Partendo dal presupposto che il matrimonio è un sacramento e che costituisce una parte integrante del disegno di Dio per avvicinare l’uomo a Lui, quest’opera riporta la legge naturale dentro una realtà che si esplicita nel dettaglio dei fatti, anche di quelli che compongono gli impedimenti matrimoniali che sciolgono il vincolo nuziale per ragioni terrene. L’Autore prende in esame il tessuto connettivo delle regole che governano il mondo sensibile, cioè l’insieme di principi retrostanti che determinano l’agire dentro l’Essere, dove ogni ente per necessità materiale opera nel movimento, nel rapporto tra legge naturale e contingenza, tra spirito e corpo. Questo senza mai dimenticare i fondamenti del matrimonio: la donazione e il consenso.
Una semplice lettura sinottica tra la legislazione canonica precedente e quella vigente permette di percepire con una certa immediatezza le novità sistematiche e contenutistiche del diritto matrimoniale.
Esso consta di leggi che, di volta in volta, affondano le proprie radici ora direttamente nella divina volontà rivelata, ora nella natura stessa del matrimonio, ora infine nella volontà prudenziale del legislatore ecclesiastico, così che il sistema matrimoniale canonico è retto sia dallo ius divinum positivum, sia dallo ius divinum naturale e sia, infine, dallo ius positivum ecclesiasticum.
Il volume si colloca in una collana di testi rigorosi e agili a un tempo, rivolti soprattutto al pubblico di università, facoltà teologiche, istituti di scienze religiose e seminari.
«La malattia, soprattutto quella grave, mette sempre in crisi l'esistenza umana e porta con sé interrogativi che scavano in profondità. Il primo momento può essere a volte di ribellione: perché è capitato proprio a me? Ci si potrebbe sentire disperati, pensare che tutto è perduto, che ormai niente ha più senso... In queste situazioni, la fede in Dio è, da una parte, messa alla prova, ma nello stesso tempo rivela tutta la sua potenzialità positiva. Non perché la fede faccia sparire la malattia, il dolore o le domande che ne derivano, ma perché offre una chiave con cui possiamo scoprire il senso più profondo di ciò che stiamo vivendo; una chiave che ci aiuta a vedere come la malattia può essere la via per arrivare ad una più stretta vicinanza con Gesù, che cammina al nostro fianco, caricato della Croce.» (Papa Francesco)
Nella relazione l'uomo ritrova sé stesso e allo stesso tempo è proteso all'accoglienza dell'altro. Se ciò è vero in ogni ambito sociale, lo è ancor più nel matrimonio, vera fucina di relazioni. È tuttavia necessario apprendere le modalità operative proprie della relazione. Porre al centro la relazione apre ad una comprensione del bene dei coniugi anche in termini perfettivi, come un work in progress. Con riguardo al bonum prolis, distinguendo tra generazione ed educazione della prole, la prospettiva relazionale, acquisendo come dato giuridico assolutamente non negoziabile il "diritto del figlio", pone l'accento su una genitorialità partecipativa al mistero creatore di Dio e mira alla scoperta della figura formativa non più ravvisabile nel singolo genitore ma nella coppia genitoriale.
Uno dei motivi che spingono oggi ad approfondire il tema del Presbiterato è dato dall'attuale carenza di sacerdoti, che ormai obbliga la Chiesa a trovare delle soluzioni a questo problema. Nel contesto di questi tentativi, uno dei temi che maggiormente attrae l'attenzione degli interessati è il celibato ecclesiastico. Il volume offre uno studio sul significato dato dal Vaticano II al termine "celibato ecclesiastico" e sulla ricchezza dei suoi contenuti. Partendo dalla Costituzione dogmatica sulla Liturgia Sacrosanctum Concilium - il primo documento conciliare -, l'Autore segue lo sviluppo che questo tema ha avuto nel Concilio soprattutto con la Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen Gentium e il Decreto Presbyterorum Ordinis, l'ultimo atto del Concilio che vi formula in modo organico il suo pensiero sul celibato ecclesiastico, con particolare riferimento al Presbiterato. L'autore sottolinea il grande merito che deve essere attribuito al Concilio Vaticano II nel collegare il celibato sacerdotale a tanti elementi teologici che normalmente vengono trascurati nei dibattiti tra gli interessati al tema, mentre sono essenziali per la retta comprensione del rapporto Presbiterato/celibato.
"Quando viene a mancare quell'appuntamento settimanale, penso alle comunità che non hanno più la presenza fissa di un parroco o quelle che, a causa dello spopolamento, sono ridotte a poche decine di persone, è molto più difficile nutrire la propria fede". Nelle parole di Paolo Curtaz, un'introduzione al sacramento dell'Eucaristia: la storia, il significato, l'importanza nella vita di ogni cristiano. Contiene il rito, le preghiere eucaristiche e gli articoli del catechismo della Chiesa Cattolica riferiti al sacramento.
Da dove nascono i Sacramenti? Che cosa rappresentano? Perché solo sette sono riconosciuti come tali e non altri? Chi lo ha deciso? A che cosa servono? Sono alcune delle domande alle quali risponde questo agile volume che dà il via a una serie dedicata ai Sacramenti. Contiene il testo "Il ruolo dei sacramenti nelle parole di papa Benedetto XVI".
Il sacramento dell'altare rappresenta il tema su cui Martin Lutero più ha scritto nel corso della sua vita. Impegnato polemicamente a difendere il senso evangelico e scritturistico della santa cena dapprima contro i papisti e poi contro l'ala radicale della riforma, Lutero nella Confessione sulla cena di Cristo del 1528 scrive una parola conclusiva sul punto più dibattuto della controversia sorta all'interno del movimento dei riformatori: il realismo del la presenza nel pane e nel vino della cena del corpo e sangue di Cristo in forma fisica, la negazione della quale compromette il senso e il valore della Scrittura e della fede. L'opera è articolata in tre parti. Nella prima Lutero discute l'interpretazione allegorica e simbolica delle parole di Cristo nella cena presente in Zwingli, contestando vigorosamente l'interpretazione del riformatore svizzero circa il senso da attribuire all'espressione destra di Dio e all'affermazione giovannea della carne che non giova a nulla, e confutando la possibilità che l'est delle parole dell'istituzione sia da intendere come signifcato. Segue quindi l'analisi e il rifiuto della posizione di Ecolampadio e della sua visione dei tropi. Nella seconda parte Lutero esamina con attenzione i quattro testi biblici relativi alla cena del Signore. La terza parte, infine, è una confessione di fede, una sorta di testamento spirituale e sintesi di tutta la teologia di Lutero che ha svolto un ruolo importante nel processo di formazione dei testi confessionali luterani.
Il volume affronta il tema della misericordia, della riconciliazione e del perdono con una prospettiva teologica, pastorale ed educativa. L’obbiettivo dell’Opera, rileva il cardinale Pietro Parolin nella sua Presentazione, è dare «una risposta alle difficoltà pastorali che la celebrazione del Sacramento della Riconciliazione ha incontrato nel recente passato e incontra tuttora nella vita dei credenti». La Prefazione è a firma del cardinale Mauro Piacenza, Penitenziere Maggiore.
Notizie sull'autore:
Krzysztof Nykiel è nato il 28 febbraio 1965 a Osjaków (Polonia). Nel 1990 ha conseguito la laurea in Teologia presso l’Accademia Teologica di Varsavia, oggi Università “Cardinale Stefan Wyszyński” e nel 2001 il Dottorato in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Gregoriana. Dal 1° ottobre 1995 ha iniziato il suo servizio nella Santa Sede, dapprima presso il Pontificio Consiglio per la Pastorale degli Operatori Sanitari quindi, durante gli anni 2002-2012, presso la Congregazione per la Dottrina della Fede nella Sezione Disciplinare. È autore di pubblicazioni, articoli scientifici e pastorali. È membro del Comitato Editoriale della Rivista di Studi sul Dolore e di Bioetica, curata dall’Istituto per lo Studio e la Terapia del Dolore di Firenze, per quanto riguarda gli aspetti giuridico-canonici. È stato relatore a simposi, convegni e conferenze. Il 26 giugno 2012 è stato nominato dal Santo Padre Benedetto XVI Reggente della Penitenzieria Apostolica.
Uno sguardo profondo e concreto per capire il significato e i fondamenti della liturgia e dei sacramenti. "Perché si deve celebrare per credere?", "Che cosa implica il fatto che la fede cristiana sia intessuta di riti?". La risposta a questi interrogativi necessita di uno sguardo insieme profondo e concreto sulla realtà della liturgia e dei sacramenti, per coglierne i fondamenti e i fondamentali. La prospettiva di questa introduzione al mondo della liturgia e dei sacramenti è quella di una teologia "mistagogica", che parte dall'esperienza concreta della celebrazione per cogliere il Mistero della fede, il Mistero di una vita portata alla sorgente.
Il sacramento della Riconciliazione è quello in cui Cristo, che opera nella forma invisibile per mezzo di un ministro visibile che è il sacerdote, tende a riconciliare a sé il peccatore. Questi, pentito e umiliato davanti a Dio, confessa umilmente i propri peccati, vi mostra contrizione, cioè dolore sincero, manifesta la volontà di emendare la propria vita e ottiene così il perdono del Signore per mezzo della formula di assoluzione del sacerdote. In seguito all’assoluzione da parte del penitente si esegue una “soddisfazione” o penitenza come segno di gratitudine a Dio che in Cristo lo ha riconciliato a sé... Riflettere sul sacramento della “misericordia” ci permette di scoprire il nostro bisogno di amore, il nostro bisogno di verità e di perdono (Don Giuseppe Rugolo).
Rosario Colianni è nato a Calascibetta nel 1961. Laureato in Medicina nel 1986, ha conseguito la specializzazione in Pediatria nel 1990. È spostao e padre di due figli. Nel 1994 dà vita, insieme a 35 giovani, al Movimento Mariano “Giovani Insieme”. Con le Edizioni Segno ha già pubblicato numerosi libri.