Traduzione italiana di Mons. Attilio Costantini.
Ascrivibile al genere medioevale dei trattati sulle virtù e sui vizi, questo progetto generale di esercizio delle virtù, ispirato da una spiritualità agostiniana e bernardiana, affronta già nodi teologici in funzione riformistica.
Il volume propone l’unica traduzione, rivista puntualmente sull’originale latino e linguisticamente aggiornata, del primo libro dell’opera di un grande mistico e dottore della Chiesa: san Lorenzo Giustiniani.
Il Direttorio per i Fratelli e Sorelle del Sacro Cuore di Gesù è la quarta regola di vita cristiana che Charles de Foucauld (1858-1916) ha scritto a servizio dell'evangelizzazione. Redatta tra il 1909 e il 1913 es-sa esprime, in sintesi, alcuni tratti della vicenda spirituale del beato Charles de Foucauld e il suo fermo desiderio di dedicare ed esortare altri a dedicare la vita a imitazione di Gesù di Nazareth e a servizio di quanti non conoscono il vangelo. Questa proposta cristiana, rivolta alle diverse forme di vita, ma soprattutto a laici che vivono in famiglia o singolarmente, si caratterizza per l'attenzione minuziosa al quotidiano, affinché ogni istante della propria giornata possa sempre più somigliare allo stile di vita vissuto da Gesù di Nazareth: nella la preghiera personale e liturgica, nella vita familiare, nei compiti missionari, nell'ambito professionale, nei i rapporti con i vicini e nella cura dei lontani.
Santa Faustina Kowalski della Congregazione della beata Vergine Maria della Misericordia - ricorrenza della festa della Divina Misericordia il 30 marzo è particolarmente legata agli angeli, in particolare al suo angelo custode.
Fonti agiografiche e documentarie attestano che Gioacchino da Fiore svolse attività di predicazione, sia interna sia esterna al chiostro. Ben poco tuttavia dei suoi sermoni è giunto fino a noi: possediamo soltanto due brevi raccolte di testi, i "Sermoni e capitoli sulla lettera e lo spirito" e "Sei sermoni dell'anno liturgico", qui pubblicati nel testo latino con traduzione italiana a fronte.
Dal pellegrinaggio dei giovani preti della Diocesi di Milano a Digione nasce il presente volume, incentrato sulla figura della beata Elisabetta della Trinità. L’esperienza mistica di Elisabetta si fonda sul desiderio e sulla ricerca che Cristo abiti in lei, come in una nuova incarnazione: fisica in Maria, spirituale in lei; esperienza che avviene per mezzo della fede, «un faccia a faccia nelle tenebre». Marco Bove, nell’Introduzione, nota come l’esempio di Elisabetta ci ricordi «quanto sia decisivo per noi oggi “fare spazio a Dio” nella nostra vita, lasciarlo abitare in noi».
Elisabetta della Trinità
Elisabetta Catez (1880-1906), entrò nel Carmelo di Digione prendendo il nome di Elisabetta della Trinità. La sua esperienza di fede fu caratterizzata da momenti di grande fervore alternati a periodi di estrema aridità. Nei suoi scritti tenne un resoconto della sua articolata situazione spirituale e per questo la sua riflessione si apre decisamente a quanti oggi lottano nella personale ricerca di Dio. Fu beatificata da Giovanni Paolo II nel 1984.
Interventi di:
Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo di Milano
Frére John di Taizé, biblista membro della comunità ecumenica di Taizè
Roberto Fornara e Fausto Lincio, carmelitani scalzi
Marco Bove, responsabile ISMI
Descrizione dell'opera
La Lettera agli Efesini presenta caratteristiche peculiari rispetto a precedenti scritti paolini di sicura autenticità. E ciò perché i suoi destinatari risultano essere membri di una metropoli importante per cultura, implicazioni politiche e risvolti religiosi. A Efeso era sbocciata la filosofia, aveva avuto inizio la rivolta antipersiana. La città era un punto d’incontro di mentalità diverse tra Europa, Asia e il misterioso mondo dei popoli della Scizia, apportatori di antiche tradizioni sciamaniche. Il solenne intervento cristologico dell’Apostolo s’inserisce dunque in questo triplice contesto – Efeso ellenica, Efeso del folclore orientale, Efeso cristiana – e in un tempo – il
I secolo dopo Cristo – in cui questi diversi universi culturali si scontrano e s’incontrano, talora si confrontano alla ricerca di un delicato equilibrio.
I sette contributi di cui il volume è costituito prendono in esame i vari aspetti ora richiamati. Il lettore è portato a scoprire la ricchezza religiosa della città pagana e cristiana. Gli viene offerto un quadro organico del testo paolino. Ripercorre l’interpretazione patristica di questo fondamentale scritto lungo i primi secoli, sia in Occidente che in Oriente, con particolare attenzione per le tematiche cristologiche e familiari.
Sommario
Premessa. Efeso pagana e cristiana (M. Pratesi). La grande Artemide. Introduzione a Efeso cristiana (C. Nardi). Lettera agli Efesini. Autore, destinatari, teologia (S. Tarocchi). La Lettera agli Efesini nel cristianesimo subapostolico (C. Nardi). Da Alessandria ad Antiochia. La Lettera agli Efesini nell’esegesi patristica greca (E. Gelli). La Lettera agli Efesini, l’«epistola» degli sposi (E. Giannarelli). Presenza di Paolo nella cristologia patristica (M. Simonetti).
Il volume propone alcuni brani tratti dal Diario di Faustina Kowalska come guida alla meditazione, lungo un percorso che si articola in 15 giorni: ogni giorno si medita su un brano e su un aspetto particolare della spiritualità di suor Faustina. Significativo quanto Giovanni Paolo II scrisse di lei nel suo libro testamento, Memoria e identità: "Le rivelazioni di suor Faustina, incentrate sul mistero della divina misericordia, si riferiscono al periodo precedente la seconda guerra mondiale. È precisamente l'epoca in cui nacquero e si svilupparono le ideologie del male del nazismo e del comunismo. Suor Faustina divenne colei che diffuse l'annuncio secondo il quale l'unica verità in grado di controbilanciare il male di queste ideologie è il fatto che Dio è misericordia: era la verità di Cristo misericordioso!".
L'interesse degli scrittori spirituali per il Cantico dei Cantici - al quale si assiste nel XII secolo - non è certamente nuovo, ma si innesta in una tradizione interpretativa che vanta una lunga esperienza, a partire da Origene, fino a Beda. Nell'ambito cistercense tali commenti ebbero un vero sviluppo tanto che questo poema biblico è stato definito "il manuale del monaco-filosofo".Guglielmo sceglie una expositio tradizionale, svolgendo la sua interpretazione nelle linee di un "dramma spirituale". L'amore si esprime per immagini, attraverso le quali si deve necessariamente passare - pur con l'intento di andare oltre - per poter accedere al "mistero" in esse racchiuso. È l'opera della maturità, quando l'esperienza maturata nel corso degli anni, anche come formatore d'anime, gli aveva permesso di scoprire ciò che ancora gli mancava per una piena comprensione del sacro colloquio dello Sposo con la sposa. E vuole guidare il lettore sui sentieri di questa stessa esperienza, perché anch'egli possa giungere a gustare la dolcezza dell'unione con lo Sposo. Non è composta da una serie di sermoni, come il Commento di Bernardo. È strutturato in due parti, precedute da una ampia introduzione, ed è incompleto (si ferma al commento di Ct 3,2-4). Il suo messaggio più originale è la mistica trinitaria, di cui ha arricchito per sempre la teologia e insieme la tradizione spirituale.
Lo scozzese Giovanni Duns Scoto (1265-1308), contemporaneo di Dante Alighieri, figura tra i più conosciuti pensatori del medioevo. Divenuto francescano, si formò a Oxford e a Parigi e vi insegnò la teologia commentando ripetutamente il libro delle Sentenze del Lombardo. Operò un trentennio dopo la morte di Tommaso d'Aquino, risentendo del clima profondamente mutato a partire dalle condanne parigine e oxoniensi del 1277. Dopo un periodo di incertezze, il suo credito crebbe presso i teologi dell'ordine di san Francesco, dando origine, al pari di san Tommaso, a una vera e propria scuola scotista che attraversò i secoli. Etienne Gilson (1884-1978), il grande storico della filosofia medievale, non potè non incontrarlo di continuo nel corso della sua longeva vita di studi, ma il suo interesse si concretizzò in una monografia tutta dedicatagli solo molto tardi. Infatti tra gli ancora validissimi e fondamentali volumi gilsoniani su alcuni dei principali pensatori medievali (Il tomismo - con le sue sei edizioni dal 1919 al 1965 che ci offrono in realtà libri molti diversi -, La filosofia di san Bonaventura del 1924, Introduzione allo studio di sant'Agostino del 1929, La teologia mistica di san Bernardo del 1934), quello su Giovanni Duns Scoto, apparso nel 1952, è cronologicamente l'ultimo.
La Filocalia riporta i testi dei monaci alla ricerca della Bellezza infinita di Dio che si rivela al cuore dell'uomo al culmine dell'esperienza orante.
Nel secondo volume della Filocalia sono raccolti i testi che descrivono le tecniche della preghiera ininterrotta, vissuta come incessante combattimento contro le forze che vogliono impossessarsi dell'uomo per distruggerlo.