Questo prezioso libricino prende spunto dai temi della pace, della memoria e del dialogo interconfessionale e interreligioso. A partire dai discorsi di papa Francesco in occasione della Giornata mondiale della pace, della Giornata della memoria, della settimana di preghiera per l?unità dei cristiani e del Dialogo interreligioso ? in particolare con il mondo luterano in occasione del V centenario della riforma protestante ? il volume invita il lettore alla meditazione quotidiana e settimanale su questi grandi argomenti che sono il fulcro del nostro essere non solo cristiani, ma umani.
C?è una luce il fondo al tunnel! È questa la frase che ricorre fra chi ha fatto esperienze pre-morte; frase che film, trasmissioni televisive e libri sul tema hanno reso familiare a tutti noi. Ma cosa sono davvero le esperienze pre-morte? Cosa ne pensa la scienza? E come si conciliano con la fede? Patrick Theillier, medico dell?Ufficio delle Constatazioni Mediche del santuario di Lourdes, ha dedicato la sua vita a verificare scientificamente il carattere umanamente inspiegabile delle guarigioni ottenute per intercessione di Nostra Signora di Lourdes e in questo libro affronta il delicato tema delle esperienze pre-morte, esponendo un ampio numero di sorprendenti testimonianze e passandole poi al vaglio delle attuali conoscenze scientifiche, dei Vangeli e della dottrina della Chiesa.
Perché Gesù parlava in parabole? È questa la domanda da cui muovono le riflessioni raccolte in questo volume. Il cardinale Carlo Maria Martini si interroga sulle parabole, sulla loro attualità in un?epoca come la nostra che ormai non ne fa più uso e in cui «il parlare di Dio è stentato, fiacco, oscillante». Immediato ma profondo, concreto ed evocativo, Martini si sofferma prima sullo stile comunicativo di Gesù, poi verso ciò che il dire in parabole significhi oggi per noi, per la nostra esistenza, per il nostro modo di parlare di e con Dio. Esse conferiscono alla nuda parola «la potenza di un ariete che demolisce il bersaglio attraverso il coinvolgimento e non con un colpo diretto». Nel ripercorrere le numerose parabole evangeliche, Martini invita il lettore a imparare a guardare il mondo come Cristo per imitarlo, per situarsi dal punto di vista della croce, per «guardare il mondo avendo capito qualcosa della misericordia seria del Padre».
Il Decalogo non è un elenco di proibizioni, ma una sorta di segnaletica che ci aiuta a vivere in pienezza la nostra esistenza e a percorrere la via della felicità. Dio vuole la felicità dell?uomo e i Comandamenti sono la prova del Suo amore eterno; ma in tempi di edonismo sfrenato e di relativismo, anche i cristiani rischiano di non comprendere appieno la grandezza di questo dono. Non è un caso che, spesso, anche chi si accosta periodicamente al confessionale, non sa di che cosa chiedere perdono al Signore, perché non sa in che cosa ha sbagliato. È da quest?ultima constatazione che nasce il volume di mons. Mario Paciello; una lunga riflessione che non vuol essere né un trattato di morale, né un catechismo ufficiale della Chiesa, ma una rilettura del Decalogo, scritta in un linguaggio semplice e immediato, per aiutare credenti e non credenti a riconoscere il male, evitarlo, e imboccare la via del bene.
Anna Maria e Fulvio sono i fondatori dell?Arca di Nazareth, un?associazione privata di fedeli nata ad Acireale e presente oggi anche a Verona, che ha a cuore la famiglia e che a essa si dedica. Proprio come fece san Francesco, che ricevette dal Crocifisso di San Damiano la chiamata a ?riparare la Chiesa-, così l?Arca di Nazareth si pone l?obiettivo di aiutare quante più famiglie ? in particolare le famiglia in difficoltà ? a vivere appieno la vocazione matrimoniale. Il libro racconta la storia dell?associazione, a partire dall?incontro dei fondatori ? marito e moglie ? e di come sono giunti a comprendere il disegno che Dio aveva riservato loro. Viene poi narrata la struttura e la vita spirituale di questa piccola e allo stesso tempo grande esperienza che lo Spirito ha suscitato nel nostro tempo.
Una piccola guida all?esame di coscienza. Un decalogo che, con delicatezza e parole semplici, aiuta i bambini ad accostarsi al sacramento della confessione. Le parole del cardinale Angelo Comastri sono accompagnate dalle evocative illustrazioni di Bimba Landmann.
Padre Brown è alla sua prima apparizione e, oltre a risolvere alcuni casi che vedono per protagonista Flambeau, il ladro più famoso d?Europa, riesce a convincere quest?ultimo a cambiare vita. Ma anche quando Flambeau diventa investigatore privato, pur potendosi avvalere di una vasta esperienza nel campo del crimine, avrà sempre bisogno dei consigli e dell?astuzia di padre Brown, che ha dalla sua una profonda conoscenza del genere umano, delle sue debolezze e delle sue potenzialità. Ne nascono dodici racconti divertenti e appassionanti, capaci di sorprendere il lettore e di tenerlo incollato alla pagina, in una vera galleria di personaggi indimenticabili, come il sacerdote neo-pagano devoto ad Apollo, il saltimbanco che ha fatto fortuna costruendo maggiordomi meccanici, lo scrittore che vive con un santone indiano in una casa-serra alla periferia di Londra, il principe che si è ritirato in una piccola isola sul Tamigi dopo una vita avventurosa?
Ridestare la voce con i Salmi, quella voce che è assopita dentro di noi e che pure nei sotterranei dell?essere fa pressione per uscire fuori. In cerca di Dio. Una biblista e un teologo-psicoterapeuta ci consegnano il loro commento ai primi dodici salmi. Per percorrere tutto il salterio, un salmo dopo l?altro, come sentiero di guarigione spirituale per il cuore umano.
Nel terzo Millennio si sta consumando una terza svolta epocale nella storia del cristianesimo e una nuova risposta pastorale assume il carattere di urgenza. La prima svolta in epoca apostolica è stata la rinnovata coscienza della cattolicità per cui il Vangelo riguardava non solo gli Ebrei ma anche i pagani; la seconda è stata la torsione dall'escatologia imminente all'escatologia rimandata in cui, tra i tempi, la cristianità ecclesiale ha tentato di gestire la Gerusalemme della Terra con i criteri della Gerusalemme del Cielo. La terza svolta è in atto oggi, dopo il Vaticano II, e non riguarda solo la Chiesa ma anche il mondo laico secolarizzato, entrambi alle prese con la crisi della loro identità e con le altre culture che premono ai confini. Il libro tenta di dirimere il rapporto tra le principali pratiche laico-ecclesiali (la morale, il diritto, la religione, l'estetica artistica), mettendo in evidenza le loro interferenze. In questo "conflitto di pratiche", il rito può riservare sorprese positive per un'accettazione pubblica di valori condivisi. Nella crisi dell'Occidente, con le divisioni tra credenti e non credenti, tra occidentali e islamici, che tradiscono lo smarrimento di una deframmentazione senza fine di valori, memorie, autorità, credenze, il rito può davvero rivelarsi come una risorsa dimenticata da riproporre per pragmatiche condivise?
Il Signore "mosso nelle viscere" è la buona notizia del miracolo di Nain come il fatto che sia una donna che lo aiuti a prendere consapevolezza della compassione che lo abita e a esprimerla. I sensi di Gesù tracciano un itinerario spirituale che riguarda discepole e discepoli del Signore. Guardare, consolare, sollevare e creare dei legami sono le azioni matrice del paradigma di compassione in Lc 7,11-17. Un'esistenza compassionevole ne è concepita e nutrita, cresce e viene alla luce.
Il Sinodo Straordinario del 1985 ha dichiarato "l'ecclesiologia di comunione come l'idea centrale del Concilio Vaticano II". Con questa affermazione la ricezione conciliare ha subito una svolta decisiva perché da quel momento in poi il Vaticano II è stato interpretato attraverso quella categoria ermeneutica. La nostra ricerca ha voluto verificare la fedeltà di questa definizione riguardo l'ecclesiologia conciliare, interrogando sia il Concilio che i due periodi di ricezione. Ciò che abbiamo rilevato è che sia il Vaticano II che il primo periodo di ricezione non hanno manifestato la preferenza della "communio" rispetto ad altre. Il Vaticano II tra le categorie e le immagini di Chiesa più significative ha preferito quella di "popolo di Dio". Il postconcilio invece fu impegnato nell'applicazione del "corpus conciliare" per cui non si preoccupò di elaborare una categoria ecclesiologia conciliare. L'auspicio è che si possa ripartire dai testi conciliati per effettuare una ermeneutica e ricezione sempre più fedeli al Concilio e al vissuto delle Chiese locali.
"Dopo la pubblicazione di Amoris Laetitia tutta la Chiesa si trova di fronte al compito di recepirne il messaggio, che appare nello stesso tempo confortante ed esigente. Il primo Vescovo che ha scritto una lettera pastorale dedicata integralmente a questo atto di attuazione è Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena. Sul suo testo si soffermano tre teologi, con sensibilità e linguaggi diversi, per mettere in luce le diverse prospettive di conversione pastorale che il testo della Esortazione apostolica raccomanda ed esige. Ne deriva un libro prezioso per il lavoro parrocchiale e diocesano dei prossimi anni."