Un dialogo reciprocamente comprensivo e rispettoso, che non trascura le differenze, ma le valorizza, senza chiusure o pregiudizi. E' questo il contenuto delle conversazioni qui raccolte con autorevoli autorevoli esponenti delle religioni abramitiche, che la storia ha reso spesso conflittuali ma che invece s'incontrano nella fede in un unico Dio creatore, nell'uomo sua creatura, fratello tra fratelli.
Le filastrocche sono fisarmoniche e tamburi. Suonano musiche utili per ballare, più che per stare ad ascoltare, come quelle di violini e pianoforti. Sono strumenti, ma di Utile Bellezza: sono belle se sono utili, ma sono inutili se non sono belle. Questa raccolta parla della Realtà delle cose tangibili: faccia, freddo, sapori, castagne, farfalle; e parla della Fiaba delle altre invisibili: lupi, orchi, pirati, formule per fare e disfare. Tamburi per danzare il mondo, e prepararsi a correrlo, coi due piedi di Fiaba e Realtà.
Benedizione della famiglia dal Nuovo Messale Romano.
La stampa raffigura la Sacra Famiglia (immagine oro a caldo) e la scritta "Concedici, Santa Famiglia di Nazaret, di essere Tua immagine, riflesso vivo dell'amore di Dio".
Confezione da 100 pezzi.
Dimensioni: 22 x 12 cm.
Benedizione della famiglia dal Nuovo Messale Romano.
La stampa raffigura la Resurrezione di Cristo (immagine oro a caldo) e la scritta "O Signore, la Tua luce illumini la nostra speranza. Benedici questa casa e questa famiglia".
Confezione da 100 pezzi.
Dimensioni: 22 x 12 cm.
Il fabbro Vakula è innamorato di Oksana, la ragazza più bella del villaggio di Dikan'ka, ed è determinato a sposarla. Il suo progetto viene però ostacolato dal diavolo in persona, che da tempo medita di vendicarsi di lui e di tutte le «frottole che ha messo in giro sui diavoli»: quatto quatto sale in cielo, ruba la luna e se la infila in tasca, mentre Dikan'ka cade nell'oscurità più nera. «La notte prima di Natale», pubblicato nel 1832 nella raccolta «Le veglie alla fattoria vicino a Dikan'ka» e qui proposto nella traduzione di Paolo Nori, è una prova magistrale dello stile di Gogol': come lo ha definito Nabokov, «qualcosa di ridicolo e di stellare al tempo stesso».
Una riflessione a carattere pedagogico, ma dal respiro storico, antropologico e culturale, grazie al quale la "questione meridionale" viene riconsiderata muovendo dalle radici profonde e di lunga durata che contraddistinguono il Sud d'Italia inserito nella più ampia cornice mediterranea, intrisa di mondi culturali e di valori (occidentali) transitati poi in tutta Europa. La naturale multiculturalità del Mediterraneo può essere orientata verso una interculturalità rispettosa della diversità. Lo sguardo pedagogico mediterraneo è intriso delle eredità culturali dell'antica Grecia, della romanità, della scienza arabo/islamica, della intelligenza vivace e propositiva federiciana, della sacralità spagnoleggiante, della razionalità di matrice francese. "Paideia", "scepsi", "tradizione", "memoria", "storia" sono le parole chiave di una pedagogia che vuol proporsi come modello per un'educazione basata su un'antropologia dell'"umano troppo umano" in antitesi con il post-umano, oggi dilagante e vincente. Prefazione di Cosimo Laneve.
Un romantico e melanconico Vincent van Gogh è il protagonista di questo seguitissimo webcomics dai disegni delicati. In Vincent van Love il pittore olandese si confessa al fratello Theo.
A volte è triste, a volte è pieno di energia, convinto com’è che prima o poi il suo talento verrà riconosciuto. Un libro che è un abbraccio sincero, un inno alla forza delle emozioni, una rappresentazione potente della fragilità e della sensibilità umana.
Il teatro musicale è lo specchio del mondo a cui si rivolge, ma anche presagio del suo futuro. Nel Novecento, venute meno le ombre possenti di Verdi e Wagner, anche l'opera si disgrega, lasciandosi alle spalle l'unitarietà e la compostezza del melodramma ottocentesco, i suoi solidi personaggi e le sue rappresentazioni organiche, per indagare un presente sempre più frammentario, percorso dalle inquietudini, dall'aggressività e dalle sofferenze del soggetto moderno. Puccini, Berg, Britteti, Strauss e Janácek sono alcuni dei grandi nomi che intarsiano la storia dell'opera novecentesca, riscrivendone canoni e temi, orizzonti e significati, con uno sguardo di volta in volta critico o celebrativo, intimista o universale sulle vicende di un secolo attraversato da profondi tumulti e lacerazioni. Così la "Lulu" di Berg si fa accusa dell'alienazione generata dalla morale sessuale e dal culto della famiglia, e dà voce, con linguaggio visionario, alle sue vittime per eccellenza, le donne; il "Billy Budd" di Britten sviscera le ambiguità del male, la perdita dell'innocenza e l'emarginazione del diverso che marcheranno impietosamente la storia del secolo; il realismo poetico della "Bohème" di Puccini mette in scena il vagare angosciato e trasognato dell'essere umano, la fatica di affrontare la quotidianità e le schegge psicotiche che essa produce. Nel volume conclusivo della sua monumentale storia dell'opera, con la passione e la cura del particolare che i suoi lettori ben conoscono, Elvio Giudici passa in rassegna l'opera del Novecento e, per la prima volta, il teatro musicale inglese e statunitense a cavallo del nuovo millennio, restituendoci un affresco composito che si sofferma su tutti i grandi registi e direttori, sugli allestimenti e sulle interpretazioni che hanno contribuito a far sì che questa forma d'arte continuasse a rappresentare, ma anche a plasmare, il nostro tempo.
Un affascinante percorso dello scrivere e del leggere nelle diverse forme e maniere attraverso la Grecia di epoca classica ed ellenistica, l'età romana repubblicana e imperiale, la morente antichità, i primi secoli del medioevo barbarico-occidentale e bizantino. Per ciascuno di questi periodi sono prese in esame, oltre alle fonti letterarie, soprattutto le testimonianze direttamente conservate di scrittura e lettura - rotoli di papiro, tavolette, codici, documenti, iscrizioni, graffiti - risalendone agli usi e alle funzioni mediante l'osservazione e la valutazione della quantità, natura, varietà dei supporti scritti, dei contenuti testuali, delle caratteristiche grafiche, della diffusione, qualità e distribuzione sociale dell'alfabetismo. Si tratta di una storia delle culture scritte greca e latina nel corso di molti secoli e alla luce di avvicendamenti istituzionali, inquietudini spirituali, trasformazioni sociali, mentalità, una storia vista nel riflesso della città antica, rappresentata da cinque poli di attrazione - Atene, Alessandria, Roma, Ravenna, Costantinopoli - che sono stati di epoca in epoca centri e simbolo delle due operazioni-cardine della nostra civiltà, lo scrivere e il leggere, restituendone tutte le declinazioni.
"Il principio speranza" costituisce una delle imprese filosofiche più ambiziose di sempre. Il viaggio di Bloch nel "continente speranza" e nella dimensione utopica del pensiero in tutte le sue manifestazioni appare, ai nostri occhi, meravigliosamente inattuale e, al contempo, ancora ricco di suggestioni per il futuro. Realizzato in oltre vent'anni, il capolavoro di Bloch non intende infatti negare la realtà, ma si oppone con fermezza alla passiva accettazione di una realtà "già data" e immutabile, fondando la sua ontologia sulle potenzialità dell'essere e sull'apertura al cambiamento. "L'importante è imparare a sperare. Il lavoro della speranza non è rinunciatario perché di per sé desidera aver successo invece che fallire." Questa edizione presenta l'opera in tre volumi divisibili.
L'algoritmo è un procedimento che risolve un determinato problema attraverso un numero finito di passi elementari. Una sequenza di processi che sembrerebbe restare nel freddo territorio dei numeri, e che si esprime in un linguaggio informatico incomprensibile ai più. Eppure questi algoritmi controllano l'andamento dei mercati azionari, scelgono il prezzo di un biglietto aereo, progettano una serie tv o decidono quali sono le notizie, le pubblicità e i contenuti che ci interessa di più vedere sui nostri social network. Partendo dalle origini e ripercorrendo le tappe che da Babilonia a Google hanno segnato la loro ascesa, "Breve e universale storia degli algoritmi" mostra come la loro importanza non sia da ricercare nelle infinite possibilità del calcolo numerico, ma nell'enorme impatto sulla società moderna e nel potere derivante dalla gestione di flussi di dati e informazioni, che con l'esplosione della rivoluzione digitale hanno portato gli algoritmi ad essere lo strumento più potente mai esistito nelle mani del nuovo capitalismo. Uno strumento neutro però, che può generare progresso o distruzione solo nella misura in cui siamo noi a volerlo.
Cambia la società, cambiano i consumatori, si evolvono le tecnologie per la comunicazione. E di conseguenza si devono aggiornare strategie, strumenti e tecniche della comunicazione integrata per le imprese, le organizzazioni e le istituzioni. La ricerca del consenso e la costruzione della reputazione passano attraverso professionalità nuove e metodi e linguaggi aggiornati. Formazione continua e curiosità sono gli ingredienti del successo nella professione comunicatore. L'obiettivo di questo libro è offrire un'approfondita analisi dell'evoluzione avvenuta nell'ambito della corporate communication, a fronte di tale processo inarrestabile di innovazione dei canali utilizzati, da cui si rende indispensabile integrare un orientamento e-business nell'ambito dei processi e sistemi di comunicazione. Il volume è arricchito dalla partecipazione da parte di professionisti di chiara fama, che hanno contribuito alla realizzazione dei contenuti e attraverso la presentazione di esperienze aziendali che li hanno visti direttamente coinvolti. Prefazione di Paolo Boccardelli.