Più di vent'anni di laboriosa redazione per un' opera importante e attesa, nella quale Agostino dà una risposta fiduciosa alle difficoltà della ragione e introduce alla vita di comunione con la Trinità. Queste pagine fondono insieme l'indagine del filosofo, l'acume del teologo e l'ardore del mistico.
Tutto il nucleo della speculazione teologica del Nisseno si trova nelle Omelie al Cantico dei Cantici, il culmine a cui e giunta la sua produzione omiletica, con il pregio dell'immediatezza.
"La Cena di Cristo" è l'ultima e definitiva presa di posizione di Lutero nella controversia sulla Cena del Signore, una lunga e dura battaglia teologica sull'interpretazione delle parole di Gesù «questo è il mio corpo»: sono da comprendere letteralmente («è»), posizione per la quale si batte Lutero con estrema passione in quest'opera, oppure simbolicamente («significa»), secondo l'insegnamento del riformatore di Zurigo, Huldrych Zwingli? La questione fondamentale di come interpretare la Bibbia, lo stesso principio protestante della sola Scriptura, entra in una crisi che provoca la divisione del protestantesimo tra luterani e riformati, superata soltanto nel 1973 con la «Concordia di Leuenberg». L'ultima parte è la "Confessione", un vero e proprio testamento della vita e dell'opera di Lutero e prototipo della "Confessione di Augusta" del 1530. "La Cena di Cristo. Confessione" ci fa entrare nella grammatica della teologia e della fede di Lutero, ed è la chiave ermeneutica dell'intera opera del riformatore.
Il volume introduce il lettore ai testi e agli autori principali delle origini cristiane esaminando le questioni storico-letterarie e proponendo una selezione di brani significativi, con brevi introduzioni specifiche e agili note. L'approccio del manuale e quello dell'antologia si compenetrano in un'opera di sintesi aggiornata e documentata, che intende differenziarsi sia dai tradizionali manuali di storia della letteratura cristiana antica o di storia del cristianesimo, sia dalle classiche antologie. Dalle fonti presinottiche a Giustino, dai primi vangeli agli Atti apocrifi, dalle lettere paoline a gnosticismo e montanismo, si dipana un percorso attraverso una fase particolarmente viva e plurale, rispetto alla quale il costituirsi della cosiddetta "proto-ortodossia", alla fine del II secolo, segnerà un momento di svolta.
Isacco il Siro (VII secolo), uno dei massimi autori spirituali di tutti i tempi, è stato amato e letto ben oltre i confini della sua chiesa di appartenenza, autentico caso di santo ecumenico. Monaco originario del Qatar, quindi vescovo di Ninive presso l'attuale Mosul, e poi ancora monaco, è autore di alcune collezioni di Discorsi, tre delle quali sono giunte sino a noi. La Prima collezione, qui tradotta, ha conosciuto una fama eccezionale fin dall'antichità, come attestano le antiche versioni in tutte le lingue parlate da cristiani, d'Oriente e d'Occidente. Il suo insegnamento semplice e profondo ha affascinato i lettori di ogni tempo e di ogni condizione, semplici monaci e laici o intellettuali della levatura di Dostoevskij.
«1873, 1883, 2023»: tre date sono all'origine della presente edizione di materiali che aiutano a fare il punto sugli studi relativi alla Didaché e ad offrire elementi per continuare nel cammino di approfondimento di questo singolare documento. L'anno 2023 è stato e permane come richiamo per i 150 anni dalla scoperta del codice greco, e 140 dalla prima edizione ad opera di Philotheos Bryennios. A partire dall'anno successivo - il 1884 - fino agli inizi del terzo millennio, la Didaché è stata oggetto di una serie infinita di studi - come si può vedere nell'amplissima Bibliografia che racchiude ben 503 schede -, sorretti da varie edizioni, cui merita farvi riferimento per cogliere le innumerevoli attenzioni che il testo ha suscitato. Se la Introduzione invita ad una conoscenza diretta del documento attraverso i percorsi che numerosi Autori hanno già realizzato, il lettore può osservare il testo latino secondo l'edizione del Funk, e soprattutto valorizzarne il linguaggio attraverso i risultati della Concordanza verbale. Il mare magnum della bibliografia è un indicatore significativo dell'attenzione che il documento ha suscitato e sicuramente potrà ancora suscitare qualora possano emergere da qualche biblioteca altri testimoni della Didaché. L'amplissima serie di schede se da una parte certifica il lavoro svolto, dall'altra può costituire un invito a proseguire nello studio sia a livello terminologico che tematico, magari in dialogo con documenti pressoché coevi o appena successivi. Sarà un modo per cogliere lo sviluppo di una traditio che fa parte della vita e della vitalità della Chiesa. La presente pubblicazione intende offrire uno strumento di ricerca e di approfondimento. Si tratta di due aspetti che l'ampia bibliografia - e l'insieme della concordanza - intendono facilitare e stimolare. Lo scorrere gli innumerevoli titoli permette di cogliere la multiforme varietà di studi: quelli realizzati indicano quanto vasto sia l'orizzonte di ricerca anche in un breve documento come la Didaché; ma indicano pure prospettive che possono ulteriormente essere sviluppate. Con la concordanza si offre l'opportunità di lavorare sulla terminologia: essa costituisce la chiave per approfondire un determinato aspetto legato ad una parola o ad una espressione, ma invita pure a cogliere il fondamento biblico e i risvolti che un determinato termine può offrire in ordine allo sviluppo di concetti teologici o alla comprensione relativa all'organizzazione della Comunità e delle sue celebrazioni. Uno sviluppo che le pagine introduttive hanno cercato di tracciare avvalendosi di quanto prodotto nell'arco di un secolo e mezzo!
Scritte tra il 397 e il 400, le Confessioni sono l'opera di Agostino che più di ogni altra esercita un fascino particolare. Ciò non deriva unicamente dall'interesse per la singolarità dell'avventura intellettuale e religiosa che vi si racconta, né soltanto perché si tratta di un capolavoro letterario, ma dalla grande modernità, intensità di accenti e vivezza umana con cui Agostino arriva alla mente e al cuore, creando un legame di profonda partecipazione spirituale e psicologica. Le Confessioni sono un'opera aperta che può esser letta partendo da angolazioni diverse: come esplorazione interna e itinerario filosofico (la ricerca di sé e del proprio destino; il desiderio di sapienza e verità); come esperienza umana (l'amicizia, la passione, l'amore, il male, la morte); come cammino di fede (il mistero di Dio e il suo piano di salvezza; la conversione, l'incontro con Cristo); come illuminazione spirituale e ascesi mistica. Dei tanti insegnamenti che si possono trarre da quest'opera, uno resta fondamentale per tutti: l'invito a non smettere mai di interrogarsi con sincerità, ad avere cioè il cuore un po' sempre inquieto, sanamente inquieto, nella ricerca di Dio e di se stessi.
rufino (345-410) nato ad aquileia, amico di san girolamo, fu autore del testo di base per la catechesi di tutto il medioevo. Ancora oggi la sua scrittura rimane di attualita.
Le quattro lettere dogmatiche che il katholikos armeno Nerses Snorhali (XII sec.) inviò all'imperatore bizantino Manuele Comneno sono la migliore sintesi della cristologia armena. Si segnalano anche come un programma ecumenico ante litteram per l'unità dei cristiani: anticipano di molti secoli le acquisizioni del movimento ecumenico del XX secolo e le prospettive del Concilio Vaticano II sull'unità dei cristiani. Per alcuni aspetti, le intuizioni del patriarca armeno rimangono una profezia che attende ancora di essere compiuta. Il volume propone per la prima volta una traduzione italiana delle lettere, corredata da un apparato di note che aiuta il lettore a orientarsi nelle complesse questioni della cristologia armena e del dibattito teologico tra calcedonesi e non calcedonesi. Testo critico di Azat Bozoyan. Introduzione, Traduzione e Note di Riccardo Pane. Prima edizione mondiale con testo critico e traduzione in lingua moderna.
Agostino tornò in Africa dall'Italia sul finire del 388. Ne era partito con la speranza di successi mondani, vi rientrava cristiano dopo eventi drammatici. Nove anni più tardi pensò di redigere il racconto di quei primi tempi della sua esistenza, descrivendo il processo attraverso cui Dio conduce un'anima alla Verità. Quel testo, rievocazione pungente del proprio passato e meditazione profonda sul mistero della vita e dell'uomo, è noto come le Confessioni: un capolavoro assoluto nella storia del pensiero, non solo religioso, in cui si riflettono tutti i grandi temi della filosofia agostiniana, dalla natura di Dio all'esistenza del male, dal libero arbitrio al ruolo della Grazia, al concetto del tempo. Postfazione di Mario Dal Pra.
I commenti qui raccolti -disseminati in trattati dottrinali, omelie, lettere e scritti pastorali - costituiscono tutto cio che dalle attuali conoscenze i Padri ebbero da dire riguardo agli ultimi quattro libri del Pentateuco.
Un classico della spiritualità cristiana, pubblicato per la prima volta a Napoli nel 1758 e ininterrottamente ristampato fino ad oggi. S. Alfonso vide nascere il libro dalla sua predicazione trentennale svolta soprattutto nei paesi più depressi del Regno di Napoli. Al centro della predicazione il tema dei Novissimi, con lo scopo di risvegliare nei fedeli il senso del peccato e la speranza della vita eterna. Con tono coraggioso, lontano dalla retorica classica e ben lontano dal conformismo del tempo, il santo racconta con colori forti la morte, il giudizio e l'inferno sempre però lasciando intravedere la speranza della beatitudine eterna.