La presente edizione di tutte le Opere di San Giovanni della Croce (1542-1591), curata da Luigi Borriello e Giovanna della Croce, vuol essere un ulteriore contributo a riscoprire la figura e la dottrina del grande mistico spagnolo. Il cammino sangiovanneo, che s'inerpica dritto fino a raggiungere il «Monte della perfezione», passa inevitabilmente attraverso la via purgativa, illuminativa e unitiva. È una forte esperienza del divino, che parte dal "nulla" per accedere, attraverso la notte dei sensi e dello spirito, al mistero di Dio Trinità. Questa edizione integrale dell'opera sangiovannea risponde alla sensibilità e alle esigenze del lettore moderno. I testi sono accompagnati da introduzioni e note utili come bussola tanto per il novizio, quanto per lo studioso più preparato. Dalla Salita del monte Carmelo alla Notte oscura, dal Cantico spirituale (A e B) alla Fiamma d'amore viva (A e B), s'intrecciano i segni del cammino dell'anima che cerca Dio, tra assenza e possesso, fino a trovarsi immersa nella sua luce sfolgorante. Il volume, comprendente anche le Poesie e le opere minori, intende, così, essere d'aiuto a ripercorrere questo testo - classico e sublime - valido in ogni epoca della storia.
All'indomani del Concilio Vaticano II numerose sono state le pubblicazioni volte a riscoprire e far scoprire i carismi della Chiesa, dei santi e delle congregazioni da questi create o a loro ispirate. Il libro di padre Librado Cuadrasal si pone sulla stessa scia ma, grazie al suo rigore scientifico, si spinge oltre il carattere meramente informativo e diventa un vero e proprio manuale che offre spunti a chi vuole avvicinarsi alla congregazione passionista ma anche a chi deve facilitare questo avvicinamento, cioè direttori e maestri. Il testo, preceduto e seguito da contributi di importanti personalità della congregazione, si divide nettamente in due parti: la prima è dedicata a far conoscere il fondatore della congregazione, san Paolo della Croce, e riporta per intero il Diario redatto durante il ritiro di Castellazzo, esperienza fondamentale della vita e della spiritualità del santo; la seconda parte esamina l'identità carismatica e vocazionale della Congregazione della Passione ed espone le difficoltà e gli obiettivi delle varie dimensioni e tappe formative, offrendo vere e proprie linee guida pedagogico-formative, utili ai formatori della congregazione. Il volume di padre Cuadrasal, con il suo linguaggio chiaro e scorrevole e la sua ricchezza di fonti e riferimenti bibliografici, diventa così un testo fondamentale per chi pensa di diventare passionista, per chi già lo è e vuole dedicarsi alla formazione dei giovani, ma anche per chi, semplicemente, voglia conoscere meglio la congregazione che ha fatto della memoria della passione di Gesù il suo carisma.
Il testo è a opera di monsignor Gaetano Zito (1954-2019), noto per la sua competenza e passione nel campo della ricerca storica, in particolare per quanto riguarda la figura del beato Cardinale Giuseppe Benedetto Dusmet, arcivescovo di Catania dal 1867 al 1894. Zito ha dedicato gran parte della sua vita a studiare e approfondire la vita e il ministero di Dusmet, pubblicando diversi testi, conferenze e atti di convegni. Questo libro, postumo, completato da altri in seguito alla prematura morte dell'autore, è un contributo prezioso alla comprensione della figura di Dusmet e al suo ministero a Catania. Contiene le Lettere pastorali, le Omelie, le circolari e le istruzioni del cardinale, offrendo un'ampia base di materiali per gli studenti, i ricercatori e gli studiosi dell'Ordine benedettino e per quei lettori che ne trarranno sicuramente un arricchimento spirituale. Un'eccellente opera per contribuire alla conoscenza del pensiero del beato Dusmet, importante per la Chiesa e la sua storia.
Le nuove generazioni, anche se non ce lo dicono con parole esplicite, domandano coerenza e ci "obbligano" a prendere in mano la nostra vita di fede per poterla condividere con loro in modo convincente. Spesso pongono domande semplici, ma poi noi adulti (preti o laici) andiamo a cercare risposte complesse. Altre volte, invece, rispondiamo con argomentazioni banali a domande che i ragazzi pongono con serietà.
12 bellissime riflessioni che toccano una varietà di argomenti: il matrimonio, litigi e discordie, la malattia, le delusioni, i desideri, il perdono. Un curioso scambio online di opinioni sulla fede e sulla vita. Nella narrazione si avvicendano tanti interlocutori metaforici, da @ilGesuita a @Citazio, da @Puntodidomanda a @BigBubble, che rispondono, interpuntano e dicono la loro, aggiungendo ricchezza.
"I malati e i santi sono persone che Dio non lascia in pace", con questa breve citazione di P. Claudel si apre il libretto Nella malattia... alla scuola dei Santi, in cui p. Max Huot de Longchamp raccoglie le principali domande di tutti i sofferenti: "Perché proprio a me", "Cosa ho fatto io per meritarlo?", "Perché Dio mi lascia soffrire?". L'esperienza della sofferenza da sempre interroga l'uomo e impone domande radicali sul senso del vivere e del morire. L'autore affida ai Santi le risposte a questi interrogativi e, in forma colloquiale, intende supportare il malato nel processo di accettazione della malattia, attraverso cui egli è ricondotto alla verità di se stesso, fine ultimo del beneplacito divino. L'abbandono nelle braccia del Padre apre all'ammalato la via della serenità e la gioia di una pienezza ritrovata.
Imparare a pregare presuppone la libera decisione di affidarci alle mani di Dio, affinché sia lui a plasmarci, a portare a compimento l'opera iniziata in noi, a far risplendere la sua vera immagine che è in ciascuno di noi, e che ciascuno di noi è.
"Siamo stati battezzati per vivere la vita stessa di Cristo: se seguiamo il maestro mite e umile, anche sopra di noi si aprirà il cielo e Dio gioirà riconoscendosi nella nostra vita. È il miracolo dei Santi, verso i quali la gente corre attratta da una novità e da un fascino che non è più umano. Questo miracolo possiamo farlo tutti: e questo è il miracolo che Dio ci chiede e che gli uomini aspettano da noi cristiani. Oggi più che mai! Un tempo si guardava ai Santi per prendere ispirazione nella vita e dai loro si imparava l'onestà, la fedeltà, la generosità, la passione per l'educazione dei figli, lo spirito di sacrificio che è necessario per affrontare le prove inevitabili della vita, la limpidezza dei sentimenti, la lealtà e l'impegno per costruire e ricostruire continuamente la pace (nella famiglia, tra le famiglie e nell'intera città): e questi valori Sono indispensabili per formare una società veramente degna dell'uomo. Dobbiamo tornare a guardare ai Santi se vogliamo alzare il livello di dignità della nostra società". (dalla presentazione)
Una raccolta di pensieri per riscoprire il senso del vivere, del morire e dell’eternità. “E l’anziano disse: sono nato e ho cominciato il cammino sul ponte.
Fra poco arrivo all’altra riva: l’ETERNITÀ. Urge prepararsi bene”.
All'inizio degli anni Quaranta, quando il mondo sprofondava nella follia della guerra, la città di Basilea fu teatro di un evento straordinario. Adrienne von Speyr e Hans Urs von Balthasar ricevettero da Dio, con assoluta discrezione, di essere introdotti soprannaturalmente da Lui in nuove profondità della sua Rivelazione nel corso di ventisette anni. Fra gli altri risultati, ciò doveva condurre, con la loro collaborazione, a un frutto teologico sorprendente, destinato alla Chiesa, e che si presenta oggi sotto la forma di un'opera "una e doppia" di assoluto primo piano. Tenendo conto del suo contesto nativo soprannaturale della strutturazione specifica legata a una missione doppia, il cuore dell'opera risiede in ciò che apporta di totalmente nuovo nella comprensione ed enunciazione teologica del suo Mistero trinitario. A partire dall'alto e in una maniera rimarchevolmente oggettiva biblica, splende allora l'inaudito del dono eterno fatto all'uomo: l'Amore che offre se stesso in condivisione, che arriva fino a fare della creatura un partner. Dio che fa sorgere, a partire da se stesso e conformemente alle sue leggi trinitarie più intime, la mistica dell'Amore.
I primi due volumi l'hanno mostrato: la mistica si radica nell'Amore trinitario. Vi è una mistica nel mondo creato perché alla base l'Amore, il vero Amore, è mistico. L'Amore non è un'invenzione dell'uomo. All'origine di tutto, "Dio è Amore2. Così, l'Amore è "da Dio", e "chiunque ama è generato da Dio" (1 Gv 4, 8.16.7). Così, Dio viene nel mondo e viene dando al suo Amore la forma di questa missione divina trinitaria, descritta nei volumi precedenti. Ciò che mostra quest'ultimo libro è la profondità della partecipazione che l'uomo riceve da Dio: la profondità inaudita della partecipazione alla Vita trinitaria di Dio. Questa partecipazione si presenta in forma di missione: una missione soprannaturale, creata per l'uomo, sempre unica, uscita dalla Missione trinitaria del Figlio, inserita nel mistero della Chiesa, Corpo e Sposa. Là dove Dio, a volte, dispone che tale missione sia formalmente, cioè carismaticamente, mistica, ne escono realtà sorprendenti. La luce che ne sgorga fu accordata in abbondanza ad Adrienne von Speyr e Hans Urs von Balthasar, per il nostro tempo; attraverso di loro, è offerta a ogni cristiano, come ogni uomo, alla ricerca di un Dio vivente.
Alle persone che amiamo veramente non diamo il minimo necessario. Qui si nasconde il segreto di ogni discernimento vocazionale e di ogni risposta alla chiamata di Dio: ciò che è è invisibile agli occhi del mondo, non lo è a quelli di Dio.