Da sempre la tecnologia ha distrutto vecchie alleanze per crearne delle nuove. Così è stato anche per l'accoppiamento tra informatica e telematica. È già in corso la rivoluzione sociale che questo accoppiamento ha prodotto e che forse costituirà l'evento più rilevante del nuovo millennio. Rheingold non solo ricostruisce questo nuovo rinascimento delle tecniche di comunicazione ma individua i rischi di "anime colonizzate" dall'invadenza dei nuovi media. In gioco è la possibilità di andare oltre la "folla solitaria" per avere nuove moltitudini a un tempo accorte, agili, connesse, le "smart mobs" cui allude il titolo, capaci di andare oltre massificazione e isolamento per una maggiore cooperazione tra esseri umani.
Convinto che la matematica sia una sorta di linguaggio poetico, l'autore, nello scrivere questo saggio, ha raccolto un'ardua sfida: illustrare e "tradurre" per i "non esperti" il fondamentale apporto di cinque geni indiscussi (Newton, Bernoulli, Faraday, Clausius e Einstein) ai vari campi del sapere scientifico, tratteggiando nel contempo una ricostruzione delle loro vicende umane e professionali.
Il libro ricostruisce per la prima volta nella sua interezza la storia della scoperta della teoria astronomica delle maree. Si tratta di un caso esemplare di mancata trasmissione delle conoscenze, dovuto in gran parte a una comunità scientifica - quella romana e medievale - che, sotto l'influsso di una cultura dominante avversa, aveva finito col perdere le capacità di padroneggiare certi risultati scientifici. Nei manuali la prima formulazione della teoria viene attribuita a Newton. Questa attribuzione però è errata, come mostra Lucio Russo, non solo perché a essa avevano contribuito molti altri studiosi prima di Newton, ma soprattutto perché, già nella Grecia ellenistica, Eratostene e Seleuco ne avevano dato una descrizione completa.
I computer ed i robot sono oggi capaci di compiere cose un tempo ritenute prerogativa degli esseri umani. Alcuni automi compiono gesta a noi impossibili: passeggiano su Marte, si calano nel cratere di un vulcano attivo, nella fossa delle Marianne o in un reattore nucleare. Eppure, i robot si trovano in difficoltà di fronte a compiti banali per una scimmietta o uno scarafaggio. E allora fin dove è possibile arrivare? Può una macchina pensare e sapere di esistere? Esisteranno mai robot in grado di provare sentimenti? Ed è giusto tentare di costruirli? Questo libro ripercorre le tappe dell'avventura dell'intelligenza artificiale, dagli automi del passato ai più sofisticati robot di oggi.
Una donna che sostiene di parlare con Dio, un atleta che ha perso il braccio ma non la sensazione di poterne disporre, un giovane coinvolto in un tragico incidente stradale convinto che i genitori siano stati sostituiti da replicanti, e ancora il caso del celebre umorista e vignettista James Thurber, colto da allucinazioni fantastiche e "sostitutive della realtà" in seguito alla progressiva perdita della vista. Ciascuno di questi disturbi patologici è il punto di partenza per indagare su quella macchina straordinaria e animata che è il cervello, nel tentativo di ricostruirne l'architettura e il funzionamento e di dare una spiegazione alle nostre predisposizioni intellettuali o pratiche, ai nostri comportamenti e stati d'animo.
Il volume è diviso in due parti. Nella prima parte viene presentato un panorama d'insieme dei principali apporti della scienza allo studio delle origini e dello sviluppo del cosmo, della vita e dell'uomo. Si scopre così che l'uomo è inseparabile dalla natura che condiziona rigorosamente la sua comparsa. Quest'uomo, unico essere a interrogarsi coscientemente su se stesso e sul mondo, non può evitare di porsi la questione del senso e del non senso dell'evoluzione a cui è storicamente legato. Di questo si occupa la seconda parte del volume che affronta appunto gli interrogativi fondamentali che l'evoluzione pone.
Più di un filosofo ha dichiarato che il mistero di come il cervello possa generare la coscienza, la materia generare la mente, è e rimarrà insolubile. Molti scienziati hanno concluso che se le neuroscienze potranno un giorno offrire una spiegazione completa di come funziona il cervello, di come possiamo rispondere a segnali luminosi e acustici, non potranno mai spiegare come ne emerga la coscienza, l'esperienza soggettiva di un cielo stellato o del rombo di un tuono. Con Galileo a fare da guida in una serie di esperimenti reali e immaginari, questo libro presenta i risultati di un lungo viaggio alla rierca di una soluzione.
Il libro intende aprire una finestra autentica di interconnessioni e passaggi tra l'ambito umanisticio e l'ambito scientifico, nella convinzione che il sapere dell'uomo sia fondamentalmente uno e che la sua eccessiva suddivisione in settori specialistici sia, nel mondo di oggi, una crescente causa di incomprensioni e ostilità. Lungo il filo di una riflessione sull'idea di relatività, parola che assume senso a partire dai filosofi-scienziati dell'antica Grecia e fino a Einstein e oltre, il libro segue il doppio binario, scientifico e letterario, di un percorso che tocca Dante e Bruno, Ariosto e Kant, Galileo e Einstein, Casanova, Queneau, Mann e molti altri ancora.
Il libro, frutto dell'esperienza e della riflessione di uno scienziato e di un giornalista scientifico, intende sorprendere la dinamica della ricerca scientifica "in azione", rispondendo a domande del tipo "Come lo scienziato ascolta la realtà?", "Cosa lo muove?", "Cosa cerca e cosa esprime dell'umano?". Ogni capitolo, costruito intorno a parole-chiave, presenta un breve saggio introduttivo e propone un itinerario antologico commentato.
Ogni scoperta scientifica apre inaspettate possibilità ma crea insieme anche nuovi rischi. Nel continuo confronto che il successo della ricerca impone, tra tradizione e innovazione, tra naturale e artificiale, siamo chiamati a decidere che tipo di scienza e tecnologia siano opportune per il futuro. Con straordinaria chiarezza, uno dei più noti scienziati italiani informa sulle maggiori scoperte di questi ultimi anni e ne mostra tutte le implicazioni.
Dopo aver fornito i dati biografici essenziali, il volume tratta delle ricerche e delle conoscenze che consentirono a Darwin di formulare la sua originale teoria dell'evoluzione, mostrando come egli combinasse concetti già in circolazione, come quelli di specie, adattamento ed evoluzione. Si occupa poi degli altri concetti centrali nella teoria darwiniana: la selezione naturale, la riproduzione sessuale, la variazione, l'ereditarietà, il perfezionamento e il progresso. Howard sostiene che la vera rilevanza di Darwin si misura nell'ambito che gli era proprio, cioè la biologia.
Negli ultimi anni concetti come complessità, disordine, caos hanno assunto un rilievo sempre più centrale in fisica, chimica e biologia, spingendo a rivedere radicalmente le impostazioni di base di queste e altre scienze. In questo volume Prigogine, premio Nobel per la chimica nel 1977, giunge a un nuovo significato di entropia, da cui consegue un'ipotesi nuova sull'origine dell'universo, che ci restituisce appieno la libertà e la novità della nostra esistenza contro scetticismi e misticismi diffusi.