Una ricerca del bello, dell'introvabile, di fantasia e di contemporaneità, senza dimenticare le perle del passato, migliaia di gemme nascoste nella città di Roma. "Roma Maxima" è una specie di scrigno dorato che conserva gelosamente le chiavi più esclusive della città e le offre ai propri lettori. Consigli su camere di albergo con l'esposizione giusta, b&b di charme in luoghi da sogno, trattorie e ristoranti che magari non hanno stelle ma che assicurano un'emozione unica. Poi i luoghi della storia di Roma, dei palazzi, delle dimore inaccessibili a chi non ha il numero di telefono giusto, la mail riservata o che non sa cosa si cela dietro un portone, entrando in una selezione che non viene fatta dai soldi ma dall'intelligenza, dal buon gusto. Entrare negli atelier degli artisti, vedere come lavorano i pittori, gli artigiani, gli stilisti, parlare con loro. Tra i consigli non mancano i negozi dove acquistare prodotti del made in Italy, lavorazioni artigianali, oggetti di design o vintage, ma anche le tipicità enogastronomiche da gustare sul momento o portare a casa. Personaggi famosi italiani e stranieri che amano Roma, da Willem Dafoe a John Turturro, raccontano i luoghi preferiti della città, insieme ai consigli di protagonisti della cultura, dell'arte e della moda. La città viene vista anche con gli occhi dei corrispondenti esteri dei più importanti giornali del mondo, che vivono, lavorano e si confrontano ogni giorno con la bellezza di Roma. Oltre ai diversi quartieri del centro storico, con qualche incursione in periferia, la guida offre percorsi a pochi passi da Roma, dal mare alla campagna, per conoscere e ammirare ciò che circonda la città: da Ostia ai Castelli Romani, da Fregene a Tivoli, fino a Palo Laziale e a Ponza. Infine, il volume si conclude con alcune ricette svelate dai rappresentati di antiche famiglie.
Il Regno d'Italia cinge Roma d'assedio. La attornia, la scruta dai campi al confine, entra di soppiatto con gli occhi delle spie, si sporge con cautela dalle feritoie, la reclama con furia dalle pagine dei giornali, la pretende in Parlamento. Corre l'anno 1862, l'unità nazionale è ormai compiuta, eppure Roma, il centro del mondo, continua a sfuggire e a resistere sotto il trono papale e la mal sopportata protezione dei francesi. Il neonato governo italiano cerca di scardinarne le difese con la politica, mentre Garibaldi raduna in Sicilia una schiera di volontari per muovere bellicosamente verso la predestinata capitale, prima di essere fermato dal regio esercito sull'Aspromonte. Cinque anni dopo, l'eroe dei due mondi viene sconfitto dalle truppe pontificie sostenute dai francesi nella battaglia di Mentana e a Roma fallisce l'insurrezione. Ogni tentativo di conquista si infrange contro la barriera invisibile che sembra avvolgere la città e imprigionarla in un'assenza dal mondo e dal tempo. Eppure la percezione è che l'urbe possa da un momento all'altro crollare. Vittorio Emanuele II e Napoleone III, Pio IX e Francesco II, Mazzini e Garibaldi, il cardinale Antonelli e monsignor de Mérode, Ricasoli e Rattazzi. Governi sorti e caduti in pochi mesi, briganti, tradimenti, attentati, manovre segrete. Astuti triangoli politici e fini giochi di potere. Bombe e petardi. Molti carcerati, anche, e morti ammazzati. Nella Guerra di Roma Stefano Tomassini mette in scena una storia appassionante: la ricostruzione - compiuta attraverso una straordinaria messe di documenti - dei dieci anni che hanno portato alla breccia di Porta Pia e alla presa di Roma. Alla fine del Risorgimento e al principio della nostra storia contemporanea.
Apogeo e fine del Medioevo 1288-1431 (Corpus-Atlante della pittura medievale a Roma 312-1431, vol.VI) è un volume di straordinaria novità e qualità sia scientifica che editoriale. Offre un viaggio attraverso il linguaggio pittorico di Roma lungo un secolo e mezzo: dagli anni dell’assoluto fulgore, tra fine Duecento e inizio Trecento, quando le chiese e le basiliche cittadine si ricoprirono di nuovi affreschi e di mosaici splendenti, ai decenni in cui la sede pontificia si era trasferita ad Avignone; fino al primo Quattrocento, quando, con il ritorno del papa a Roma, la città diviene ancora una volta il centro del mondo, il luogo dove accorrono gli artisti che stanno facendo nascere la civiltà del primo Rinascimento. Le opere di Pietro Cavallini, Jacopo Torriti, Filippo Rusuti, Giotto, fino a Masaccio, Masolino e Gentile da Fabriano, miracolosamente conservate o documentate, appaiono nel volume con la ricchezza di apparati che è abituale all’opera del Corpus-Atlante, di cui sono già usciti quattro precedenti volume. Nuove campagne fotografiche che fanno conoscere dipinti e mosaici come mai prima d’ora, nuovi materiali d’archivio, ricerche approfondite su documentazioni storiche, fanno di questo volume uno strumento irrinunciabile per specialisti, studenti e amatori dell’arte e della città di Roma.
Il libro si compone di un’ampia introduzione e di 137 schede disposte in ordine cronologico. Il corredo fotografico è costituito da circa 550 fotografie, tutte a colori e di grande formato.
Raffaele de Vico (1881-1969) progetta opere di architettura e di giardini per Roma almeno dal 1926-27 fino al 1962, lungo un periodo storico che attraversa il Regno d'Italia, il fascismo e la Repubblica. Il verde pubblico di Roma ha ricevuto da lui un'impronta decisiva. Per la continuità dei suoi interventi può essere paragonato all'architetto Marcello Piacentini, e la sua visione urbanistica coincide con il concetto di «ambientismo» che fu formulato da Gustavo Giovannoni.
Una serie di avvincenti viaggi nel tempo per essere protagonisti di quei momenti che hanno fatto la storia di Roma e del mondo intero: immaginate di assistere in prima persona all’omicidio di Giulio Cesare, o di passeggiare tra i vicoli di Trastevere nel Medioevo, o ancora di stare a fianco dei nostri avi nelle sommosse popolari del Risorgimento, durante gli assedi stranieri, oppure stretti nel buio di un rifugio antiaereo mentre tuonano le bombe su Trastevere. Percepirete l’angoscia dei rastrellamenti nazisti, per poi ritrovarvi, spensierati, a partecipare ai giochi olimpici di Roma, al carnevale romano o a goliardiche serate all’osteria nell’Ottocento. Sarete viaggiatori di tutti i tempi, vi unirete all’autore fino a incrociare lo sguardo di Romolo, ammirare le movenze degli imperatori in corteo trionfale, la regalità dei papi e la nascita dei capolavori dell’arte italiana. Pagina dopo pagina, Roma sarà sempre con voi, così come la gente comune di ogni epoca, a condividere questo meraviglioso viaggio senza tempo, a spasso attraverso la storia. Per rivivere Roma in prima persona: dall’antichità fino ai giorni nostri. Avventure incredibili che, come per magia, faranno immergere il lettore in un mondo lontano
Roma e i suoi papi sono inscindibilmente legati l’una agli altri da un millenario rapporto di reciproca dipendenza, quasi di amore e odio. È impossibile pensare alla città e alla sua storia, ai suoi splendori e alle sue miserie, senza considerare questa viscerale relazione. Così come, del resto, non sarebbe storicamente coerente ricostruire le molteplici vicende pontificie senza cercarne cause, conseguenze e tracce nell’urbanistica e nella cultura romane. Le pagine di questo volume ripercorrono gli interventi artistici, architettonici e urbanistici promossi da quattordici papi così come i momenti più salienti delle biografie di questi sovrani, politici, costruttori, nepotisti, filosofi, santi, collezionisti, ingordi o frugali personaggi. Un libro che accompagnerà la vostra visita alla città: una guida per seguire tracce e indizi di una Roma segreta e accattivante, modellata dagli interventi papali, che si rivelerà al vostro sguardo curioso mentre la percorrerete.
Tra le storie segrete:
• Il «maggior Piero»: i primi passi di un lungo cammino (30-67)
• Silvestro I, domatore di draghi (314-335)
• Leone I Magno e gli incubi di Attila (440-461)
• Gregorio Magno, monasteri e processioni (590-604)
• Niccolò III Orsini e il Magister Cosmatus (1277- 1280)
• Paolo II Barbo, un ghiotto collezionista (1464-1471)
• Sisto IV Della Rovere e la renovatio urbis (1471-1484)
• Gregorio XIII Boncompagni e la cartografia (1572-1585)
• Alessandro VII Chigi e il «mal della pietra» (1655-1667)
• Pio IX Mastai Ferretti e i lavori pubblici (1846-1878)
• Francesco: da Buenos Aires a Santa Marta (2013 - )
Nonostante la bibliografia sulla necropoli vaticana di S. Pietro sia numericamente sterminata i contributi più importanti al riguardo sono sempre e solo tre, perché interessano la diretta esperienza sul campo degli autori che hanno condotto gli scavi sotto la basilica petrina o hanno avuto il compito di controllare il portato delle loro indagini all'indomani delle loro ricerche. Si è provato quindi a ripartire da zero, rileggendo più volte i discorsi dei pochi contributi che andavano indagati, non sempre chiari e esaustivi, ma comunque i soli da tener sempre presenti. Da questa indagine, che ha riguardato anche i rapporti tra la memoria vaticana dell'Apostolo e l'altra dell'Appia, la storia delle fasi della tomba di Pietro si è presentata molto diversa da quella che ci è stata sempre descritta. La focalizzazione della sua sepoltura ha poi definitivamente acquisito un sicuro riconoscimento, ponendo fine all'ipotesi di quelli che ancora credono che la decisione di Costantino, di erigere la sua basilica sul colle vaticano, abbia interessato solamente la valorizzazione di un locus religiosus dedicato all'Apostolo e non la celebrazione del suo Trofeo di vittoria.
Dal lontano 21 aprile del 753 a.C., anno della sua fondazione, Roma ha cambiato volto innumerevoli volte, attraverso i secoli. La città di impianto, di cui ancora possiamo ammirare le numerose vestigia sparse in diverse zone della città moderna, ha ceduto il passo a quella imperiale, a quella medievale e poi alla Roma barocca e, attraverso innumerevoli mutamenti, anche in epoche più recenti, per arrivare a quella che oggi conosciamo. Questo libro propone un viaggio alla scoperta dei luoghi spariti della città eterna, attraverso le distruzioni, le costruzioni e le ricostruzioni, la toponomastica e la memoria della tradizione popolare. Un racconto appassionante, articolato per temi: la gente, l'aria, l'acqua, la terra e il fuoco, a segnare la storia di una delle città più antiche e soggette ai maggiori cambiamenti della civiltà occidentale. Un libro unico e imperdibile per chiunque voglia conoscere il passato e il presente di Roma. Tra i temi trattati: La strada della Croce e la fine degli dei; Benedette ghigliottine; Wilbur Wright, romano di Centocelle; Diavolo d'un Paleotevere!; Nostalgia di Ripetta; L'Asylum, una gloria romana; Paolo III, il demolitore demolito; L'ammazzatora di Piazza del Popolo; Gabi, il vulcano urbano; Porta Maggiore, la mamma di Termini; Il primo snack e i suoi antenati.
La storia di Roma, straordinaria e lunga oltre un millennio, ha portato un piccolo insediamento a diventare un grande impero, grazie alla guida di personaggi di eccezione e alla capacità di aggregare politicamente popoli così differenti, nel segno dei suoi valori pubblici e attraverso nuove suddivisioni del potere, vicendevolmente controllate. Nutrita dalla lingua e dalla cultura greca, Roma si racconterà magistralmente nel latino delle storie di Tito Livio e della letteratura di Catullo. Oltre l'urbanistica e l'ingegneria. Paolo Scandaletti racconta quel milione di abitanti, soprattutto poveri, di una città ricca e gaudente fattasi stato, guidata da re agrari e mercanti, e con una classe dirigente aristocratica per lo più saggia e lungimirante. Imperatori immortali come Cesare e Augusto, Costantino e Giustiniano; vestigia diffuse su tutta Europa, l'Africa e il Medio Oriente.
«In questo palazzo Renato Guttuso visse e dipinse» è soltanto una delle tante epigrafi che riempiono i muri di Roma; centinaia di storie che raccontano la città attraverso il passaggio di scrittori, filosofi, scultori, architetti, pittori, incisori, orafi, scienziati, teologi, attori, registi, musicisti, poeti, politici, religiosi, santi, eroi delle più svariate nazionalità insieme a quelle di sconosciuti cittadini che anche per un attimo hanno scritto la Storia. Un modo singolare di raccontare lo splendore di una città attraverso oltre 300 epigrafi.
«Di figure, di poesie viventi, di oggetti attraenti, di bellezze naturali brulica letteralmente, per solito, ogni piacevole passeggiata» scrive Robert Walser: e questo libro ne è un'ennesima conferma. Indomite e curiose, attente a registrare ogni dettaglio e dotate della rara capacità di condividere le loro «impressioni di viaggio», Marta Salimei e Ida Tonini ci prendono per mano, come fa l'Angelo con Tobia, e ci invitano ancora una volta a seguirle in una lunga, piacevolissima passeggiata, nel corso della quale non saranno poche le poesie viventi, gli oggetti attraenti e le bellezze naturali che grazie a loro ci verranno incontro. Dopo averci fatto scoprire, o riscoprire, il verde di Roma con "Adagio per giardini", ci esortano soavemente a costeggiarne e oltrepassarne le mura, per inoltrarci in quella campagna romana, immersa nella luce che ha ammaliato pittori come Poussin, Turner, Corot, in cui l'occhio scorge, tra i prati, rovine di terme, templi, mausolei, ville e acquedotti: a creare la perfetta armonia tra natura e cultura che costituisce l'essenza stessa del paesaggio italiano quale tutti vorremmo che fosse salvaguardato. Dalle volte maestose di Caracalla ai prati di Tor Fiscale, dal variegato scenario del Circo di Massenzio al Parco della Caffarella, dalla Villa dei Quintili alla Riserva naturale dell'Aniene, queste nove incantevoli passeggiate ci sveleranno luoghi a noi ignoti o ci indurranno a tornare in altri, pieni di reminiscenze infantili, dei quali, per smemoratezza o noncuranza, da troppo tempo non abbiamo percorso i sentieri. (Ena Marchi)
Età di lettura: da 4 anni.