Mons. Fernández, fin dai tempi di Buenos Aires amico di papa Francesco e suo valido consulente, presenta, insieme al giornalista Paolo Rodari, il programma "rivoluzionario" del Papa argentino: prima dei princìpi viene l'annuncio del Vangelo. Per Francesco la Chiesa deve parlare anzitutto della gioia del Vangelo, mostrando come l'annuncio cristiano è la misericordia. Secondo Fernández papa Bergoglio intende scuotere la Chiesa, farla uscire dal recinto dei suoi privilegi per arrivare a tutti, specialmente agli ultimi: una Chiesa povera per i poveri.
In visita alla basilica di Santa Maria Maggiore, il tempio mariano più antico d'Occidente che custodisce l'icona della Madonna "Salus Populi Romani", papa Francesco ha sottolineato tre aspetti della maternità di Maria: ella ci aiuta a crescere, ad affrontare la vita, a essere liberi. Il libretto illustra con le icone di Suor Marie-Paul Farran queste tre sfaccettature del ruolo di Maria che illuminano la presenza e il ruolo della mamma nella famiglia e nella società.
Papa Francesco ha innescato una vera e propria "primavera" nella Chiesa introducendo gesti, costumi, atteggiamenti che hanno destato l'attenzione del mondo. Raffaele Luise, vaticanista Rai, ricostruisce da appassionato narratore alcuni snodi del primo anno di pontificato: dalla scelta di abitare a Santa Marta alla visita a Lampedusa. Lo fa raccontando i fatti in tutta la loro forza ma anche e soprattutto dando voce per la prima volta a un ventaglio di personalità del mondo della cultura e del pensiero da Leonardo Boff a Vito Mancuso, da Massimo Cacciari a Gustavo Zagrebelski, a riprova di quanto Bergoglio stia incidendo non solo sulla Chiesa ma sulla società tutta. Ne nasce una sorta di dialogo a distanza tra credenti e non credenti, articolato intorno ai principali temi del pontificato e arricchito da "inserti" poetici. Papa Francesco visto dai più autorevoli rappresentati del mondo culturale.
Papa Francesco si è creato un varco nel cuore dei giovani e li ha fatti scendere subito in campo: "Come è bello che i giovani siano 'viandanti della fede', felici di portare Gesù in ogni strada, in ogni piazza, in ogni angolo della terra!" (Evangelii Gaudium, 106). "Atleti di Cristo, calciate in avanti, giocate all'attacco, sempre" (Rio de Janeiro, 27 luglio 2013). Un libretto che invia immagini istantanee e messaggi forti e sinceri di Papa Francesco ai giovani.
Questo Papa dalle continue sorprese e dalle impensate novità - perché ogni giorno la sua umanità, la sua schiettezza e la sua vivacità, sia comunicativa che fisica, ce lo consegnano con il volto fresco e radioso di chi si lascia profeticamente guidare dal soffio dello Spirito - comincia a scavare un solco profondo nella vita della Chiesa. Si va in realtà delineando - nelle parole e nei fatti - un nuovo volto di Chiesa e, prima ancora, un modo nuovo di "essere Chiesa". Questo libro vorrebbe aiutare a scoprirlo. Sei capitoletti in cui l'autore propone una lettura precisa di questo primo anno di pontificato di papa Francesco: Per una fede più autentica; Il volto della misericordia; Le periferie della vita; Nel cuore dei giovani; La nuova evangelizzazione; Il decalogo ecclesiale di Papa Francesco.
"Cari fratelli e sorelle, in occasione della Quaresima, vi offro alcune riflessioni, perché possano servire al cammino personale e comunitario di conversione. Prendo lo spunto dall'espressione di san Paolo: 'Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà' (2 Cor 8,9). L'apostolo si rivolge ai cristiani di Corinto per incoraggiarli ad essere generosi nell'aiutare i fedeli di Gerusalemme che si trovano nel bisogno. Che cosa dicono a noi, cristiani di oggi, queste parole di san Paolo? Che cosa dice oggi a noi l'invito alla povertà, a una vita povera in senso evangelico?"
Il conclave del 2013 e l’elezione di papa Francesco rappresentano un momento chiave per comprendere la direzione di marcia della chiesa cattolica. Il cattolicesimo romano si trova di fronte ad una serie di incognite, la prima delle quali la ridefinizione del rapporto tra la sua identità romana (urbs) di fronte alla sua dimensione cattolica nel senso di universale e mondiale (orbis). Il gesuita Bergoglio, papa Francesco, rappresenta l’incarnazione di quella transizione verso una “chiesa-mondo” annunciata dal teologo gesuita Karl Rahner alla fine del Concilio Vaticano II.
Massimo Faggioli, formatosi in Italia e in Germania, dal 2009 è docente di storia del cristianesimo alla University of St. Thomas a Minneapolis/St. Paul (USA). Collabora con varie riviste e quotidiani, italiani e non.
Le omelie mattutine pronunciate a braccio da Papa Francesco in Domus Sanctae Marthae sono raccolte e ripercorse ponendo in evidenza il linguaggio singolare, l'avvincente anedottica, l'innovazione stilistica e dottrinale di questo nuovo Papa. A corredo delle omelie si ritrovano le parole di San Francesco d'Assisi, al quale si è ispirato Papa Francesco nella scelta del nome.
UN OPUSCOLO UTILE E PREZIOSO CHE, ATTRAVERSO VARIE FORME DI PREGHIERA, OFFRE AL LETTORE LA POSSIBILITA DI ALIMENTARE IL PROPRIO AMORE ALLA MADRE DI CRISTO.
Questo volume raccoglie le testimonianze di alcuni frati francescani che, in Argentina, hanno lavorato al fianco del cardinal Bergoglio - futuro papa Francesco - e hanno condiviso con lui esperienze pastorali, tempi di preghiera e momenti di vita quotidiana. Dalle loro parole emergono episodi inediti, tutti contrassegnati dall'amore per Dio e da una profonda passione per l'uomo.
In questo mondo, i media possono aiutare a farci sentire più prossimi gli uni agli altri; a farci percepire un rinnovato senso di unità della famiglia umana che spinge alla solidarietà e all'impegno serio per una vita più dignitosa. Comunicare bene ci aiuta ad essere più vicini e a conoscerci meglio tra di noi, ad essere più uniti. I muri che ci dividono possono essere superati solamente se siamo pronti ad ascoltarci e ad imparare gli uni dagli altri. Abbiamo bisogno di comporre le differenze attraverso forme di dialogo che ci permettano di crescere nella comprensione e nel rispetto. La cultura dell'incontro richiede che siamo disposti non soltanto a dare, ma anche a ricevere dagli altri. I media possono aiutarci in questo, particolarmente oggi, quando le reti della comunicazione umana hanno raggiunto sviluppi inauditi. In particolare internet può offrire maggiori possibilità di incontro e di solidarietà tra tutti, e questa è una cosa buona, è un dono di Dio.