Questa pubblicazione, che si inserisce nella collana "Atti e Documenti del Pontificio Comitato di Scienze Storiche" offre una panoramica dell'opera svolta, in condizioni spesso complesse, da Mons. Roncalli durante la sua missione di Delegato Apostolico in Bulgaria, dal 1925 al 1934. Di tali anni mancavano fino ad ora ricostruzioni fondate su documenti d'archivio, ma l'autore con grande precisione e spirito critico, ha saputo colmare questa lacuna in maniera esaustiva, basando il suo lavoro su una grande varietà di documenti da vari archivi vaticani e bulgari.
Con questo volume prosegue la serie che vuole offrire agli studiosi, in forma filologicamente rigorosa, i diari spirituali, i quaderni e le agende di lavoro di Angelo Giuseppe Roncalli, divenuto dal 28 ottobre 1958 Giovanni XXIII.
DESCRIZIONE: Nella proposta di una poco nota documentazione si trova il primo merito di questa edizione di testi curata da Martino Patti. Il volume presenta in versione italiana un gruppo di saggi pubblicati tra l’inverno del 1933 e l’estate del 1934 dall’editore Aschendorff di Münster nella collana Reich und Kirche. La serie aveva – come si dichiarava esplicitamente – lo scopo di favorire «l’edificazione del Terzo Reich». Lo si conseguiva con la pubblicazione di saggi volti a «diffondere e corroborare la comprensione del legame indissolubile tra i princìpi del nuovo Stato e quelli della Chiesa». In tal modo si sarebbero adeguatamente chiariti i compiti di collaborazione cui i cattolici erano tenuti verso il regime costituitosi in seguito all’ascesa al cancellierato di Hitler.
In effetti, se tra i collaboratori alla collana figura l’esponente politicamente più in vista del mondo cattolico, quel Franz von Papen che non poco aveva fatto per aprire al Führer la strada del governo, vi compaiono anche alcuni tra i nomi più prestigiosi della cultura cattolica tedesca assai meno caratterizzati sul piano politico: dal teologo Michael Schmaus allo storico Joseph Lortz; dall’orientalista Franz Gustav Taeschner al filosofo Josef Pieper.
In tal senso Martino Patti pone il problema di una più precisa storicizzazione del percorso compiuto dal cattolicesimo – tedesco in primo luogo, ma anche dalle sue espressioni di governo romano – nei confronti del nazismo. Perché è senza dubbio vero che, dopo la metà del 1934, alcune scelte del regime hitleriano – le ripetute violazioni del Concordato, la promozione di Alfred Rosenberg a sostituto del Führer nella guida ideologica del partito, la notte dei lunghi coltelli, ecc. – faranno cadere molte illusioni circa quella facile conciliazione tra cattolicesimo e nazionalsocialismo prospettata dagli autori presenti nella collana. Ma è anche vero che non possono essere eluse le questioni storiche che i documenti qui riprodotti – emblematici della stagione attraversata dal mondo cattolico dopo la presa di potere da parte di Hitler – propongono con l’inesorabile rilevanza di testi convergenti nell’affermazione di tesi che, per la loro nitida chiarezza espressiva, sono sottratte ad ogni possibile dubbio interpretativo.
COMMENTO: Un'innovativa ricostruzione dei rapporti tra Chiesa cattolica tedesca e Terzo Reich, con la prima traduzione di cinque scritti di apologia del Nazismo redatti da eminenti pensatori.
MARTINO PATTI svolge il dottorato di ricerca in Discipline Storiche presso la Scuola Normale Superiore di Pisa.
Gli studi raccolti nel presente volume costituiscono un’ottima occasione per rifare il punto, sia pure in maniera provvisoria, sullo stato delle ricerche di carattere storico sul cinema italiano tra le due guerre: sui modi di trasmissione e rielaborazione della memoria, sulle forme di propaganda diretta e indiretta, sulla presenza sempre più indispensabile delle competenze degli storici nei cantieri storiografici del cinema. Il volume nasce dall’idea di un possibile e proficuo incontro tra il versante della storia contemporanea e quello della storia del cinema. Attorno ai tre curatori si è raccolta una schiera di giovani studiosi operanti tra i corsi di laurea e i dottorati dell’Università di Salerno, della «Federico II» di Napoli, di «Roma Tre», della «Cesare Alfieri» di Firenze.