Padre Pio fu un fervente devoto delle anime del Purgatorio e numerosi sono gli episodi in proposito riportati in questo libro. Ed anche gli angeli hanno popolato abitualmente tutti i luoghi della sua quotidianità conventuale, e soprattutto della sua intimità spirituale. Padre Pio ci ha reso familiare l’aldilà, insegnandoci che dovremmo colloquiare ed affidarci più spesso agli spiriti celesti.
Marcello Stanzione (Salerno, 1963) è parroco dell’Abbazia di Santa Maria Nova a Campagna (SA). Nel 2002 ha rifondato l’Associazione Cattolica Milizia di San Michele Arcangelo per la diffusione della devozione cristiana agli angeli.
Come parlare del tempo ai bambini? Come introdurli alla conoscenza della sua ripartizione in anni, stagioni, mesi, giorni, ore? Nella bottega di Mastro Tempo, l’arrivo di una piccola sveglia è l’occasione per scoprire tutti questi segreti, dalle lancette dell’orologio fino allo scorrere degli anni. Viva il tempo, ora nella riedizione in supporto libro+CD, è una piccola proposta teatrale e musicale, semplice e giocosa, per un primo approccio dei bambini al valore del tempo. Da utilizzare nella scuola dell’infanzia e nel primo biennio della primaria anche come saggio di fine anno scolastico.
CONTIENE
• Sei canzoni e relative basi musicali.
• Copione teatrale, testi e spartiti delle canzoni (32 pagine).
TITOLI
Viva il tempo - Tic tac, tic tac - La notte e il giorno - La ruota dei 7 giorni - La danza delle 4 stagioni - Il treno dei 12 fratelli - Un nuovo anno - Basi musicali delle canzoni.
L'AUTRICE
Maria lacquaniti. Suora salesiana impegnata da tanti anni nella formazione dei ragazzi. Diplomata al Conservatorio in direzione di coro e laureata in Teologia, è insegnante di educazione musicale e religione e autrice di vari progetti musicali per bambini e adolescenti, pubblicati da Paoline Audiovisivi.
DESTINATARI
• Bambini 4-7 anni.
È possibile una teologia della relazione omoaffettiva che non riduca i "segni dei tempi" al tradimento di principi troppo rigidi, né alle evidenze indiscutibili di un pensiero nostalgico? La ricostruzione del rapporto tra tradizione cristiana, sessualità e omosessualità negli ultimi due secoli e l'analisi dei principali documenti magisteriali prodotti dopo il Concilio - Persona humana (1975), Homosexualitatis problema (1986) e il Catechismo della Chiesa cattolica (1992) - rivelano l'incapacità di leggere i fenomeni del presente e di usare il patrimonio di distinzioni e di sapienza che ci viene dal passato. Una buona teologia non giustifica il risentimento verso le nuove richieste di riconoscimento e libertà e non le predetermina senza limitare le sorprese dello Spirito, ma le accompagna con discernimento aperto e con vigile lungimiranza.
Uno strumento pratico ed agile ad uso dei ministri di culto, dei sacristi e di quanti si occupano della cura dei luoghi di culto e del decoro delle azioni liturgiche. Il testo, che nasce più da una pratica pastorale che da elevate disquisizioni teologiche, è a servizio della Liturgia Latina di Rito Romano.
La pubblicazione nel gennaio 2021 del motu proprio di papa Francesco Spiritus Domini circa l’accesso delle donne al ministero istituito del lettorato e dell’accolitato segna una reale novità nel cammino di recezione del concilio Vaticano II e contribuisce alla maturazione di una chiesa tutta ministeriale. Il volume nasce dalla collaborazione di un gruppo di teologi, biblisti, liturgisti, pastoralisti, uomini e donne di diversa provenienza e formazione, che si sono sentiti interpellati a promuovere una riflessione approfondita sul tema della ministerialità. Il testo si configura come contributo di alta divulgazione, teso a chiarire alcuni interrogativi aperti che Spiritus Domini ha riproposto. I box presenti in ogni capitolo li riprendono e insieme propongono approfondimenti, citazioni patristiche e passaggi di documenti magisteriali – consultabili facilmente online grazie ai qr code che ad essi rimandano – utili per comporre il cammino di riscoperta, comprensione e promozione dei ministeri antichi e insieme realmente nuovi. L’opera è destinata a tutti gli operatori pastorali interessati ad approfondire il tema, e si propone come strumento utile alla formazione dei candidati al lettorato e all’accolitato, ma anche alla preparazione di chi svolge un servizio in ambito liturgico e catechetico.
È una proposta per l'accompagnamento dei genitori di bambini che partecipano al cammino di iniziazione cristiana ispirato al catecumenato, strutturata su 4 anni che corrispondono a precise tappe. Per ogni tappa sono previsti 5-6 incontri in stile laboratoriale, nei quali vengono offerti materiali per stimolare la partecipazione e il coinvolgimento dei genitori e riflessioni, centrate sulla parola di Dio, utili al risveglio della vita di fede, perché in loro possa ripartire un vero cammino d'incontro con Cristo e d'inserimento nella vita ecclesiale. Un'esperienza indispensabile per ogni comunità cristiana che desideri offrire un secondo annuncio in un passaggio particolare della vita degli adulti. Per il terzo anno il volume offre un itinerario che accompagni i genitori ad accogliere la proposta di fede che si rinnova insieme all'iniziazione cristiana dei figli, scoprendo che Gesù rivela il volto di un Dio che è Padre di tutti gli uomini.
*****IN SPEDIZIONE DAL 10 MARZO 2011
Secondo volume sulla vita di Cristo. Prosegue la riflessione di Joseph Ratzinger Benedetto XVI sulla figura e le parole di Gesù.
In passato l'autore si è dedicato agli avvenimenti che vanno dal battesimo al Giordano fino alla confessione di Pietro ed alla Trasfigurazione.
Nel presente volume vengono affrontati in nove capitoli gli episodi decisivi della vita di Gesù, quelli al centro della fede cristiana: la passione, la morte e la Risurrezione di Cristo.
Gesù di Nazareth è l'ultimo grande libro che uno dei maggiori teologi del XX secolo si era proposto di scrivere come atto conclusivo del suo percorso intellettuale e scientifico, prima ancora di essere eletto Papa. Così l'autore non intende parlare in primo luogo quale Romano Pontefice, ed il libro non vuole essere un atto ufficiale del suo magistero. Ma questa apparente debolezza in realtà si rivela la forza di un libro che desidera liberamente interloquire con tutti.
L'analisi tanto appassionata quanto scientificamente rigorosa degli avvenimenti - l'Ingresso a Gerusalemme, la Lavanda dei piedi, l'Ultima Cena, il Getsemani ed altro ancora - è come attraversata da una nota di sottofondo sempre ricorrente: è la domanda di importanza decisiva ad un tempo per lo studioso e per ogni credente: il Gesù nel quale crediamo è anche il Gesù veramente esistito? I Vangeli ci mostrano la figura di Gesù la più storicamente sensata e convincente?
Così diviene evidente che in questo libro l'autore non intende solo cimentarsi nelle dispute teologiche relative ad una figura, quella di Gesù di Nazareth, con la quale il teologo si è occupato tutta la vita, Joseph Ratzinger - Benedetto XVI intende insieme adempiere al suo compito sacerdotale ed episcopale: con un linguaggio avvincente ed immediatamente accessibile prende per mano tutti ed ognuno - esperti e non, credenti e non - per accompagnare all'incontro con un uomo in carne ed ossa che è più di un uomo e la cui tomba trovata vuota, oggi come ieri, è un avvenimento che può ragionevolmente soddisfare le speranze e le aspettative più vere di ognuno di noi.
***************LA NOSTRA PRESENTAZIONE***************
Dal libro del Papa alla fede in Cristo.
Osservando le novità editoriali che si affastellano sugli scaffali delle librerie a carattere religioso, si può notare una vasta produzione libraria dedicata allo studio del Gesù storico: dai tomi scientifici e di ricerca serrata ai fascicoli di divulgazione, si assiste al continuo della third quest che, dal 1975 circa, procede nello studio storico della figura umana di Gesù. Teologi, filologi ed esegeti, a partire dalla seconda metà del XIX secolo, si sono cimentati nella ricerca su Gesù, uomo vissuto in Palestina e condannato alla pena della crocifissione da Ponzio Pilato nel primo secolo della nostra era.
Queste analisi, volte ad approfondire la storicità della vita terrena di Gesù e che si sono susseguite in un incalzare di tre distinte tappe (old, new e third quest), hanno prodotto una grande quantità di immagini di Cristo. Esse in un movimento “a pendolo” hanno avuto un'oscillazione che ha portato a considerare Cristo da moralista a fazioso politico e rivoluzionario, da mago a filosofo, da asceta mistico a fondatore di una nuova religione, il tutto avendo come sfondo o come contesto i vangeli analizzati sotto l'egida delle norme del metodo storico-critico.
Dai risultati delle analisi che si sono prodotte nel corso dei decenni è risultato un rilancio inatteso di Gesù come figura dalla grande attualità in un mondo sempre più scristianizzato od indifferente al discorso religioso. Tra i molti teologi che si sono cimentati nella ricerca sul Gesù storico, nel 2007 c'è stato un evento che ha avuto le caratteristiche dell'assoluta novità. Per la prima volta è un Papa, Benedetto XVI, il teologo Joseph Ratzinger, a scrivere e pubblicare un libro su Gesù. I suoi predecessori sul soglio di Pietro ci avevano abituati ad opere diverse, dall'indole biografica (Il Giornale dell'anima di Giovanni XXIII, i testi inediti di Giovanni Battista Montini o la storia vocazionale di Giovanni Paolo II in Dono e mistero per il suo 50° di sacerdozio) ma mai prima d'ora un Papa aveva prodotto una pubblicazione monografica sul Cristo, frutto delle ricerche di anni di studio. Gesù di Nazaret di Papa Benedetto è infatti un'opera in cui egli espone l'intera vita di Gesù Cristo, mettendo gradualmente in luce il significato ed il valore delle sue parole e dei suoi gesti.
Quando la prima parte della sua opera uscì in molti si erano chiesti, in modo ingenuo, se un tale libro avesse delle implicazioni magisteriali, senza contare che il magistero universale del Papa si svolge e rivolge ad ambiti differenti; le questioni del resto erano state chiarite dal Papa stesso il quale, alle prime pagine, dichiarava che il suo è un testo in cui è raccolta la sua personalissima ricerca “del volto del Signore” (Sal 27,8).
Da dove deriva questo libro, Gesù di Nazaret, nelle sue due parti? Conosciamo il pontefice Benedetto XVI ma conosciamo anche il teologo Ratzinger, il professore e lo studioso che ha dedicato la sua vita alla ricerca ed all'insegnamento. Ricordiamo inoltre che ogni anno il Papa, secondo una sua consuetudine, anch'essa del tutto nuova, riceve in udienza i suoi alunni. L'aspetto accademico del Papa forse viene dimenticato ma il contesto storico in cui egli era impegnato nelle attività accademiche universitarie è dato proprio dal periodo in cui il discorso sul Gesù era fervente ed in pieno dibattito nel mondo cattolico e protestante. L'insegnamento di Ratzinger si stagliava quindi nel quadro di un impegno volto ad una maggior conoscenza e comprensione del Cristo professato dalla fede. Questi suoi libri sono, in un certo senso, una sua risposta alle diverse inchieste su Gesù. Il metodo, applicato allo studio di Gesù nella sua esistenza concreta, nel suo svolgersi ha dato adito ad un'inevitabile separazione tra il Cristo della fede ed il Gesù della storia.
La riflessione del Papa su Gesù, di come la fede in lui ha attraversato la Storia degli uomini, si caratterizza e si innalza rispetto alla precedente letteratura perché oltre ad essere un libro sul Figlio di Dio fatto uomo nel solco della vicenda storica della Palestina del I secolo, è anche un libro in cui Gesù non è relegato nella storia ma è una figura coerentemente storica capace di interpellare l'attualità. Il messaggio di Cristo è presentato da Benedetto XVI nei suoi risvolti odierni; non siamo di fronte ad un testo meramente intellettuale corredato di sole teorie scientifiche e prove documentarie sull'esistenza di Cristo ma è una esposizione di quanto Egli sia presente nella vita e nella fede della Chiesa lungo il corso dei secoli. L'attualità della vita di Gesù diviene forte e interpella il lettore e la sua fede. Il libro di Benedetto XVI segue quindi un metodo preciso che vorremmo ricordare per poter comprendere meglio la prossima uscita della seconda parte di quest'opera.
Già nel 1969 quando Ratzinger pubblicò Introduzione al Cristianesimo erano state gettate le basi dei suoi libri. Nel pensiero del Papa è ribadita innanzitutto una precisa posizione di distacco dal metodo storico-critico che fino ad ora ha guidato in modo esclusivo la ricerca sulla storicità di Cristo. Il metodo ha un valore che non viene messo in dubbio ormai da nessuno, in ambito accademico, ma il problema rilevato dal Papa è che esso rischia di sezionare e smembrare il testo in esame prescindendo dal continuo riferimento al contenuto che esso trasmette. Un uso privilegiato di questo metodo può aiutare la ricerca ma pone anche il pericolo di perdere di vista l'annuncio e le proposizioni di fede che i testi relativi a Gesù trasmettono. Il Papa allora si propone e realizza una lettura delle vita di Gesù alla luce della totalità della Scrittura in una visione del messaggio di Cristo esteso sull'Antico e sul Nuovo Testamento “intimamente collegati tra loro”. Nel pensiero del Papa l'ermeneutica cristologica ha necessariamente al centro Cristo ed il suo riferimento costante all'unità dei due Testamenti, presupponendo una scelta di fede che non riesce a derivare dal metodo storico-critico.
Chi possiede una certa frequentazione dei discorsi e delle scelte del Papa, ha potuto riconoscere a più riprese la precisa impostazione del pontefice: egli non cerca di imporre la fede ma costringe i suoi interlocutori a pensare, a riflettere. Le sue opere sono essenzialmente questo, un continuo ritornare al fides quaerens intellectum di sant'Anselmo, in cui la ragione lavora con e per la fede, affinché essa sia autentica e perché l'uomo nella sua interezza possa accedervi non solo nel moto dei sentimenti ma anche nella riflessione della mente. Il Papa nello scrivere la vita di Gesù porta a compimento questo suo particolare itinerario chiedendo di non opporre la fede alla storia o di abbandonarla in una posizione che gli sia inferiore. Le ricerche del Papa offrono al lettore, credente e non, un Gesù che è un uomo concreto, reale, pieno di senso e da cui la Chiesa non può prescindere. Tra le fonti dell'opera del Papa si pongono i vangeli, integrati con ciò che su di essi ha potuto trasmettere la ricerca esegetica. Con l'uscita di Gesù di Nazaret. La settimana santa, dall'ingresso a Gerusalemme alla resurrezione, continua il cammino interiore che ha spinto il Papa a scrivere su Gesù. Un cammino segnato dall'erudizione di un grande studioso e dalla semplicità con cui egli è capace di trasmettere al mondo il suo pensiero. Questi due libri sono infatti la testimonianza viva dell'impegno di un teologo che spiega e illustra l'esperienza terrena di Cristo mostrandone il significato per la storia e per l'uomo di oggi incardinando le sue pagine sulla vera e vivificante persona del Figlio di Dio.
Questa seconda parte, in cui le parole del Papa si sono profuse sull'esposizione del centro dell'annuncio cristiano, il mistero pasquale di passione, morte e resurrezione di Cristo, sono anche la descrizione del “fallimento del profeta”, quel fallimento visto dall'antico Israele e che ha la sua dimensione visiva nell'abbassamento della crocefissione: “Egli – diceva il Papa nel suo primo testo – finisce sulla croce ma proprio dalla croce deriva la grande fecondità”.
La Regola di san Benedetto nei capitoli che parlano del lavoro manuale ed intellettuale del monaco, quasi ad introdurre il successivo tema del digiuno e della Quaresima, afferma:
“In quei giorni di Quaresima ciascuno riceva un libro dalla biblioteca e lo legga ordinatamente da cima a fondo” (RB 48,15)
Questo ammonimento del padre del monachesimo occidentale può essere un concreto esempio per noi e per la nostra Quaresima. Il nuovo volume del Papa esce nel giovedì dopo la celebrazione delle Ceneri, inizio della Quaresima nel rito romano. Caratterizzare il tempo della conversione quaresimale con la lettura del nuovo libro del Papa, che ha come oggetto i misteri centrali della vita di Gesù, può essere un valido strumento per preparare lo spirito all'esultanza della celebrazione della Pasqua del Signore. È utile, in questo senso, fare nostre le parole che Benedetto XVI aveva scritto nel suo primo libro, utilizzandole come “parole chiave” della Quaresima 2011: “il tema più profondo dell'annuncio di Gesù era il suo personale mistero, il mistero del Figlio di Dio, in cui Dio è fra noi e tiene fede alla sua parola”.
Francesco Bonomo
Draghi rossi con sette teste. Cavalli infernali che sprigionano fuoco, fumo e zolfo. Violenti scoppi di tuoni, terremoti, tempeste di grandine. Stelle che precipitano sulla terra. Isole inghiottite dalla furia del mare. Nugoli di mostruose cavallette che tormentano gli uomini. Tenebre, piaghe, sofferenze inaudite. Città che sprofondano, torri e mura che crollano. Stagni di fuoco ardente... Ci troviamo all'interno dell'ultimo libro del Nuovo Testamento che sigilla, con il suo enigmatico linguaggio, la lunga serie dei libri che formano la Bibbia. Si tratta dell'Apocalisse, un testo straordinario quanto difficile, formato da scene sovraccariche di immagini, metafore e visioni, molte delle quali si impongono per la loro spaventosa rappresentazione. Ma questo singolare libro sacro che ha i bagliori di una bellezza severa, da gioiello barbarico, non deve essere letto come la summa delle catastrofi. Nonostante la stranezza dei particolari e l'orrore di certe descrizioni, l'Apocalisse è un libro ispirato da Dio e, dunque, portatore di un messaggio di salvezza e consolazione.
«Mi definisco “amministratore” perché tale mi sento. Non mi sono mai nascosto: ho avuto anch’io paura, soprattutto nei primi giorni della pandemia; l’ho condivisa con tutti i cittadini e abbiamo capito insieme, strada facendo, che le “istruzioni per l’uso” non le conoscevamo semplicemente perché non c’erano». Il ragazzo della Marca trevigiana diventato ministro delle Politiche agricole a soli quarant’anni è cresciuto. È l’uomo riconfermato alla guida della Regione Veneto per il terzo mandato consecutivo. Riflettere sulle scelte compiute nelle drammatiche ore dell’emergenza Covid-19 gli ha fornito lo slancio per ripercorrere le tappe fondamentali in cui si sono formati e consolidati valori e principi della sua attività istituzionale. Luca Zaia si confronta con le sue umili origini, in una famiglia segnata dall’esperienza dell’emigrazione e del duro lavoro, racconta gli anni degli studi e la scoperta della vocazione al servizio delle istituzioni come riscatto per la sua gente, dall’incontro con la Liga al legame con il territorio, dai successi delle Colline del Prosecco patrimonio Unesco al confronto serrato con le catastrofi climatiche, fino alla gestione di un sistema sanitario d’eccellenza, che ha dato il massimo davanti alle sfide della pandemia ed è stato indicato in ambito internazionale come un esempio da imitare. Infine, ritornando sulle lezioni apprese e sul ruolo trainante del Veneto come laboratorio di buone pratiche e innovazioni, fa il punto sui più importanti cambiamenti in atto, dalla semplificazione amministrativa alla collaborazione tra sindaci e governatori, fino alla madre di tutte le riforme, quell’autonomia che è la chiave per la transizione verso un federalismo regionale e che appare ancora più urgente oggi, per ridare speranza alla comunità e non sprecare una preziosa occasione di rinascita.
Come si "fa" concretamente un colloquio? E cosa differenzia un colloquio psichiatrico da una conversazione amichevole? Dall'analisi delle risposte a queste due domande prende le mosse tutto il testo di questo saggio, che - scaturendo dall'esperienza didattica dell'autore - cerca di condurre il lettore dalla descizione minuta dei particolari tecnici (come si prende un appuntamento, che arredamento dovrebbe avere una stanza adibita ai colloqui, come ci si presenta e così via) alla riflessione sul significato di questi particolari e sulle loro implicazioni teoriche e culturali. L'autore è convinto che solo studiando minutamente la tecnica lo psichiatra (o lo psicologo clinico) può giungere ad elaborare uno stile professionale che sia, ad un tempo, personalizzato al massimo e al massimo comunicabile, condizione, quest'ultima, necessaria per il mantenimento dell'equilibrio psichico di chi si occupa della mente degli altri.