I codici delle opere di Cassiodoro sono ricchi di segni speciali, di immagini mnemotecniche e di una serie di indicazioni paratestuali che l'autore raccomanda esplicitamente. Questo apparato che accompagna i testi ha la funzione di indirizzare il lettore e di introdurlo in un mondo a sé stante. La biblioteca che Cassiodoro propone ai suoi monaci è un "Teatro della Memoria", un luogo in apparenza misterioso ma assai ben organizzato al suo interno: una sorta di palazzo incantato dove chi entra accede come un iniziato neoplatonico ai vertici della Saggezza attraverso un itinerario scandito dall'apprendimento lento e sicuro dei fondamenti di ogni dottrina e della teologia. In questo modo l'adepto raggiunge una totale indipendenza nei confronti del mondo caotico che lo circonda: protetto dalla sua biblioteca e dal suo sapere sempre accessibile, affronta impavido i marosi dei tempi nuovi, sicuro come un pesce nell'acqua, quegli stessi pesci che erano presi a modello di vita e di vitalità dalla fondazione di Vivarium, il cui nome alludeva proprio ai vivai dove pullulano i figli del mare.
Il calendario liturgico 2021 per il rito romano è un sussidio dettagliato ed essenziale, con tutte le informazioni necessarie per vivere tutto l'anno in compagnia della Parola di Dio, per una più attenta e proficua preparazione alla celebrazione della santa Messa. Inizia con la prima domenica di Avvento (29 novembre 2020) e termina con l'ultima domenica dell'anno liturgico (4 dicembre 2021). Per ogni giorno dell'anno il calendario indica: - Il grado della celebrazione prevista dalla liturgia (solennità, festa, memoria obbligatoria o facoltativa del santo) e il colore liturgico.- I riferimenti biblici delle letture della santa Messa e il ritornello del salmo responsoriale. - Uno dei santi del Martirologio Romano o dei Calendari propri delle Chiese locali nei giorni in cui non ci sono delle ricorrenze liturgiche. - La settimana del Salterio della liturgia delle ore, indicata con un numero romano. Uno strumento indispensabile per immergersi nel mistero di Cristo!
Come sarà il pianeta nel 2038? Guardando al nostro futuro vediamo l'aumento delle disuguaglianze, la scomparsa delle spiagge e del cioccolato, il populismo, ma anche l'energia pulita, la fine degli sprechi e della grande povertà? Come una finestra sul mondo, le mappe, la grafica e i collage del libro invitano il lettore a esplorare il regno delle possibilità, dove viene scelto il futuro, lontano dai pregiudizi e dalle questioni già scritte. 2038, Atlante dei futuri del mondo è un esercizio prospettico, unito a un'estetica che rapisce, per collegare le principali questioni globali e capire quale sarà il domani.
Cento quiz per bambini su geografia, popoli e tradizioni, città e stati, un gioco intelligente per allenare la curiosità e divertire tutta la famiglia!
Il cofanetto, pratico e compatto, contiene 100 carte con quiz per bambini, divise in 7 categorie, e un libretto con regole del gioco e soluzioni; ciascuna risposta è accompagnata da informazioni e piccoli approfondimenti. Sono previsti da 2 a 5 partecipanti. La maggior parte delle carte consente di scegliere tra 3 possibili risposte, mentre solo alcune presentano unicamente la domanda. Le carte sono di due tipi, "solo" e "sfida": a quelle del primo tipo risponde il giocatore che ha pescato la carta, mentre alle altre possono rispondere tutti i giocatori. Dando la risposta corretta, si accumulano punti. I quiz sono pensati per bambini a partire da 7 anni.
Le categorie di Super Quiz – Mondo:
Monumenti famosi: come si chiama l’antico palazzo imperiale di Pechino? Perché la Torre di Pisa pende? Quale piramide è una delle Sette Meraviglie del mondo?
Curiosità dal mondo: come si chiamano i getti d’acqua dell’Islanda? In quale Paese si trova Machu Picchu? Qual è la particolarità del mar dei Sargassi? Perché il Mar Morto si chiama così?
Popoli e tradizioni: perché in molti Paesi del Sudamerica si parla spagnolo? Chi sono gli Inuit? In quale stato il giorno dei morti è una vera e propria festa? I Masai allargano una parte del corpo con alcuni dischi: quale?
Record: qual è il Paese più piccolo del mondo? Quale meraviglia australiana è visibile dallo Spazio? Qual è il Paese europeo più popoloso? Quali sono i fiumi più lunghi del mondo?
Vita quotidiana: come si chiama il treno che attraversa il mare per collegare due stati? Da quale Paese arriva la cerimonia del tè? Che cos’è un riad?
Città e stati: quale città è situata contemporaneamente su due continenti? Praga è la capitale di quale stato? Di che Paese fa parte la Groenlandia? Che cosa rappresentano il verde e il giallo della bandiera brasiliana?
Pianeta Terra: quale Paese è quasi un continente? Come si chiama il fenomeno che illumina il cielo vicino al Polo nord? Quanti sono i continenti? Perché, quando a Roma è mezzogiorno, in altri Paesi è notte? Che cosa c’era prima che si formassero i continenti attuali?
Come custodire il più prezioso dei sentimenti in un tempo che sembra fagocitare le emozioni, le scelte, i desideri per crearne sempre di nuovi? Come ricavare, nella fretta dei giorni, lo spazio per il giardino emotivo dove l'amore nasce e cresce, per prendercene cura e per dedicarvi le nostre risorse migliori? Uomini e donne vivono l'amore in modo profondamente diverso gli uni dalle altre e questo dà luogo a infiniti equivoci e incomprensioni. In un lavoro durato tre anni Francesco Alberoni e Cristina Cattaneo hanno indagato questi punti controversi ed è da questo sforzo congiunto che nasce questo libro: una riflessione lucida e chirurgica dell'argomento più discusso di sempre, l'amore. Interpreti della realtà e dei suoi cambiamenti, anche in tempi difficili come quelli attuali, tra crisi della coppia e convivenza forzata a causa della pandemia, i due sociologi riescono in queste pagine a indicarci un nuovo modo di pensare ai sentimenti dentro un presente che scorre negandoli e alterandoli. Le emozioni, spesso compresse nell'alienazione del lavoro, della tecnologia, della frammentazione sociale, devono ora ritrovare un orizzonte ampio per respirare pienamente e riappropriarsi del loro ritmo naturale, contribuendo così a costruire personalità sane, felici, capaci di interpretare il loro tempo senza subirlo, resistendo alle pressioni e opponendo loro la forza dell'amore verso di sé, verso il proprio partner, la propria famiglia, l'Altro. Un saggio di grande attualità che ci aiuta a capire in che modo il sentimento amoroso può agire sul tempo, sospenderlo, prolungarlo all'infinito, e che ci restituisce l'idea, forse troppo spesso data per scontata, dell'amore come vero contraltare di sé, esperienza vitale, salvezza.
Febo ha tredici anni e vive insieme ai nonni in un piccolo borgo sull'Appennino all'ombra dei Castagni Gemelli, popolato da leggende paurose e da un'umanità bizzarra e variopinta: ci sono Bue e suo padre Chicco, Slim e i sette fratelli Carta, Pietrino detto Zanza che di Febo è il più caro amico, Celso l'indio silenzioso con il suo cavallo Strappafiori. E poi c'è Ca' Strega, dove vive Luna, muta e selvaggia, con la sua stravagante famiglia capeggiata da una nonna dotata di poteri magici. Il destino di Febo e Luna è segnato da un pomeriggio al luna park, e dalla profezia su una misteriosa mano di ferro. Le loro strade si dividono - lei finisce in un istituto di suore dove il dottor Mangiafuoco le farà recuperare la voce, mentre lui va a studiare in città dove ritrova un padre megalomane, sempre sul punto di concludere "un grande affare" e una madre amareggiata. Pur se lontani, Febo e Luna non smettono mai di pensarsi e di volersi bene. Lui tutto grandi teorie e proclami, lei concreta e battagliera. Il destino della loro vita è lasciarsi e ritrovarsi, e ogni volta il loro distacco è preceduto dalla separazione, premonitrice e crudele, di un'altra coppia di amanti. Anche quando, sullo sfondo di un'Isola cristallina, si illudono brevemente di poter restare sempre insieme, si perderanno. Gli anni passano, Febo adesso ha un figlio amato e indipendente, e della passione per la natura e l'ecologia ha fatto un mestiere; Luna aiuta i deboli e insegna la lingua dei segni a chi non ha la voce. Su di loro incombe l'ultima separazione, lei nel gelo del Nord, lui nel cuore di una foresta tropicale.
Internet ci rende stupidi? Abituati alla velocità con cui accediamo alle informazioni scivolando, come su una tavola da surf, da un sito all'altro, viene meno in noi la pazienza richiesta da un libro o da un articolo lungo e complicato. Dopo una pagina o due ci innervosiamo, perdiamo il filo, avvertiamo l'esigenza di occuparci d'altro, di cambiare attività. La concentrazione nella lettura ci è divenuta estranea. Oggi l'umanità è totalmente connessa. E quindi: che fare con la novità rappresentata dalla rete, e in generale dalla civiltà digitale? Accettarla o rifiutarla? Per rispondere a questa domanda dobbiamo compiere un viaggio di duemila anni. Ermanno Bencivenga ci accompagna lungo questo cammino nella storia del pensiero occidentale: Platone è la nostra guida, Kant la stella polare. È un tragitto di secoli e millenni di idee e scoperte straordinarie e addirittura scandalose, eppure capaci di conquistare la normalità e tradursi in visioni del mondo universali. Così scopriamo che la nostra identità è stata messa in discussione ad ogni rivoluzione tecnologica. Ciascun cambio di paradigma sconvolge e rinnova la radice delle nostre consuetudini e dei nostri desideri. Ogni giudizio di valore è subordinato a una particolare fase del tempo, del mondo e della Storia. Allora, la domanda va riformulata: la rivoluzione digitale non ci rende più stupidi o più intelligenti, ma cambia profondamente la nostra postura nei confronti di noi stessi e del mondo. E ogni cambiamento radicale è un'occasione preziosa e insostituibile per chiederci chi siamo.
Ognuno di noi è perennemente "in emergenza" perché il nostro cervello non smette mai di funzionare, di lambiccarsi, di elaborare idee e di fare programmi, anche quando dormiamo o ce ne stiamo tranquillamente seduti al tavolo di un bar. Anticipare mentalmente eventi futuri e progettare reazioni è del tutto normale, anzi, se non ci sentissimo sempre in emergenza le nostre risposte ai fatti reali sarebbero meno pronte ed efficaci. "S.O.S. Filosofia si rivolge agli adolescenti" e si focalizza su alcune specifiche emergenze che, per differenza di grado e di intensità rispetto a quelle "normali", fanno battere il cuore e seminano confusione: dai problemi di relazione a quelli scolastici, dalla timidezza alle incomprensioni in famiglia, dalle incertezze per il futuro fino a una sottovalutazione di sé. Immagine, popolarità, verità, insicurezza, cambiamento, amore, bullismo sono alcuni dei punti presi in considerazione (in tutto circa una ventina) e per ogni situazione ci sono soluzioni puntuali e concrete suggerite da uno o più filosofi: così Aristotele e Confucio mostrano come accettare l'arrivo di un fratellino (magari nella famiglia allargata) e Kierkegaard ci fa riflettere sull'importanza della personalità rispetto all'immagine, fino a Kant che ci parla di verità (e di bugie a fin di bene). Età di lettura: da 12 anni.
La liturgia è un tema poco sondato nella vita di don Primo Mazzolari, solitamente più conosciuto per le sue posizioni sulla pace, la giustizia sociale e la politica. Questo libro raccoglie alcune riflessioni del parroco di Bozzolo, a partire da quella offerta nel 1941 alla Settimana liturgica nazionale, e mette a disposizione i testi più significativi sull’omelia, sul rapporto tra il prete e la comunità cristiana, sul senso della liturgia cristiana, sul valore dell’eucaristia nella vita del cristiano, sul senso delle devozioni e della preghiera. Non manca un affondo provocatorio sul tema del denaro e delle offerte durante le celebrazioni liturgiche, in modo da non trascurare la profezia con cui don Primo ha spinto la Chiesa al rinnovamento e alla fedeltà evangelica.
Sommario
Introduzione. I. «Mi piacciono le chiese vive». 1. I discepoli di Emmaus. 2. Liturgia del tempo di guerra. 3. La Messa parrocchiale. 4. L’edificazione della Chiesa nel sacrificio di Cristo. 5. L’edificazione della Chiesa nel sacrificio della Chiesa. 6. La predicazione. 7. Delle nostre impreparazioni all’apostolato. 8. Le tariffe nella liturgia.
Note sull'autore
Don Primo Mazzolari (1890-1959), prete dal 1912, fu cappellano militare al tempo della prima guerra mondiale e trascorse la sua vita come parroco di piccoli paesi di campagna a due passi dal Po, prima Cicognara e poi Bozzolo, in provincia di Mantova. l suoi scritti e le sue predicazioni lo imposero all'attenzione pubblica, ma attirarono su di lui anche molte misure disciplinari della gerarchia ecclesiastica. EDB ha in catalogo l'opera completa di don Mazzolari.
Bruno Bignami e Umberto Zanaboni sono rispettivamente postulatore e vice postulatore della causa di beatificazione di don Primo Mazzolari.
La Lettera di Paolo ai Filippesi viene esaminata in questo libro attraverso tre sguardi. Il primo (Lectio) è orientato a spiegare il testo dal punto di vista letterale e del senso insistendo sulle sfumature del vocabolario biblico e aiutando il lettore a dotarsi di una competenza biblica. Il secondo (Meditatio) enuncia i temi del vissuto presenti nella Lettera e li sviluppa in riferimento alla contemporaneità pastorale ed ecclesiale in un confronto continuo con la tradizione spirituale cristiana. Il terzo (Oratio) è infine costituito da un testo per la preghiera ideato dall’autore.
Sommario
Introduzione. I. Fare memoria. II. Annunciare il vangelo. III. Cristo, vita nostra. IV. Il coraggio di essere cristiani. V. Al servizio della comunione. VI. Un esempio da imitare. VII. Impegno per la salvezza. VIII. L’importanza dell’amicizia. IX. Scegliere l’essenziale. X. Rimanere in corsa. XI. Perseverare nella gioia. XII. Cristo ci basta. Conclusione.
Note sull'autore
Renzo Mandirola, prete della Società delle Missioni Africane, ha svolto il suo apostolato in Africa, ricoprendo diversi ruoli di responsabilità all’interno del suo Istituto. Licenziato in Teologia biblica, ha pubblicato con EDB Quei due di Samaria (1994); Tre donne, tre Marie (1996); Giona. Un Dio senza confini (1999); Quattro di quelli. Storie di sequela (2008); In cammino con il Risorto (2010).
La lunga vicenda del legame tra storia cristiana e il potere delle immagini non si lascia facilmente rinchiudere dentro la comoda definizione di «arte sacra». Essa riguarda quel segmento di produzione artistica a soggetto religioso che ha trovato la sua più compatta codificazione dottrinale nei secoli della controriforma cattolica. Un diffuso riflesso mentale della cultura credente ha elevato questo specifico momento storico a forma permanente e quasi immutabile del secolare legame tra arte e fede. Per questo il suo declino moderno viene vissuto come un lutto che ha qualcosa di irreparabile.
Nella storia cristiana il rapporto fra la vita credente e il potere delle immagini non si è dato in un modo univoco e secondo modalità immutabili, ma sempre in modo dinamico e secondo modelli diversi. A lungo il cristianesimo si è tenuto lontano dalla seduzione idolatrica delle immagini per poi assegnare loro un potere molto vicino a quello del sacramento. In altre stagioni esse sono state separate da un potere che appariva eccessivo per essere ricondotte a un compito di rappresentazione del sacro. Nel nostro tempo le immagini sono a servizio di una potente cultura visiva che rende difficile il loro rapporto coi tradizionali bisogni dell’esperienza credente. Insomma, quella tra il potere delle immagini e la vita cristiana è da sempre un’amicizia inquieta. Una reciproca attrazione fatale che deve continuamente trovare i suoi punti di equilibrio.
Sommario
Introduzione. Tirare fili diversi. I. Il mondo delle icone. Le immagini nell’orbita del sacramento. II. I secoli della rappresentazione. Le immagini nell’orbita del sacramento. III. Il tempo della videosfera. Nel dominio dei simulacri mediali. Come si andrà avanti (invece di una conclusione). Bibliografia.
Note sull'autore
Giuliano Zanchi, direttore del Museo Bernareggi e del Museo e tesoro della cattedrale di Bergamo, è segretario generale della Fondazione Adriano Bernareggi. Licenziato in Teologia fondamentale e sistematica alla Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale, si occupa di temi al confine fra l’estetica e la teologia e collabora con L’Osservatore romano e la Rivista del clero italiano. Con EDB ha pubblicato Le migrazioni del cuore. Variazioni di un’immagine tra devozione e street art (2017).