A 40 anni dall’emanazione della "Perfectae carititis", documento conciliare dedicato alla vita consacrata, l’autore, studioso e docente di formazione teologica, fa il punto sul rinnovamento della vita dei consacrati dal Vaticano II ai nostri giorni.
Il libro è strutturato in 4 capitoli, uno per decennio, ognuno dei quali esamina a grandi linee le vicende della vita consacrata dentro la situazione e i problemi della società e della Chiesa del momento storico.
Ben fondato scientificamente, articolato in modo completo, riesce a dare una valutazione seria e aggiornata della ricerca, delle posizioni teoretiche passate e presenti, e delle questioni più dibattute nel campo della psicologia della religione.
La prima parte è dedicata al passato, alla storia dei rapporti tra psicologia e religione. Vengono esaminati i modelli che sono stati usati per definire le competenze dell’una e dell’altra, da quello riduzionista o iconoclasta a quello apologetico, per arrivare a presentare la posizione che considera la religione oggetto di uno studio scientifico e disinteressato.
La seconda parte si occupa del futuro, cioè delle prospettive e dei problemi aperti. Il primo grande tema affrontato è quello del paradigma della complessità: la logica della complessità rende problematica sia la neutralità scientifica del ricercatore, sia la separazione rigida della disciplina rispetto alle altre e suggerisce l’opportunità di una ricerca realmente interdisciplinare. In questa prospettiva provocazioni nuove sono poste oggi alla psicologia della religione dai risultati sorprendenti delle scienze moderne, dall’interazione tra molteplici religioni e dalla riflessione teologica. A sua volta, la psicologia della religione aiuta a far emergere il livello psichico dell’esperienza religiosa e dunque contribuisce alla costruzione di un dialogo a tutto campo tra i vari saperi.
Sommario
Presentazione. Introduzione. Psicologia e religione oggi: la psicologia della religione. I. Psicologia e religione a confronto: evoluzione e problemi. 1. Relazioni tra psicologia e religione: tre tipologie. 2. Il problema dell’oggetto: che cos’è la religione? II. Prospettive per la psicologia della religione. 1. Dal paradigma della complessità a una nuova consapevolezza epistemologica. 2. La psicologia della religione tra le scienze, le religioni e la teologia: un approccio interdisciplinare. Bibliografia.
Note sugli autori
Paolo Ciotti, presbitero della diocesi di Milano, ha affiancato alcuni percorsi di studio al ministero pastorale con particolare attenzione all’accompagnamento spirituale, ai fidanzati e alle famiglie. È laureato in scienze dell'educazione presso l’Università Cattolica di Milano e diplomato presso l’Istituto superiore per formatori; insegna psicologia della religione presso l’Istituto superiore di Scienze religiose di Milano ed è cultore della stessa disciplina presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. È socio ordinario della Società italiana di psicologia della religione.
Massimo Diana, laureato in filosofia e scienze dell’educazione, è cultore di psicologia della religione presso l’Università Cattolica di Milano e Brescia. Ha pubblicato diversi contributi sul tema dei rapporti tra la psicologia, la filosofia e la teologia in riviste specializzate, il volume Angoscia e libertà. Psicologia del profondo e religione nell’opera di Eugen Drewermann, Centro Scientifico, Torino 2002 e Ciclo di vita ed esperienza religiosa. Aspetti psicologici e psicodinamici, EDB, Bologna 2004. È segretario della Società italiana di psicologia della religione.
Un volume che sintetizza i diversi aspetti della cultura monastica femminile, facendone emergere la poliedrica ricchezza. Musica, teatro ed arte nei monasteri; Scritture; Presenza nella sfera civica sono le tre sezioni in cui si articola l'opera, offrendo diverse prospettive dalle quali guardare oltre le mura della clausura.
Il volume raccoglie i contributi di alcuni diretti protagonisti d’un binomio assai importante, ma che spesso sfugge all’osservazione di molti: la vita consacrata nella Chiesa cattolica e la cultura della comunicazione. Questi interventi, proposti al Convegno tenutosi a Roma il 26-27 marzo 2004 presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum dei Legionari di Cristo, rispondono alla richiesta di Giovanni Paolo II espressa nel documento Ripartire da Cristo, che esprimeva la necessità di «promuovere all’interno della vita consacrata un rinnovato impegno culturale che consenta di elevare il livello della preparazione personale e prepari al dialogo fra mentalità contemporanea e fede, per favorire, anche attraverso proprie istituzioni accademiche, un’evangelizzazione della cultura intesa come servizio alla verità. In tale prospettiva risulta quanto mai opportuna la presenza dei mezzi della comunicazione sociale».
Albanese padre Giulio, direttore dell’agenzia missionaria Misna
Bru Alonso don Manuel María, delegato vescovile di MCS dell’Arcivescovato di Madrid, consulente religioso della catena COPE e di Popular TV
Boschi suor Maria Teresa(suor Maria Teresa della Croce), o.carm., superiora del monastero carmelitano Janua Coeli
Castelli suor Myriam, fsp, conduttrice di programmi televisivi
Clemens mons. Josef, segretario del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni sociali
Colina dott. Jesús, direttore dell’agenzia cattolica di notizie Zenit
Corcuera padre Álvaro, lc, superiore e formatore
Curti suor Graziella, fma, consigliera generale e formatrice
Foley mons. John Patrick, presidente del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni sociali
Garlasché dott. Emilio, condirettore di Albacom Italia
Gatto Trocchi prof. Cecilia, docente di antropologia culturale presso l’Università di Roma Tre e la Sapienza
Giuliodori mons. Claudio, direttore dell’Ufficio nazionale per le Comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Italiana (CEI)
Lever don Franco, sdb, della Facoltà di Scienze della comunicazione della Pontificia Università Salesiana
Meehan padre Timothy, lc, formatore e animatore vocazionale
Ortega padre Juan Carlos, lc, preside dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum
Pitette dott. Yves, vicedirettore di La Croix
Ricceri prof. Marco, del Link Campus of Malta; segretario generale dell’agenzia Eurispes
Roveran don Roberto, ssp, formatore e animatore vocazionale
Sassi don Silvio, ssp, superiore generale della Società San Paolo
Scarafoni padre Paolo, lc, rettore magnifico dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum
Sciortino don Antonio, ssp, direttore di Famiglia Cristiana
Zordan suor Emma, asc, responsabile Usmi diocesana, superiora e formatrice
Questo libro presenta gli atti del convegno 2004 promosso – come ogni anno – dal prestigioso Istituto di Teologia della Vita Consacrata “Claretianum” di Roma. Il tema affrontato quest’anno è stato quello della multiculturalità, colto come una sfida con cui la Vita consacrata deve necessariamente confrontarsi.
Il libro raccoglie i contributi di Enrica Rosanna, Nuria Calduch-Benages, Marko Ivan Rupnik, Arturo Pinacho, Giuseppe Crea, Hiang-Chu Ausilia Chang, M. Vittoria Tomarelli.
«La verginità è anzitutto sessualità, non la sua negazione, ma sessualità che è passata attraverso il mistero della Pasqua, che ha… superato l’esame pasquale e ne è stata “promossa”, non mortificata» (dall’Introduzione).
Strumento prezioso per la formazione, iniziale e permanente, scritto con lo stile della comunicazione immediata, facile, rapida, fresca, piena di esempi, di rimandi suggestivi, con punte di ironia smitizzante, il volume costituisce uno strumento a servizio della formazione permanente del mondo sacerdotale e della vita consacrata.
Esso propone non solo dei contenuti ma soprattutto un metodo, espresso anche attraverso l’originale struttura di ogni capitolo: all’inizio la parola di Dio, per lasciarsi da essa scrutare fin nelle profondità inconsce della persona; quindi una riflessione progressiva sul senso della verginità, in base alla quale viene suggerita una verifica a partire dall’esperienza; seguono delle proposte di lettura particolarmente significative, sotto forma di citazioni qualificate – tratte dai Padri e da autori moderni – per illuminare il tema trattato nel capitolo; infine una poesia, quale espressione orante-adorante.
Sommario
Prefazione (M. Tenace). Introduzione. 1. Senso d’una scelta. 2. Il dono della verginità.
3. Sessualità: mistero e vocazione. 4. Sessualità immatura. 5. «Beati i puri di cuore». 6. La lieta notizia della castità evangelica. 7. Verginità come sessualità pasquale. 8. Innamorato di Dio. 9. Crisi affettiva: grazia o debolezza? 10. Libertà affettiva. 11. La relazione del vergine. 12. La verginità nella vita (e nella morte). Fonti.
Note sull'autore
Amedeo Cencini, sacerdote, è religioso canossiano. Ha conseguito la licenza in scienze dell’educazione all’Università Pontificia Salesiana e il dottorato in psicologia alla Pontificia Università Gregoriana; si è poi specializzato in psicoterapia all’Istituto superiore di psicoterapia analitica. Attualmente è maestro dei chierici del suo istituto e docente di pastorale vocazionale e formazione al discernimento all’Università Pontificia Salesiana, nonché di psicologia applicata al corso dei formatori presso la stessa università e la Pontificia Università Gregoriana. Insegna inoltre al corso di teologia e diritto organizzato dalla Congregazione per la vita consacrata e le società di vita apostolica. Dal 1995 è consultore della medesima congregazione pontificia.
Presso le EDB dirige, con A. Manenti, la collana «Psicologia e formazione». Ha pubblicato: Vocazioni, dalla nostalgia alla profezia. L’animazione vocazionale alla prova del rinnovamento, EDB, Bologna 21992; Amerai il Signore Dio tuo. Psicologia dell’incontro con Dio, EDB, Bologna 122004; Psicologia e formazione. Strutture e dinamismi, in collaborazione con A. Manenti, EDB, Bologna 122003; Vivere riconciliati. Aspetti psicologici, EDB, Bologna 132004; Vita consacrata. Itinerario formativo lungo la via di Emmaus, San Paolo, Cinisello Balsamo 21994; la trilogia Per amore, EDB, Bologna 42001; Con amore, EDB, Bologna 22002; Nell’amore, EDB, Bologna 31998; e inoltre I sentimenti del Figlio. Il cammino formativo nella vita consacrata, EDB, Bologna 42001; Fraternità in cammino. Verso l’alterità, EDB, Bologna 22002; Dalla relazione alla condivisione. Verso il futuro…, EDB, Bologna 2002. Infine una trilogia sulla vita comune: Com’è bello stare insieme, Paoline, Milano 1996; Come rugiada dell’Ermon, Paoline, Milano 1998; Come olio profumato, Paoline, Milano 1999. Tutti libri già tradotti in più lingue.
Dopo Il respiro della vita, la riflessione continua con nuovo volume dedicato alla formazione permanente dei sacerdoti. L’albero è uno dei simboli più espressivi dell’identità personale e pure collettiva (adamo, la croce) ed è il simbolo della continuità della formazione. Essa diventa permanente nella misura in cui l’attrazione cresce e si estende a ogni frammento di storia e di personalità del credente, a ogni suo respiro.
Amedeo Cencini , sacerdote canossiano, ha conseguito la licenza in scienze dell’educazione all’Università Salesiana e il dottorato in psicologia all’Università Gregoriana; si è poi specializzato in psicoterapia all’Istituto Superiore di Psicoterapia analitica. Attualmente è docente dei corsi di Formazione permanente, e di Problematiche psicologiche della vita sacerdotale e religiosa all’Università Salesiana e di Accom-pagnamento personale: aspetti teorici e pratici al corso dei Formatori Vocazionali presso la stessa università. Insegna Libertà e maturità affettiva nel celibato consacrato alla scuola di teologia e diritto, organizzato dalla Congre-gazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica. Dal maggio 1995 è consultore della medesima Congregazione vaticana. Nel suo istituto è da vari anni maestro dei chierici professi. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo la trilogia sul celibato sacerdotale e religioso (Per amore, Con amore, Nell’amore, Dehoniane, 1994-1996-20013) e l’altra trilogia sulla vita comune (Com’è bello stare insieme, Come rugiada dell’Ermon, Come olio profumato, Paoline Editoriale Libri, 1996-19993). Con le Edizioni San Paolo ha pubblicato Vita consacrata. Itinerario formativo lungo la via di Emmaus (1994, 20033); Come fuoco che divampa. Il consacrato aperto al dono dello Spirito (1998); Il respiro della vita. La grazia della formazione permanente (2002, 20032).
La connessione tra psicologia e vita spirituale non è un'esigenza imposta al cristiano dal di fuori e dalla moda, ma nasce dalla convinzione che una fede adulta deve procedere all'unisono con la maturità umana, perché esiste un'ammirabile sintonia tra le due realtà. Esse si trasformano in una sinfonia a due mani: l'una proviene dallo Spirito Santo, l'altra dalla creazione di Dio. Il volume aiuta a comprendere il servizio che la psicologia può prestare alla crescita spirituale. Propone una psicologia aperta alla trascendenza, approfondendo le due grandi aree del dinamismo umano: quella intellettuale della conoscenza e dell'apprendimento, e quella dinamica delle tendenze, motivazioni, affettività...
Il presente volume è nato dai corsi universitari e si rivolge direttamente a quanti sono impegnati in una conoscenza approfondita della base umana nella vita spirituale nella formazione dei sacerdoti, dei religiosi e delle religiose, nella direzione e nel consiglio delle coscienze. L'obiettivo del libro è essenzialmente psicologico e sviluppa il presupposto che le condizioni umane favoriscono o meno l’azione divina.
Note sull’autore
Benito Goya, religioso del Carmelo Teresiano, è laureato in Teologia e licenziato in Psicologia. Da anni è professore di Psicologia applicata alla Vita Spirituale e alla Vita Consacrata al Teresianum e all'Università Pontificia Salesiana, al Claretianum e a Regina Mundi. Ha una lunga esperienza di orientamento psicologico, spirituale, vocazionale. Ha pubblicato: Psicopedagogia y vida espi ritual, Madrid 1983; Psicologia dinamica e vita spirituale, Roma 1985; Psicologia e vita consacrata, Roma 1996; Formazione integrale alla Vita Consacrata, Bologna 1997.
Il libro nasce da una profonda riflessione sul presente e sul futuro della vita consacrata svolta dai membri della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata a partire dalla lettera apostolica del Santo Padre, “Novo millennio inuente” e dall’esortazione apostolica “Vita Consecrata”. Frutto del lavoro della Congregazione è stato un importante documento sulla vita consacrata, l’istruzione “Ripartire da Cristo” (interamente riportata nel libro). L’autore, professore alla facoltà di teologia dell’Università Pontificia Salesiana, completa con una ricca introduzione e un commento finale questo autorevole documento, destinato a essere il punto di riferimento e di approfondimento per chiunque viva da consacrato nella Chiesa.
Il volume nella IV parte, da pagina 301 a pagina 318, contiene parte del messaggio dottrinale del card. Ratzinger, con un'omelia ai seminaristi nel 2004 e con alcune risposte del cardinale stesso su alcuni temi di dottrina della Chiesa. Questo primo volume, curato dal Seminario Filosofico-teologico Internazionale Giovanni Paolo II", tratta della genesi della Forma Christi. "
Il volume raccoglie alcuni discorsi e omelie di fra Giacomo Bini rivolti alle clarisse in occasione delle sue visite alle Federazioni delle clarisse o alle province dei Frati minori d'Italia. Pur in tempi e in luoghi diversi, fra Giacomo ha offerto aspetti inediti sulla formazione, sulla contemplazione, sull'itineranza, sui voti, sulle strutture, sulla complementarietà tra il primo e il secondo Ordine, sui rapporti intergenerazionali, sulla formazione alla relazione, su Maria, sulla missione nella chiesa per il mondo. Questo libro offre l'opportunità di entrare nel mondo delle contemplative e condividere con loro la continua ricerca di Dio nella propria vita e nell'oggi della storia.
Destinatari
Per chi vuole approfondire il carisma di Francesco e del movimento che da lui ha preso avvio e per chi intende rivivere gli autentici valori delle origini.
Autore
GIACOMO BINI è entrato nell'ordine francescano nel 1956 ed è stato consacrato presbitero nel 1964. Dal 1969 gli sono stati affidati vari incarichi: insegnante di liturgia presso il Seminario regionale di Fano, maestro dei novizi, definitore e vicario provinciale delle Marche, guardiano e parroco in Urbino. Nel 1982 partecipa al progetto Africa. È stato maestro dei giovani in formazione in Rwanda e Tanzania e, in seguito, ministro provinciale. Nel 1997 è stato richiamato per ricoprire la carica di ministro generale dell'Ordine fino al 2003.