La vita riserva a tutti stress, passaggi impervi, lutti, traumi improvvisi, la cui gravità varia anche in funzione della nostra capacità di reagire. La forza d'animo, che con termine più specifico viene detta "resilienza", cioè la resistenza alle avversità unita alla capacità di ricostruire positivamente la propria realtà, è una qualità fondamentale, che va coltivata in noi stessi, nei nostri figli, nelle nostre famiglie. Ma la capacità di far fronte alle difficoltà che la vita comporta è innata o si può apprendere? Come dimostra Anna Oliverio Ferraris in "Pronti per il mondo", versione rivista e aggiornata di "La forza d'animo", l'infanzia e l'adolescenza sono fasi cruciali in cui i ragazzi possono apprendere i meccanismi necessari per reagire alle complessità della crescita: partendo dai primi anni di vita, l'autrice passa in rassegna l'inevitabile alternanza tra alti e bassi, entusiasmi e paure, per spiegare come imparare a fronteggiare i cambiamenti, acquisire maggiore autonomia e costruire un proprio progetto di vita. E ci mostra che, con i giusti accorgimenti, "la forza interiore e la fiducia in se stessi diventano la risorsa cui fare appello, sia per proteggere la propria integrità fisica e mentale sia per creare una vita degna di essere vissuta a dispetto delle circostanze avverse".
Non possiamo vedere la psiche come vediamo i corpi. Eppure non c'è nulla di più reale della nostra componente immateriale. Sono tangibili le azioni che produce, intense le passioni che smuove, laceranti e distruttive le sofferenze che genera, tenendo in ostaggio la vita. Questo pulsare di energia psichica non avviene nel vuoto, ma nella società e nella storia. Mentre la frattura ossea di un europeo di oggi è simile a quella di un antico egizio o di un indio precolombiano, una lesione della psiche è del tutto diversa. Per larga parte della vicenda umana è prevalsa una condizione partecipativa, fusionale, in cui - con l'aiuto di cerimonie collettive e di convinzioni profonde - i contenuti psichici inconsci venivano proiettati nel mondo circostante. La modernità invece, attraverso l'eclisse del sacro e l'espansione della coscienza, fa tornare lentamente le proiezioni nell'individuo. Uno spostamento titanico, previsto sia da Freud sia da Jung, che esalta la libertà personale, ma crea una nuova fragilità: rende solitarie le emozioni e alimenta le patologie della psiche postsociale. Luigi Zoja, tra i maggiori analisti junghiani, osserva da vicino queste dinamiche, sciogliendo diversi equivoci. A cominciare dallo statuto della psicoanalisi, non assimilabile alle scienze naturali e al modello medico di cura come ripristino di uno stato preesistente.
È facile dire o sentirsi dire: "Stabilisci dei limiti!", ma farlo non lo è affatto, soprattutto se si è persone sensibili e attente ai bisogni degli altri. Rolf Sellin, apprezzato autore di "Le persone sensibili hanno una marcia in più", spiega finalmente le ragioni per cui spesso non riusciamo a riconoscere i nostri limiti e a fissare giusti confini nella pratica: farlo, infatti, non è solo questione di volontà. Richiede allenamento! È una convinzione: "Buone recinzioni fanno buoni vicini". Sellin propone metodi concreti e di comprovata efficacia, a livello mentale, comunicativo, fisico e soprattutto energetico, che aiutano a sviluppare la nostra capacità di autodeterminazione senza sensi di colpa. Perché rispettare i nostri limiti e saper dire no serve a noi, ma spesso anche agli altri.
Chi è la bambina senza stella? Una bambina, in cui si cela l'autrice, sfortunata, ma non troppo. Seguendo il filo dei suoi ricordi, sedotto da una scrittura suggestiva e poetica, il lettore potrà ritrovare, per consonanza, tratti perduti della propria infanzia, là dove risiede il cuore pulsante della vita e la parte più autentica di sé. Cresciuta, come molti altri, negli anni tragici del fascismo, della guerra e delle persecuzioni razziali, che la coinvolgono in quanto nata da padre ebreo, la bambina ne uscirà intatta avendo preservato la magia dell'infanzia e la voglia di crescere. Le sue vicende, rievocate con flash della memoria e puntualmente commentate da una riflessione competente e partecipe, svelano le sofferenze dei bambini, spesso colpiti dai traumi della separazione, dell'indifferenza e del disamore. E il dolore infantile non cade mai in prescrizione. Negli squarci di un passato che non passa possiamo cogliere però, con l'evidenza della vita vissuta, anche le meravigliose risorse con le quali l'infanzia può attraversare le difficoltà della vita: il gioco, la fantasia, la creatività e l'ironia. Risorse che, attualmente, un'educazione ansiosa e iperprotettiva rischia di soffocare.
Nel corso della nostra vita siamo accompagnati da alcune esperienze fondamentali che ci consentono di conoscere cosa noi siamo e cosa sono gli altri; e fra queste esperienze come non ripensare alla tristezza, alla sofferenza, alla felicità, alla solitudine, alla tenerezza, al desiderio di comunità e di comunità di destino, alla speranza, alla malattia e alla morte volontaria, e ai modi con cui entrare in comunicazione con ciascuna di queste esperienze? Ma cosa è questa parola ambivalente, "comunicazione", che entra in gioco in ogni forma di discorso e di vita? Comunicare vuol dire rendere comune (dal latino munus, dono): è dialogo, relazione. Significa entrare in relazione con la nostra interiorità e con quella degli altri, nella convinzione che comunicazione sia sinonimo di cura. Noi entriamo in relazione con gli altri, allora, in modo tanto più intenso e terapeutico quanta più passione è in noi, quante più emozioni siamo in grado di provare e di vivere.
Un uomo e una donna.
Un paziente confinato alla degenza ospedaliera e una psicoterapeuta che forza i suoi confini. Due mondi che si incontrano nelle tessiture della carta da lettere; due mondi che - tra emozioni viscerali e visioni oniriche - imbastiscono la trama di un romanzo epistolare. E questi mondi raccontano coraggiosamente la storia della vita; scrivono di un viaggio che ha come meta l'incontro con la parte più vera e autentica di sé, quella maltrattata dal dolore e accarezzata dalla consapevolezza, quella che non si rassegna agli aloni del tramonto e sempre anela alla gioia piena.
Questi mondi parlano di tutti coloro che prima di cercare le risposte hanno a cuore il senso delle domande.
In queste pagine c'è il racconto della vita, del dolore, della solitudine, della malattia, della libertà, della morte. E dell'amore.
Grazie a un'esaustiva analisi dello strumento di valutazione presentato, a una serie di applicazioni del Cognitive Assessment System e di contributi scientifici relativi all'utilizzo della teoria PASS in diversi ambiti - dal disturbo specifico dell'apprendimento e da deficit di attenzione/ iperattività a quello dello spettro dell'autismo, al ritardo mentale, al trauma cerebrale e alla sovradotazione intellettiva -, questa guida alla somministrazione del CAS offre uno strumento efficace per orientarsi nella valutazione dei processi cognitivi nei ragazzi dai 5 ai 17 anni di età. Il volume, rivolto primariamente a psicologi e neuropsichiatri dell'infanzia, può essere utile anche a studenti e insegnanti interessati alla comprensione dell'apporto clinico e educativo che deriva dalla conoscenza dei processi cognitivi.
Obiettivo del volume è facilitare il clinico nella conoscenza della WAIS-IV, evidenziando analogie e differenze con la WAIS-R. Il testo è articolato in quattro parti. Nella prima si descrive la nuova architettura della WAIS-IV e i cambiamenti che la contraddistinguono. Nella seconda sono presentati i quattro Indici e i subtest che li compongono. Di ogni subtest sono descritti le abilità cognitive valutate, i processi di elaborazione e le strategie coinvolti nelle risposte, l'analisi degli errori e le possibili procedure aggiuntive per approfondire alcune variabili a fronte di dubbi clinici. La terza parte è dedicata alla lettura dei risultati e all'interpretazione di tutti i punteggi forniti dalla WAIS-IV: Ql, IAG, ICC, Indici, punti di forza e di debolezza e punteggi di processo. Nella parte quarta è esemplificato l'impiego della scala con anziani e alcune popolazioni cliniche. Nel volume sono proposte linee guida per la stesura della relazione psicodiagnostica.
È l'età dei segreti e dei diari, dell'inquietudine e della tendenza a isolarsi, ma anche dell'euforia che fa sentire nuovi e coraggiosi. Il periodo delle "grandi migrazioni" chiamato adolescenza, ultima fase dell'età evolutiva tra la fanciullezza e l'età adulta, è una delle realtà più complesse da definire e da comprendere perché è stagione di tempesta e di cambiamento, di crescita e di maturazione, di sviluppo e di novità. Il volume fa luce sulle dinamiche psicologiche che portano preadolescenti e adolescenti a strutturare identità autonome, originali e ricche, e si sofferma sulle amicizie con il gruppo dei coetanei, luogo di transizione tra la comunità infantile e quella degli adulti capace di assolvere le funzioni di contenimento emotivo, confronto e ribalta per il debutto sociale. L'analisi approfondisce inoltre i rapporti personali di amicizia, spazi privilegiati dell'individualità nascente, e affronta le tematiche relative alle relazioni tra ragazze e tra ragazzi, evidenziando similitudini e differenze di genere. Prefazione di Marco Volante.
L'enneagramma ha una storia lunga e misteriosa: si pensa abbia avuto origine in Afghanistan circa duemila anni fa, e che sia arrivato a noi attraverso la tradizione orale dei maestri sufi. Il termine deriva dal greco ennéa (nove): Secondo questo sistema ci sono nove tipi di personalità, e lo studio dell'enneagramma aiuta a individuare e accettare le compulsioni dominanti dei nove tipi di personalità e, di conseguenza, a vedere la vita in modo più profondo e completo e ad acquisire linee di condotta pratiche che permettano il superamento delle dimensioni negative. Un attento studio dell'enneagramma, infatti, porta a una nuova comprensione di sé e a una maggiore libertà personale.
L'autrice, psicologa clinica e psicoanalista, presenta dei brevi racconti evocando delle storie segrete di bambini che parlano dei loro problemi, di ciò che loro hanno bisogno di comprendere e di esprimere: sonno, pulizia, separazione dei genitori, problemi a scuola, violenza, famiglia ricomposta, adozione, abusi ecc. Attraverso dei simboli, i racconti sono spiegati, analizzati in chiave psicologica. Per ogni capitolo i genitori, gli educatori e gli insegnanti, potranno reperire le chiavi simboliche che permetteranno loro di creare dei racconti adatti alle problematiche dei più piccoli. Questo libro offre ai genitori e ai bambini gli strumenti per creare insieme, in maniera pedagogica, ma anche divertente, delle brevi storie per meglio comunicare. In un momento in cui la moda dei racconti per bambini è in pieno svolgimento, l'autrice propone un approccio radicalmente nuovo, psicologico e simbolico nello stesso tempo, per permettere ai genitori di comprendere ciò che interpreta più profondamente i loro bambini. Un vero e proprio strumento di riflessione e d'azione. Creare dei racconti per il proprio bambino fornisce alla famiglia delle piste per crescere, parlare e pensare insieme.
Gran parte della nostra vita mentale si svolge a livello inconsapevole: la consapevolezza è uno stato mentale temporaneo e fuggevole che si limita per lo più ai momenti di difficoltà. Siamo consapevoli, per esempio, quando impariamo ad andare in bicicletta, ma appena presa confidenza entrano subito in gioco degli automatismi. Subentra, così, uno stato mentale passivo, inconsapevole, che in molte situazioni impoverisce la nostra vita: ci siamo privati di quella risorsa fondamentale dell'esistenza che è la consapevolezza. Ellen Langer spiega le prerogative e i vantaggi di uno stato mentale consapevole. In questo libro ricco di insegnamenti, consigli, aneddoti e profonde verità, l'autrice mostra come consapevolezza significhi maggior controllo della nostra vita, capacità di inventare soluzioni nuove, libertà dal pregiudizio, possibilità di attingere a risorse nascoste del corpo e della mente. Basato su anni di ricerche e supportato dall'analisi di una vasta serie di casi clinici, "Mindfulness, la mente consapevole", un classico della psicologia, ritorna in libreria con una nuova prefazione dell'autrice che, a venticinque anni dalla prima edizione, spiega il successo di un indirizzo di studi che ha aperto nuovi orizzonti nella psicologia e nella vita di ognuno di noi.