Raccolta di preghiere sulla Parola di Dio.
Prezioso sussidio per gli incontri di gruppo nel cammino attraverso la preghiera, l'ascolto e la condivisione della Parola di Dio. Un utile accompagnamento per la riflessione e la preghiera personale.
La comunità di Filippi, la prima fondata in terra europea da Paolo, è stata una delle più solidali con lui e la sua missione di annunciatore del Vangelo di Gesù Cristo. Ai filippesi Paolo indirizza questa breve lettera di appena quattro capitoli. Fondamentale è il tema dell'imitazione dei pensieri e dei sentimenti di Cristo, che consente all'apostolo di presentare se stesso e i suoi collaboratori come esempi da seguire. Tali elementi, insieme ai suggerimenti per la lectio divina, emergono da questo breve commento che, con stile lineare, aiuta il lettore a capire il significato del testo per farne una meditazione spirituale più autenticamente ancorata alla vita.
La Scuola della Parola è il momento dedicato all'ascolto e meditazione delle Scritture. Quest'anno l'itinerario proposto ai giovani si concentrerà su alcune pagine della Bibbia che raccontano la vocazione dei profeti e di Maria. La lettura, lo studio e la riflessione sulla Parola devono poi sfociare in una vita di totale adesione al Signore Gesù, scoprendo il senso della propria vocazione personale.
I 18 capitoli dell'Esodo per la lettura comunitaria e la meditazione.
Nell'anno del centenario della nascita di Giuseppe Lazzati, una delle figure più straordinarie del laicato cattolico, coraggioso profeta e interprete dei "segni dei tempi", il sussidio propone un itinerario di lectio divina sul tema della profezia, che parte dalla rilettura della vicenda spirituale del profeta Elia, raccolta nei Libri dei Re, per arrivare alla testimonianza di vita tratta dagli scritti del Professore. Perché anche noi possiamo crescere "nell'audacia della profezia", quale dono dello Spirito".
«La traduzione del Martini, col testo e note, è uno dei più belli studi che si possano fare sulla Bibbia», diceva don Bosco, parlando del testo biblico più in uso al suo tempo.
Don Bosco amava la Bibbia, quale parola di Dio e «fondamento della nostra santa religione». Diceva che il catechismo è la «Bibbia dei giovani». Pubblicando una Storia sacra, dichiarava che la sua intenzione era di «popolarizzare la scienza della Sacra Bibbia». Secondo lui, la predicazione doveva «poggiarsi sulla Sacra Scrittura». E nel programma degli studi ecclesiastici dei suoi salesiani la Bibbia doveva avere il primo posto: «Praecipuum eorum studium totis viribus dirigetur ad Biblia Sacra».
Non sorprende allora il fatto che nell’abbondante letteratura popolare uscita dalla sua penna (opere edite, epistolario, memorie e altri scritti), e nelle sue parole trasmesse dai suoi biografi, si è potuto rilevare circa 6.000 citazioni o allusioni bibliche, di cui 2.000 per l’AT, 2.000 per i Vangeli, e 2.000 per il resto del NT. La Bibbia, infatti, è il «codice divino affidato alla Chiesa».
Percorrendo tutti i libri dell’AT – dalla Genesi al profeta Malachia – con gli occhi e la mente di don Bosco, l’Autore di questo studio apre nuovi orizzonti sulla spiritualità pedagogica del santo Educatore. Ci si rende conto che i libri da lui più citati sono la Genesi (fondamenti della fede), l’Esodo (i dieci comandamenti), i Salmi (preghiera e culto), i libri sapienziali (per la loro impronta educativa), in particolare il Siracide, e il profeta Isaia (annuncio del Messia). Benché la preoccupazione apologetica sia molto presente, ciò non impedisce a don Bosco di offrirci una vera e propria lectio divina salesiana, come dice il sottotitolo del volume. Infatti, la sua lettura è continuamente attenta alle suggestioni spirituali e educative del Testo sacro, alla liturgia e alla preghiera, alla presenza di Maria attraverso figure e simboli, e anche alle prefigurazioni della vita religiosa nell’AT. Don Bosco è convinto che l’AT è fondamentale per l’educazione morale e religiosa della gioventù, e che l’AT è fonte di vita spirituale e appello alla santità.
Ovviamente, essendo figlio del suo tempo, don Bosco non ha avuto tutti i mezzi che abbiamo oggi a nostra disposizione per l’approfondimento delle Scritture. Ma nel momento attuale in cui, sulle tracce del concilio Vaticano II, e dopo il Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio, tutti sono chiamati a riprendere un contatto vivo e quotidiano con le Sacre Scritture, è bello scoprire che don Bosco fu un «uomo della Bibbia». Quanto a noi, dopo aver fatto i dovuti adattamenti e qualche volta anche le necessarie correzioni, possiamo ancora oggi fruire delle sue lezioni di vita.
Il volume intende essere un ricordo dell'autore, a dieci anni dalla morte, e insieme costituisce un suo testamento. Esso infatti raccoglie gli incontri di lectio divina da lui tenuti tra il 1996 e il 1997, nei tempi liturgici di Avvento e di Quaresima.
«Si tratta di un testo di facile lettura e allo stesso tempo denso di contenuto esegetico e spirituale, che mons. Fusco aveva redatto durante la sua malattia. Sollecitato da numerosi sacerdoti e fedeli laici, egli aveva pensato a questa piccola opera proprio per il largo pubblico, aggiungendovi una presentazione e anche un'appendice dal titolo Che cos'è la lectio divina. Inoltre era stato già proposto dallo stesso mons. Fusco il titolo: La sete e la sorgente. Incontri di avviamento alla lectio divina» (dalla Presentazione).
Ogni scheda si apre con una preghiera; segue il testo biblico, l'interpretazione proposta dall'autore e, infine, una ulteriore preghiera. Il contributo conclusivo, che spiega che cos'è la lectio divina, risulta particolarmente chiaro ed efficace nella sua essenzialità.
Sommario
Presentazione (mons. D. Caliandro, vescovo di Nardò-Gallipoli). Introduzione. Lectio divina Avvento 1996: cattedrale di Gallipoli. I incontro: Is 40,1-31. II incontro: Is 54,1-17. III incontro: Is 55,1-13. Lectio divina Quaresima 1997: cattedrale di Nardò. I incontro: Fil 2,5-11. II incontro: Col 1,12-20. \III incontro: Ef 1,1-23. IV incontro: Gv 1,1-18 (prima parte). V incontro: Gv 1,1-18 (seconda parte). Appendice: Che cos'è la lectio divina. Pubblicazioni di Vittorio Fusco.
Note sull'autore
Vittorio Fusco (1939-1999) è nome noto a tutti i cultori di studi biblici, essendo egli stato direttore di Rivista Biblica, docente alla Facoltà teologica dell'Italia meridionale di Napoli-Posillipo, collaboratore di diverse riviste per il settore biblico, vescovo di Nardò-Gallipoli dal 1995. Fra le sue opere ricordiamo Le prime comunità cristiane. Tradizioni e tendenze nel cristianesimo delle origini (EDB, Bologna 1997); Povertà e sequela. La pericope sinottica della chiamata del ricco (Mc 10,17-31 parr.) (Paideia, Brescia 1991); Da Paolo a Luca. Studi su Luca - Atti (2 voll., Paideia, Brescia 2000-2003); Nascondimento e rivelazione. Studi sul Vangelo di Marco (Paideia, Brescia 2007). L'Associazione Biblica Italiana (ABI) gli ha dedicato un volume, a cura di E. Franco, Mysterium Regni ministerium Verbi (EDB, Bologna 2001).
Certamente “unica” nell’epistolario paolino,questa Lettera si impone non solo per la sua ampiezza e per le sue molteplici tematiche,ma anche per il suo stile e la sua origine.Essa è,si può dire,il “biglietto da visita” con cui san Paolo si presenta alla comunità cristiana che è in Roma e che egli ancora non conosce direttamente. È la prima volta che l’Apostolo delle genti si rivolge ad una Chiesa non fondata da lui. In questa Lettera Paolo non è il padre che deve intervenire per richiamare,correggere o consolare e sostenere i suoi figli,bensì è il “fratello” che comunica ad altri fratelli tutto quanto gli è stato rivelato del mistero di Dio e quanto egli stesso ha conosciuto per viva esperienza. Con questa Lettera ci giunge un messaggio di grande speranza:essa è tutta pervasa dall’anelito alla santità,tesa al superamento delle divisioni,accesa di passione per l’unità e di quello zelo missionario che scaturisce dall’universalità e dalla gratuità dell’amore riversato nel cuore dei credenti.
NON PRESUMIAMO DI SAPER COMMENTARE QUESTE PAGINE DI PROFONDA TEOLOGIA E DI ALTISSIMA MISTICA,TUTTAVIA NON POSSIAMO IGNORARE CHE, COME UN TEMPO ALLA COMUNITÀ CRISTIANA DI ROMA,COSÌ OGGI L’APOSTOLO INVIA PROPRIO A NOI QUESTA LETTERA,CHE SI PRESENTA ARDUA E AFFASCINANTE, IMPEGNATIVA E STIMOLANTE. (Anna Maria Cànopi)
AUTRICE
Anna Maria Cànopi è abbadessa dell’abbazia benedettina “Mater Ecclesiae” sull’isola di San Giulio (Novara).Già conosciuta e apprezzata per la sua collaborazione all’edizione della Bibbia CEI e alle edizioni ufficiali del Messale e dei Lezionari liturgici, è voce autorevole nell’ambito della spiritualità biblica, liturgica e monastica. Numerose le sue pubblicazioni di ampio respiro ecclesiale. Con Paoline Editoriale Libri ha pubblicato molti testi, fra i quali recentemente:La Grande Settimana(20072),La santa Messa (2008), oltre ai quattordici volumetti di lectio divina nella collana Coltivare la Parola.
Descrizione dell'opera
A Filemone e Ai Colossesi possono essere definite come due «lettere brevi», tali perché determinate da una situazione molto particolare: uno schiavo fuggito dal padrone, nella prima; troppi nomi attorno a Gesù, nella seconda.
Ne consegue una delimitazione netta del tema, una concentrazione efficace sull'essenziale. Nella Lettera a Filemone Paolo esprime il proprio pensiero sulla schiavit√π in casa di un cristiano. Nella Lettera ai Colossesi dice che in Ges√π abita la pienezza del divino e che non occorre mettergli accanto nulla di complementare.
Il testo è frutto di un corso di lectio divina tenuto dall'autore a Camaldoli.
Sommario
Introduzione. Lettera a Filemone. Lettera ai Colossesi.
Note sull'autore
Innocenzo Gargano, monaco camaldolese, è maestro dello studentato generale camaldolese. Risiede a Roma nel monastero di San Gregorio al Celio, del quale è vicepriore. Professore straordinario di patrologia al Pontificio Istituto Orientale, insegna storia dell'esegesi dei Padri presso il Pontificio Istituto Biblico. È impegnato da decenni nella lettura della Bibbia in prospettiva patristica e assieme al popolo credente. Ha pubblicato: La teoria di Gregorio di Nissa sul Cantico dei Cantici. Indagine su alcune indicazioni di metodo esegetico (OCA, Roma 1981); con Tomáš Špidlík, La spiritualità dei Padri greci e orientali (Borla, Roma 1983). Dirige l'edizione latino-italiana delle Opere di Pier Damiani (Città Nuova, Roma). Ha collaborato a diverse opere collettive e dizionari di teologia e spiritualità. È direttore del trimestrale Vita Monastica. Ha fondato i Colloqui ebraico-cristiani di Camaldoli, di cui cura la pubblicazione annuale degli atti con Pazzini Editore. Presso le EDB ha pubblicato una ventina di volumi di Iniziazione alla «Lectio Divina» (1988-2008), la trilogia Camaldolesi nella spiritualità italiana del Novecento (2000-2002) e cinque volumi di letture semplici delle Lettere di Paolo.
Il Vangelo ci presenta diverse categorie di persone che, incontrandosi con Gesù, hanno cambiato radicalmente la loro vita. Questo libro si sofferma su alcuni dei più significativi incontri avvenuti lungo l'itinerario di Gesù, partendo dalle rive del fiume Giordano all'inizio del suo ministero pubblico, fino alle rive del lago Tiberiade dopo la risurrezione. Ognuno di questi incontri è un mistero d'amore e di misericordia. Le meditazioni del libro ci aiutano a identificarci con i personaggi che ne sono protagonisti, a riviverne la vicenda e a ricevere la grazia dell'incontro con Colui che è il Dio-con-noi.
La Lettera ai Galati è sicuramente la più "passionale" tra le epistole paoline. Contro alcuni predicatori, che non ritenevano sufficiente il battesimo per essere salvati, ma sostenevano che ad esso dovesse accompagnarsi necessariamente l'osservanza dei precetti della Legge di Mosè, Paolo si scaglia con violenza: sottolineando l'importanza di essere creature nuove in Cristo, egli ribadisce che solo in Lui ci è data la salvezza, perché Dio salva l'uomo attraverso il Figlio, senza bisogno di altro.
La lettera può essere divisa in tre blocchi: nel primo, di tipo autobiografico, Paolo presenta se stesso con l'irruenza che lo contraddistingue; nel secondo viene sviluppato il contenuto della sua predicazione, centrandolo sulla parola-chiave "giustificazione"; il terzo è la parte definita parenetica, dove compaiono le esortazioni pratiche.
Il volume prosegue la serie di «letture semplici» delle Lettere di san Paolo. È strutturato in due parti: la prima offre il testo, nella versione italiana della CEI e nella versione greca originale; la seconda è dedicata al commento. L'intento dell'autore, che ha già sperimentato tali «letture» con gruppi di laici, è quello di far accostare al pensiero di Paolo le persone che possiedono un bagaglio culturale abbastanza ricco - ad esempio le nozioni di lingua greca apprese negli anni del liceo o la preparazione conseguita presso le scuole diocesane di teologia per laici - ma al tempo stesso non affrontano un commento propriamente «scientifico» al testo paolino.
Sommario
Introduzione. Lettera ai Galati. Pros Galata". Gal 1,1-5. Gal 1,6-10. Gal 1,11-24. Gal 2,1-13. Gal 2,14-21. Gal 3,1-14. Gal 3,19-29. Gal 4,1-20. Gal 4,21-31. Gal 5,1-12. Gal 5,13-26. Gal 6,1-10. Gal 6,11-14. Bibliografia minima.
Note sull'autore
Innocenzo Gargano, monaco camaldolese, è maestro dello studentato generale camaldolese. Risiede a Roma nel monastero di San Gregorio al Celio, del quale è vicepriore. Professore straordinario di patrologia al Pontificio Istituto Orientale, insegna storia dell'esegesi dei Padri presso il Pontificio Istituto Biblico. Ha pubblicato: La teoria di Gregorio di Nissa sul Cantico dei Cantici. Indagine su alcune indicazioni di metodo esegetico, OCA, Roma 1981; con Tomáš Špidlík, La spiritualità dei Padri greci e orientali, Borla, Roma 1983. Dirige l'edizione latino-italiana delle Opere di Pier Damiani (Città Nuova, Roma). Ha collaborato a diverse opere collettive e dizionari di teologia e spiritualità. È direttore del trimestrale Vita Monastica. Ha fondato i Colloqui ebraico-cristiani di Camaldoli, di cui cura la pubblicazione annuale degli atti con Pazzini Editore. Presso le EDB ha pubblicato una ventina di volumi di Iniziazione alla «Lectio Divina» (1988-2008), la trilogia Camaldolesi nella spiritualità italiana del Novecento (2000-2002) e, tra le letture semplici delle lettere di Paolo, Prima Tessalonicesi (2006), Lettera ai Filippesi (2006), Prima lettera ai Corinti. Amo per poter conoscere (cc.1-8) (2007) e Prima lettera ai Corinti. La Cena eredità del Signore (cc. 9-16) (2008).