Il pontefice Paolo VI, che portò a compimento 1 intuizione giovannea di un nuovo Concilio per la Chiesa universale, il 15 dicembre 1965 affermò: «II Concilio non è un vento effimero e passeggero, come tanti eventi sono nella cronaca della Chiesa e del mondo; è un evento che prolunga i suoi effetti ben oltre il periodo della sua effettiva celebrazione. Deve durare, deve farsi sentire, deve influire sulla vita della Chiesa». L´apporto dei vescovi sardi all´assise conciliare del Vaticano II (1962-1965) si articola in due volumi: il primo raccoglie le fonti; il secondo offrirà uno studio specifico di natura storico-teologico-pastorale sui singoli contributi offerti dai venti presuli isolani (o che in seguito avrebbero lavorato nella Chiesa sarda) durante le quattro sessioni conciliari.
Il presente libro riunisce le fonti in lingua latina e offre una visione omogenea su ambito regionale circa l´apporto offerto dalla Chiesa sarda attraverso cinque dimensioni: fase antepreparatoria (Consilia et vota del 1959); discorsi tenuti in Aula; scritti inviati alla Commissione Centrale sugli argomenti che, di volta in volta, venivano affrontati; sottoscrizioni a interventi proposti in Aula da altri vescovi; lettera collettiva dell´episcopato del febbraio 1962 sul Concilio.
La pubblicazione delle fonti risulta originale in quanto costituisce, insieme a una simile edizione sui vescovi pugliesi edita nel 2007, una novità su ambito nazionale per quanto riguarda una conferenza episcopale regionale. La riflessione dei presuli sardi al Vaticano II non fu né originale né innovativa: essa era simile a quella del restante episcopato italiano che non era abituato a lavorare collegialmente ed era sottoposto a un severo controllo della Curia Romana. Questa esperienza segnò profondamente l´episcopato isolano: i vescovi si lasciarono plasmare dalle idee nuove che affioravano gradualmente, divenendo quasi discepoli dei nuovi maestri dell´ecclesiologia conciliare; inoltre, divennero i primi divulgatori del rinnovamento conciliare aprendo un capitolo nuovo nella storia della Chiesa isolana.
Infine, la presente opera intende offrire agli studiosi uno strumento di lavoro per verificare, a cinquant´anni dalla sua inaugurazione, quanto quell´evento abbia inciso sul tessuto ecclesiale delle diocesi della Sardegna e, nel contempo, stimolare studi interdisciplinari.
Un'analisi con voci autorevoli sull' "enciclica dei due papi". La storia, la teologia, l'esegesi biblica, la filosofia, la pedagogia, l'impatto mediatico di un testo che ha al centro il tema cristiano per eccellenza: la fede. Per capire quello che Papa Francesco ha definito "un testo forte". Ora quel testo, la prima enciclica di Papa Bergoglio, ma cominciata da Benedetto XVI, è finalmente a disposizione di credenti e non credenti , in una edizione commentata da noti studiosi che offrono preziose chiavi di lettura.
Parte cospicua del volume è uno studio sulla formazione morale nell'enciclica Veritatis splendor (D. Abignente). Nella prospettiva della formazione, sono ripresi alcuni punti nodali dell'enciclica stessa, unificati su tre temi: l'autonomia morale compresa alla luce della creazione e della rivelazione, il carattere storico e l'universalità della legge morale naturale, la retta formazione della coscienza. Questo studio è preceduto da due interventi sulla responsabilità della formazione morale e sul discernimento in rapporto ad essa (S. Bastianel), avendo attenzione alla dimensione di fede dell'esperienza morale cristiana, che la fa essere esperienza di conversione e di sequela del Signore.
Qual e' il ruolo oggi del cattolico che si dedica alla politica? E' sostenibile la teoria che sancisce la necessita' della rinascita di un partito che rappresenti i cattolici impegnati politicamente? Oppure e' necessario che essi aderiscano a formazioni politiche non cattoliche a seconda della sensibilità che li contraddistingue? Quale strada seguire per un rinnovamento della politica che ritorni ad essere strumento a servizio dell'uomo e del bene comune? Il volume in questa nuova edizione e' stato ampliato con una nuova ed ampia introduzione e con due nuovi testi.
Il documento, approvato dai vescovi austriaci nel corso della loro assemblea generale dal 19 al 22 marzo 2012 a Tainach, è pensato come un "direttorio per la catechesi" su come condurre un'evangelizzazione "nuova" nell'Austria di oggi (un paese dalla profonda tradizione cattolica, ma con segnali di progressiva secolarizzazione, un trauma da perdita di credibilità dell'istituzione ecclesiale dopo i casi di violenza perpetrati da personale ecclesiastico su minori, istanze di riforma interna portate avanti anche in forme quasi "insurrezionali" come l'Appello alla disobbedienza dei parroci). Si concentra su un annuncio della fede di tipo esperienziale e vuole accompagnare l'Anno della fede proclamato da Benedetto XVI a partire dall'11 ottobre 2012, mese nel quale si è celebrato anche il Sinodo sulla nuova evangelizzazione. Nella conclusione un'eco delle recenti vicende ecclesiali: "Vogliamo apprezzarci, rafforzarci e incoraggiarci a vicenda. (...) I conflitti, che non potremo mai superare del tutto, non ci devono scoraggiare. I problemi di comunicazione e collaborazione non ci devono dividere".
I contributi raccolti sono nati all'interno di iniziative di studio e di formazione promosse sul territorio dall'Associazione Argomenti2000 che si propone come luogo di incontro, confronto e progetto per l'azione politica dei cattolici. L'interesse per una nuova presenza del cattolicesimo politico in Italia non può essere archiviato senza trovare e sperimentare forme nuove di sintesi che sappiano dare risposte politicamente efficaci ai problemi del paese.
L'Annale 2012 "È appena l'aurora": Chiesa, Concilio, Contemporaneità raccoglie così i contributi del 61° Congresso Nazionale tenutosi ad Urbino nell'aprile 2012, cercando di riscoprire la "Chiesa bella del Concilio". Autorevoli le voci che si alternano nel volume, offrendo un'analisi sia dal punto di vista storico che da quello teologico ed ecclesiologico: il Vescovo della diocesi di Albano Mons. Marcello Semeraro, il priore della comunità monastica di Bose Enzo Bianchi, il famoso teologo francese Gislain Lafont, lo storico Xenio Toscani, il responsabile dell'Ufficio Catechistico della CEI Mons. Guido Benzi, il Presidente Nazionale dell'Azione Cattolica Franco Miano, le teologhe Cettina Militello e Serena Noceti, il professore Marco Cangiotti. Gli interventi, partendo da una rilettura attenta e approfondita dei maggiori testi conciliari, si soffermano su tre nuclei tematici fondamentali: la centralità della Parola che si accosta al patrimonio di tradizione della Chiesa; la rivalutazione della coscienza come luogo in cui maturano le scelte personali e in cui poter incontrare la presenza di Dio; la necessità di una "nuova maturità del laicato", credente e credibile, che possa evangelizzare in tutti gli ambienti in cui è chiamato a vivere e lavorare. Quella dell'Annale 2012, allora, è una riflessione che vuole risvegliare le coscienze dei cristiani d'oggi, per rilanciare la trasmissione della fede in questo inizio di terzo millennio. La domanda che sottende a tutto il libro e che scaturisce fresca e provocatoria dalla FUCI è: che cosa può fare ciascuno di noi per la Chiesa? Il proponimento e la strada tracciati dai giovani fucini sono chiari: impegnarsi a tutto campo, a partire dalla formazione cristiana,per costruire quella Chiesa che, come affermava Paolo VI, «possiede ciò che fa la forza o la bellezza dei giovani: la capacità di rallegrarsi per ciò che comincia, di darsi senza ritorno, di rinnovarsi e di ripartire per nuove conquiste. Guardatela e voi ritroverete in essa il volto di Cristo, il vero eroe, umile e saggio, il profeta della verità e dell'amore, il compagno e l'amico dei giovani».
Il fondatore della Caritas Nervo (1918-2013) delinea la testimonianza cristiana come valore fondamentale nella costruzione del bene comune e nella vita ecclesiale, per una carità che sia: * esperienza concreta di evangelizzazione e promozione umana * esercizio di obiezione di coscienza * occasione di condivisione e ritorno all’essenziale. Sulla via del servizio e dell’attenzione al povero, l’autore ci fa poi incontrare dei testimoni e maestri come il buon samaritano, don Lorenzo Milani e san Giovanni Calabria, pagine viventi di vangelo.
Autore
GIOVANNI NERVO (1918-2013), fondatore e per anni presidente della Caritas italiana, presidente onorario della Fondazione Zancan e Centro studi e formazione sociale, per decenni ha svolto attività formativa e culturale sulle politiche sociali.
Autore
Nicola Ciola. Professore Ordinario di Cristologia e Decano della Facoltà di Teologia della Pontificia Uni¬versità Lateranense. È Membro della Pontifi¬cia Accademia di Teologia e Socio dell’Acca¬demia Fulgina di Lettere Scienze e Arti. Con la Pontificia Università Lateranense ha pubblicato: Paradosso e mistero in Henri de Lu¬bac (1980); Studio bibliografico sulla cristologia in Italia (1984); Il dibattito ecclesiologico in Italia. Uno studio bibliografico (1986); La Dei Verbum trent’anni dopo. Miscellanea in onore di Padre Umberto Betti (PUL-Piemme, 1995); Spirito, eschaton e storia (Mursia-Pul, 1998). È anche autore dei seguenti volumi: Intro¬duzione alla cristologia, Queriniana, Brescia (1986, ²1991); Gesù Cristo nostra speranza. Saggio di escatologia in prospettiva trinitaria, EDB, Bologna (1988, 42008) in collabora¬zione con M. Bordoni; La crisi del teocentri¬smo trinitario nel Novecento Teologico, Deho¬niane, Roma (1993); Credo la vita nel mon¬do che verrà, San Paolo, Cinisello Balsamo (1995); Teologia trinitaria. Storia – metodo – prospettive, EDB, ²2000; Cristologia e Tri¬nità, Borla, Roma (²2010); Gesù Cristo Figlio di Dio. I. Vicenda storica e sviluppi della tradi¬zione ecclesiale, Borla, Roma (2012).
Commento
Il presente volume intende riflettere sull’im¬pulso che alcuni documenti del Concilio Va¬ticano II hanno dato al rinnovamento della teologia contemporanea. Si divide in due par¬ti. Nella prima vengono presentati alcuni sag¬gi che ruotano attorno a tre poli: Cristo, l’uo¬mo e la chiesa. Essi rappresentano il centro di tutto l’insegnamento del Vaticano II. È stata proprio la natura della celebrazione del Con¬cilio (dimensione pastorale) insieme alla novità del suo insegnamento, ad operare un ripensa¬mento profondo delle prospettive dottrinali. La presente riflessione non poteva però, non tenere conto del più recente dibattito intor¬no all’ermeneutica del Vaticano II. L’interesse per l’interpretazione del Vaticano II è presente prevalentemente nella seconda parte di que¬sto lavoro dove si trovano contributi a più mani, quasi dei piccoli segmenti di storia del rinnovamento del metodo teologico, ricostru¬ibili tendendo conto, questa volta, sì, anche della ricezione dell’evento conciliare. Si tratta del risultato di interessi di studio dell’autore e di giovani studiosi che hanno indagato sulle fonti, per comprendere la genesi e gli sviluppi di alcuni testi: in particolare l’Optatam totius, la Dei Verbum (attraverso il sodalizio Florit- Betti), la Gaudium et Spes. Da tutto l’insie¬me del materiale offerto in questo volume, si evince come l’evento conciliare sia stato dav¬vero l’epicentro del rinnovamento del metodo teologico della teologia contemporanea.
Documento fondamentale, curato dalla Congregazione per il Clero, in lingua inglese. Versione aggiornata alla luce soprattutto della ricchissima dottrina ed esperienza pastorale sul sacerdozio che Benedetto XVI ha offerto durante il suo pontificato, in particolare durante l'Anno Sacerdotale.
Il Cardinale Jorge Arturo Medina Estévez prosegue la sua esposizione sull'importanza e il valore dei Sacramenti, illustrando in queste pagine gli elementi essenziali del Matrimonio. Si tratta di un breve saggio che spiega in modo chiaro e semplice il profondo valore di questo sacramento, che per un laico rappresenta la via più comune per vivere la propria vocazione cristiana e dimostrare il proprio amore verso Dio e il prossimo. Un utile strumento catechetico rivolto in modo particolare alle coppie che si accingono ad intraprendere il cammino di santificazione matrimoniale, ma anche ai sacerdoti che preparano i fidanzati a ricevere questo sacramento.