La guida National Geographic "Rome" in lingua inglese arricchisce la collana delle Guide Traveler in una nuova veste aggiornata anche graficamente. Il titolo presenta un'introduzione dedicata alla storia e alla cultura, seguita da una serie di itinerari dettagliati, suddivisi per zona, che condurranno i lettori alle principali e più note attrazioni ma anche a mete originali e insolite. Completa la guida una sezione dedicata alle informazioni pratiche (numeri utili, trasporti, hotel e ristoranti, eventi, guida allo shopping) e una comoda mappa estraibile del territorio.
Suor Beppa, al secolo Anna Canestrini, nasce a Sabbionara d'Avio (Trento) nel 1928 in una famiglia "povera e onesta". Carattere tenace, deciso, carismatico e anticonformista, Beppa, dopo il diploma di infermiera, lavora per lunghi anni in ospedale, fino al 1983, quando ha la seconda chiamata: viene aperta a Trento la Casa Accoglienza alla Vita e Beppa ne assume da subito le redini. Inizia così un'avventura trentennale straordinaria, raccontata nelle pagine del libro. Centinaia di mamme in difficoltà con i loro bimbi sono accolte in casa accoglienza. Mamme italiane, dall'Europa dell'Est, dall'Africa o dall'America Latina. Beppa è presente in casa 24 ore su 24. Ne è la direttrice, ma è molto di più: è l'anima e il cuore della casa, è la consigliera, la confidente. È suora fin nel midollo, ma non nell'abito; per sua libera scelta, caso unico nella sua comunità, indossa abiti secolari. Poco integrata nella vita di convento, non sempre è compresa dalle sue consorelle. Beppa è una suora atipica, aperta al mondo, disincantata. A volte le sue parole sono taglienti, ma mai ambigue, né ingannevoli. Anche quando si tratta di comunicare alle mamme verità scomode.
Affido familiare: cos'è quest'oggetto sconosciuto che preoccupa chi non lo conosce, ma anche chi lo frequenta? Nient'altro che la formalizzazione di comportamenti sociali antichi: relazioni di vicinato in cui tutti gli adulti si sentivano tenuti all'educazione dei figli propri e non, senza alcuna preoccupazione d'invadere campi altrui, figli d'anima, solidarietà tra madri che permetteva ad una di accompagnare a scuola i figli dell'altra che a sua volta poi li andava a riprendere. Erano gesti spontanei: in un momento di crisi, di lutti, guerre o altro si poteva prendere in casa qualcuno, il figlio di un parente, si ospitava per intere giornate il piccolo della famiglia vicina di casa, l'amico del cuore del proprio figlio. Oggi prendersi cura quotidianamente di figli non propri senza un compito specifico e un mandato istituzionale, non è contemplato. Eppure solo se tutti insieme ci si attiva a favore dei bambini figli delle famiglie maggiormente in difficoltà per favorirne la crescita, si possono generare delle relazioni di aiuto e di solidarietà che, oggi, spontaneamente, non si autorizzerebbero ad esistere. Questo libro cerca di evidenziare come la comunità sociale, nelle sue diverse componenti, professionali e non, prova e talvolta ci riesce, ad affiancarsi alle famiglie più difficili e a prendersi cura dei propri ragazzi più fragili. Si parte dall'esperienza: quella degli opeatori dei servizi e delle associazioni, delle famiglie affidatarie e dei professionisti.
Con espressioni dense di lirismo e il linguaggio immaginifico che lo caratterizza, il poeta Tagore, Nobel per la letteratura, canta l'ammirazione e l'adorazione dell'adulto verso il bambino, visto come l'incarnazione eterna della tenerezza, della genuinità e della freschezza. La figura del bambino rimane immutabile ed antica ed emerge luminosa nella casa dell'uomo. Egli rappresenta l'eterno rinascere e rinnovarsi della natura.
Con questa silloge Renzo Piccoli conclude la collana "Cantar de mi amor", di sette volumi intitolati ai colori dell'iride, da cui deriva il sottotitolo. Viene ancor più esaltata la musicalità dei versi, trattandosi di un canzoniere. Campeggia l'amore per la donna amata, in un'atmosfera surreale e magica, generata da una natura empatica con il poeta.