Nessun fiume al mondo ha visto scorrere tanta Storia, assistito a eventi così determinanti per i destini dell'umanità intera. Lungo le sue sponde si è generato ciò che siamo. Era un Padre, il Tevere. Addirittura un dio. Eppure è abbandonato, scartato, invisibile, come tutto quello che non è utile alla modernità. È un fiume sconosciuto; percorrerlo oggi, dalla foce di Ostia alle sorgenti in Romagna, è come esplorare una regione esotica, viaggiare tra le rovine d'una civiltà perduta che ha smarrito il contatto con il passato, la terra, il senso del divino. È ancora il fiume simbolo della nazione - forse dell'Occidente -, Storia fatta d'acqua, che custodisce il mito, l'identità, la bellezza e il capolavoro; ma anche via maestra da cui osservare la decadenza dell'Italia, di Roma, degli Appennini che si spopolano, dei borghi passati dal misticismo al materialismo. Risalendo alla sacra fonte, in compagnia di Enea, dei Borgia, di San Francesco e di tutte le figure che hanno segnato la biografia del Tevere, ma anche insieme a personaggi di oggi dal fascino romanzesco, Marzio G. Mian fa confluire nella narrazione altri corsi d'acqua che attraversano territori lontani. Come nello scorrere della vita, paesaggi, incontri e voci si mescolano a formare un'intima geografia, poiché, scriveva T. S. Eliot, il fiume è dentro di noi, il mare tutt'intorno a noi.
Un antropologo studia sul campo una strana tribù: i bambini di una scuola dell'infanzia. In particolare, cerca di capire come questi utilizzino spontaneamente e per i propri scopi uno strumento di comunicazione a loro congeniale, il disegno. Evitando estetiche primitiviste e valutazioni psicologico-cognitive, l'analisi fa emergere, con uno sguardo relativista, come i bambini attraverso il disegno agiscano in modalità peculiari, con precise intenzioni, nel loro mondo sociale: comunicare la propria identità, mettersi in relazione con il contesto, dare vita a giochi che nascono nell'immagine, negoziare e stabilire relazioni sociali. Per cogliere quindi il significato di un disegno è necessario valutarne le condizioni di produzione e comprenderne l'uso all'interno del gruppo. In questo testo, si propone una selezione di strumenti interpretativi per analizzare la complessità e il significato del disegno infantile colto nel suo stato "selvaggio".
Queste pagine sono un diario che accompagna l'anima nelle sue diverse stagioni, in un percorso che, attraverso meditazioni, propositi e preghiere, offre spunti e strumenti per camminare verso la pienezza. Il timone che orienta questo viaggio è la volontà, dono stupendo di Dio, che deve essere allenata e irrobustita affinché mantenga la rotta fra aridità e fioriture, tempeste e distese di azzurro.
Religione della razza e cristianesimo non sono conciliabili mentre affidarsi al Reich è precipitare in un abisso. Sono queste le convinzioni che hanno spinto mons. Celestino Endrici, arcivescovo di Trento (1904-1940), a sviluppare per il suo popolo una vasta azione contro il nazismo. Lo evidenziano cinquanta documenti inediti e altri poco conosciuti che, riportati in questo libro, rilanciano un messaggio ancora oggi attuale. Presentazione di Giorgio Postal.
In questo numero: Nell'eredità del Sinodo sui giovani l'esortazione Christus vivit occupa un posto di rilievo, offrendo un contributo alla revisione della pastorale della Chiesa tutta. Il 50° anniversario dell'Humanae vitae è spunto per una rilettura teologico-morale del dibattito che l'ha preceduta e della vicenda tormentata della sua ricezione. Il saggio di J.F. Keenan apre un confronto a più voci sull'impatto della svolta conciliare nelle differenti aree linguistiche della produzione teologico-morale. Quanto al significato teologico-fondamentale del dialogo tra filosofia e teologia il saggio di G. Ferretti istruisce un suggestivo confronto con il pensiero di P. Sequeri.
I disegni più amati dell'albo "La foresta incantata" di Johanna Basford raccolti in una edizione esclusiva di grande formato e pregio. Da colorare, staccare e incorniciare.
Editoriale
Castel Sant’Angelo e San Michele formano un binomio inscindibile
di Roberto de Mattei
2
Attualità, politica e società
Islam, ossessione di potere
di Lorenza Formicola
4
Aiutarli a casa loro – Intervista al dott. Pietro Venezia
di Chiara Chiessi
8
Cristianità tra passato e futuro
di Vito Muschitiello
11
Notizie
Italia – Comune patrocina incontro Lgbt coi bimbi, è bufera
di Corrispondenza Romana
17
Onu/1 – Teorizzata in un rapporto la «Grande Sostituzione»
di Corrispondenza Romana
17
Onu/2 – L’aborto incluso nel… «diritto alla vita»!
di Corrispondenza Romana
17
Islam – Sito propone percosse per le spose “indisciplinate”
di Corrispondenza Romana
18
Transumanesimo – Sempre più verso nuove dittature digitali
di Corrispondenza Romana
18
Dossier
Il Muro dimenticato – Intervista a Gennaro Malgieri
di Mauro Faverzani
20
Testimonianze dal Muro – Intervista a Massimo Magliaro
di Mauro Faverzani
24
Così raccontai il crollo del Muro – Intervista a Mauro Mazza
di Luigi Bertoldi
27
Gli archivi rivelano… – Intervista ad Alberto Rosselli
di Luigi Bertoldi
30
Quella notte, il Muro
di Luciano Garibaldi
33
Il Muro e Fatima
di Lorenza Formicola
36
Padre Tyn: una vita per il Muro
di Roberto de Mattei
39
A fianco dei sacerdoti perseguitati
di Cristina Siccardi
43
Arte e Cultura
Corteo per uno sposalizio
di Francesca Bonadonna
46
Gli affreschi di Assisi
di Michela Gianfranceschi
70
Tobiolo e l’angelo
di Sara Magister
75
Fede, Morale e Teologia
Celibato sacerdotale. Appartenere totalmente a Cristo
di card. Raymond Leo Burke
48
Tesori d'Italia
La pieve di San Giorgio
di Francesco Corradi
54
Vita e fede quotidiana
di Gabriele Bodini
59
Quel borgo nel castello
di Francesco Corradi
64
Recensioni
Tutti i Dialoghi
di Gianandrea de Antonellis
78
La strana morte dell’Europa
di Gianandrea de Antonellis
78
Licenza di uccidere. La legalizzazione dell’eutanasia in Italia
di Gianandrea de Antonellis
79
Eurabia. Come l’Europa è diventata anticristiana, antioccidentale, antiamericana, antisemita
di Gianandrea de Antonellis
79
Lettere
Un catechismo davvero cattolico
80
Agenda
Festa dell’uva
81
Palio dei Terzieri
81
Sagra del fungo porcino
81
Il dovere dei cattolici nei tempi di crisi
Oggi si è smarrita la vera nozione di fede, perché la si riduce a esperienza sentimentale, dimenticando che essa è un atto della ragione, avente per oggetto la verità. Perciò, quando il sensus fidei evidenzia un contrasto tra alcune espressioni delle autorità ecclesiastiche e la Tradizione della Chiesa, il credente deve far ricorso al buon uso della logica illuminata dalla grazia, rifiutare ogni ambiguità e contraffazione della verità, appoggiandosi sulla Tradizione immutabile della Chiesa, che non si contrappone al Magistero, ma lo include. Come è accaduto a Roma, in occasione del Sinodo sull’Amazzonia di ottobre…
Roberto de Mattei
"Lo scopo principale del cinema deve essere rappresentare le emozioni attraverso le immagini": con queste parole, nel 1916, Hugo Münsterberg inaugurava una riflessione sull'emozione spettatoriale che gli studi contemporanei, con diverse sensibilità e nuovi strumenti di ricerca, hanno raccolto come un'eredità. I saggi che compongono questo libro indagano, nell'intreccio tra analisi testuali e teorie della spettatorialità, alcune delle principali questioni legate al tema dell'emozione cinematografica: il coinvolgimento emotivo-affettivo che il cinema è in grado di provocare, la natura mentale e corporea dell'esperienza a cui esso dà luogo, la varietà delle strategie formali tramite cui - attraverso le immagini - un film è capace di accendere le reazioni più intense in chi lo osserva.
Letterato curioso, sempre alla ricerca del nuovo, Giovanni Boccaccio «nel corso della sua vita è stato attratto dai più disparati ambiti del sapere e, come scrittore, ha sperimentato un gran numero di generi letterari; è stato uomo di corte, mercante, amministratore del Comune; si è adoperato a diffondere la letteratura in volgare ed è stato parte attiva di elitari circoli umanistici. A tanta apertura e disponibilità si accompagna una straordinaria capacità di recepire, assorbire, introiettare: anche grazie a questa disposizione innata è diventato il più polivalente e sperimentale scrittore del suo secolo». Un genio multiforme dietro al quale, tuttavia, si cela un'inaspettata fragilità, come uomo e letterato: «Boccaccio accoglie, ma anche si adegua; si modella sugli ambienti circostanti, ridisegna il suo profilo intellettuale sulle aspettative altrui, o almeno, su quelle che lui ritiene tali». Dopo i volumi dedicati a Dante e Petrarca, Marco Santagata torna a parlare dell'ultima delle tre corone fiorentine. All'analisi critica delle singole opere, Santagata predilige un discorso unitario che tiene insieme storia politica e sociale, panorama culturale e biografia. Dall'infanzia tra Certaldo e Firenze al trasferimento a Napoli, dagli studi di diritto alla nascita del romanziere, dall'incontro con Petrarca e l'umanesimo fino alla vecchiaia, il racconto delle vicende biografiche di Boccaccio e insieme della sua carriera di scrittore e di intellettuale.
Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni animali sono più uguali degli altri. Stanchi dei soprusi, gli animali di una fattoria decidono di ribellarsi agli umani e, cacciato il proprietario, danno vita a un nuovo ordine fondato sull'uguaglianza. Ben presto, però, emerge tra loro una nuova classe di burocrati, i maiali, che con astuzia, cupidigia e prepotenza si impongono sugli altri animali. L'acuta satira orwelliana contro il totalitarismo è unita in questo apologo a una felicità inventiva e a un'energia stilistica che pongono "La fattoria degli animali" tra le opere più celebri della narrativa del Novecento.
Dove la vita sa essere durissima ma anche piena d’avventure, tra vascelli fantasma e tempeste perfette, incendi sopra i flutti e ribellioni sotto coperta, con il rischio, sempre presente, di naufragare su isole deserte e di vedere emergere, da un momento all’altro, i mostri degli abissi. Senza dimenticare il mondo sommerso, quello in cui si possono trovare razziatori di uomini, divinità sedute al tavolo di lavoro e sirene che ingabbiano le anime. Da Edgar Allan Poe a Emilio Salgari, da Jules Verne a Jack London, da Herman Melville a Joseph Conrad, i racconti dei piú grandi autori che hanno fatto la storia e il mito del mare: questo luogo dell’immaginario dove finiamo sempre per ritrovarci, sullo specchio dell’acqua, affacciati su noi stessi.