Nell'ampio e affollato panorama degli studi che intrecciano Bibbia e letteratura italiana mancava un'opera in grado di offrire un quadro sistematico e il più possibile completo del legame che le opere e gli autori della nostra tradizione letteraria hanno intrattenuto con la sacra Scrittura. Il Dizionario biblico della letteratura italiana ha coinvolto con tale intento circa 150 studiosi, di grande prestigio e di molte Università, che hanno realizzato 270 voci, alcune delle quali si configurano come lemmi collettivi. L'opera spazia dalle origini della produzione letteraria in volgare fino al Novecento, con un'incursione del terzo millennio. Oltre all'indubbio valore scientifico, il Dizionario biblico della letteratura italiana costituisce un viaggio nelle pieghe più e meno remote della nostra storia letteraria, nella quale le parole della Bibbia rappresentano spesso un riferimento essenziale.
L'avventura archeologica nelle terre della Bibbia è una delle più emozionanti di sempre. Non solo perché l'archeologia è una professione straordinaria che ha fatto sognare intere generazioni di uomini e donne, ma soprattutto a causa dell'impatto delle ricerche archeologiche sulle conoscenze della Bibbia, questo immenso racconto universale che costituisce il fondamento spirituale del mondo occidentale. Questo libro racconta 150 anni di ricerche attraverso le scoperte più straordinarie. Storie incredibili di avventure ricche di colpi di scena in cui il lettore scoprirà come i risultati dell'archeologia nelle terre bibliche abbiano sospinto in avanti, messo in discussione, sovvertito e rifondato le conoscenze "convenzionali" sulla storia antica, politica e religiosa, di quella regione.
Questo nuovo libro fa bene al cuore, come una tazza di tè caldo in una giornata di gelo.
Diviso per capitoli, in base ai tempi liturgici dell'anno, presenta le cose che Gesù ha visto, toccato, utilizzato, e che hanno una storia da raccontare. Così, in questo volume prendono voce prima gli oggetti presenti nei Vangeli, e alla fine sarà Gesù stesso a raccontarsi. Sono storie di speranza, per ricordare la tenerezza che avvicina a Dio: strade nuove per leggere e riscoprire la bellezza della Sacra Scrittura. Tutte le storie uscite dalla penna dell'autore nascono - come si legge nella Introduzione di Suor Chiara Curzel - "prima di tutto dall'ascolto; poi da un secondo passaggio, perché tutto quello che viene ascoltato va ‘tradotto', donato, messo a disposizione. Infine c'è un terzo passaggio. Una volta che il ‘piccolo messaggio degli oggetti' è stato ascoltato e comunicato, esso diventa forza evangelizzatrice". Ecco perché questo volume si presenta anche come uno strumento valido per la catechesi. L'autore, prosegue Suor Curzel nella Introduzione al libro, "non ha paura di "fare la morale" ad ogni storia che ci racconta, la fa con garbo e col sorriso, ma con coraggio e chiarezza, Queste storie non sono fatte (solo) per dilettare o commuovere, ma per raccontare la "Buona Notizia". Sono uno strumento, piccolo ma con un suo valore, per parlare di Gesù, della sua missione; per parlare di noi, della nostra missione".
La Bibbia aveva ragione? In questo volume due dei maggiori archeologi biblici del mondo illustrano per la prima volta al pubblico non specializzato i risultati di decenni di scavi in Israele e in Egitto, in Libano e in Siria, e il loro significato per la nostra comprensione dell’Antico Testamento. Scopriamo così che non ci sono prove storiche sufficienti della fuga dall’Egitto né della conquista di Canaan, che i primi libri della Bibbia furono redatti solo nel VII secolo a.C., a distanza di centinaia di anni dagli eventi narrati.
L'annuncio cristiano chiede di essere rifondato sull'evento e la figura di Gesù salvatore e liberatore della realtà umana considerata in modo integrale. Dai racconti di guarigione in particolare emerge un messaggio che riguarda anche noi - più o meno sani più o meno infermi -, e che è soprattutto un appello alla responsabilità.
Antica capitale dell’Impero romano, Ravenna, sulla costa adriatica, possiede un’incomparabile ricchezza di mosaici del V e VI secolo. Unico nella sua grandezza, questo primo capolavoro della fede dell’era cristiana scintilla sotto la sua scorza di mattoni – tre chiese, un mausoleo, due battisteri – come una gemma imperitura fra il crepuscolo dell’impero romano e la notte dei tempi barbarici. Esso ci propone una originale visione del Vangelo (e dell’Antico Testamento), dai colori vividi, d’una freschezza repentina, che riconcilia il cielo e la terra, li fa coesistere in una serena, gioiosa e dolce armonia.
Più che una guida, più che un libro di storia, Il Vangelo secondo Ravenna è una passeggiata contemplativa attraverso le più belle illustrazioni che il Vangelo abbia mai ispirato ad artisti perfettamente padroni della propria tecnica e candidamente docili alla luce della propria fede. «Se il vostro destino eterno vi interessa, andate a Ravenna: esso sta scritto sui suoi muri» scrive André Frossard.
Ed è anche stupendamente scolpito nelle pagine del suo Vangelo secondo Ravenna.
I capolavori artistici che adornano le nostre chiese sono espressione di una civiltà, quella cristiana, che da sempre ha avuto origine dal sentimento religioso che permeava gli uomini e la società. L’arte ha sviluppato tutti gli aspetti tipici del sacro e del mistero, rispondendo alle esigenze dell’annuncio e della formazione cristiana, e ha spesso tratto spunto dalle figure e dagli episodi contenuti nelle Sacre Scritture per adempiere a questo compito. In questo libro la ricerca dell’Autore si focalizza sulle opere d’arte della Cattedrale di Bergamo e in altre chiese del bergamasco, di particolare rilevanza artistica non solo in Italia ma anche a livello internazionale.
Il tema è trattato nella sua completezza, dando rilievo anche a quei soggetti evangelici di cui si ha appena memoria. L'autore equilibra il rigore scientifico, fondato sugli storici greco-latini, con una accurata indagine teologica, rivolta ai primi Padri del Cristianesimo. La prosa brillante ed incisiva restituisce molto bene le caratteristiche psico-sociologiche, le azioni, la spiritualità, il ruolo, le vicende di ogni personaggio, in armonia con il relativo ambiente.
«Questo non è certo un libro di esegesi biblica, e neanche una raccolta di meditazioni "laiche". Mi pare piuttosto uno stimolo [...] offerto a credenti e non credenti in due direzioni estremamente importanti, oggi forse più che mai. Da tempo si parla della Bibbia come "grande codice" della civiltà occidentale, ma questo cosa significa in concreto? Quali episodi, quali volti, quali immagini bibliche hanno plasmato l'orizzonte simbolico e culturale di generazioni di uomini e di donne nate e cresciute in una società che non poteva non dirsi cristiana? E quali di questi racconti, di queste vicende, di questi personaggi storici o leggendari parlano ancora oggi, come parlano, per esempio, le figure immortali del teatro classico? Ancora più importante il secondo "spazio" visitato da queste pagine: la lotta anti-idolatrica, cioè il combattimento quotidiano per affrancarci da vecchie e nuove schiavitù e ribadire la grandezza e la libertà dell'essere umano. Perché se esiste una frontiera tra fede e non fede, tra libera adesione a una realtà altra e più grande di sé e asservimento al proprio egoismo e alla mentalità dominante, questa non segue confini di stati o di epoche, non separa confessioni religiose o correnti di pensiero, ma passa nel cuore di ogni persona, credente o non credente: è lì, non altrove, che il seme può germogliare, senza che nessuno sappia come, e produrre i frutti più diversi, stupendi proprio per la loro varietà.» (dalla prefazione di Enzo Bianchi)
Questo volume è la seconda edizione, riveduta e corretta, del testo "Dt 28,69-30,20: La "nuova" alleanza in Moab. Israele tra memoria ed identità" (2010). Il testo ripropone i contenuti di allora, semplicemente riorganizzati in modo più congeniale e appropriato. Questo studio si inserisce nel quadro degli approfondimenti dedicati all'identità d'Israele ed al rapporto che intercorre tra la storia, intesa nella sua realtà di scienza moderna, ed il testo biblico. Partendo proprio dalla ripresa del contesto storico in cui si inserisce il testo dell'alleanza in Moab ed al suo studio esegetico e teologico, il volume propone una possibile risposta ad entrambi i quesiti.
Con queste meditazioni, Paolo Ricca conduce i lettori lungo un itinerario all’interno della Bibbia che tocca tappe fondamentali per la fede e la vita cristiana. Le pervade il senso dell’immenso mistero di Dio che, nella sua libertà, si abbassa e si svuota della sua divinità per raggiungere l’essere umano e rendere possibile la realtà del suo Regno.
«Perché e per chi il Regno è un “evangelo”? Lo è per i peccatori, ai quali è annunciato e donato il perdono. Lo è per i malati, molti dei quali vengono guariti. Lo è per i poveri, che vengono evangelizzati e dichiarati “beati”. Lo è per gli affamati, che vengono saziati perché il pane non solo è moltiplicato, ma viene distribuito, cioè condiviso. Il Regno è un “evangelo” per le donne, che finalmente vengono accolte nella compagnia dei discepoli di Gesù. Lo è per gli ultimi, che diventano primi, lo è per gli esclusi, che vengono inclusi. Il regno di Dio è il nostro mondo capovolto. Ecco perché i potenti della terra ne hanno tanta paura» (Paolo Ricca).
Le prime comunità cristiane si trovarono ad affrontare un gran numero di problemi: come conciliare la radicalità dell'evangelo con le necessità della vita quotidiana? come convivere con le comunità ebraiche rivendicando al tempo stesso un'identità propria? in che modo le comunità domestiche potevano influenzare la società? Scritto da un esperto di storia del cristianesimo delle origini, il libro consente di comprendere i motivi che hanno permesso alla nuova religione di conoscere una grande diffusione nel inondo del Mediterraneo e di penetrare nel cuore dell'impero romano. In ciascuna delle tre parti - da Pasqua alla missione paolina; dalla missione paolina alla guerra giudaica; la fine del periodo apostolico -, François Vouga riesamina le più recenti acquisizioni della ricerca esegetica e studia gli scritti, i protagonisti e i dibattiti più rilevanti del cristianesimo delle origini.