Come si dice nave corsara in inglese? Come augurano buon compleanno i francesi? E gli spagnoli come chiamano il pallone? Un modo per imparare il francese, l'inglese e lo spagnolo con i divertentissimi personaggi di Richard Scarry.
In fondo al libro un pratico dizionario con la pronuncia corretta delle parole.
Il filosofo inglese John Hick (1922-2012), pioniere della filosofia del dialogo interreligioso, fin dalle origini della sua riflessione si è occupato di una pluralità di tematiche che spaziano dalla teologia alla filosofia della religione, con particolare attenzione a questioni quali il rapporto fede-ragione, il problema del male, la promozione del dialogo tra le diverse confessioni religiose, la cristologia. L'autrice analizza criticamente la teodicea di Hick, meglio nota come soul-making theodicy, allo scopo di valutarne possibilità e limiti. Una teodicea - intesa quale crescita morale attraverso le sofferenze - degna di attenzione in quanto non solo segue percorsi alternativi rispetto alle soluzioni classiche del problema della relazione tra Dio e il male, ma mantiene un dialogo serrato con la tradizione. In tal senso, il volume è una introduzione a uno dei più originali filosofi contemporanei della religione.
"Tutti gli uomini sognano, ma non allo stesso modo. Quelli che di notte sognano nei polverosi angoli della propria mente scoprono, di giorno, che era solo vanità; ma quelli che sognano di giorno sono uomini pericolosi, perché può darsi che recitino il loro sogno a occhi aperti, per attuarlo. Questo io feci. Intendevo creare una nazione nuova, ristabilire un'influenza perduta, dare a venti milioni di semiti le fondamenta sulle quali costruire un ispirato palazzo di sogni per il loro pensiero nazionale. [...] Ma, quando vincemmo, mi si accusò di aver messo in pericolo i profitti britannici sul petrolio della Mesopotamia e di aver guastato la politica coloniale francese nel Levante." Sono le parole dello stesso T.E. Lawrence, che in due anni, dal 1916 al 1918, riuscì a organizzare un esercito arabo sotto il comando dell'emiro Feisal e a portarlo vittorioso fino a Damasco. Per il governo britannico, però, la guerra serviva solo a distruggere l'Impero ottomano e a consolidare la propria posizione nel Medio Oriente. Alla fine della guerra Lawrence raccontò gli avvenimenti di quegli anni in un libro che è molto di più che un semplice resoconto di guerra. I sette pilastri della saggezza è ormai un classico della letteratura novecentesca: un racconto epico, ricco di poesia e avventura, un libro sapienziale, un ritratto dell'Arabia, della sua gente e dei suoi misteri e il diario intimo di colui che è stato forse l'ultimo eroe romantico e che col mitico nome di Lawrence d'Arabia è entrato nella leggenda.
“Una volta, dopo un pranzo in Curia, dove ogni anno mi invitava per due volte affinché lo informassi dettagliatamente sull’andamento del Centro Aletti, il padre generale di allora, padre Peter-Hans Kolvenbach mi ha detto:
– Mi raccomando: un giorno dovrà scrivere un libro sul suo padre spirituale. Intendo dire, un libro su padre Spidlík. Evidentemente, non lo potrà fare se non scrivendo anche del suo padre di sangue, perché in un certo senso anche lui era un padre spirituale. In questo è stato privilegiato dalla grazia di Dio. Ma, scrivendo su padre Spidlík, attento: non deve essere una biografia classica, un elenco di dati e di “detti celebri” del padre. Padre Spidlík ha già scritto da solo il suo pensiero. L’insegnamento del padre si legge in ciò che succede nel figlio. Si parla del padre confessandosi e, confessandosi, si manifesta la paternità e la figliolanza nella loro più autentica identità”.
(dall’inizio del libro)
"Editoria senza editori" racconta l'itinerario di un uomo e la storia di una casa editrice, la Pantheon Books, fondata nel 1941 a New York da un emigrato tedesco, Kurt Wolff, cui si associò subito dopo il padre dell'autore, Jacques Schiffrin, anch'egli costretto a rifugiarsi negli Stati Uniti dopo aver ideato e diretto fino al 1940 a Parigi la celebre collana Pléiade di Gallimard. Entrato a sua volta nel 1962 alla Pantheon Books, André Schiffrin ne farà una delle più prestigiose case editrici americane, in stretto e costante rapporto con la migliore cultura europea. Era un tipo di editoria al tempo stesso esigente e popolare che aveva i suoi precedenti più o meno lontani nei Penguin Books, nel Left Book Club in Gran Bretagna e nella New American Library of Word Literature negli Stati Uniti: tutte esperienze di grande successo commerciale, oltre che d'indubbia rilevanza politico-culturale. E così fu anche per la Pantheon Books, almeno fino a quando cadde vittima di successive concentrazioni editoriali fondate sulla sovrana iniziativa del libero mercato e sulla logica del rendimento immediato. In questo contesto, il libro, ormai concepito managerialmente solo sul modello del best seller (la rincorsa a non deludere le attese del pubblico conquistato), e non come il prodotto di una ricerca in grado di arricchire insieme il pubblico e l'editore, risulta incluso come puro accessorio nella sfera dell'entertainment e dell'industria dell'informazione. È l'avvento di una vera e propria mutazione antropologica che - con le parole di un altro grande editore, Jéróme Lindon, delle parigine Editions de Minuit - Schiffrin ha individuato come il passaggio a una «editoria senza editori», liberale al punto da lasciare al solo mercato la decisione sulla pubblicabilità di quelle che un patetico arcaismo continua a designare come «opere dell'ingegno». Presentazione di Alfredo Salsano. Con uno scritto di Andrea Cortellessa.
È merito anche di questo "Testo teorico-pratico", già tradotto in spagnolo e in francese, se la grafologia italiana oggi è entrata a pieno titolo nell'ordinamento universitario italiano (con realizzazioni nelle Università di Urbino e LUMSA di Roma) e si è imposta all'attenzione internazionale. L'originale sistema grafologico di Girolamo Moretti qui presentato sia nelle sue linee teoriche che nella sua viva e concreta applicazione - emerge come disciplina rigorosa e scienza a servizio dell'uomo. L'idea guida di questa nuova edizione rinnovata e ampliata è di rendere il volume sempre più adeguato e direttamente accessibile al lettore e allo studente; nello stesso tempo, di costituire uno stimolante strumento di consultazione per lo studioso e per il professionista. Le novità qualitativamente rilevanti, riguardano in particolare l'inserimento, all'interno degli specimen delle grafie presentate (che, tra l'altro, si impongono per la loro internazionalità), di indici segnaletici di riferimento. Significativo è il parallelo ampliamento delle didascalie delle figure, con riferimenti ad altri segni presenti nelle scritture e alle combinazioni. Nell'ottica di questa lettura contestuale dei segni grafologici, le dettagliate indicazioni operative offerte nella terza e quarta parte costituiscono un contributo sicuramente originale e unico che differenzia quest'opera da ogni altra.
Una delle rappresentazioni più diffuse, divenuta luogo comune, raffigura i maschi di oggi come depressi, intimoriti dalla perdita di ruolo, di riferimenti per la propria identità, aggrediti da un femminismo che avrebbe "esagerato", castrati dal confronto con una sessualità femminile disinvolta e aggressiva. Minacciati da un cambiamento fonte di sofferenza e disagio, sarebbero portatori di reazioni rancorose e desideri di rivincita su cui in modo sempre più esplicito fanno leva le retoriche di emergenti leader xenofobi e reazionari. Il libro vuole proporre un'altra strada in grado di interpretare la mutata esperienza maschile. Oltre il disagio, la frustrazione e il disorientamento, l'autore vuole contribuire a riconoscere le opportunità che si aprono per le vite concrete degli uomini e le loro prospettive esistenziali, oltre la retorica sul rischio di smarrimento della virilità maschile.
Papa Francesco nella sua recente lettera apostolica Aperuit illis ha istituito ufficialmente la celebrazione della Dome- nica della Parola di Dio dando seguito a quanto già auspicato in Misericordia et misera. Il Papa ha stabilito quindi che la III Domenica del Tempo Ordinario sia dedicata alla celebrazio- ne, riflessione e divulgazione della Parola di Dio (26 gennaio nel 2020).
Una domenica, tra l’altro, con una forte connotazione ecu- menica e di dialogo con gli Ebrei, dal momento che cade nella settimana dedicata alla preghiera e alle iniziative per incre- mentare il cammino dell’unità. Il Papa ha affidato al Pon- tificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evan- gelizzazione la realizzazione del sussidio ufficiale della Domenica della Parola.
I contenuti del sussidio:
• Rito di intronizzazione della Parola;
• Elementi che aiutano a evidenziare la Parola;
• Rito di consegna della Bibbia;
• Rito di istituzione dei ministri della Parola;
• Suggerimenti per il lettore;
• Suggerimenti per allestire lo spazio della Parola nella Chiesa; • Suggerimenti per rivisitare la catechesi alla luce della Parola; • Un esempio di lectio divina;
• Una preghiera tradizionale incentrata sulla Parola;
• Uno schema di preghiera ecumenica.
Quest'opera postuma di Romano Guardini raccoglie dieci lettere scritte negli ultimi anni della sua vita a un amico parroco. Non sono lettere elaborate e compiute, ma abbozzi, spunti, intuizioni da sviluppare: quasi un approdo provvisorio e aperto di una lunga ricerca teologica. Non risposte ma interrogativi. Non è forse questa la posizione dell'uomo nei confronti del mistero di Dio? Un libro, dunque, di riflessione teologica e meditazione. Ma soprattutto pagine da leggere come testimonianza di un'intera esistenza spesa nella ricerca di Dio e del senso della vita.
Contro l'arte romanica? Da qualche decennio l'arte romanica è alla moda. Ma la basilica di Ripoll o il Fondaco dei Turchi a Venezia sono veramente edifici romanici? Le statue lignee raffiguranti la Madonna e Cristo con il volto nero erano proprio così anticamente? In questo libro si mette in discussione il concetto stesso di romanico e di arte romanica, se ne indagano le origini, e soprattutto si contestualizza la sua genesi storiografica nel particolare ambiente culturale della prima metà dell'Ottocento, quando in tutta Europa per la prima volta si scoprì, come d'improvviso, la produzione artistica anteriore all'avvento di quella maniera di costruire che Vasari definì come tedesca o portata dai Goti. Il libro analizza l'elaborazione storiografica e nazionalistica dell'idea di romanico, decostruendone invenzioni ed errori, ponendo l'accento su alcune questioni controverse come la popolarità degli artisti, il ruolo della donna nell'universo artistico misogino dell'epoca o la ricca policromia degli edifici. Ma nello stesso tempo svela la vera personalità del Medioevo romanico, dalla Francia all'Italia, dall'Inghilterra alla Catalogna, mettendo a confronto idee e modelli architettonici e figurativi, in un dialogo che probabilmente in quei secoli fu molto più vivace e vitale di quanto oggi pensiamo. Prefazione di Serena Romano.