In queste pagine una serie di piccoli consigli, che ognuno potrà fare suoi, per parlarne con il Signore e calarli nella propria situazione di vita. Vanno letti lentamente, magari solo uno o due per volta. Molti si rivolgono con il “tu” direttamente al lettore, come se si trattasse di un dialogo. Di chi sono questi consigli? Di tanti sacerdoti (che hanno preferito rimanere ignoti), dell’autrice, di molti santi. Insomma, quella che da sempre si chiama direzione spirituale, cioè aiuto per camminare “a piccoli passi verso l’orizzonte”. Buona lettura!
Note sull'autore
Stefania Perna è laureata in lettere classiche e ha conseguito il dottorato in letteratura cristiana antica su sant’Ambrogio presso l’Università di Bari, città in cui vive con il marito e tre figli. Docente di lettere di ruolo e diplomata in pianoforte superiore, è un’appassionata ricercatrice del legame tra fede e vita quotidiana. Negli ultimi nove anni ha pubblicato un libro all’anno: al primo, intitolato “50 preghiere per cercatori di speranza” (Effatà, 2013), sono seguiti “Strada facendo: tutti sogni o tutti segni?” (Cantagalli, 2015), “Diario di Elena. Quarant’anni: perdersi o ritrovarsi?” (Ancora, 2016), “Con tutto l’amore possibile. Il desiderio senza tempo di don Antonio Spalatro” (Effatà, 2017), “Diario ad alta quota” (Parva, 2018), “Tra i tornanti dell’anima. In cammino con la Parola” (Edizioni Segno, 2019), “Spunti quotidiani in cerca di Autore” (Edizioni Segno, 2020), “Il calendario dei Ma” (Tau, 2021) e “Un pellegrino russo alla stazione in una mattina di autunno” (Edizioni Segno 2022).
La piccola frazione di San Damiano Piacentino, in Emilia Romagna, richiama ogni anno migliaia di pellegrini da tutto il mondo che vengono per visitare il luogo in cui la Vergine Maria è apparsa a Rosa Buzzini, consegnandole i suoi messaggi per il mondo interno, e nel quale ancora oggi sgorga una fonte d’acqua miracolosa.
Un'economia imbevuta di spiritualità evangelica, rispettosa della dignità umana, solidale e in grado di creare uguaglianza, benessere e pace per tutti... Solo un'utopia o è veramente possibile? Padre GianMaria Polidoro, autore di questo illuminante saggio, ne è convinto. In qualche modo la storia dimostra che anche a livello economico c'è stato un progresso: perché allora non ipotizzare un passaggio ulteriore di crescita verso una cultura e una civiltà nuove, in cui i valori cristiani completano, armonizzano, perfezionano l'umanità, in tutti i suoi ambiti, sociale, economico, tecnologico-scientifico, artistico, ecc. L'Autore sceglie come prima guida per questo percorso San Francesco d'Assisi, che ha saputo sperimentare nella sua vita una sintesi geniale e sublime tra la dimensione materiale e quella spirituale. Ne viene fuori una visione e una proposta di futuro originale, bella, ottimista, soprattutto realizzabile!
Nella preghiera del "Padre nostro" chiediamo a Dio di non soccombere, di non cadere nel momento della prova e anche di non cedere alla tentazione più grande, quella che ci allontana da lui. La traduzione e il senso della frase "e non abbandonarci alla tentazione" sono stati nei secoli motivo di discussione e di confronto, fino a giungere all'ultima versione, presente nel Messale Romano pubblicato nel 2021. Don Achille Morabito in questo libro ripercorre la storia del testo del "Padre nostro" offrendo un'interessante e feconda chiave di lettura di questo passaggio così complesso.
«Che ne è dell'uomo nell'era del compiuto dispiegarsi del dominio della tecnica? Quale immagine di uomo corrisponde al nostro tempo, contrassegnato da un vertiginoso svuotamento - un farsi astrazione - della realtà? Sono le domande che nei primi decenni del '900 hanno tormentato le intelligenze più acute Weber, Spengler, Rathenau, Heidegger. Tra di esse sta di diritto Romano Guardi-ni con questo suo libro. L'autore fa del resoconto di un suo viaggio sulle rive del lago di Como l'occasione per una lucida esplorazione del movimento tellurico che stava trasformando l'immagine del mondo. La tecnica diviene qui problema filosofico: in essa ne va del senso della storia. Con disincanto Guardini ausculta i segni del tempo e, senza il rimpianto di passate identità, diagnostica il sorgere di una nuova «forma dell'uomo»: «Si ha l'impressione che si sia aperta una dimensione interiore che attiri a sé l'uomo [...] un raccoglimento che non neghi l'essere e l'agire della vita che ci attornia, ma sia nel cuore di questa».
Nel suo secondo libro dedicato alle presunte rivelazioni ricevute dal palermitano Salvatore Valenti, don Marcello Stanzione analizza in profondità i messaggi trasmessi dall’arcangelo su tematiche importanti come la santità del matrimonio, il digiuno, la messa domenicale e il significato dell’appellativo di Regina degli angeli attribuito alla Beata Vergine Maria.
"Sacro" è una parola magica, che oggi sembra ancora in grado di incantare il mondo. Il suo potere evocativo, apparentemente in crisi in seguito ai processi di secolarizzazione e di disincantamento del mondo, ma oggi di nuovo al centro dell'attenzione. Esso si manifesta nei settori più diversi della vita sociale sotto una duplice veste: come potere sempre vivo del sacro religioso che trae ispirazione dalle differenti tradizioni religiose nelle forme più diverse, dal sacro di comunione e condivisione al sacro della violenza tipico dei fondamentalismi religiosi; e come sacro secolare, che trae alimento da un fondo pulsionale individuale e sociale in grado di agire trasversalmente nei più diversi campi della cultura. Il saggio si sofferma in particolare sul modo in cui oggi il sacro secolare è all'opera nella nostra società, a prima vista sempre più secolarizzata e tecnologica, in alcuni dei suoi settori più significativi: dai processi di sacralizzazione della natura al sacro tecnologico, dalla sfera della politica a quella economica, per terminare con alcune riflessioni sull'imperante individualismo religioso e la sua peculiare sacralizzazione del sé.
Una delle opere più imponenti, sia per ampiezza che per profondità, della letteratura religiosa cattolica è certamente la Mistica Città di Dio di Maria di Gesù di Ágreda (1602-1665), suora spagnola della congregazione delle Concezioniste francescane. Pur avendo subìto, appena dopo la sua pubblicazione, anche sospetti ed accuse di mancata ortodossia, in seguito fortunatamente superati, resta ancora oggi una fonte copiosissima di informazioni, riflessioni ed elevazioni spirituali. Il pregio del lavoro di don Sabatino Sciorio - oltre alla buona introduzione, che inquadra la vita dell'autrice, i contenuti e la forma del testo, e alle puntuali riflessioni che ne attualizzano il messaggio -, è stato quello di ritenere della poderosa opera di suor Maria di Gesù solo gli elementi più significativi per il lettore moderno, eliminando in questa sorta di antologia le numerose immagini, tipiche della teologia mariana del tempo in cui essa è stata redatta, che rendevano Maria eccessivamente lontana dalla concretezza con cui la ritraggono i libri del Nuovo Testamento, che invece l'autore ha posto all'inizio delle meditazioni della suora, proprio per esplicitarne il valore. In questo modo la pubblicazione di questo testo basilare della spiritualità mariana non soddisfa solo l'esigenza storica di recuperarlo alla memoria, ma si offre come utile strumento per la meditazione cristiana delle donne e degli uomini che vogliono approfondire la conoscenza di Maria e che, soprattutto, vogliono farsi accompagnare da lei nel cammino quotidiano di conversione.
Padre Vittorio Trani, da ormai cinquant'anni, è un vero e proprio testimone vivente delle trasformazioni avvenute (e di quelle mancate!) in un mondo, quello del carcere, che per tanti resta, purtroppo, un oggetto ancora misterioso. Lo scopo del libro - conversazione appassionata e appassionante fra un cappellano e due giornalisti -: far luce sull'aspetto umano dell'esperienza detentiva e sulla necessità - che impegna tutti, nessuno escluso - di approcciarsi ai temi della pena e dell'esecuzione penale nel solco tracciato dalla nostra Carta Costituzionale. Una sorta di diario del carcere e sul carcere scritto attraverso l'incontro quotidiano con le persone recluse e con le loro storie intrise di sofferente umanità. Prefazione di Pietro Parolin. Postfazione di Antonio Rizzolo.
Stare accanto al malato nell'ultimo tratto della sua esistenza; esserci, per alleviarne la sofferenza fisica, psichica e per dare ascolto ai suoi bisogni spirituali; accompagnarlo con umanità, sapendo che è l'unica risposta possibile alla concezione vitalista, giovanilista e salutista che si sta incuneando nella nostra cultura, con il rischio di tentazioni eutanasiche. Esiste una via della dignità, per i malati, che è l'accompagnamento palliativo. Questo libro lo afferma attraverso la testimonianza di un medico geriatra e palliativista. Alcune riflessioni teoriche e molte storie concrete, toccanti, vissute a casa con malati terminali e con le loro famiglie.
L'amicizia è un caleidoscopio di affetto, simpatia, onestà, altruismo, comprensione reciproca, compassione, fiducia. È poter esprimere i propri sentimenti, accettare le differenze e anche commettere errori senza timore d'essere giudicati dall'amico. Questo libretto racconta una storia dei colori che può essere la storia dell'amicizia, e anche la nostra storia.