Tutti abbiamo sentito parlare della formula della relatività, ma quanti l'hanno davvero capita? Ecco una biografia del suo geniale inventore, Albert Einstein e dell'equazione stessa. Un racconto avvincente come un romanzo, che ripercorre il significato di ogni lettera e simbolo matematico, la storia delle scoperte scientifiche che vi sono sotto e spiega come questa semplice formula abbia segnato la storia del ventesimo secolo e la nostra vita quotidiana.
Il proposito del volume è duplice. Da un lato si riconosce che non è più possibile guardare alla scienza partendo da un punto di vista privilegiato. Dall'altro si è cercato di delineare una proposta di sintesi che, nel pieno riconoscimento delle differenze afferenti a ciascuna disciplina, offra un mosaico delle varie identità. Per realizzare questo duplice obiettivo si è pensato di affrontare la storia della scienza cambiando decisamente la disposizione tradizionale. Invece di stabilire una cronaca universale delle principali scoperte, teorie ed autori, si è deciso di isolare alcuni fattori materiali e ideologici che hanno profondamente segnato la scienza, consentendole di assurgere oggi a sapere dominante della cultura occidentale.
Einstein ha affermato una volta che la cosa più incomprensibile dell'universo è il fatto che esso sia comprensibile. Aveva ragione? La teoria dei quanti e la teoria della relatività possono essere combinate in un modello generale di spiegazione del mondo? Il concetto di quanti e quello di cosmo sono compatibili? Perché il tempo va avanti e non indietro? A domande così importanti Stephen Hawking e Roger Penrose danno risposte diverse. Questo libro rispecchia i termini del loro confronto intellettuale riprendendo i testi di un memorabile ciclo di "lezioni a quattro mani" tenuto dal Newton Institute for Mathematical Sciences dell'Università di Cambridge.
Un grande matematico del nostro secolo scrive una dichiarazione d'amore per la disciplina a cui ha dedicato la vita. Libro di culto per tutti i matematici, l'Apologia è intessuta di humour, logica e malinconia: anche quando l'autore sembra conversare di cricket o di scacchi, della giovinezza o della vecchiaia, o quando "racconta un teorema" il lettore viene sempre reso partecipe dell'intimo piacere che solo la creazione può dare.
Noi tutti tendiamo a ottenere nella vita le cose gradevoli e a evitare quelle spiacevoli, anche quando crediamo di agire in modo "disinteressato", le nostre azioni e le nostre scelte vengono in realtà profondamente condizionate dal meccanismo dei "premi" e delle "punizioni", che opera tanto a livello individuale quanto all'interno della società. Angela indica un modo per capire noi stessi e riconoscere la strada verso la felicità.
Richard Dawkins afferma che nulla al mondo come la scienza possa rivelarci la bellezza dell'universo. Scienza e arte si muovono con lo stesso motore, quello dell'immaginazione, della sete di meraviglia e di conoscenza, qualità che un uomo come Leonardo da Vinci aveva saputo fondere così bene. Con "L'arcobaleno della vita" Richard Dawkins afferma senza indugi la necessità di colmare il divario tra le due culture, fra la ricerca del vero e quella del bello.
La biologia domina oggi la ricerca scientifica: stando ai giornali, sembra che ogni settimana i genetisti individuino nuovi geni e caratteri umani. Ma esagerazioni ed equivoci gonfiano i titoli dei media a scapito di quello che la biologia, e in particolare la genetica, possono realmente dirci. Una volta che avremo a disposizione la mappa completa dei nostri geni, saremo in grado di predire lo sviluppo del nostro corpo, delle malattie, della nostra personalità? Comprenderemo meglio le relazioni sociali? Saremo capaci di creare la vita stessa? In questi saggi Lewontin demistifica alcuni degli argomenti più controversi nelle scienze attuali e propone esposizioni dello stato esatto della conoscenza scientifica.
La formazione spontanea di comunità internazionali di esperti indipendenti produce quella che viene chiamata conoscenza "scientifica", ossia sistematica, teorica, verificata sperimentalmente, quantitativa. Ziman mostra che queste caratteristiche della conoscenza scientifica non possono essere separate dalle capacità cognitive e dalle relazioni sociali tipiche dei suoi produttori. La nuova cultura della ricerca "post-accademica", contraddistinta dal lavoro di gruppo mediato dalla diffusione di Internet, sta pesantemente intervenendo a modificare queste caratteristiche considerate eterne. Descrivendo in che modo gli scienziati compiono il processo di ricerca e comunicano le scoperte, Ziman chiarisce il legame tra filosofia, psicologia e sociologia della scienza.
Le rivoluzioni informatica e biotecnologia dell'ultimo ventennio hanno modificato profondamente la nostra vita quotidiana e parallelamente la chiave di lettura di molti aspetti dell'essere biologico: la nascita, la morte, ma anche la salute e il modo di vivere il proprio corpo. Secondo Roberto Marchesini, studioso di scienze biologiche e di epistemologia, si sta profilando una condizione post-human di cui nel libro analizza le sorprendenti modalità e i possibili sviluppi.
Complessità, coscienza, simmetria, campo, eredità, riduzionismo. Oggi la ricerca scientifica si struttura attorno a una serie di grandi temi che attraversano e coinvolgono discipline diverse, a volte stravolgendone i confini, altre volte facendo emergere nuovi ambiti di ricerca. Questo libro è costruito attraverso centoventi ampie voci, ciascuna delle quali definisce il concetto esaminato, ne delinea le implicazioni nei diversi campi di ricerca, ricostruisce i dibattiti e le ricerche che si sono svolti intorno ad esso. Il risultato è una mappa dei concetti e dei filoni fondamentali sui quali si concentra il dibattito scientifico tra ventesimo e ventunesimo secolo, una panoramica affascinante dei grandi mutamenti del pensiero e della conoscenza.