Un approccio ai libri biblici in chiave esistenziale.
Per superare la crisi di valori che attanaglia la società moderna, il Prof. Francesco Asti (di cui si riporta una breve scheda) propone in questo volume un affascinante cammino spirituale che, sulla scia delle catechesi di Benedetto XVI, ripercorre gli insegnamenti dei Padri della Chiesa. In particolare, la centuria mistica rappresenta un itinerario di crescita umano-spirituale, articolato in cento passi, in cui viene presa in esame l'interiorità del credente e il suo rapporto con Dio, attualizzando le proposte dei Padri della Chiesa per realizzare un effettivo cammino di santità. L'opera è rivolta dunque a tutti i fedeli, giovani, adulti, coppie di sposi, persone consacrate, al fine di sollevarli dalle cadute e guidarli verso i valori imperituri del cristianesimo.
Pietro: l'uomo, il santo, la dottrina. Il suo ruolo in relazione agli altri apostoli, alla Chiesa e alla Chiesa di Roma.
Nel III secolo d.C. Apollonio, giovane rampollo di una nobile famiglia di Alessandria d’Egitto, è costretto a rifugiarsi nel deserto della Tebaide per salvarsi dalle persecuzioni scatenate contro i cristiani dall’imperatore romano Decio. Questa fuga precipitosa, dovuta a tragiche circostanze, si rivelerà l’inizio di un suggestivo percorso di formazione che Apollonio dovrà affrontare per comprendere il significato profondo delle virtù che caratterizzano la vita eremitica. Il deserto, custode di antichi misteri e creature leggendarie, luogo ideale per intraprendere la purificazione dell’anima, offrirà ad Apollonio numerose occasioni di incontro con gli anacoreti che avevano deciso di ritirarsi dai futili affanni della vita materiale per ricercare qualcosa di più puro e autentico nello spazio profondo della propria interiorità. Personaggi santi e talvolta bizzarri, spinti da motivazioni diverse e spesso ancora legati alle passioni umane, ciascuno però portatore di un ammaestramento morale utile per entrare in comunione con il grande mistero del Divino. Il giovane Apollonio sarà protagonista di una ricerca della propria armonia spirituale, offrendo un messaggio straordinariamente valido anche per la nostra inquieta società contemporanea.
Luca Desiato (Roma, 1941), scrittore e giornalista, si occupa attualmente di ricerche d’archivio e consulenze editoriali. In gioventù ha vissuto per diversi anni in America Latina, dove si è dedicato anche agli studi teologici. Come narratore ha pubblicato romanzi prevalentemente di carattere storico, tra cui Il Marchese del Grillo (Newton Compton, 1981, 2011); Galileo mio padre (Effatà, 1983); La notte dell’angelo. Vita scellerata di Caravaggio (Santo Quaranta, 1994, 2011); Minotauro (Mondadori, 2008).
Il Direttorio spirituale (Praxis cultus interni) fu scritto a Milano nel 1590 e destinato all’uso pratico dei formatori e di coloro che si applicano al cammino di perfezione. Ma è uno strumento utile anche per chi si trova nella necessità di riprendere vigore spirituale, particolarmente per coloro che percorrono la “via purgativa”. La fonte della dottrina esposta nell’opera è costituita in primo luogo, naturalmente, dagli Esercizi spirituali di Sant’Ignazio di Loyola.
Achille Gagliardi (1538 o 1539 1608), gesuita della seconda generazione, teologo, predicatore e soprattutto direttore spirituale, fu autore di una ponderosa produzione ancora in gran parte inedita. Con il Breve compendio di perfezione cristiana ebbe un influsso decisivo sul cardinale Pierre de Bérulle; attraverso di lui, la sua dottrina ebbe un peso determinante sulla spiritualità francese e non solo. Fu riscoperto nel sec. XIX ad opera di Jan Philip Roothaan, preposito generale fra il 1829 e il 1853, che dispose la pubblicazione di alcuni suoi scritti sulla dottrina spirituale della Compagnia di Gesù.
Il lavoro viene svolto seguendo tutti i versetti dei libri della Bibbia. In alcuni, tuttavia, non è stata trovata la corrispondente riflessione patristica. Il versetto commentato è indicato in grassetto.
Il commento di San Tommaso alle due più importanti preghiere cristiane, il Padre Nostro e l'Ave Maria e ad altre preghiere
La corrispondenza di San Francesco di Sales è la storia più completa della sua vita e quella più fedele. È soltanto là che si manifestano tutti gli aspetti della sua personalità così ricca di fascino. La tenerezza dell'amicizia, l'ardore patriottico, l'attaccamento alla Chiesa, lo zelo per le anime, l'amore per Dio: tutti i sentimenti più nobili, più puri, più elevati sgorgano dal suo cuore e vengono riversati nelle Lettere. In questo volume (e negli altri che seguiranno) l'autore presenta le Lettere facendo emergere i tratti salienti della vita di Francesco; il suo cuore di uomo, sacerdote, vescovo, fondatore; la sua straordinaria capacità di guida spirituale nei confronti di chi si affidava a lui.
Il Commento ad Abacuc, composto tra il 389 e il 392, è dedicato a Cromazio, vescovo di Aquileia. Girolamo offre una lettura spirituale: Nabucodonosor è il diavolo e i Caldei sono i suoi seguaci, ovvero i demoni o gli eretici. Nel Commento ad Abdia, composto intorno al 396, gli Idumei che aggrediscono gli Israeliti alludono agli eretici che insidiano i credenti e li spingono ad uscire dalla Chiesa. Nei due commenti, seppure in misure diverse, Girolamo ricorre al suo repertorio esegetico consueto che combina letteratura patristica, cultura classica profana e tradizione giudaica.
Il 'De praescriptione haereticorum' è un'opera che affronta un problema cruciale della vita ecclesiale: la nascita e lo sviluppo delle eresie.
L'Ad uxorem è il primo di tre trattati scritti da Tertulliano sul matrimonio, e appartiene al periodo cattolico. L'opera, che consta di due libri, è come un testamento spirituale lasciato alla propria sposa.
"L'unità dell'intelletto" e "L'eternità del mondo" sono due opuscoli composti probabilmente intorno al 1270, e risalgono al secondo periodo di insegnamento di san Tommaso alla facoltà di Teologia di Parigi. Ci offrono una viva testimonianza delle discussioni che appassionavano il mondo universitario parigino, attraversato dal confronto fra l'emergente paradigma filosofico di Aristotele e di Averroé (raffigurato in copertina) e le istanze della fede cattolica. Il "De aeternitate mundi", in particolare, è incentrato su una questione che ancora oggi ricorre nei dibattiti, caso mai facendo uso di altre parole, e cioè: "Il mondo è stato creato all'inizio del tempo o esiste da sempre?". Il "De unitate intellectus", invece, muove da un altro problema, proveniente dalla corrente filosofica araba averroista: "Esiste un unico intelletto possibile per tutti gli uomini?". Nei due opuscoli, però, Tommaso inserisce e affronta, con la consueta maestria, anche altre questioni strettamente connesse a queste due principali. Questioni ontologiche come: "qual è lo statuto ontologico del mondo rispetto a Dio?". Questioni antropologiche, come: "che cos'è l'uomo in quanto tale?". Questioni etiche: "Se esiste un unico intelletto possibile, possiamo ancora parlare di responsabilità personale?". Questioni di filosofia della natura: "Una forma sostanziale può continuare a sussistere dopo la corruzione del composto di cui è forma?". Introduzione di Daniele Didero.