L'opera nasce dalla sempre più ricorrente esigenza di tenere informato il mondo teologico dei più recenti sviluppi metodologici. Data l'ampiezza dell'ambito di ricerca, lo studio è stato limitato al secolo XIX. L'occasione-stimolo per questo percorso è stata offerta dalla singolarità di una teoria, considerata minore, di Louis Billot sulla fisionomia della causalità sacramentale intesa come dispositivo-intenzionale. Il dibattito che essa provocò è servito ad individuare, sorprendentemente, tendenze e suggestioni di una teologia ancora in movimento. Prefazione di Koonce David.
Oltre 400 voci di cattolici che hanno lasciato il segno nella Storia e ai quali tutti, anche i non credenti e i non cattolici, dovrebbero essere grati (Agostino – Alberto Magno – Benedetto da Norcia – Bernini – Brunelleschi – Carlo Magno – Clodoveo – Cristoforo Colombo – Copernico – Dante – De Wohl – Francesco d’Assisi – Galileo – Galvani – Giotto – Guareschi – Isabella di Castiglia – Lejeune – Michelangelo – Pampuri – Marco Polo – Stradivari – Tommaso d’Aquino – Vespucci… )
Circa 600 pagine che raccontano, con linguaggio semplice e accessibile a tutti, perché pittori, scultori, navigatori, musicisti, matematici, scienziati, architetti, ingegneri, costruttori, poeti, letterati, filosofi, storici, re e regine, santi sociali, papi, cardinali, vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose… hanno segnato la grande storia della Chiesa e contribuito alla sviluppo della nostra civiltà.
I Discorsi di vario genere contengono una raccolta di prediche o sermoni che Rosmini, nella sua qualità di pastore di anime (se si eccettua il discorso In lode di San Filippo Neri, tenuto quando non era ancora sacerdote), si è trovato a predicare tra gli anni venti e trenta dell’Ottocento, fuori dalla sua funzione di parroco. Egli stesso colloca i Discorsi nella «disciplina detta ascetica cristiana, quel ramo del sapere che offre i mezzi per raggiungere la perfezione cristiana o santità».
Della madre di Gesù si sono impadroniti, nel corso dei secoli, i movimenti più retrivi e reazionari, e la sua limpida figura è stata inquinata da una pioggia di pseudo-apparizioni di una madonna sempre loquacissima, che affida misteri e segreti a persone d'ogni genere e che non manca di versare lacrime, magari di sangue, da statue di ogni continente. Con "Nostra Signora degli eretici" Alberto Maggi si rivolge invece a quanti vogliono riappropriarsi della figura di Maria in quella che è la sua reale essenza, e che desiderano riscoprire la sua stupenda figura per amarla come sorella nella fede. Solo in questo modo è possibile cancellare quell'aura che per secoli l'ha resa distante, inavvicinabile, inimitabile, per riuscire così a vedere Maria con gli occhi di un abitante di Nazaret, e Gesù con gli occhi di Maria e della sua famiglia.
Nata dalle sollecitazioni della rivista americana “The Christian Century”, questa breve autobiografia di Karl Barth – tre decenni di vita e pensiero dal 1928 al 1958 – è corredata da un Prologo e un Epilogo che la inquadrano nell’insieme del percorso esistenziale e teologico dell’autore, dalla formazione all’ultimo decennio di vita, facendone un’introduzione semplice ed efficace al teologo probabilmente più significativo del secolo scorso.
Pubblichiamo questo volumetto anche come piccolo contributo alle celebrazioni barthiane del 2019: centenario della pubblicazione della prima versione del commento all’Epistola ai Romani e cinquantesimo anniversario della morte del teologo (10 dicembre 1968).
Nel 1938, la rivista americana “The Christian Century” chiese a Karl Barth (1886-1968) un resoconto dell’evoluzione del suo pensiero nel decennio appena trascorso. La richiesta fu ripetuta nel 1948 e nel 1958: ne risultò un agile e interessante autoritratto del grande teologo nella fase centrale del suo percorso. Accompagnato da un sintetico apparato critico, esso costituisce una delle fonti principali per la ricostruzione di alcuni aspetti dell’evoluzione della teologia di Barth, ma anche un documento umano e letterario di notevole interesse: dall’insegnamento universitario alla politica, senza dimenticare gli aspetti privati e familiari, le dimensioni di un’esistenza ricca di sfaccettature sono tratteggiate con piglio energico e senso dell’umorismo.
Sembra che nessun teologo oggi gradisca che il proprio teologare venga catalogato e sbrigativamente incasellato in una «scuola» sia pur «di pensiero». Tuttavia, i teologi quando parlano dei colleghi (vuoi per la location di insegnamento o per l’appartenenza a qualche istituzione/movimento oppure, nel migliore dei casi, per l’epistemologia che addotta nella sua ricerca) si rendono ben disponibili a incasellare il pensiero altrui. Al di là dei termini (scuole? corrente? filoni?...), sullo sfondo di ogni «scuola» veleggia sempre: (1) una filosofia; (2) una dialettica correlata a una filosofia/teologia più organica, preminente se non proprio monopolistica; (3) una congiuntura storico-culturale (ad es. ordini, movimenti) e/o geografica (ad es. università) che polarizza la produzione teologica magari rafforzata da esponenti di marcata personalità; (4) abilità e opportunità tecnologiche che veicolano/traducono cognizioni glocal (teologi influencer). Ma a che servono le «scuole teologiche»? Per scambiarsi idee simile e consociarsi per rafforzare le gracilità individuali? Dal Vaticano II è nato un pensiero capace di coagulare una «scuola»? Un istituto religioso o un movimento è oggi in grado di originare una «scuola teologica», oppure forma epigoni old style? Oggi di fronte alla forte pluralizzazione della teologia e dei teologi di vario «genere» moltissimi ne escono disorientati e sconcertati. In Italia come stanno le cose? Basta l’accorpamento di Facoltà (magari per aree geografiche e discipline) per creare «scuole»? O le tante (poco incisive) «associazioni» di teologi/teologhe? E che dire dei teologi vagantes, visiting… quando è già difficile anche il solo presagio di una appartenenza? Ha ancora senso oggi parlare di «scuole teologiche»?
Destinatari
* Tutti. * seminaristi, religiosi e religiose, educatori, formatori, catechisti, parroci, insegnati di religione, direttori spirituali, counselor, terapeuti
Autore
La rivista «CredereOggi» è pubblicata dalle «Edizioni Messaggero Padova» sotto la responsabilità dei Frati minori conventuali di sant’Antonio di Padova. LORENZO CAPPELLETTI - MAURIZIO GIROLAMI - DAVID KOONCE - GIANLUIGI PASQUALE - GIOVANNI SALMERI - SIMONA SEGOLONI RUTA - ALDO N. TERRIN - NICOLA TOVAGLIARI
"Tutti proviamo, prima o poi, una ""notte dell'anima"": un lutto, una separazione, una malattia o un'ingiustizia che paiono senza rimedio. Certezze distrutte e speranze stroncate, che ""infrangono il cuore"" e ben riassunte nell'antica esperienza ebraica dell'esilio. - Un viaggio terapeutico nella saggezza dei maestri di Israele. La fede qui descritta non è la ""soluzione"" al dolore dei cuori affranti, ma è la ""scintilla"" che riaccende il motore spento e che riattiva le nostre più intime energie. - Dio è il guaritore dei cuori infranti: è in esilio con noi, condivide la nostra lotta quotidiana in cerca di più luce e più senso. - Un percorso spirituale che mentre sollecita l'intelligenza, consola il cuore e blocca la deriva della rassegnazione e la fuga nell'illusione."
ECOLOGIA E TEOLOGIA DELLA NATURA
1. Inquadrare la sfida
2. Fondamenti teologici
3. Sfide ambientali e risposte teologico-etiche
4. Prassi ecologica e testimonianza cristiana
FORUM TEOLOGICO
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