, che realizzano ciò che significano e che suscitano la vita laddove regna la morte. Sono le parole dello scandalo, che spazzano via i pregiudizi, le mediocrità e le falsità umane. Sono le parole del giudizio, che penetrano nei cuori e li mettono a nudo, smascherando le ipocrisie. Sono le parole della misericordia, che assolvono dai peccati e riconciliano con Dio. Sono le parole della speranza e della gioia, perché spalancano gli orizzonti della vita eterna. Le parole di Gesù sono la chiave che dischiude l’enigma dell’esistenza umana. Senza di esse l’uomo viaggia nell’oceano della vita senza timone e senza stella polare. Come potrà arrivare al golfo di luce della salvezza? Accogliere con cuore aperto ogni parola pronunciata da Gesù è il primo dovere di un cristiano. Sono le parole di colui che è il Verbo e perciò sono le parole della verità. Non solo Gesù dice la verità, ma egli è la Verità, non una verità umana, ma divina, assoluta, eterna » (dalla Presentazione di Padre Livio).
Padre Livio Fanzaga. Nasce a Dalmine (Bergamo) nel 1940. Entra nell’ordine religioso dei Padri Scolopi conseguendo il dottorato in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana (1966) e in Filosofia presso l’Università Cattolica (1969). Svolge il ministero sacerdotale nella parrocchia San Giuseppe Calasanzio di Milano, impegnandosi soprattutto nella pastorale giovanile. Nel 1987 assume la direzione dei programmi di Radio Maria, allora piccola emittente parrocchiale. Attualmente è direttore della medesima, ormai divenuta l’emittente cattolica più diffusa nel mondo.
Mao Zedong considerava i cristiani pericolosi nemici – anche se inermi – per sé e per il Partito e l’ansia religiosa degli esseri umani una sovrastruttura borghese. Il Partito pone se stesso, cioè lo Stato, al centro dell’universo e tutto deve servire a rafforzare il suo potere, perciò i criminali vanno puniti e « rieducati » attraverso il lavoro. A tal fine si riempiono i laogai, campi di concentramento mascherati da industrie o fattorie che esportano in Occidente buona parte dei loro prodotti a prezzi – ovviamente – molto competitivi. Questi campi sono ancora oggi attivi e operanti. Il loro numero e quello dei prigionieri è segreto di Stato. Harry Wu – fondatore della Laogai Research Foundation – e i dissidenti che sono in contatto con lui ne hanno individuati almeno mille; da tre a cinque milioni sono le persone che si ritiene siano attualmente detenute nei campi. Insieme con i criminali comuni sono imprigionati dissidenti, ministri e fedeli di diverse religioni. In queste prigioni, dopo sedici ore di lavoro forzato, i prigionieri subiscono un sistematico lavaggio del cervello per venire «rieducati». Dal 1949 a oggi, in Cina sono perseguitati i seguaci di ogni religione, soprattutto i cattolici, considerati pericolosi sovversivi al soldo di una potenza straniera (lo Stato del Vaticano). Ma anche i monaci buddisti hanno subito veri e propri stermini. Dal marzo 2011 a oggi una trentina tra monache e monaci tibetani si sono dati fuoco per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale su tali questioni, ma il silenzio delle istituzioni è ancora assordante. Il presente testo, che raccoglie numerose testimonianze, è corredato da foto di campi di prigionia, di detenuti, di persone scomparse e di moderni martiri della religione.
In Italia Toni Brandi ha fondato nel 2005 la Laogai Research Foundation Italia che collabora con la sede di Washington per sensibilizzare i mass media e le autorità politiche occidentali sulla continua violazione dei diritti umani in Cina, organizzando conferenze stampa, mostre fotografiche e convegni. Nel 2010 l’organizzazione è riuscita a far presentare alla Camera dei Deputati un progetto di legge contro l’importazione e il commercio dei prodotti del lavoro forzato. Per maggiori informazioni: www.laogai.it
Il mondo contemporaneo va spogliandosi del senso del divino. È un fenomeno individuale e collettivo. Tuttavia, la disperazione non può e non sarà mai la religione delle masse; queste ultime non rimarranno per sempre sotto l’influenza del relativismo. Sappiamo che per risvegliare il bisogno di salvezza è d’obbligo che la religione venga più vivamente proposta all’intelligenza e che non sembri avversa alla scienza e ai suoi progressi che sono sotto gli occhi di tutti e per il bene di tutti. Fede e ragione camminano insieme sulla strada della verità (Benedetto XVI).
Si tratta di riannunciare il Vangelo a quelli che l’hanno conosciuto e poi abbandonato. Sappiamo che questa missione di conversione, di risveglio e di ritorno è più difficile della prima. Non c’è più l’effetto della novità. L’annuncio della fede a un popolo non si può compiere, come ogni rivincita, che di casa in casa, di città in città. È necessario veramente che ognuno di noi renda conto al proprio vicino della speranza che è presente in lui, come raccomandava in origine Pietro. C’è chi dice che questa resa ragionevole dei conti esiga una conoscenza profonda delle origini, un adattamento allo spirito contemporaneo, ad ogni modo un’infinita pazienza nella verità e nella carità.
Pasquale Brizzi, ordinato sacerdote nel 1993, ha compiuto gli studi filosofici e teologici presso la Pontificia Università Gregoriana, specializzandosi in teologia biblica. Presso la Pontificia Università Teresianum ha conseguito il dottorato di ricerca in Teologia spirituale con una tesi sull’esegesi spirituale in Ignace de la Potterie.