"La denuncia del degrado civile indotto dai modelli culturali della società dei consumi e dello spettacolo, dell'eterna giovinezza e del denaro facile, è pressoché unanime. Guai però a chi è colto nel flagrante delitto di credere che questo indebolimento del pensiero non ci rappresenti affatto; e che forme di reazione determinata ai suoi presupposti siano realmente praticabili. Dove il logos perde forza, la reazione a catena del polemos (della guerra, della violenza, dell'aggressività di tutti contro tutti) guadagna terreno e si fa incontrollabile. In un mondo che rimane senza l'audace e creativa testimonianza dell'umanesimo cristologico di Dio, il politeismo degli dèi razzisti e corporativi occupa la scena. C'è insomma del lavoro urgente da fare: riguarda beni di prima necessità per l'ominizzazione, che il mercato ha dismesso. Questo libro, quasi in forma di "manifesto", offre il suo contributo. Non si limita a criticare gli idoli: per ognuno di essi, cerca di immaginare le contromosse necessarie. Noi, popoli cristiani d'Occidente, abbiamo meritato le conseguenze di questa ricaduta nel paganesimo. Ma ci è consentito un soprassalto di orgoglio: possiamo smascherare l'incantesimo della cultura nichilistica che pretende di rappresentarci, e aprire mille luoghi di liberazione. Ci sono rimasti assai più di dieci giusti, per convincere Dio, in favore delle generazioni che vengono, che non siamo così indegni dei doni ricevuti."
Dopo essere stata dichiarata «chiusa» negli anni Sessanta-Settanta, oggi la questione-Dio è tornata prepotentemente alla ribalta con una rinascita religiosa che sta coinvolgendo il Sud del mondo ma anche e soprattutto larghe fette dell’Occidente.
In questo contesto, il presente volume cerca di tratteggiare lo status questionis intervistando una serie di personalità della cultura e autorevoli rappresentanti dell’opinione pubblica d’Europa per provare a capire il ruolo delle religioni e del cristianesimo all’interno della vita del Vecchio Continente.
Ne viene fuori un affresco in cui le sottolineature risultano quanto mai varie: dal ruolo positivo del cristianesimo verso la sofferenza (Kristeva), alla denuncia di un ateismo che si costruisce i propri idoli (Hadjadj); dal ribadire il compito del cristiano come «instancabile costruttore di speranza» (Bellet) alla richiesta di un nuovo «afflato metafisico» nell’Europa dell’euro (Földényi).Anche la politica deve guardare a Dio non come a una minaccia ma come a una «forza per il progresso» (Blair).
Punti forti
Attualità dell’argomento, come ben dimostra il successo del «Cortile dei Gentili», a cui il libro si ispira. Il prestigio e l’autorevolezza degli intervistati. La Prefazione di Pierangelo Sequeri, particolarmente sensibile al tema del dialogo tra credenti e non credenti.
Destinatari
Larghissimo pubblico, vista l’attualità dell’argomemto e l’importanza delle personalità intervistate.
Autore Lorenzo Fazzini, nato nel 1978, residente a Verona, giornalista professionista, scrive di libri, religioni e questioni estere sul quotidiano Avvenire, dove ha lavorato alla redazione culturale. È consulente editoriale e traduttore; collabora con varie riviste (Mondo e Missione, Messaggero di Sant’Antonio e Jesus). Laureato in Lettere moderne e diplomato in Scienze Religiose, è stato redattore all’agenzia AsiaNews, al Corriere del Veneto Corriere della Sera e a RadioInBlu. Ha vinto 2 premi giornalistici, il «Natale Ucsi» under 30 nel 2004 e il «Giovanni Fallani» nel 2006. Finora sono 4 i libri a sua firma, tra i quali Nuovi cristiani d’Europa. Dieci storie di conversione tra fede e ragione (Lindau, 2009) e Dialoghi nel Cortile dei gentili. Dove laici e cattolici si incontrano (Edizioni Messaggero di Padova, 2010 Premio Capri San Michele 2011). Il suo sito web è www.lorenzofazzini.it.
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno di Studio promosso dalla Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale nel febbraio 2011, dedicato alla ridefinizione del nesso fra cristianesimo e cultura occidentale. Nell'ottica, in particolare, della missione evangelizzatrice del cristianesimo, segnalata anche dalla recente costituzione di un Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Se è vero che il cristianesimo ha letteralmente plasmato per secoli la cultura e la civiltà dell'Occidente, è altrettanto indubitabile che la forma post-moderna - tecnocratica ed economicistica - della civiltà occidentale include un significativo progetto di sostanziale emancipazione dell'ethos e del logos occidentale dalla tradizione del cristianesimo. Una simile congiuntura, per molti versi inedita, sollecita in termini nuovi la questione dell'iniziativa cristiana. I saggi raccolti nel volume non intendono censire un inventario completo dei problemi suscitati da questa congiuntura; e nemmeno selezionare quelli che sarebbero da collocare in primo piano. Nondimeno essi segnalano la necessità di lasciarsi provocare da quei problemi e insieme di suggerire qualche orizzonte riflessivo sul fronte della teologia, della cultura e della traditio del cristianesimo in Occidente.
Una sintesi di Teologia Fondamentale. Miscellanea in onore di S.E. Mons. Rino Fisichella.
La frase di san Paolo «Tenete sempre in mano lo scudo della Fede”» non è una esortazione a difendersi da un nemico.
La frase di san Paolo intende dire che il cristiano deve vivere la propria vita alla luce della fede per essere nel mondo testimone preparato e credibile del Vangelo, della “Buona Notizia” che è Gesù Cristo stesso.
Il libretto è una veloce panoramica, un autentico “ripasso” degli avvenimenti e delle verità fondamentali della fede cattolica che non possono essere trascurati da chi vuole dare spessore alla propria vita spirituale.
Il libretto non ha assolutamente intenti moralistici, tuttavia, a volte, vengono dati anche dei riferimenti comportamentali di particolare attualità e importanza per una vita cristiana fedele al Vangelo.
Data la grande ricchezza di contenuti presenti nell'opera, è consigliabile, per una migliore riflessione, leggere con calma un capitolo per volta.
Il libretto è una veloce panoramica, un autentico “ripasso” degli avvenimenti e delle verità fondamentali della fede cattolica che non possono essere trascurati da chi vuole dare spessore alla propria vita spirituale.
"Ho iniziato a studiare, seppur in piccola parte, il mio credo religioso, avvicinandomi, principalmente, ad alcuni scritti proposti dal Magistero (il primo interprete della Parola di Dio, scritta o trasmessa), con l'intento preciso di capire verso quale direzione si stia incamminando il cristianesimo nel nostro ambiente sociale. Mediante questo volumetto, agile e altamente divulgativo ho inteso predisporre un breve (ma "robusto") itinerario di lavoro utile per tutti coloro che intendono capire se la fede che informa la loro quotidianità è in sintonia con ciò che, almeno in parte, il Magistero insegna."
Abbiamo bisogno di Dio, sì o no? Magari uno vive, mangia e dorme ugualmente; ma vuol sapere da dove è venuto fuori... e dove va. Soprattutto, sarebbe logico voler sapere se la vita che si vive sulla terra lascia qualche traccia: se l'amore e tutte le cose belle che non vorremmo mai perdere a un certo punto svaniscono come se non fossero mai state. Per quanto l'uomo d'oggi sia condizionato a non porsi questa domanda, quando ci si pensa seriamente, ci si accorge che questa è la domanda più importante di tutte. Alcuni non-credenti si sentono immuni da ogni argomentazione, perché la loro resistenza si fonda su anni di inibizione del desiderio di Dio. Un'inibizione ottenuta con metodi messi a punto nel corso dei secoli. Il presente volume intende dapprima confutare alcuni pregiudizi correnti rispetto alle persone con convinzioni religiose; in seguito vengono prese in esame le prove dell'esistenza di Dio e dell'anima umana, tenendo conto delle obiezioni formulate da alcuni pensatori; infine, si farà cenno ad alcuni aspetti poco noti dell'insegnamento cattolico.
L'Autore, intrecciando percorsi storici e teoretici, ripercorre con questo libro gli argomenti che il pensiero occidentale ha messo in campo per giustificare l'inizio" dell'universo. "
«Ma che cos'è vero, alla fine, di questa vita che se ne va, nessuno sa dove? Rispondere a questa domanda significa parlare di Dio.» Io e Dio di Vito Mancuso ruota intorno a questa domanda: una domanda intima, personale, che però coinvolge l'intera umanità, e dunque ciascuno di noi. In questo senso, per ogni uomo che viene sulla terra, cristiano o no, la partita della vita è sempre tra io e Dio.
Tuttavia oggi tenere insieme un retto pensiero di Dio e un retto pensiero del mondo è molto difficile: così qualcuno sceglie Dio per disprezzo del mondo, qualcun altro sceglie il mondo per noia di Dio, mentre molti non scelgono né l'uno né l'altro, forse perché non avvertono più quell'esigenza radicale dell'anima che qualcuno chiamava «fame e sete di giustizia». In pagine ricche di dottrina e di passione per la verità, Vito Mancuso spiega e condivide le ragioni della sua fede in Dio.
È un percorso in cui non mancano puntate polemiche, basato su un'ampia riflessione, che supera di slancio la strettoia tra due posizioni in apparenza contrapposte, che negano entrambe la nostra libertà individuale: da un lato l'autoritarismo delle gerarchie religiose, dall'altro uno scientismo ateo e semplicistico.
Ma una civiltà senza religione, o con una religione senza cultura, argomenta Vito Mancuso, perde inevitabilmente la propria coesione interna, schiacciata su una sola dimensione, in balia di un egoismo molto prossimo al cinismo o alla disperazione.
Io e Dio apre invece la strada verso una fede basata sull'amore e sul dialogo, sulla libertà e sulla giustizia.
Il libro è rivolto a tutti coloro che si domandano se e come il Cristianesimo abbia un avvenire nel contesto dell'Occidente.
La fede nasce come dono di Dio. E' Lui che si rivela, ci parla, si comunica con tutto il Suo amore invitando la nostra vita alla festa di questo amore. la rivelazione di Dio, dunque, è il primo passo di quel cammino del Padre senza il quale noi non potremmo uscire da noi stessi per muoverci verso di Lui che è nostra vera gioia. Questo dono è anche una chiamata e una responsabilità per la nostra esistenza. Il testo intende soffermarsi sulla rivelazione di Dio e su tutte le sue dimensioni, con uno sguardo attento sull'uomo e sul nostro tempo.
Francesco Cosentino (Catanzaro 1979), ha conseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana. Attualmente insegna teologia fondamentale presso l'Istituto Teologico "Ecclesia Mater" di Roma. Ha già pubblicato: Un Dio possibile. Cristianesimo, immaginazione e "morte di Dio", Cittadella Editrice 2009 e Immaginare Dio. Provocazioni postmoderne al Cristianesimo, Cittadella Editrice 2010.
Come avviene che una persona trovi la logica necessaria della sua vita, pur in mezzo ad una così grande presenza di casualità nelle vicissitudini umane? E sarà possibile concepire tutto questo in chiave teologica quale evento riflettuto tra la sfera e la mente divina e l'intelligenza e la vita umana? Il presente studio, interloquendo con alcune grandi figure della teologia (da Anselmo d'Aosta a Eberhard Jüngel), rinviene nella dialettica fra necessità e più-che-necessario la metodica imprescindibile del destino umano, del mistero cristiano e del pensiero teologico.