Non vi era necessità di un'altra Guida di Terra Santa. Ma questa è nata così, semplicemente, mettendo insieme ricordi, sensazioni, emozioni, in una parola ciò che il cuore ha conservato dopo decine e decine di viaggi. Una Guida dove trovano casa i commenti ad alcuni passi del Vangelo che puntellano, come solida luce, il lento incedere su questa terra antica e sempre nuova, immersi in un'atmosfera così densa e pesante perché carica di preghiere. Una Guida per potersi perdere, magari tra isuq dei quartieri arabi, il modo migliore per conoscere cose nuove e infine per ritrovarsi. Una Guida da leggere anche senza dover partire, o magari quando si è tornati e si sono lasciati decantare gli occhi e il cuore. Perché l'autentico pellegrinaggio in Terra Santa comincia quando si è rientrati a casa.
Il De testimonio animae (La testimonianza dell'anima) è un breve opuscolo diretto ai pagani in cui Tertulliano propone un nuovo percorso apologetico a difesa della verità cristiana. L'autore abbandona la prova cosmologica (l'origine della natura e l'ordine dell'universo) comunemente seguita fino allora dagli apologisti, e suggerisce una nuova impostazione del problema rappresentata dalla via antropologica, cioè la testimonianza dell'anima. Ogni anima, in virtù della propria origine divina, possiede una conoscenza innata su Dio, sulla sua esistenza e sulla sua natura. Il De oratione è una catechesi sulla preghiera cristiana. Tertulliano illustra la preghiera per eccellenza, cioè il "Padre nostro", evidenziando la novità di questa preghiera che riflette il nuovo rapporto dell'uomo con Dio in forza della novità della grazia di Cristo. La nostra figliolanza divina in Cristo ci rapporta a Dio come Padre. Nella seconda parte dell'opera si affrontano alcune questioni legate alla disciplina ecclesiastica della preghiera. L'opera si conclude esaltando l'efficacia benefica della preghiera cristiana. De Testimonio Animae: testo critico di CCL 1, Radbodus Willems. De Oratione: testo critico di CCL 1, Gerard Frederik Diercks.
El autor ha sido testigo privilegiado de las profundas transformaciones del mundo y de la Iglesia en las últimas décadas. En este libro narra sus vivencias con Benedicto XVI y Francisco.
250 SMS (messaggi) della Parola di Dio.
Piccola scatola contenente 250 SMS (messaggi) della Parola di Dio.
Ogni SMS è un brano biblico tratto dalla nuova traduzione della C.E.I.
Utile sussidio per la riflessione personale e di gruppo.
«Beati i poveri», dice Gesù. Ma la Bibbia chiede anche giustizia per gli ultimi e riscatto per gli oppressi. Dunque, la povertà è faccenda benedetta o maledetta? I poveri li avremo sempre con noi, afferma il vangelo: ma è un destino ineluttabile per alcuni non raggiungere un decente livello di vita?
In queste pagine, ricche di riferimenti biblici e di sapienza umana, Erio Castellucci ci aiuta a distinguere tre povertà diverse: una da scegliere, e si chiama sobrietà; una da combattere, per ottenere equità; e una da riscattare, per raggiungere la fraternità. Anche la chiesa è chiamata in causa: le sue ricchezze possono esistere solo per costruire condivisione, non per affermare prestigio o potere.
Il rapporto tra fede e denaro deve svilupparsi dentro una prospettiva evangelica, alla scuola di maestri come Francesco d’Assisi. «Ricordarsi dei poveri» significa non attaccarsi ai beni materiali, alla «roba», individualmente e come comunità, ma aprirsi alla fraternità. In definitiva, vuol dire «andare incontro a quei poveri che ci salveranno, perché risveglieranno in noi le energie migliori».
«La conversione economica è una delle più faticose. Oggi la testimonianza dei cristiani si gioca in buona parte sul rapporto con i beni» Erio Castellucci
Si tratta della I ristampa della seconda edizione uscita nel 1995.È una raccolta delle principali voci (117) che costituiscono il lessico della spiritualità francescana e, insieme, una lettura prima della medesima (rilevata dall'esperienza di san Francesco, santa Chiara e della prima comunità francescana) attraverso l'analisi delle sue parole-chiave.Nasce in risposta a una esigenza dei francescani di tornare al carisma delle origini.È un utile strumento di approccio alle fonti e una guida alla valorizzazione di queste ultime sul piano della ricerca critica e al tempo stesso di una lettura edificante.
Destinatari
Studiosi che vogliano approfondire ricerche grazie a uno strumento prezioso e accurato.Tutti coloro che desiderano verificare criticamente sia l'esperienza individuale sia quella comunitaria del carisma francescano.
Autore
Gli autori delle varie voci sono tutti esperti di studi francescani e docenti di teologia, storia ecclesiastica, filosofia, scienze bibliche ecc. nei vari Istituti e Facoltà italiani ed esteri.
All'inizio del terzo millennio, nel mondo, vi sono circa un miliardo di musulmani. Su 180 Stati aderenti all'ONU, 43 sono musulmani e membri dell'Organizzazione della Conferenza islamica. L'Islam è una grande religione universale che ha prodotto una civiltà impressionante con il suo libro sacro, il Corano, le sue moschee, la sua scrittura, la sua letteratura, le sue forme d'arte e le sue tradizioni, una civiltà vissuta da un insieme di differenti popoli. Malgrado le diversità di culture, le opposizioni e le rivalità, un denominatore comune unisce tutti i musulmani: la loro fede. Il musulmano (muslim in arabo) fa atto di sottomissione di sé a Dio e tale atteggiamento manifesta nella pratica degli obblighi prescritti. Una simile adesione lo impegna come credente di fronte a Dio e, come persona, lo unisce alla sua comunità (umma). Questo atto di sottomissione si fonda sulla rivelazione ricevuta e trasmessa dal profeta Maometto, profeta dell'ultimo e ultimo profeta che ha richiamato il mistero di Dio creatore e misericordioso, ma anche l'imminenza del giudizio. Il musulmano afferma la sua fede nella unicità di Dio (tawhid), Creatore e dispensatore dei beni necessari, Signore della gloria, cui è dovuta ogni lode. I segni di Dio (ayat Allah = il segno di Dio) sono per l'uomo le prove della creazione e garantiscono la sua fede, di cui fa professione mediante la yahada che mette l'accento sul Dio unico e sulla chiusura della rivelazione da parte di Maometto. Questa professione di fede del musulmano costituisce la sua esperienza di Dio e una testimonianza della sua fede. L'uomo è una creatura animata dal soffio di Dio, una persona capace di rispondere a Dio. In terra egli è il khalifah (rappresentante) di Dio. Da questa condizione derivano gli obblighi dei «cinque pilastri» dell'Islam, vale a dire le pratiche cultuali del credente alle quali si aggiungono tutte le prescrizioni comunitarie sulla via che conduce a Dio al fine di garantire la vita armoniosa della comunità (umma). Così la fede nel Dio unico che sta alla base della preghiera quotidiana, del ramadan, come pure dell'espressione spettacolare del pellegrinaggio a La Mecca, rinnovata attualizzazione dell'evento originario, costituisce il fondamento e il motore del dinamismo dell'Islam moderno.
La prima parte del volume delinea le coordinate storico-letterarie del quarto vangelo e offre le informazioni generali sull'opera, dalla formazione alla struttura, dallo stile letterario al contesto della composizione. La seconda parte è invece più marcata dall'esegesi e dalla teologia; in particolare, l'analisi di alcuni testi consente di comprendere il cammino dell'uomo nel Vangelo di Giovanni nel senso di un percorso di ricerca che ha come motivazione profonda «imparare a credere». Dalla prima parola che Gesù rivolge a due discepoli che lo seguono («Che cosa cercate?») sino al momento supremo, quando rivolgendosi a Maria di Magdala, il Risorto le chiede: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?», l'autore del quarto Vangelo costruisce il cammino dell'uomo come un itinerario che dalla ricerca di qualcosa arriva all'incontro con Qualcuno.
Il sesto dell'Iliade è il canto di Glauco e Diomede, nemici pronti a incrociare le armi ma anche poi a deporle in nome dell'antico vincolo dell'ospitalità; è il canto di Ettore e Andromaca, due figure avvinte per sempre dalla sincerità del sentimento coniugale. Ma è anche il canto delle prime volte. Per la prima volta nella tradizione occidentale la fragilità della vita umana è accostata alle foglie che cadono. Per la prima volta la malinconia imprigiona l'anima di un uomo, Bellerofonte, un eroe senza macchia, a cui gli dèi diedero bellezza, virilità e fascino. Per la prima volta un grande guerriero, Ettore, abbraccia suo figlio Astianatte sapendo di andare forse a morire. Ed è ancora in questo canto che Andromaca pronuncia la prima e più bella dichiarazione d'amore di sempre.
La morte non costituisce il fallimento della vita, ma è piuttosto la “nascita alla vita eterna”. Eppure l’uomo in molti casi la respinge, mostrando di non saper riconoscere la direzione per orientare il destino della sua anima: per vivere l’eternità unito a Dio o per allontanarsi definitivamente da Lui.
Tutti dovremo confrontarci con la morte, e lì cesserà di definirsi il nostro destino. A partire dal racconto di alcuni avvenimenti vissuti dall’autrice, questo libro vuole trasmettere una nuova ottica su questo “transito inevitabile” per ogni essere umano. Si tratta di un vero aiuto per trovare in Dio la pace che ci ridà la speranza.
Il timore e la gioia sono due sentimenti, tra loro profondamente intrecciati, che fotografano l'animo dei credenti. La gioia di vedere Gesù ancora vivo, trasfigurato nella sua nuova vita, viaggia accanto alla paura che si tratti di un'illusione. Questi commenti alle letture domenicali dell'anno A accompagnano il lettore all'interno della grande scommessa della fede cristiana: credere nel Risorto. Una fede che significa scorgere delle tracce di vita non solo nelle gioie, ma anche nelle paure e nelle fatiche; affidarsi a Colui che può trarre il bene anche dal male. Credere che la Pasqua ha capovolto la realtà, ha proiettato un raggio di luce anche sulle tenebre più fitte, così che i nostri timori, che pure rimangono, siano meno potenti della gioia che ci è donata.