C'è una cosa che Cesare, un dolce cucciolo di cane, non capisce: perché gli umani non vanno al parco a fare i loro bisogni come tutti i cani? Quando i suoi padroni portano a casa un cucciolo di poche settimane, che invece di abbaiare fa degli strani strilli, Cesare scoprirà qualcosa di strabiliante! Età di lettura: da 5 anni.
Thabo, Olanna, Nura, Amal, Biko: cinque ragazzi di età e Paesi diversi si ritrovano insieme durante la traversata in camion che avrebbe dovuto condurli al mare e a imbarcarsi. Ma l'autista li abbandona nel bel mezzo del deserto. Per non pensare alla fame e alla sete, ma soprattutto per scacciare la paura di essere dimenticati laggiù per sempre, Thabo scrive su un quaderno le storie che li hanno condotti fin lì... Età di lettura: da 9 anni.
Che cos'è esattamente la post-verità? Un'illusione di massa o una menzogna audace? Analizzando esempi recenti tratti dalla vita politica americana, ma per i quali è facile trovare un corrispettivo nella politica italiana - affermazioni gonfiate sulla dimensione della folla all'inaugurazione di Trump, statistiche fasulle sulla criminalità e accuse infondate sul voto popolare del 2016 - McIntyre spiega come la post-verità non sia semplicemente un tentativo di ingannarci, ma una vera e propria affermazione di supremazia ideologica. La post-verità, però, non è iniziata con le elezioni del 2016, ma affonda le sue radici nel negazionismo scientifico, nei pregiudizi cognitivi e nel postmodernismo e si verifica ogni volta in cui le parti interessate cercano di convincere gli altri a credere in qualcosa che si basa sui loro interessi ideologici, anche se fatti ed evidenze non lo sostengono. La situazione prospettata è oggettivamente preoccupante, anche a causa del declino dei media tradizionali e l'ascesa dei social media che favoriscono la diffusione del fenomeno, ma McIntyre chiude lasciando un barlume di speranza: la post-verità si può combattere, e il primo passo per farlo è capire da dove proviene.
Le anime-vittima sono figure come Luisa Piccarreta, Teresa Musco, Faustina Kowalska, Elena Aiello, Therese Neumann, Anna Maria Taigi, Natuzza Evolo e tante altre, che hanno sperimentato attraverso la loro immolazione virtù profetiche straordinarie. Le loro premonizioni hanno anticipato l'avverarsi di molti eventi storici, dalla carestia di metà Ottocento in Europa ai moti della Comune di Parigi, dalla Prima guerra mondiale alla Rivoluzione sovietica, dal primo passo dell'uomo sulla Luna all'assassinio di Aldo Moro, dal ferimento di Giovanni Paolo II all'attentato terroristico delle Torri gemelle e allo tsunami nell'Oceano indiano. Saverio Gaeta, dopo un attento lavoro di ricerca, ricostruisce il quadro che emerge dalle loro visioni sul destino che ci attende: a cominciare dall'Avvertimento che in un prossimo futuro metterà tutti a nudo dinanzi alla propria coscienza, proseguendo con un Segno che apparirà in alcuni luoghi nei quali sono avvenute le più significative manifestazioni della Madonna, fino ai Tre giorni di buio, settantadue ore durante le quali il Sole sembrerà spegnersi. E, se proprio tutto ciò non riuscirà a stimolare un ravvedimento globale, la conclusione sarà una sequenza di eventi drammatici. L'autore confronta e mette al vaglio le profezie con attenzione e rispetto, sempre consapevole che non sono da interpretare come minacce, ma piuttosto come accorati richiami a riscoprire la strada del bene.
L'amore si impara come qualunque altra cosa nella vita. Non è definibile a parole, è piuttosto un modo di vivere, di essere e di sentirsi vivi. Se si assimila questo concetto nella forma più piena, spiega l'autore, si può alla fine ottenere dalla vita il premio più ambito: quello di essere completamente se stessi. L'arte di amare spiegata in tutti i suoi aspetti fisici e psichici.
È davvero sorprendente la quantità e la varietà di informazioni vive, sotto forma di situazioni, personaggi, eventi e microeventi, che Davide Rondoni riesce a coinvolgere sulla pagina di questo suo libro di poesia. Un documento lirico potente, carico di amore, soprattutto, ma anche di passeggeri quanto sinistri smarrimenti. Un testo di continuo giocato sulla presenza di una realtà buia eppure ogni volta, d'improvviso, illuminata da squarci di luce, dal fuoco e dalla passione dell'esistere. Rondoni è un poeta realista, che pure tende al canto, un poeta che si propone come inesausto viaggiatore nel cuore umano, convinto che «amare è l'occupazione / di chi non ha paura». E chi dice io, in questi versi, anche se spesso catturato nelle più strane orbite dell'universo o immerso nei più diversi inferni umani, accetta di misurarsi con coraggio nelle cose, muovendosi veloce nei più disparati luoghi della terra, ormai purtroppo quasi del tutto privi di mistero. Eccolo allora passare dalla Sierra Leone al Nicaragua, da Berlino a Caracas a Rabat, fino a New York e alle vittime delle Twin Towers. Ma i suoi percorsi comprendono anche, più semplicemente, i paesaggi di un'«Italia meticcia», perciò Milano e Roma, Firenze, Bologna e la Romagna. L'energia poetica di Rondoni, insomma, si esercita senza risparmio nelle quotidiane e spesso umili tracce d'amore ovunque sparse, ma anche nei territori di rovina e apocalisse della nostra epoca. Agisce e testimonia dentro una «folla rovinosa d'uomini», nella loro notte e nelle loro ombre, dove però, sempre, il respiro di Dio e la verità di una spinta interiore ineludibile possono accendere nuove, vertiginose possibilità di salvezza.
Alla fine dell’Ottocento, Léon Gustave Dehon (1843-1925) fonda un moderno istituto religioso nel nord della Francia, in un ambiente segnato dall’allora fiorente devozione al Sacro Cuore di Gesù. A questa impresa si accompagnano molte sfide e problemi.
Questo saggio si occupa del fondatore dei Sacerdoti del Sacro Cuore a partire da quattro diverse prospettive – missione, Chiesa, denaro e nazione – e ne presenta la figura all’interno della Chiesa cattolica e della Francia del suo tempo.
Poco prima della morte, avvenuta a Bruxelles nel 1925, Dehon può contare su una Congregazione di oltre 730 religiosi in diverse nazioni, ma nonostante questo successo la sua figura rimane controversa, come dimostra la sospensione del processo di beatificazione decisa da Benedetto XVI nel 2005.
Nell’affermazione di don Primo Mazzolari «non mi sono mai vergognato di Cristo», presente in una lettera al suo vescovo scritta pochi mesi prima di morire, è racchiuso il cammino, a volte eroico, verso la sua conformazione a Cristo, in spirito di umiltà, povertà, passione per l’annuncio del Vangelo e amore per la Chiesa. Non sempre questa sua passione è stata compresa, anche se ora la Diocesi di Cremona ha promosso il processo di beatificazione del parroco di Bozzolo.
L’intento di questo libro è di far conoscere il cuore della vita sacerdotale di don Mazzolari, la sua spiritualità, il suo tendere alla perfezione, perché le sue opere continuino ad aiutare sacerdoti e laici a vivere un cristianesimo maturo e coerente.
Ne va della salvezza. Due interlocutori si intrattengono un un giorno d'estate, è un'altra fiction, su ciò che si muove intorno al nome, in particolare intorno al nome del nome e al nome di Dio e a ciò che esso diventa in ciò che si chiama teologia negativa, là dove il SopraNome nomina l'innominabile, e a sua volta ciò che non si può e non si deve nominare, definire o conoscere, perché dal principio ciò che esso soprannomina si sottrae, senza mantenersi, al-di-là dell'essere. Là dove una teologia negativa sembra aprire su una "politica" a venire (oggi e domani), una tale fiction rischia ancora qualche passo come erede sulle tracce o vestigia di un "cherubino errante" (angelus Silesius). Che cosa è un SopraNome, ciò che vale più che il nome, ma anche che viene al posto del nome? E che non si dà mai per la salvezza del nome infine Salvo? Per la salvezza, semplicemente, il buongiorno o l'addio?
Questa edizione di Della grammatologia, aggiornata e rivista nei suoi riferimenti bibliografici rispetto all’edizione del 1969, ripropone lo stesso rigore e la stessa passione di un approccio non accademico al sapere. Non accademico nel senso di difficilmente inquadrabile in termini disciplinari e polemico con chi non si interroga sulle condizioni del proprio gesto di pensiero. Si tratta di un rigore e di una passione che la storia di questi ultimi anni ha messo alla prova in modo radicale. Il termine traccia e il termine scrittura, entrati in circolo nel clima filosofico insieme al termine de-costruzione, sono forse oggi meno equivocabili nel loro rapporto con lo stile di pensiero che li produce. La ricchezza di materiali che qui viene presentata ha lo scopo inesorabile di chiarire il movimento di produzione – sorta di piega generativa – che è all’opera nel concetto di segno e coinvolge l’io come attore della significazione. Da Saussure alle teorie linguistiche, da Lévi-Strauss al Saggio sull’origine delle lingue di Rousseau, dalle teorie moderne della scrittura a Vico, viene disegnato un approccio alla strategia del discorso filosofico che spiazza sia il dibattito sull’ermeneutica sia una nostalgia fenomenologico-ontologica che non si misuri effettivamente con la genesi del suo linguaggio.
Oltre 1000 esercizi, dai più semplici ai più complessi da risolvere, raggruppati per argomento e che seguono l'indice del manuale teorico collegato per una verifica puntuale della preparazione; in fondo al volume tre test simulati per mettersi alla prova come nel giorno del test ufficiale. I quesiti consentono una verifica immediata e permettono di familiarizzare con numerose tipologie di domande analoghe a quelle che si possono incontrare nei test ufficiali. La sezione di "Lingua inglese", oltre a esercizi grammaticali, prevede dei brani in lingua con quesiti di analisi e comprensione del testo. In fondo al volume, tre simulazioni corredate di soluzioni commentate per conoscere e memorizzare il metodo di risoluzione.