La prospettiva trinitaria impressa non solo sul volto di ogni uomo ma anche sulla dimensione costitutiva e fondante il popolo di Dio, la Chiesa, trova nel tempo e nello spazio il dispiegarsi di contraddizioni e speranze, grazie e lacerazioni che porteranno fino al compimento di questo viaggio tutti gli uomini ad "abitare la terra" in vista del cielo.
Alla luce del Targum e della tradizione rabbinica, l’autore individua più di cento profezie messianiche, immerse nelle Sacre Scritture.
Si tratta di passi biblici che presentano un inequivocabile senso messianico, che, nel Testo Masoretico, è spesso sottinteso se non (quasi) nascosto. Dall’analisi svolta, emerge che molte profezie inerenti alla venuta del Messia, alla sua incarnazione, morte e risurrezione non sono interpretazioni esegetiche retrospettive, generate da una lettura cristiana dell’Antico Testamento, ma sono proprio il frutto dell’esegesi rabbinica. Ciò mostra chiaramente l’esistenza di una continuità tra la tradizione rabbinica e quella cristiana, per cui il cristianesimo non può prescindere dalle sue radici ebraiche.
Le più belle preghiere di liberazione, di guarigione e di benedizione di noi stessi, dei nostri cari e degli ambienti in cui viviamo.
Novità della nuova edizione:
- Preghiera di benedizione della famiglia
- Preghiera di benedizione per un bambino
- Preghiera di benedizione per il figlio ammalato
- Preghiera di benedizione per un anziano
- Preghiera di benedizione per una madre prima del parto
- Preghiera di liberazione: La Croce-Medaglia di San Benedetto
DAL TESTO:
PREGHIERA DI BENEDIZIONE DEI LUOGHI DOVE SI VIVE O SI LAVORA
Signore Gesù Cristo,
che hai comandato ai tuoi apostoli
d'invocare la pace
su quanti abitavano le case in cui fossero entrati,
santifica, Ti preghiamo, questa casa
per mezzo della nostra fiduciosa preghiera.
Effondi su di essa le tue benedizioni
e l'abbondanza della tua pace.
Giunga in essa la salvezza,
come giunse nella casa di Zaccheo
quando tu vi sei entrato.
Incarica i tuoi Angeli
di custodirla e di proteggerla,
e di allontanare da essa ogni potere del maligno.
Concedi a tutti coloro che vi abitano
di piacere a Te per le loro opere virtuose, così da meritare,
quando giungerà il tempo da Te stabilito,
di venire accolti nella tua dimora celeste.
Te lo chiediamo per Gesù Cristo, nostro Signore.
Così sia.
"Per essere educatori c'è bisogno di fare un passaggio molto intimo, personale, umanizzante, che non ha a che fare con le capacità organizzative, ma con la capacità di guardarsi e di scoprire che in ognuno di noi, nella nostra vita più intima e profonda, non siamo degli angeli caduti magari per sbaglio sulla Terra: per "annunciare a tutti la Salvezza" dobbiamo imparare a guardare che anche in noi c'è qualcosa che andrebbe "evangelizzato" ancora, di nuovo, forse per la prima volta. Questo è un libro tenero e allo stesso tempo molto duro. È un libro che potrà accompagnare ogni giovane o ogni adulto che sentirà dentro la voglia di donarsi per annunciare la bellezza della proposta del Vangelo. Questo libro aiuta a guardarsi dentro, a essere speleologi della più profonda vita e a considerare con delicatezza le cose (anche nostre) più strambe per provare ad abbracciarle. E poi... non lasciarle."
Il volume si occupa di due grandi questioni che percorrono la storia del cristianesimo occidentale, in relazione con l’Oriente cristiano, e rappresentano altrettante chiavi di lettura per comprenderne alcuni caratteri fondamentali: ciò che avviene dentro e intorno alla Chiesa di Roma e la trasmissione, mediante traduzioni, del patrimonio patristico orientale in Occidente. L’arco temporale preso in considerazione è l’età antica, all’incirca i primi sette secoli, il periodo in cui nascono e si strutturano istituzioni, usi, dottrine destinati a protrarsi diacronicamente. Attraverso i percorsi individuati si evidenzia come nel cristianesimo antico la storia concreta di uomini e donne, nei loro atteggiamenti privati, nelle relazioni con la società circostante e nelle manifestazioni del culto, non sia mai disgiunta dall’interpretazione della Scrittura e dal formarsi, in stretta relazione con questa, del patrimonio dottrinale.
Una summa del pensiero erasmiano apre l’edizione del 1518 del manuale sulla natura dell’uomo e sulla vera vita cristiana, l’Enchiridion militis christiani. Nell’Introduzione allo scritto, nonché lettera al monaco e abate del monastero di Hugshofen, Paolo Volz, si condensano i temi fondanti del suo Umanesimo: il ritorno alla fede autentica e al messaggio evangelico delle origini, la semplificazione della teologia, la rilevanza della filologia per una corretta interpretazione della Bibbia, l’ostilità alla guerra e la condivisione della lotta luterana alla corruzione e alla falsa devozione dilagante nella società e nella Chiesa.
Un manifesto del pensiero erasmiano che ha lasciato la sua impronta profonda nella cultura europea.
ERASMO DA ROTTERDAM (1466-1536), filologo e teologo, è stato il padre dell’Umanesimo europeo. Di Erasmo ricordiamo: per Einaudi Modi di dire. Adagiorum collectanea (2013) e Elogio della Follia (2014); per Bompiani Scritti teologici e politici (2011) e Adagi (2013).
La situazione attuale della chiesa ortodossa russa dopo lunghi decenni di persecuzioni e sofferenze. Il rapporto tra il potere secolare e quello spirituale nei paesi dell'Est. E ancora le relazioni col mondo cattolico e le prospettive di dialogo, il futuro del popolo cristiano e il suo ruolo nei confronti delle sfide della modernità, il valore del pontificato di Papa Francesco. Sono alcuni dei grandi temi toccati nell'intenso dialogo tra un giornalista esperto di cultura russa e Kirill, patriarca di tutte le Russie, capo della più grande Chiesa ortodossa al mondo.
In questo classico scritto, il teologo evangelico Vittorio Subilia non propone all’uomo moderno apologie confessionali o soluzioni religiose o ecclesiastiche, bensì la «ricerca critica, tormentata eppure fiduciosa, dell’essenza del messaggio cristiano», punto di riferimento per orientare diversamente la vita, esercitare una funzione valutativa rispetto a tutte le sue concezioni e trasformarlo in soggetto libero dai poteri del mondo.
«Può ancora avere senso proporre un problema confessionale in un’epoca di crisi e di trapasso, non di generazioni, ma di civiltà, in cui si avverte l’impressione diffusa che i fondamenti stessi della vita, accettati da tradizioni millenarie, vacillino? L’unica conclusione coerente che si potrebbe trarre a lume di logica è che il libro che ci accingiamo a scrivere non debba essere scritto. La questione sta esattamente in questi termini? Oppure il discorso protestante non è per caso un discorso che non ha niente a che fare con un’apologia del protestantesimo ma va al di là di tutte le incarnazioni storiche di cristianesimo, compresa quella protestante? Se questi punti interrogativi possono essere ribaltati in affermazioni, le pagine che seguono potranno avere una loro utilità, forse una loro necessità».
Vittorio Subilia
A completamento dell'opera "Antieroe dai molti volti: Giuliano l'Apostata nel Medioevo bizantino", che indaga il multiforme aspetto con cui l'ultimo imperatore pagano era percepito nel mondo bizantino, questo volume pubblica il testo originale greco della passione di san Ciriaco di Gerusalemme (redazione BHG 465b), secondo la leggenda martirizzato per ordine di Giuliano. Questa passione costituisce la parte conclusiva del ciclo di storie della Vera Croce di Cristo, sorto in epoca tardoantica e destinato ad avere vastissima fortuna nella cultura e nell'arte europee. L'edizione è accompagnata da un saggio di guida bibliografica sulle vite e sulle passioni di santi martiri o confessori dell'epoca di Giuliano.
In questo breve libro, un filosofo francese pone una domanda semplice: a un ateo, o comunque a un non credente - quale Jullien è - che cosa ha da insegnare il cristianesimo? E in genere, qual è il suo insegnamento universale, che prescinde dall'essere credenti? Il libro si divide in brevi capitoli dai titoli perspicui: «È possibile un evento improvviso» che cambia la vita di ciascuno di noi e il corso della storia - questo infatti è il significato della rivelazione; «Che cosa significa essere vivi» e cioè davvero vivi, vivificati dall'esperienza e dalla conoscenza, e non semplicemente "viventi": per far questo, secondo il cristianesimo, non bisogna «coincidere con sé stessi», ma essere sempre in qualche misura distaccati da sé, aspirare sempre a qualcosa di più; «la verità al servizio della vita», come necessaria per un soggetto che si voglia pienamente vivo: non lo si può essere se non ci si pone il problema della verità; la capacità di esistere fuori dall'immediata realtà e di aprirsi al futuro e alla considerazione dell'altro.