Il presente volume raccoglie le omelie e i discorsi pronunciati dal Card. José Saraiva Martins nel corso del suo ministero, sul concetto di Santità, presentando le figure di oltre cento tra Santi, Beati e Venerabili, uomini e donne che, in luoghi e tempi diversi, hanno vissuto santamente la loro vocazione cristiana. Da profondo conoscitore della santità cattolica egli ha presentato un'ampia documentazione che mette in risalto la realtà profonda della santità della Chiesa, professata dal Simbolo Apostolico "Credo la Chiesa una, santa, cattolica ed apostolica". Al momento attuale papa Francesco ci ricorda che la santità non è un privilegio per pochi superuomini, ma è una chiamata per tutti i discepoli di Cristo ed anche questo è il messaggio del presente volume, curato con grande amore dal Cardinale Saraiva Martins. Come sottolinea lo stesso autore nell'Introduzione, la santità è davvero ciò che può accadere quando, per un uomo, Cristo diventa tutto.
Il testo costituisce il naturale proseguimento del saggio precedente dello stesso autore "La grazia nella debolezza. L'esperienza spirituale di André Louf" (2012). Si tratta di un ulteriore meditazione sull'opera spirituale di André Louf al confine tra la riflessione spirituale e il manuale d'iniziazione. Discernimento e accompagnamento spirituale sono congiunti e correlati perché entrambe queste dimensioni della vita secondo lo Spirito aiutano il credente a conoscere meglio se stesso e il Signore e a seguirlo più da vicino con rinnovata fiducia e perseveranza. Padre Louf era convinto che la valorizzazione dell'arte del discernimento e della pratica dell'accompagnamento spirituale fossero indispensabili e che, tenendo conto dell'affinamento delle sensibilità e della psicologie moderne, potrebbero essere decisive per il futuro della fede nel XXI secolo. Si tratta in ultima analisi di un atteggiamento di vita spirituale, un modus vivendi, di riconoscimento dell'azione salvifica di Dio nella propria esistenza con l'atteggiamento di chi, con tutta umiltà, non pretende di avere la risposta a tutte le domande ma percepisce la vita spirituale come una continua opera di conversione e abbandono all'azione della grazia.
A partire dai contributi di Sergio Bastianel, Giovanni Moioli e Tullo Goffi, questo studio rimarca l'importanza del dialogo per lo strutturarsi della coscienza, mostrando come la preghiera sia da considerarsi quel dialogo che sottende una vita morale vissuta nella fede. Dalla descrizione di protagonisti ed elementi costitutivi della preghiera, e dall'analisi degli effetti che essa produce nella coscienza e in rapporto al discernimento, emergono i tratti di un dialogo vivo e vivificante con Dio.
Questo libro si offre come introduzione e approfondimento al manoscritto I dodici gradi del silenzio della mistica carmelitana francese Suor Maria Amata di Gesù (1839-1874).
L'attuale contesto di dialogo interreligioso, favorito dalla ortodossa interpretazione del Concilio Vaticano II alla luce della Sacra Tradizione - così come costantemente ribadito nel Magistero di Papa Benedetto XVI e di Papa Francesco - trova maturi i tempi per una spiritualità cattolica, da decenni presente nei gruppi della meditazione cristiana, vissuta nel silenzio interiore della propria anima al cospetto del Dio vivente e in dialogo consapevole con la diversità propria delle meditazioni orientali.
Spiritualità dalle radici antiche e profonde, radicata nella Sacra Scrittura e nell'esperienza soprannaturale dei padri del deserto, dei Padri della Chiesa, dei mistici medievali, moderni e contemporanei, la pratica del silenzio interiore ci permette di accedere in modo sicuro all'esperienza del Dio presente in noi e di ristrutturare mente e corpo dai disagi del vivere anti naturale promosso dalla società globalizzata.
È sotto gli occhi di tutti che oggi la politica è incapace di essere all’altezza della sua vocazione, e cioè la cura del bene comune, anche quando afferma di ricollegarsi ideologicamente a più generici valori “cristiani” o morali.
Su questo tema si concentrano i due saggi raccolti nel volumi. I testi sono uniti da una comune visione spirituale gettata sugli ambiti della politica e dell’economia.
Nello specifico, il primo saggio mostra che il problema è spirituale ancor più che etico. Esso parte dall’individuazione delle caratteristiche necessarie per una leadership; chiarisce che cosa si intenda per “spirituale”; tenta di individuare i fondamenti per la costruzione di una personalità propriamente spirituale che sola potrà essere autenticamente sociale, cioè politica.
Il secondo saggio prende spunto dal motto benedettino ora et labora mostrando che la parola più importante è l’et, cioè il tenere assieme due dimensioni che sembrano distanti tra loro.
Gli autori
Natale Brescianini, monaco benedettino, dopo gli studi teologici presso il Seminario diocesano di Brescia, entra nella Comunità Benedettina Camaldolese presso l’Eremo di San Giorgio a Bardolino (VR). Dal 1998 al 2001 frequenta il Pontificio Istituto Sant’Anselmo (Roma), dove ottiene la Licenza in Teologia. Dal 2006 collabora con Massimo Folador e con la società di consulenza e formazione Askesis per la realizzazione di percorsi formativi che si rifanno alla Regola di San Benedetto. Dal luglio 2007 vive presso l’Eremo di Monte Giove. Nell’aprile del 2013 consegue il Diploma di Coach presso la Scuola Incoaching, affiliata ad AICP.
Benedetta Selene Zorzi, monaca benedettina, è docente straordinario
di Patrologia e Storia della teologia all’Istituto Teologico Marchigiano, nonché di Filosofia al Pontificio Ateneo Sant’Anselmo di Roma. È co-redattrice della rivista telematica Reportata.
Ha conseguito la certificazione ICF frequentando il Master in Corporate e Business Coaching presso la U2Coach Academy. Tra le sue pubblicazioni, oltre a numerosi articoli, ricordiamo: Desiderio della Bellezza (eros tou kalou) da Platone a Gregorio di Nissa: tracce di una rifrazione teologico-semantica (Roma, 2007); La felicità (con I. Bossi Fedrigotti; Trento, 2013).
L'accompagnamento spirituale e il discernimento hanno avuto un ruolo chiave nella pedagogia e nella storia della Famiglia salesiana. Il volume è il frutto di quattro seminari di studio sull'argomento svoltisi tra il 2010 e il 2014: i temi affrontati offrono uno spazio di riflessione sulle sfide odierne con un approccio storico, pedagogico e spirituale. Attraverso le diverse relazioni sono state dibattute questioni che possono essere d'aiuto a tutti coloro che svolgono questo servizio, in particolare con i giovani. Ma in queste pagine si possono trovare anche orientamenti pastorali e proposte operative per elaborare nuovi piani di accompagnamento.
Un approfondimento intenso e completo sulle opere di misericordia spirituale, che ogni credente è tenuto a compiere intervenendo di fronte ai diversi bisogni del prossimo. In un’epoca di individualismo esasperato e di narcisismo dilagante, esse inducono a prestare attenzione alla qualità dei rapporti che instauriamo con le persone che ci circondano, o perfino con quelle che incontriamo per caso. Meditare sulle opere di misericordia spirituale significa quindi meditare sul nostro rapporto con gli altri, sulla disponibilità ad andare in profondità per lavorare a una sorta di manutenzione amorosa delle relazioni umane.
Destinatari
Tutti.
Autore
LUCETTA SCARAFFIA (Torino 1948) insegna storia contemporanea all’Università di Roma «La Sapienza». Si è occupata soprattutto di storia delle donne e di storia del cristianesimo. Tra le sue opere più recenti ricordiamo Cose della vita. Riflessioni sulla quotidianità (EMP 2011), Per una storia dell'eugenetica: il pericolo delle buone intenzioni (Morcelliana 2012), e la cura di I vizi capitali (EMP 2013). È membro del Comitato nazionale di bioetica e consultore del Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione. Collabora a «L’Osservatore Romano», al «Messaggero», al «Sole 24 ore», al «Messaggero di sant’Antonio».
Un viaggio attraverso le più poetiche letture della Bibbia. Nelle Chiese di tradizione siriaca la Bibbia ha conosciuto un'attenzione persistente e originale. Le pagine di questo volume danno voce a una sinfonia di approcci esegesi di scuola, lettura spirituale e lettura omiletica - che appaiono come tre forme complementari in dialogo, mantenendo ciascuna integro il rigore del proprio metodo.
La Bibbia è riferimento irrinunciabile nella vita delle chiese, ma in quelle di tradizione siriaca essa ha conosciuto un’attenzione persistente e originale: le famose scuole teologiche siriache ci hanno lasciato in eredità una ricca e plurale testimonianza di creatività ermeneutica. Le pagine di questo volume danno voce a questa sinfonia di approcci – esegesi di scuola, lettura spirituale e lettura omiletica –, che appaiono come tre forme complementari in dialogo, mantenendo ciascuna integro il rigore del proprio metodo.
Sabino Chialà(Locorotondo 1968), monaco di Bose e studioso di ebraico e siriaco, si è dedicato in particolare alle ricerche sull’opera di Isacco di Ninive, di cui ha recentemente pubblicato l’edizione critica e la traduzione italiana della Terza collezione dei discorsi ascetici (Peeters 2011). Presso le nostre edizioni ha curato tra l’altro Un’umile speranza (1999), e Abramo di Kashkar e la sua comunità. La rinascita del monachesimo siro-orientale (2005).
Il filo conduttore di questo volume è tutto in una frase: "La morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo; e ne fanno esperienza coloro che gli appartengono - (Sap 2,24). Cipriano delinea con fine maestria la figura dell'invidioso, in modo quasi tragicomico, e indica la via per superare il vizio, padre d'infiniti altri vizi e peccati, secondo l'insegnamento del Nuovo Testamento. La trattazione inquadra soprattutto la gelosia e l'invidia, ritenute da Cipriano come il principio della vita viziosa; ma si allarga poi ad altri vizi e peccati tra i più gravi che da quelle derivano. Sotto questo aspetto, Cipriano sembra essere stato il primo autore cristiano a scrivere sui vizi capitali, un tema oggi di grande attualità. La collana "Vetera sed Novapropone brani scelti di grandi autori del passato proposti in una nuova traduzione accurata e moderna, con commenti e introduzioni capaci di ridare al testo tutta la sua forza.
La teologia morale e la teologia spirituale indagano il misterioso rapporto tra lo Spirito Santo che attrae all’altezza della vocazione in Cristo e la libertà umana che, sempre in azione, si lascia o meno a Lui conformare nel vivere la carità. Quali intersezioni e quali parallelismi sono riscontrabili tra teologia morale e teologia spirituale? In che rapporto stanno le due discipline, dato l’insistere di entrambe sulla teologia della vita cristiana? Vi è un apporto peculiare di ciascuna?
Il presente studio tenta di rispondere a queste domande. In un primo momento, di profilo storico, Donna Orsuto traccia L’evoluzione storica del rapporto tra teologia morale e teologia spirituale, e Diego Facchetti illustra Il contributo di un protagonista: Tullo Goffi. Nel secondo momento, di taglio sistematico, Basilio Petrà propone Una prospettiva della teologia morale sulla teologia spirituale, mentre Ezio Bolis offre La prospettiva della teologia spirituale sulla teologia morale. Nel terzo momento, di carattere prospettico, Jesús Manuel García delinea Le prospettive e linee di lavoro promettenti nel rapporto tra teologia spirituale e teologia morale, e Giuseppe Trentin ne coglie i Nodi problematici e orizzonti futuri. Il contributo finale di Sergio Bastianel fornisce alcune sintetiche Conclusioni.
La questione del rapporto tra teologia morale e teologia spirituale è sopraggiunta a seguito della disarticolazione della teologia avvenuta in epoca moderna. La revisione critica di questa disarticolazione ha indotto il ritrovamento dell’unità della vita cristiana che, secondo il dettato di Optatam Totius 16, è definita da «l’altezza della vocazione dei fedeli in Cristo e il loro obbligo di apportare frutto nella carità per la vita del mondo».
Chi pensasse che "Il Dio queer" sia semplicemente un altro libro sulla fede cristiana e l'omosessualità sbaglierebbe: la teologia queer proposta da Marcella Althaus-Reid è molto di più e proviene da un universo concettuale e spirituale altro che non cessa di provocare e di stupire. Per l'autrice, parlare di Dio queer significa parlare di una trascendenza foriera di trasformazione, di una fonte immanente di scompaginazione rivoluzionaria, per far emergere ciò che contraddice lo status quo, e dunque anche le norme che regolano la sessualità e il potere che ne deriva.
Questo piccolo volume costituisce un tentativo di analisi e di sintesi degli elementi caratteristici della spiritualità di San Giovanni Bosco e delle radici della sua esperienza spirituale. L'autore offre a quanti si accostano, anche per la prima volta, alla spiritualità del santo piemontese alcuni elementi di riflessione e alcuni spunti per un approfondimento. Il quadro che emerge dalle conclusioni si fonda su studi e ricerche documentate e si presta per questo a essere uno strumento di verifica per la famiglia spirituale che da Don Bosco ha avuto origine e che è chiamata a custodire, come prezioso dono, il suo "codice genetico", l'eredita spirituale ricevuta dal fondatore.