La poesia non risolve né risponde, ma apre a prospettive inedite, che costituiscono il sentiero dentro al quale l'animo umano si può incamminare per contemplare non solo le foglie ingiallite e i rami spogli, ma anche la terra bagnata e le piante che, trascorso il duro inverno, si preparano alla rifioritura e al trionfo della vita. Prefazione Giuseppina Rossitto.
Raccolta di poesie scritte lungo il cammino di Santiago de Compostela. Un ingegnere che lascia "libera" la parte sinistra del cervello per godere dei pensieri, emozioni e parole... e del dischiudersi dell'anima (Prefazione di Antonio Gregolin).
«Se il nostro tempo è povero di poesia non è perché è venuta meno la bellezza, ma perché facciamo fatica a metterci ad ascoltare. [...] La poesia di Luca sa cogliere nelle cose apparentemente casuali, una profondità nuova, diversa. [...] La Bellezza è un'esperienza, e questo giovane ne da' prova in tre direzioni diverse: guardando sé stesso, guardando gli altri e guardando Dio». (dalla Prefazione di Papa Francesco)
È una vicenda lunghissima quella del Natale cantato in poesia, una tradizione che gioca d'anticipo sull'evento storico della nascita di Gesù e che ancora oggi, a due millenni di distanza, non si è interrotta. Questa antologia vuole provare a muoversi su tre direttrici, che di frequente si articoleranno in snodi e scorciatoie. Troveremo le poesie dell'attesa, le poesie della festa e le poesie della nascita. Pur sentendosi fin d'ora autorizzato a sconfinare da una sezione all'altra, il lettore sappia che il percorso non è arbitrario. La concatenazione tra una poesia e l'altra è messa al servizio di un racconto nel quale ciascuno potrà riconoscere qualcosa di sé e della propria storia personale. Tra gli autori: Attilio Bertolucci William Blake, Mario Benedetti, Jorge Luis Borges, Giorgio Caproni, Dino Buzzati, Iosif Brodskij, Gilbert Keith Chesterton, Raffaele Crovi, Emily Dickinson, Danilo Dolci e ancora antiche liriche irlandesi, John Donne, Elio Fiore...
Il tempo di volo è la durata di un viaggio in aereo, dal decollo fino all'atterraggio in pista. Per chi, come l'autrice, teme le grandi altezze e ha paura di volare, "Tempo di volo" si propone come una raccolta di pensieri e poesie per far capo, appunto, ad un metaforico viaggio "in volo" anche se con i piedi ben saldi a terra: un viaggio che prevede delle fasi, come il decollo, il rullaggio e la salita; un viaggio vissuto assieme ad altri passeggeri; un viaggio fatto di incontri e turbolenze, prima dell'arrivo alla meta.
Tratte dal libro di commenti al Vangelo Éclats d'Évangile, queste pagine accompagnano i testi biblici (citati rigorosamente in apertura di ogni lirica) fornendo un commento poetico a ciascuno di essi. È una poesia-preghiera quella di Muller-Colard, che nasce da "illuminazioni folgoranti" di fronte alla Parola meditata. Ma si tratta, come sa chi ben conosce l'autrice francese, di una preghiera spesso "laica", provocata dalla Bibbia e provocante nel quotidiano. La tradizione della poesia mistica vanta grandi nomi del passato, da Giovanni della Croce a Teresa di Lisieux; Marion Muller-Colard prova una strada nuova, originale, consapevole anche delle voci dei poeti più recenti. In un tempo in cui la poesia sembra ritrovare spazio anche sui banchi delle librerie, questo volumetto offre una chance a chi vuole meditare la parola di Dio in maniera originale, grazie alla voce non scontata di una delle più significative autrici spirituali di oggi.
Il vecchio pescatore di Galilea rivive nei versi di Sergio Silecchia che abbracciano quegli anni insieme a Gesù, quei tre anni che hanno cambiato la sua vita. «Da qui in poi / sta a voi seguitarne e ampliarne la scrittura / perché io sono solo un vecchio pescatore / in Galilea». «Quel che è contenuto di Vangelo, in questo Monologo di Pietro regalatoci da Sergio Silecchia, diventa un fatto di respiro, di fiato. Il respiro evangelico di quei tre anni in terra di Galilea ci giunge come vento plurimillenario direttamente dal fiato del diretto protagonista: quel pescatore, Pietro, ci viene restituito come impietrito dall'avventura trascorsa con l'amico "figlio del carpentiere". Il Pietro-impietrito di allora rivive in questi versi come un'aria poetica che si può inspirare, letteralmente (in lettura e ascolto), tutto-d'un-fiato» (dalla prefazione di Giuseppe Fidelibus).
Chi entra in queste poesie, sentirà vibrare il Mistero di Dio, e insieme il profumo della donna e il respiro del mare. Mare, donna e Dio sono la triade che sostiene queste liriche. Che articolano un canto antico, perché Dio, nel magma primigenio, ha impastato di Sé il mondo, e ha scelto di abitare in modo speciale nella donna e nel mare. Ma al tempo stesso un canto nuovo, temperato su risonanze cosmiche, che si apre all’Universo e abbraccia la Terra -violata- con potente amore filiale.
Un canto che, dopo la tragedia inaudita della pandemia, che ha mutato il mondo e noi stessi, si fa invocazione ad un radicale cambiamento della visione della Realtà, riflesso di un’ inedita armonia tra il Divino, l’ Umano
e il Cosmico.
Il "sentimento del tempo" pervade la terza "prova poetica" di Marco Garzonio. Dopo Siamo il sogno e l'incubo di Dio (2015) e I profeti della porta accanto (2017), il nuovo canto nasce nella sofferenza per il diffuso clima di disumanità (la «cultura dello scarto» di papa Francesco) e s'appella allo spirito della generazione dell'Autore, «nata con la guerra». Ad essa Garzonio dedica l'opera perché continui a «promuover la memoria, stupirsi, sognare, esser solidale, liberamente pensare» e «passi il testimone a chi già ci cammina a fianco e a chi solo l'amore riesce a immaginare». Chi non si arrende dispone degli attrezzi per resistere anche alle catastrofi e porre le basi di ogni Ricostruzione. Prefazione di Lucilla Giagnoni.
Il testo si compone di due parti: una Via crucis e una raccolta di preghiere.
La Via crucis, scritta in forma discorsiva e corredata da immagini a colori, percorre le varie stazioni nel dialogo costante con Gesù sofferente. Il Calvario come bisogno ardente di essere amati e salvati, per arrivare a una pienezza di esistenza e di verità, dove, rivivendo davvero il dolore divino, sapremo trasformare le nostre croci e i nostri lamenti.
La raccolta di preghiere, scritte invece in forma poetica ed evocativa e accompagnate da immagini in bianco e nero, vuole avvicinare il lettore al dialogo profondo con Dio. L’autore parla di sé, della propria fede, delle domande e delle paure che prova, degli slanci e della fiducia in Dio che sperimenta. Estende il suo sguardo anche all’umanità immersa in un mondo segnato da drammi e ingiustizie che nella fede vengono illuminati.
Il testo è adatto a diverse situazioni: tempi forti (in particolare la Quaresima), periodi di deserto, esercizi spirituali...
I canti e le filastrocche di Natale che gli adulti di oggi ricordano dall'infanzia e che persino le ultime generazioni continuano a imparare hanno radici sorprendentemente antiche: come spesso accade per il canto rituale, elementi primordiali e pagani si celano camuffati dentro le storie della Natività e dell'Epifania, e altrettanto potente vi resiste attraverso i secoli il lato umano (Giuseppe preoccupato per il viaggio, Maria che lava i panni del figlio, il suonatore che, allora come oggi, non possiede tesori oltre la sua arte...). Le profonde conoscenze dell'autore ci aiutano a collocare in un contesto culturale e di significato queste poesie popolari, mentre le partiture raccolte e commentate da Alberto Nocentini ci permettono di risalire a come alcuni di questi componimenti «suonavano», e riconoscerli.